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Petrolchimico, Barone: “I politici rivoltosi non blocchino gli investimenti. A Gela puntiamo su sviluppo e lavoro”.

PALERMO. “Quello petrolifero è il settore più importante dell’export siciliano. La raffinazione tradizionale si va ridimensionando mentre si punta alla produzione di quella verde, che gode di forti incentivi europei, e alle prospezioni petrolifere, meno inquinanti. La Sicilia, sino ad oggi, ha pagato a caro prezzo l’impatto ambientale di queste raffinerie. Non accettiamo, quindi, la tardiva rivolta di alcuni politici sui progetti di rilancio del petrolchimico di Gela che adesso puntano a passare dal greggio ad una “green economy” e alle trivellazioni, tutelando migliaia di posti di lavoro”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “C’è una parte della politica siciliana che continua ad opporsi ad investimenti produttivi, sempre e comunque. La Uil ha firmato con Eni un difficile accordo sindacale in grado di tutelare l’occupazione e a prevedere investimenti che possano portare ricchezza. E’ giunto il momento dire basta a tutte quelle forme di assistenzialismo e clientelismo. Dobbiamo puntare al consolidamento e allo sviluppo di questa realtà industriale, facendolo nel migliore dei modi e senza fare scappare gli investitori, come purtroppo è in passato è già accaduto”.