Palermo. Sindacati di nuovo in piazza per chiedere di cambiare le Leggi di stabilità nazionale e regionale e sollecitare politiche per lo sviluppo e il lavoro. Sono tre le manifestazioni programmate per sabato 14 dicembre da Cgil, Cisl e Uil in Sicilia. A Palermo, Catania e Messina si scenderà in piazza come nel resto del Paese, per chiedere di “Cambiare musica”. E per sottolineare il senso di questo slogan i sindacati coinvolgeranno anche i musicisti delle principali orchestre, istituzioni culturali in profonda crisi nell’isola. La mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil sarà anticipata domani dalla protesta degli edili per il contratto e dei precari. “Iniziative tutte- hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone in una conferenza stampa- nel segno della responsabilità e della proposta”. E’ per chiedere meno tasse per i lavoratori, i pensionati e le imprese che investono, tutelare e rilanciare lavoro e redditi, dare una prospettiva al paese e alle giovani generazioni, che i sindacati tornano a protestare. Cgil, Cisl e Uil chiedono la creazione di automatismi per destinare le risorse della spending review, della tassazione delle rendite finanziarie e della lotta all’evasione fiscale, ai redditi , agli interventi per lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale”. Ma è anche al governo Crocetta che i sindacati si rivolgono chiedendo politiche “per il lavoro produttivo e lo sviluppo, contro gli sprechi e per affrontare la crisi”. “Intanto- ha detto il segretario della Cgil Sicilia Michele Pagliaro- chiediamo di fare presto con la Legge regionale di stabilità, di accogliere le nostre richieste a partire da quella sugli ammortizzatori in deroga, di varare il bilancio entro il 31 dicembre perché l’esercizio provvisorio sarebbe un disastro, in primo luogo per i precari. E’ grave- ha aggiunto- la notizia che il governo Letta abbia trattenuto alla Regione 180 milioni perché non ha fatto un’adeguata spending review” . “Ma non basta – ha detto Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia- un approccio tradizionale a bilancio e finanziaria regionali. Servono una strategia e tagli strutturali. Sono necessari il confronto tra Regione e parti sociali e la collaborazione organizzata tra Stato, Regione ed enti locali per rilanciare lo sviluppo produttivo, sostenere le imprese sane che investono e assumono e i consumi di lavoratori e famiglie”. In Sicilia una famiglia su sette vive con meno di mille euro al mese, una su quattro è a rischio povertà, l’80% dei pensionati vive con meno di 700 euro al mese, negli anni della crisi sono andati perduti 90 mila posti di lavoro e il Pil è sceso di 10 punti percentuali. “I 20 mila precari dell’isola- ha sostenuto Claudio Barone, segretario della Uil Sicilia- attendono ancora l’emendamento del governo nazionale che consenta la proroga del contratto e la stabilizzazione. E’ necessario evitare altri pasticci- ha aggiunto- chiediamo più coraggio e interventi seri e immediati, anche a sostegno delle categorie , come gli edili, che domani 13 dicembre, scenderanno in piazza a Palermo”. Ecco il programma delle manifestazioni: venerdì 13 dicembre corteo degli edili a Palermo, a partire dalle 10, da piazza XIII Vittime fino alla Prefettura. I precari sfileranno in corteo da piazza del Parlamento (concentramento alle 9.30, partenza del corteo alle 10.30)fino a palazzo D’Orleans. Sabato 14 sarà la volta dei concerti in piazza degli artisti dei Teatri in crisi per chiedere interventi a Stato e Regione e dire no ai tagli alla cultura. Le manifestazioni si terranno alle 10, in piazza Politeama a Palermo, piazza Bellini a Catania e piazza Antonello, a Messina. A Palermo le orchestre del teatro Massimo e della Foss, a Catania quella del teatro Massimo Bellini, a Messina quella del Vittorio Emanuele.