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Regione, Barone: “Ecco le emergenze in Sicilia. Chiediamo tavoli di confronto, promessi e mai avviati”.

Palermo. “Senza interventi immediati, gli insediamenti industriali del settore petrolchimico in Sicilia rischiano la chiusura con un crollo del Pil e decine di migliaia di licenziamenti. La crisi coinvolgerebbe l’area industriale di Milazzo, Augusta/Priolo e Gela, e avrebbe un impatto anche più grande di quella dell’acciaieria di Taranto. Per questo è necessario concordare con le aziende obiettivi e tempistiche per l’abbattimento delle emissioni per il miglioramento della qualità dell’area che consentano la riconversione degli impianti. Diversamente arriveremmo alla chiusura degli stabilimenti, a decine di migliaia di licenziamenti e al tracollo dell’economia”. Questa è stata la prima emergenza che la Uil Sicilia, guidata da Claudio Barone, ha posto all’attenzione della commissione bilancio dove si è discusso del documento di programmazione economica e finanziaria. E il segretario generale ha aggiunto: “Evitato il default dei conti della Regione siamo in attesa di capire quale sarà il bilancio proposto dal governo regionale. Tutt’oggi permane l’allarme per i tagli previsti che ammontano a 500 milioni di euro e dei quali vorremmo capire modalità e distribuzione. Anche sul sistema delle Partecipate – continua il leader della Uil Sicilia – la Corte dei Conti ha evidenziato la sussistenza di una pesante situazione debitoria per la quale occorre intervenire subito e per la quale invochiamo un confronto. La Regione, inoltre, si è impegnata a procedere con riforme strutturali, la più importante è quella del sistema dei rifiuti che, però, sconta la necessità di collocare più di 12mila addetti e di un debito che supera i due miliardi di euro. Anche per quanto riguarda il sistema delle esazioni fiscali registriamo un allarme da parte di Riscossione Sicilia che annuncia il collasso già per il prossimo giugno”. E Barone prosegue: “E’ drammatica la situazione in cui versano i collegamenti. Malgrado gli annunci non sono stati ancora sbloccati i lavori sulle principali tratte siciliane ed è impedito il transito dei mezzi pesanti sulla Palermo-Catania con conseguenze negative sull’industria di trasformazione alimentare. E più in generale sulla possibilità di esportare i nostri prodotti ortofrutticoli. A fronte di un contenzioso verso Anas ed Rfi per insufficienza di interventi, la Regione non ha ancora chiarito qual é il destino del Consorzio autostrade siciliane per il quale invochiamo la costituzione in ente economico. Queste sono alcune delle priorità rilevate dalla Uil. E’ chiaro che il bilancio regionale ha ancora problemi di equilibrio ed è fortemente ingessato. E’ fondamentale la possibilità di utilizzare i fondi europei, cosa che oggi non avviene in modo sufficiente. L’intervento di supporto tecnico di soggetti esterni, a cui oggi si fa ampio ricorso, può aiutare ma non è risolutivo. Occorre recuperare nella macchina regionale professionalità idonee a gestire questo tipo di responsabilità senza le quali perderemmo opportunità di crescita. Per questo abbiamo rappresentato la necessità di aprire tavoli di confronto, sino ad oggi promessi ma mai avviati, per entrare nel merito delle singole questioni”.