Indietro

Uniocamere, Lionti: “Palermo e la Sicilia in controtendenza, servono interventi immediati per fermare il declino produttivo”. 

Palermo. “I dati sul valore aggiunto diffusi da Unioncamere confermano quanto la Uil Sicilia denuncia da tempo, la nostra regione continua a pagare il prezzo più alto della crisi produttiva e occupazionale. Mentre in gran parte del Paese si registrano segnali positivi, la Sicilia è l’unica regione con un segno negativo, pari a meno 5,54 per cento, e Palermo chiude la classifica nazionale con un calo del 6,89 per cento. Numeri che raccontano una realtà economica ferma, segnata da un tessuto produttivo fragile e da politiche industriali insufficienti”. Lo afferma la stessa segretaria generale, Luisella Lionti, che aggiunge: “È inaccettabile che, nel 2025, la Sicilia resti fanalino di coda in tutti gli indicatori di crescita. Occorre una strategia concreta per rilanciare la manifattura, sostenere le imprese sane, favorire l’occupazione stabile e ridurre i costi dell’energia che penalizzano le aziende del territorio. Servono infrastrutture moderne, politiche per l’innovazione e una vera programmazione industriale capace di valorizzare le potenzialità dell’isola. La Uil Sicilia – conclude Lionti – chiede al governo regionale di individuare, attraverso il confronto, strumenti straordinari di rilancio produttivo. Palermo e la Sicilia non possono continuare a perdere terreno mentre il resto del Paese corre. La crescita del Mezzogiorno passa anche dal futuro della Sicilia, è tempo di agire”.