Palermo. “Il Mediterraneo deve essere il mare di tutti. Un mare sicuro, dove pescare in pace. Non un mare di paura dove è possibile, invece, perdere la vita. Per questo chiediamo una forte presa di posizione da parte delle istituzioni che, adesso, devono sedersi attorno a un tavolo per dialogare con la Libia e stabilire il vero utilizzo di questo tratto di mare”. Così Claudio Barone e Tommaso Macaddino, segretari della Uil e Uila Pesca Sicilia che, in attesa del rientro del comandante Giuseppe Giacalone (domani nel tardo pomeriggio ndr) e del suo equipaggio di Mazara del Vallo, vittima di un assalto armato in cui è rimasto ferito, aggiunge: “E’ necessario stabilire delle regole. Quel mare non è dei libici, non è mai stato ratificato alcun accordo. La politica, adesso, deve fare la sua parte e tutelare i pescatori siciliani. Si stringono con quel Paese accordi di ogni tipo: dai migranti alle strade e sino ai trasporti. Poi, però, di spara ai mazaresi. Adesso basta. Non possiamo aspettare il morto”. La flotta di Mazara del Vallo conta 90 pescherecci con sette marinai a barca. Il metodo di pesca è quella a rete a strascico con cattura prevalente del gambero rosso.