Indietro

“La nuova emigrazione”, convegno Ital Uim

PALERMO. Sono sempre di più gli italiani che decidono di emigrare. In un anno il fenomeno è cresciuto del 3 per cento. Dall´Italia, quindi, si emigra ancora e sono sempre di più quelli che decidono di farlo. A gennaio 2013 gli iscritti al Registro dei residenti all´estero (Aire) sono più di quattro milioni. Diversi i motivi: si va da chi si sposta per studio o formazione, a chi emigra per sfuggire alla disoccupazione o perché insegue unsogno professionale.
Gli emigranti italiani partono soprattutto dalle regioni meridionali.
Quasi 2,3 milioni, il 52,8 per cento, è partito dal Sud Italia, il 32 per cento (circa un milione 390mila) dal Nord e il 15 per cento dal centro Italia (poco più di 662mila).
La Sicilia, con 687.394 residenti, è la prima regione di origine degli italiani residenti fuori dall´Italia alimentando quella che viene definita la “grande fuga dei cervelli”. “Grandi esportatori di made in Italy, in particolare sotto forma di muscoli e cervelli”…
Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto della Fondazione Migrantes. E proprio su questi numeri la Ital Uim (Unione italiani nel Mondo) organizza un incontro-dibattito “La nuova emigrazione: tensione tra il fascino della scoperta e la sofferenza dello strappo”, in programma venerdì 14 Marzo a Palermo, in via Albanese 92/a. Presente anche Alberto Sera, presidente nazionale Uim. E ancora Claudio Barone , segretario generale della Uil Sicilia, e Pino Franchina , presidente della Uim Palermo Sicilia. Saranno presenti anche giovani che racconteranno le loro testimonianze. L’italiano che emigra all’estero è tra i 35 e i 49 anni di età, non sposato. Si dividono equamente tra uomini e donne, il 22 per cento di loro è laureato, il 28 per cento è diplomato. Molti sono ricercatori e all´Italia rimproverano l´assenza di una cultura meritocratica.