Palermo. “In Sicilia, su quaranta siti archeologici e museali, per Pasqua ne resteranno aperti solo una decina. Sempre uguale il motivo: carenza di personale e nessun nuovo piano di gestione della Regione”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Sicilia, che spiega: “Sino ad oggi il Governo regionale ha dimostrato un’assoluta approssimazione nella gestione di un settore chiamato a svolgere un ruolo fondamentale per la ripresa dello sviluppo economico della nostra isola. Più volte la Uil ha denunciato questi disservizi, proponendo nel contempo soluzioni utili. Prima fra tutte quella della rimodulazione dei turni dei custodi. Vanno modificate, infatti, le norme che servono solo ad imboscare gli amici causando la chiusura dei siti a danno di turisti e visitatori, in aumento nelle ultime settimane. E´ un dovere, quindi, prevedere interventi straordinari e razionali subito”. E Borrelli continua: “L’assessorato regionale ai Beni Culturali, al posto di risolvere l’emergenza, ha pensato bene di bloccare da Gennaio i 200 ex Asu (su un totale di mille a disposizione) e le turnazioni dei circa 500 lavoratori della Sas, mantenendo in turno solo i custodi regionali che non possono però assicurare la fruizione nei festivi. Inoltre, il Governo Crocetta non ha dato ancora il via libera alla trasformazione a full-time dei 200 lavoratori della Sas che non graverebbero sulle casse regionali. Due giorni fa l’assessore Purpura ci ha rassicurato sullo sblocco delle turnazioni del personale Sas e sulla trasformazione dei contratti in full-time ma l’incontro con i vertici della società è stato posticipato. Quindi per le vacanza di Pasqua i turisti troveranno, ancora una volta, le porte sbarrate.