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CASO ENI, BARONE: “SERVE INTERVENTO NAZIONALE, SINDACATO PRONTO A FARE LA PROPRIA PARTE”

«La questione dell’Eni è di portata nazionale. Il governo Renzi deve rappresentare a Eni scelte strategiche per il settore petrolifero nel nostro Paese, anche in relazione alle questioni dell’autonomia energetica»: lo ha detto Claudio Barone, segretario regionale della Uil.
«Indubbiamente – ha aggiunto Barone – la raffinazione ha un costo molto elevato e in questo momento è il settore più critico. Servono investimenti anche se è chiaro che risultano molto più appetibili la prospezione e la ricerca petrolifera. Ma la politica industriale deve valutare complessivamente questi due aspetti. Non è possibile impegnarsi solo nel settore più appetibile,  Eni non può fare questo».
Barone ha ricordato inoltre che «la Sicilia ha una importante carta da giocare, l’accordo siglato recentemente con Assomineraria, che in maggioranza è Eni, per investimenti da 2,5 miliardi. Questo è un fatto che va valutato per capire come Eni intende svolgere il suo ruolo in Sicilia. La Regione deve a sua volta smetterla con la tradizione del passato, fatta di cavilli e finte crociate ambientaliste che hanno il solo effetto di favorire l’intermediazione politico-mafiosa. Il governo regionale si impegni a rispettare gli impegni e a dare regole e tempi certi per gli investimenti».Su questo terreno Barone ha ricordato l’impegno della Uil: «Registriamo postivamente la posizione espressa dal vice presidente nazionale di Confindustria, Antonello Montante, sulla possibilità di aprire un confronto con Eni che faccia emergere contenuti diversi da quelli, del tutto insufficienti, emersi finora. Il governo nazionale presieda questo confronto. Per quanto riguarda la Sicilia, sfidiamo i parlamentari a un confronto che faccia emergere una reale volontà di cambiare passo e abbandonare il modello assistenziale per difendere finalmente il tessuto industriale e lo sviluppo produttivo. Noi siamo pronti a una mobilitazione costruttiva».