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Primo Maggio, Barone: “Sicilia al collasso. La politica restituisca dignità al lavoro”

Palermo. “Nemmeno quest’anno in Sicilia si è arrestata la crisi economica e sociale. Su cinque milioni di abitanti, infatti, circa un milione oggi è senza lavoro. I giovani sono quelli nella condizione più difficile e sempre di più scelgono di lasciare l’Isola. Al Governo Crocetta chiediamo, quindi, impegni precisi per affrontare le emergenze e fare le riforme, per tutelare i posti di lavoro e sbloccare i nuovi investimenti, per superare il precariato e garantire servizi efficienti. Sino ad oggi non abbiamo ricevuto segnali concreti. Lo dimostra una Finanziaria che punta a fare macelleria sociale e non a tagliare gli sprechi veri. La Uil continuerà a tutelare i diritti e non i privilegi.

Sosterremo l´azione di chi vuole cambiare le cose ma saremo pronti a combattere contro chi vuole bloccare il cambiamento”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, domani a Pozzallo per la manifestazione del Primo Maggio, che continua: “Al Governo nazionale chiediamo risposte concrete per i precari siciliani, per i lavoratori dei call center, dell’edilizia, dell’industria e per i nostri giovani che non possono avere come unica prospettiva la disoccupazione, l’emigrazione o l’assistenzialismo.

Il Jobs act toglie tutele ma non crea occupazione aggiuntiva. Disegna un Paese che non cresce e aumenta le disuguaglianza tra il Sud e il resto d’Italia. Negli ultimi cinque anni – continua il leader della Uil – in Sicilia sono andati persi circa 200 mila posti di lavoro e hanno chiuso i battenti oltre quattromila imprese. Ad essere colpiti sono stati soprattutto i settori del commercio, dell’edilizia e dell’industria. Insomma un disastro economico. Al Governo regionale chiediamo adesso di sbloccare gli investimenti, senza i quali è impossibile difendere il nostro tessuto produttivo. Si deve intervenire e subito per tutelare l’ambiente e mettere in sicurezza le infrastrutture. Il crollo dell’autostrada che tutto il sistema viario è collassato”.

E Barone prosegue: “Si deve colpire l’immobilismo burocratico e sventare le azioni di boicottaggio nei confronti di chi vuole realizzare qualsiasi iniziativa. Chi investe nell’Isola deve trovare un clima favorevole, non ostacoli di ogni tipo. Solo così possiamo trovare risorse per creare buona e nuova occupazione. E vanno tagliati gli sprechi più scandalosi come quelli dei costi della politica e razionalizzare la spesa della Pubblica Amministrazione ma senza improvvisazioni e pasticci. Serve ridare dignità al lavoro e ai siciliani”.