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Enti locali, Borrelli: “Prorogato il contratto ai ventimila precari. Ma adesso serve la stabilizzazione”.

PALERMO. “Alla Camera è stato approvato l’emendamento che consente la proroga del contratto di circa ventimila precari degli enti locali siciliani fino alla fine del 2015. Una boccata d’ossigeno per questi lavoratori che da anni svolgono servizi fondamentali per la comunità. Adesso però servono regole certe e fondi che permettano ai sindaci di iniziare i processi di stabilizzazione onde evitare di ritrovarci nella stessa situazione già l’anno prossimo”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Sicilia che aggiunge: “Questo sindacato, insieme a Cgil e Cisl, invita alla mobilitazione il prossimo 10 Dicembre per dire al Governo Crocetta che è finito il tempo delle promesse. Adesso servono i fatti”.

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Precari, Borrelli: “Il tempo stringe. A rischio il futuro di oltre 20mila famiglie. Uil pronta a mobilitazione”.

PALERMO. “Il tempo stringe ed è emergenza per gli oltre 20mila precari siciliani ancora in attesa della proroga del contratti, pronti a scadere il 31 Dicembre. Quasi tutti i Comuni, infatti, non potranno procedere alle stabilizzazioni perché le norme finanziarie non consentono queste proroghe. Serve, quindi, che il Governo regionale apra immediatamente un tavolo di confronto con il Governo Renzi per chiedere una norma in deroga”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Sicilia, che aggiunge: “Senza risposte, certe e brevi, questo sindacato è pronto a scendere in piazza. I lavoratori sono disperati e senza soldi da mesi. Lanciamo un appello alla Cisl e alla Cgil ma soprattutto ai sindaci dell´Isola, affinché non lascino soli questi lavoratori, che da anni svolgono servizi fondamentali per la cittadinanza, concordando insieme manifestazioni e programmi”.

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Gesip, Borrelli: “Bene accordo. Per i lavoratori ricollocazione e cassa integrazione sino a dicembre”.

PALERMO. “Dopo una dura battaglia è stato sottoscritto l’accordo quadro sindacati-Comune che apre un confronto vero sulla ricollocazione dei lavoratori della ex Gesip e sulla riorganizzazione di tutte le partecipate. Ed è stato anche sottoscritto un accordo che prevede la possibilità di integrare a questi lavoratori la cassa integrazione sino a dicembre ed avere, quindi, un salario minimo garantito”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Palermo a seguito dell’incontro con l’amministrazione comunale che aggiunge: “Abbiamo raggiunto un risultato importante. Adesso tocca al Comune di Palermo fare la propria parte, inserendo a fine anno anche i bilanci delle società partecipate senza però alzare tasse e tariffe. La Uil ha chiesto e ottenuto che nell’accordo si procedesse anche alla convocazione delle singole aziende per arrivare alla definizione dei piani industriali di ogni società e stabilire programmi e servizi. L’obiettivo è definire un piano industriale unico per tutte le partecipate del Comune”.

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Rifiuti, Borrelli: “Nessuna trattativa, i lavoratori vanno tutelati. Il Governo regionale intervenga subito”.

PALERMO. “I diritti acquisiti dai lavoratori degli ex Ato Rifiuti della Provincia di Palermo sono inviolabili e il livello occupazionale deve essere mantenuto così come previsto dalla legge 9 del 2010. Per questo non porteremo avanti con i presidenti delle tre nuove Società alcuna trattativa e interpretazione della norma per la realizzazione dei piani d’ambito che non vada in questa direzione”. Lo sostiene Gianni Borrelli della Uil Sicilia, a seguito dell’incontro avvenuto oggi all’assessorato regionale al Territorio. E Borrelli continua: “La crisi del settore della gestione rifiuti e il ritardo nell’attuazione della riforma stanno creando l’ennesima emergenza sociale. Sollecitiamo quindi e subito un intervento del Governo regionale e del Parlamento al fine di dare risposte certe ai lavoratori e un servizio ai cittadini”.

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Finanziaria, Barone: “Uno spiraglio da Roma per il Governo Crocetta. Con una norma vanno liberate risorse per lavoratori e imprese”.

PALERMO. “Il Governo nazionale ha appena riconosciuto che se non si liberano le risorse del Fondo per i residui attivi per la Sicilia è inevitabile la tragedia. Il Governo regionale potrà quindi predisporre una norma che consenta gradualità nel recupero dei due miliardi spesi nelle precedenti legislature e che devono essere destinati alla copertura di eventuali buchi di bilancio. Questa è l’unica soluzione possibile per evitare licenziamenti di massa e fallimenti a catena delle imprese. Per questo adesso tutti i livelli istituzionali devono collaborare”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, a seguito dell’incontro tenutosi oggi a Roma tra l’assessore Bianchi e il ministro Delrio. E Barone aggiunge: E’ importante che il Governo nazionale abbia convenuto con il Governo regionale che il recupero deve essere diluito in diversi anni. Promulgando la Finanziaria, così come modificata dal Commissario dello Stato e senza interventi correttivi, migliaia di lavoratori resterebbero senza stipendio e licenziati. Si bloccherebbero le attività di tutela dell’ambiente ed enti culturali prestigiosi della Regione collasserebbero. Le aziende, senza fondi previsti a l loro sostegno, avrebbero enormi difficoltà a resistere. Per evitare questo quadro drammatico – conclude Barone – tutte le Istituzioni, senza che nessuna pensi di potersi ancora sottrarre, devono concordare un modo per risanare i buchi creati dai precedenti governi in modo graduale senza causare il collasso economico e sociale della nostra regione”.

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Finanziaria, Barone: “Bene risposte dal Governo Letta ma e´ presto per abbassare la guardia”.

PALERMO. “Non si deve ancora abbassare la guardia anche se le notizie giunte dal primo incontro, avvenuto oggi a Roma, tra governo nazionale e regionale sembrano essere positive. E´ stata riconosciuta, infatti, la necessita´ di intervenire subito per evitare che l´impugnativa del Commissario dello Stato metta in crisi la Sicilia e provochi migliaia e migliaia di licenziamenti. Il Governo Letta ha preso anche atto che questa stessa impostazione avrebbe mandato in default qualsiasi regione italiana e quindi e´ assolutamente necessario modificare l´impugnativa e prevedere strumenti a livello nazionale che consentano di procedere al risanamento del bilancio in maniera graduale”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Chiediamo, appena si avranno le prime certezze, un confronto con il Governo regionale per mettere in sicurezza gli stipendi e per prorogare i contratti di lavoro agli enti dipendenti dalle finanze regionali”.

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Finanziaria, Barone: “Bene impegno di Crocetta ma adesso servono risposte concrete per tutelare i lavoratori”.

PALERMO. “Salvaguardare tutti i posti di lavoro e trovare le risorse per far ripartire la macchina della Regione siciliana bloccata dopo l’impugnativa della Finanziaria dal parte del Commissario dello Stato”. Sono questi gli impegni del presidente Crocetta, a seguito dell’incontro con i sindacati tenutosi oggi a Palazzo D’Orleans. E Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, precisa: “Adesso attendiamo una risposta concreta da Roma e se il Governatore Crocetta tornerà con buone notizie siamo pronti ad aprire subito un tavolo di confronto per cercare soluzioni utili e programmatiche al fine di rendere tranquillo il futuro di questi lavoratori. Altrimenti la condizione di disperazione sarà incontrollabile”.

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Finanziaria, Barone e Borrelli: “In Sicilia è emergenza. Subito intervento per pagare stipendi o sarà il caos”.

PALERMO. “L’emergenza in Sicilia è scoppiata e davanti alla notizia che quarantamila lavoratori che dipendono economicamente della Regione non riceveranno lo stipendio, mentre i più fortunati ventimila dipendenti lo riceveranno in ritardo, è assolutamente necessario che Governo regionale e assessori convochino subito le parti sociali per predisporre il pagamento degli stipendi e per prorogare i contratti di lavoro in scadenza”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Gianni Borrelli della Uil Sicilia, che chiedono subito “un intervento del Governo nazionale per sbloccare questa situazione causata dall’impugnativa della Finanziaria da parte del Commissario dello Stato e per sbloccare le spese” e ancora “la convocazione delle organizzazione sindacali da parte dal presidente Crocetta e dell’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, che hanno una responsabilità primaria. Altrimenti lo stato di agitazione dei lavoratori diverrà incontrollabile”.

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UNIAT, Affitto 2014: niente più contante. Ecco come funziona la nuova modalità di pagamento

Dal 1°gennaio 2014 è entrato in vigore il divieto di pagamento in denaro contante dell’affitto di abitazioni, comprese quelle transitorie e quelle date in locazione a studenti universitari.

Vediamo dunque cosa dice la nuova normativa.

Da quando?

Il divieto di utilizzare denaro contante per pagare l’affitto è entrato in vigore 6 giorni fa, il 1°gennaio 2014. Bisogna sottolineare che la norma non si riferisce solo all’anno corrente ma anche all’eventuale pagamento di mensilità arretrate.

Se dunque qualcuno dovesse ancora versare le mensilità di dicembre o di mesi precedenti, dovrà comunque utilizzare uno strumento tracciabile e non il denaro contante.

Soglie

Si sottolinea, inoltre, che non esiste alcuna soglia minima.

Modalità di pagamento

Per pagare il vostro affitto dovrete dunque utilizzare qualsiasi tipo di strumento in grado di far rimanere una traccia del vostro versamento.

Dal normale bonifico bancario, dunque, agli assegni circolari o non trasferibili, passando per bancomat e carte di credito.

Contratti

Il divieto di utilizzare denaro contante riguarda solo ed esclusivamente gli affitti delle abitazioni.Rimangono quindi esclusi dalla nuova normativa tutti gli immobili che vengano concessi in locazione con finalità non abitative, compresi uffici, negozi e alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Si evidenzia in ogni caso che per questi ultimi, rimane necessario rispettare la soglia antiriciclaggio di 1.000 euro stabilita nel 2007.

Box auto

In questo caso la legge non dà chiarimenti. Ma se, in linea generale, il box è di pertinenza dell’abitazione, esso deve considerarsi al pari di un’abitazione e quindi il pagamento deve risultare tracciabile.

Il Presidente Uniat Sicilia

Giovanni Sardo

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Uniat, proroga degli sfratti per il 2014. Anziani e disabili a rischio

“Non solo rincari delle tasse sulla casa nel 2014. Col nuovo anno arriverà anche una raffica di sfratti a danno di anziani, disabili, e malati che rischiano di perdere la propria abitazione”. Lo sostiene l’Uniat, che ricorda come il prossimo 31 dicembre scadrà la proroga di un anno all´esecuzione degli sfratti. Dal prossimo 1 gennaio, quindi – sottolinea l´associazione degli inquilini – diverranno esecutivi gli sfratti a danno di migliaia e migliaia di utenti. Si tratta di famiglie che, a causa della crisi economica non riescono più a pagare gli affitti perché non hanno i soldi per farlo. E i numeri lo dimostrano: i provvedimenti di sfratto emessi mostrano un andamento più o meno costante dal 2001 al 2007, passando da 40.500 a 43.869. Dal 2007 al 2012 si nota, invece, un tendenza all´aumento decisamente più incisiva, (+54,5%). L’Uniat denuncia “l´immobilismo del Governo e della classe politica, e chiede sia prorogata di un altro anno l´esecuzione degli sfratti, in favore di anziani, disabili, malati e famiglie con reddito inferiore ai 27mila euro che non siano in grado di pagare l’affitto. La normativa dettata dalla legge 199/08, confermata dal nuovo provvedimento contenuto nell´articolo 1 comma 412 Legge 24/12/2012 n° 228 (G.U. 302 del 29/12/2012 supplemento ordinario n° 212)dispone che al fine di ridurre il disagio abitativo e di favorire il passaggio da casa a casa per le particolari categorie sociali individuate dall´articolo l, comma l, della legge 8 febbraio 2007, n. 9, in attesa della realizzazione delle misure e degli interventi previsti dal Piano nazionale di edilizia abitativa di cui all´articolo Il del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, l´esecuzione dei provvedimenti di rilascio per finita locazione degli immobili adibiti ad uso abitativo, già sospesa fino al 15 ottobre 2008 ai sensi dell´articolo 22- ter del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, è ulteriormente differita al 31/12/2013 ovviamente oggi per effetto della nuova Legge) nei comuni di cui all´articolo l, comma l, della legge 8 febbraio 2007, n. 9. Sono tanti in Sicilia i Comuni interessati al provvedimento di blocco degli sfratti, di seguito l’elenco: Agrigento – Canicattì – Favara – Licata – Palma di Montechiaro – Porto Empedocle – Raffadali – Sciacca Caltanissetta – Gela – Mazzarino – Mussomeli – San Cataldo Aci Castello – Acireale – Adrano – Belpasso – Caltagirone – Camporotondo Etneo – Catania – Gravina di Catania – Mascalucia – Misterbianco – Motta Sant´Anastasia – Paternò – San Giovanni la Punta – San Gregorio di Catania – San Pietro Clarenza – Sant´Agata li Battiati – Tremestieri Etneo – Valverde – Viagrande Enna – Leonforte – Piazza Armerina Acquedolci – Barcellona Pozzo di Gotto – Brolo – Capo d´Orlando – Gaggi – Malvagna – Merì – Messina – Milazzo – Motta Camastra – Pace del Mela – San Filippo del Mela – Sant´Agata di Militello – Santa Lucia del Mela – Scaletta Zanclea – Spadafora – Taormina – Torregrotta – Valdina – Venetico – Villafranca Tirrena Altofonte – Bagheria – Belmonte Mezzagno – Capaci – Ficarazzi – Isola delle Femmine – Misilmeri – Monreale – Montelepre – Palermo – Torretta – Trabia – Villabate Comiso – Modica – Ragusa – Scicli – Vittoria a Augusta – Avola – Canicattini Bagni – Carlentini – Floridia – Lentini – Melilli – Noto – Palazzolo Acreide – Priolo Gargallo – Rosolini – Siracusa – Solarino Alcamo – Castelvetrano – Erice – Marsala – Mazara del Vallo – Paceco – Salemi – Trapani Pertanto l’Uniat chiede al Governo regionale di farsi interprete del disaggio di migliaia di famiglie ed spingere il Governo Nazionale alla proroga degli sfratti anche per coloro i quali, a causa della crisi in atto risultano morosi considerato che dal 2011 al 2012 gli sfratti sono aumentati nella Regione da 3665 a 3936 con un aumento del 7,4%. Auspichiamo che l’Assessore al ramo abbia un sussulto di attenzione ed intervenga per affrontare con la dovuta determinazione la carenza di alloggi a canoni sociali di cui c’è esigenza in Sicilia ed Palermo in particolare.