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Caro bollette e carburanti, Lionti: “Stop a speculazione”.

Palermo. “Le bollette e i carburanti sono schizzati alle stelle e gli interventi di riduzione delle accìse, del governo nazionale, sono insufficienti. Bisogna venire subito incontro alle famiglie e ai lavoratori, già duramente colpiti dalla pandemia, che oggi rischiano di essere licenziati dalle imprese. Senza interventi strutturali, però, qualsiasi tipo di provvedimento sarà solo un pannicello caldo”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Area Vasta che aggiunge: “Adesso è indifferibile sbloccare gli investimenti per il progetto Argo e Cassiopea che potrà dare una risposta significativa, in termini di produzione di gas nazionale attenuando così la dipendenza dall’estero, e implementare il flusso dai gasdotti che collegano la nostra isola con la Libia e l’Algeria. Ma serve anche accelerare le procedure di autorizzazione per l’eolico e il solare avendo attenzione per l’ambiente. E’ il momento – continua Lionti – di parlare dei poli energetici di Siracusa e Milazzo favorendo, inoltre, investimenti per l’idrogeno e per lo smaltimento dei rifiuti anche in funzione di produzione di energia. La questione dell’approvvigionamento energetico del Paese non può essere lasciata, come è stato sino ad ora, a improvvisazione e campagne ideologiche che hanno finito per favorire la speculazione mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e pesando enormemente sulle tasche dei cittadini”.

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Blutec, Ficco: “Firmato accordo per la cassa integrazione”.

“Oggi abbiamo firmato, con la procedura di amministrazione straordinaria presso il ministero del Lavoro, l’accordo per la richiesta della cassa integrazione per Blutec fino al 7 novembre o per tutta la durata della amministrazione straordinaria”. Lo rende noto Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto. “Entro il 7 novembre – spiega Ficco – sarà presentato dai Commissari al Ministero dello Sviluppo economico un nuovo programma di cessione dei rami di azienda. La approvazione del nuovo programma giustificherà poi la concessione della cassa per tutto il periodo necessario alla sua attuazione, per un massimo di 24 mesi. Confidiamo che il decreto di concessione da parte del Ministero del Lavoro arrivi presto, così da dare il doveroso sostegno ai lavoratori che versano in un frangente così difficile”. “Il nuovo programma dovrà contenere una soluzione per tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani, compresi quelli di Termini Imerese che da troppo tempo attendono di vedere mantenute le promesse di rilancio del sito”.

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Regione, Barone: “Bene assunzioni ma bisogna implementare interventi di politiche attive del lavoro. Basta perdere tempo”.

“La Regione ha sbloccato le 300 assunzioni finanziate dallo Stato. E’ una boccata d’ossigeno per la macchina regionale che in parte andrà in rinforzo nei Comuni, già in condizione di estrema difficoltà. Perché gli enti locali possano sviluppare progetti e utilizzare i fondi a loro destinati bisogna, però, pensare a supportarli creando delle strutture consortili per la progettazione ed evitando, così come successo in passato, di non spenderli e vederli dopo destinati ad altre aree geografiche”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che restando in tema di assunzioni, aggiunge: “Serve procedere all’assunzione del 1.100 lavoratori nei Centri per l’impiego, anche questi finanziati dallo Stato per tre anni di cui purtroppo uno già perso e gli altri due a rischio. Il vecchio bando è stato bloccato per via della modifica della legge Brunetta sulle norme di reclutamento del personale della pubblica amministrazione ma non si possono tollerare ulteriori ritardi, si deve procedere a redigere il nuovo bando secondo le nuove normative”. E il leader della Uil continua: “In Sicilia ci sono 600 mila percettori del reddito di cittadinanza ed emergenza. Un sostegno necessario per evitare il dramma sociale ma adesso bisogna implementare interventi di politiche attive del lavoro. Nelle assunzioni dei centri per l’impiego è prevista la riqualificazione del personale regionale, a cui è riservata una quota, e il recupero dei navigator e degli ex sportellisti che hanno competenze professionali certificate, la Regione deve dare risposte subito. Abbiamo concordato, infine, con il governo Musumeci che è necessario rivedere il patto Stato-Regione che blocca le assunzioni rischiando di mandare al collasso la stessa Amministrazione. Ma diventa complicato farlo se la stessa Regione non fa ancora partire le assunzioni richieste e finanziate dallo Stato”.

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Blocco dei licenziamenti, Barone: “Molte aziende taglieranno subito sui costi del lavoro, non lo possiamo permettere.

Palermo. “Il tessuto economico siciliano è già debole e frammentato. E molte aziende, in difficoltà, taglieranno subito sui costi del lavoro. Un’ondata di licenziamenti, quindi, in una regione che ha già tassi di disoccupazione altissimi. Non lo possiamo permettere”. E’ forte la preoccupazione del segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, dopo il rifiuto della proroga del blocco dei licenziamenti. E aggiunge: “C’è anche il rischio che vengano tagliate le spese sulla sicurezza. I lavoratori, scampati al Covid, non possono dovere scegliere tra morire di fame, perché licenziati, o andare a lavorare in condizioni di sfruttamento con turni massacranti e senza rispetto delle norme antinfortunistiche. Per questo continuiamo a chiedere al governo regionale di potenziare da subito gli organici degli ispettori del lavoro, oggi insufficienti. Senza controlli sarebbe vanificata qualsiasi normativa. Gli edili – conclude il leader della Uil Sicilia – saranno domani in piazza, a Palermo, anche contro l’annunciata liberalizzazione dei sub appalti. Occorre spendere risorse e realizzare le opere ma bisogna farlo garantendo trasparenza e sicurezza. Non si può dare il “liberi tutti” con sub appalti selvaggi che vanificherebbero il rispetto di contratti e nome”.

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Recovery plan, Barone: “Prevedibile debacle delle proposte siciliane“.

Palermo. “Era assolutamente prevedibile la debacle delle proposte siciliane sul Recovery plan. Il governo regionale ha voluto procedere in maniera totalmente autoreferenziale non tenendo in nessuna considerazione il confronto con le parti sociali. Non si capisce, quindi, con quali criteri siano state individuate le proposte. Non si ravvisa, infatti, nessuna strategia e mancano piani esecutivi”. Attacca così il segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “La comunità europea, da una parte, vieta la riproposizione di vecchi progetti irrealizzati e, dall’altra, non accetta idee estemporanee senza piani esecutivi che diano la possibilità spendere le risorse in tempi ragionevoli. La Regione, invece, ha fatto proprio questo dando l’impressione dell’ennesima pupiata per ottenere consensi locali senza avere nessuna possibilità concreta di portare a casa risultati utili per la nostra isola. È un peccato – conclude il leader della Uil -, la Sicilia ha bisogno di una strategia condivisa per recuperare gli storici ritardi e costruire un futuro diverso”.

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Crias-Ircac, Barone e Gargano: “Più occupazione e più credito anche nell’ambito degli enti regionali”.

“La recente notizia pervenutaci dalle OO.SS. di CRIAS in merito all’esaurimento del plafond di otto milioni di euro in appena mezz’ora, conferma quanto come UILCA Sicilia abbiamo sempre sostenuto: gli Enti Regionali CRIAS – IRCAC e la società partecipata (al 100%) IRFIS FINSICILIA sono determinanti per il rilancio dell’economia siciliana. Abbiamo appreso, peraltro, di un piano di assunzioni in IRFIS FINSICILIA, utile a colmare l’annosa carenza di personale. L’assunzione di quattro figure di quadro direttivo e di dodici lavoratori con competenze specialistiche non può che raccogliere il nostro plauso, per quanto riteniamo che le esigenze di incremento dell’organico siano ben maggiori. Ci chiediamo anche come saranno territorialmente distribuite.

“Lo dichiara Giuseppe Gargano segretario generale Uilca Uil Sicilia (nella foto) che aggiunge :”Anche durante l’emergenza covid-19, in piena pandemia, le lavoratrici ed i lavoratori di IRFIS FINSICILIA hanno confermato competenza, professionalità, senso del dovere, continuando a dare supporto alle imprese anche in smart working. E però, se da un lato apprendiamo con soddisfazione che l’IRFIS FINSICILIA è stata correttamente posta al centro di molte misure messe a punto dal governo regionale per fronteggiare la crisi post Covid-19, che di fatto va a sommarsi alla crisi strutturale della nostra Isola, dall’altro dobbiamo stigmatizzare il deciso spostamento dell’asse politico-istituzionale verso la Sicilia orientale laddove constatiamo, con forte preoccupazione, determinate scelte attinenti la “governance” delle società. Chiediamo, pertanto, al Governo Regionale di programmare interventi e scelte di professionalità mirate ed improntate ad una crescita omogenea in tutta la Sicilia, che potrà portare benefici in termini di sviluppo oltre che di occupazione. La Sicilia ha sete di credito e di lavoro, ed occorre il massimo impegno da parte di tutti gli attori della politica e dell’economia siciliana”.

Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia, dichiara a tal proposito: “Si ritiene che in questa fase la capacità di rendere effettivamente disponibile la liquidità per il sistema delle imprese sia essenziale per la Sicilia che non è stata particolarmente colpita dalla pandemia, ma gravemente danneggiata dalla conseguente crisi. Per questo bisogna puntare alla qualità delle strutture dell’ IRFIS per fronteggiare nel minor tempo possibile le richieste di accesso al credito in un momento così delicato per il tessuto imprenditoriale siciliano”.

L’ufficio stampa Salvatore Li Castri

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Coronavirus, Cgil, Cisl e Uil al governo Musumeci: “Su fase 2, manovra finanziaria e fondi ue, fissi immediato confronto“.

In Sicilia si potrà ripartire solo in condizioni di massima sicurezza per lavoratori e cittadini, nel pieno rispetto dei protocolli sottoscritti a livello nazionale e regionale. E per l’avvio della fase 2 il governo siciliano dovrà confrontarsi con le parti sociali che rappresentano centinaia di migliaia di siciliani. Così Cgil, Cisl e Uil Sicilia in una nota indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci, nella quale sottolineano come non si possa prescindere da un dialogo e da una collaborazione fra esecutivo e parti sociali per esaminare come far ripartire i motori nell’isola. “Apprendiamo dagli organi di stampa – affermano Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia – dell’ipotesi avanzata dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, di non andare oltre la data del 3 maggio per il lockdown. A nostro avviso, per ogni decisione occorre attendere le valutazioni dei comitati tecnico-scientifici e gli esiti dell’incontro fra il governo nazionale e i sindacati, previsto a breve. Un passo falso, una fuga in avanti, oggi pregiudicherebbero tutti i durissimi sacrifici fatti dai siciliani, esponendoci a rischi rilevanti per la salute”.

Cgil, Cisl e Uil sollecitano il governo regionale a organizzare prima possibile un vertice con le parti sociali. “Attendiamo ancora – dichiarano Mannino, Cappuccio e Barone – di essere convocati per discutere della manovra economica varata dalla Giunta di governo, siamo riconosciuti quale parte attiva nella pianificazione dei fondi europei eppure non ci vengono fornite linee e indirizzi precisi su risorse che oggi diventano vitali per affrontare questo momento difficilissimo”. I sindacati confederali ricordano al governo regionale di essere “portavoce delle istanze e dei bisogni di centinaia migliaia di lavoratori che ci affidano il compito di rappresentarli”. “Abbiamo il diritto e il dovere di esprimere la nostra opinione e le nostre proposte su temi fondamentali per la vita di quest’isola – aggiungono Mannino, Cappuccio e Barone – ogni soluzione efficace passa soltanto da scelte condivise responsabilmente”.

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Regione, Cgil Cisl e Uil Sicilia: “Non ci sono le condizioni per una Finanziaria accettabile”.

Palermo. “Se la Regione dovesse coprire in tre anni il buco di 780 milioni di euro come dichiarato dalla Corte dei Conti, sulla base della normativa vigente a livello nazionale, per i siciliani si profilerebbe una manovra finanziaria “lacrime e sangue””. Così Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, segretari rispettivamente di Cgil Cisl e Uil regionali che manifestano tutta la loro preoccupazione: “Siamo già virtualmente in esercizio provvisorio con tutto quello che ne comporta. Con le spese in dodicesimi sarà impossibile intervenire sulle emergenze che attanagliano la nostra regione. Già la Provincia di Siracusa, ad esempio, per questo mese non pagherà gli stipendi non sapendo come recuperare le risorse. Nella stessa situazione diversi Comuni siciliani in dissesto finanziario. Con il bilancio in dodicesimi – continuano Cgil, Cisl e Uil – nessuno potrà prelevare un euro. In questo quadro non esistono le condizioni per varare una legge finanziaria accettabile, chiediamo pertanto al governo nazionale di rinominare al più presto la commissione paritetica Stato-Regione per individuare con l’amministrazione regionale gli interventi normativi necessari per sbloccare questa situazione”.

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Blutec, Comella: “Vogliamo risposte immediate o continueremo con azioni di protesta.

“Subito un incontro al Mise e contestualmente al ministero del Lavoro. I lavoratori sono senza cassa integrazione dallo scorso giugno e quelli dell’indotto vivono senza nemmeno la garanzia degli ammortizzatori sociali. Vogliamo risposte immediate sul futuro di Blutec a Termini Imerese o continueremo con la protesta”. Così Enzo Comella della Uilm Palermo, dopo l’assemblea dei lavoratori che si è svolta davanti i cancelli dello stabilimento di Termini Imerese: “Governo regionale e nazionale devono garantire la cigs ma soprattutto nuovi progetti di rilancio del sito”.

Nella foto gli operai che stamattina per protesta hanno occupato la stazione di Fiumetorto

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Gela, bene via libera dalla Soprintendenza del Mare

Palermo. “E’ positivo che la Soprintendenza al Mare abbia rilasciato il parere sul progetto della base gas Argo-Cassiopea che così sblocca finalmente l’iter. In questo modo si potrà permettere ad Eni di avviare nuovi investimenti e di creare buona occupazione. Adesso, tocca al governo nazionale disporre la proroga della Valutazione di impatto ambientale. Gela deve essere una priorità nazionale, non possiamo farci scappare questa occoasione”. Così il segretario generale Claudio Barone.