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Strage di Casteldaccia, l’appello di Cgil, Cisl e Uil Sicilia: “Ripartiamo subito dai tavoli di confronto con governo Schifani”.

“Ripartire subito con i tavoli di confronto su salute e sicurezza, Pnrr e sulle assunzioni degli ispettori del lavoro che ancora oggi in Sicilia sono bloccate. E’ necessario che il governo regionale si attivi il prima possibile e per questo oggi abbiamo chiesto l’intervento al Prefetto di Palermo, Massimo Mariani”. Questo l’appello di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, guidate da Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Luisella Lionti, che insieme alle categorie e ai lavoratori hanno partecipato allo sciopero e poi al vertice in Prefettura dopo la strage di Casteldaccia. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto ancora una volta che “il governo regionale metta in campo ogni iniziativa utile per aumentare la pianta organica degli ispettori, indispensabili per garantire che i datori di lavoro attuino tutti gli adempimenti previsti dalla legge in materia di sicurezza. Devono essere sanzionate le aziende – continuano i sindacati – che non rispettano le leggi in materia di sicurezza ed è necessaria più formazione per tutti i lavoratori. La cultura della prevenzione è fondamentale e deve partire già dalle scuole”.

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Primo Maggio

L’equità sociale, la pace e il lavoro al centro dello sviluppo dei territori. Saranno alcuni dei temi al centro del primo maggio di Cgil Cisl Uil che, a livello nazionale, si ritroveranno a Monfalcone per la tradizionale manifestazione in occasione della Festa dei Lavoratori. Temi centrali anche nel territorio palermitano.

“Il lavoro è la ninfa vitale di ogni realtà locale e lo è ancor di più nelle nostre città dove è ancora palpabile la disperazione degli ultracinquantenni che hanno perso il lavoro e dei giovani che preferiscono fuggire via per trovare la propria strada, perché qui trovano solo precarietà e incertezze” affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil Palermo, Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Luisella Lionti, lanciando il loro messaggio in vista della Festa dei lavoratori. “Serve una svolta forte e decisa, una programmazione seria e concreta dei fondi del Pnrr, dei fondi europei, di tutte quelle risorse che sono in attesa di essere spese. La politica deve agire ora e subito guardando alle tante, troppe emergenze vissute nelle nostre realtà”.

Il tasso di disoccupazione a Palermo, secondo i dati Istat, nel 2023 è stato del 17,5% ma sale al 30 per cento per quanto riguarda i giovani fino ai 34 anni di età. “Cosi non si fa altro che negare il futuro ai nostri giovani. Se non si danno risposte immediate a tante famiglie che vivono nel disagio sociale, attraverso servizi sociali e urbani adeguati, il territorio rischia di non giovare nemmeno di quei pochi sussulti di vivacità produttiva che si registrano in città, come ad esempio sul fronte del turismo. Servono politiche attive del lavoro, politiche sociali che mirino alla equità e giustizia sociale, strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori delle aziende in crisi, e creare un legame più forte fra il mondo delle imprese e quello della formazione dei giovani, per puntare alle nuove professioni nella direzione dello sviluppo eco-sostenibile”.

“Il lavoro poi è vita e non può mai mettere a rischio i lavoratori, per questo bisogna rilanciare anche il tema della Sicurezza perché sono troppe le vittime di infortuni legati al mancato rispetto delle regole”. Da Monfalcone Cgil Cisl Uil lanceranno il messaggio rivolto all’Europa per “costruire insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”. Ma resta la grande priorità della sicurezza sul lavoro. “Il lavoro è realizzazione di sé, crescita e opportunità, non può essere mai fonte di rischio continuo. E’ una emergenza la sicurezza sul lavoro attorno alla quale bisogna unire le forse per potenziare i controlli la prevenzione e la formazione” concludono Ridulfo, La Piana e Lionti.

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Manifestazione nazionale a Roma, Mannino e Lionti: “Sistema sanitario allo sfascio”

Palermo. Sbarcano a Roma i problemi della sanità siciliana assieme alle richieste di Cgil e Uil. Una folta delegazione delle due organizzazioni sindacali regionali sarà nella Capitale sabato 20 aprile per partecipare alla manifestazione organizzata dalle due sigle “per la salute e per un servizio sanitario nazionale forte, pubblico, universale e un sistema socio- sanitario a garanzia del diritto fondamentale di ogni persona e comunità”. Uno stand “Sicilia” allestito con immagini e materiali informativi racconterà dello sfascio della sistema sanitario pubblico nell’isola. Mettendo assieme le difficoltà di accesso alle prestazioni- tra liste d’attesa lunghissime, reparti e ospedali che chiudono – e i bassi redditi, sono stati 800 mila i siciliani che nel 2023 hanno rinunciato alle cure. Chi può va a rafforzare le fila della cosiddetta “emigrazione sanitaria” che costa alla regione 177 milioni di euro (saldo negativo- ultimi dati). La Sicilia è la penultima regione d’Italia per prevenzione e spesso le malattie vengono accertate quando sono già in stato avanzato; i Livelli essenziali delle prestazioni non vengono garantiti (Lea 2021). Le disuguaglianze nell’accesso ai servizi e alle cure rispetto alle altre regioni incidono sulle aspettative di vita in buona salute: la Sicilia è la penultima regione seguita dalla Calabria con un gap che supera i 5 anni di vita rispetto al trentino e gli 11 anni rispetto alla provincia autonoma di Bolzano. “Protestiamo, ancora una volta- dicono i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia Alfio Mannino e Luisella Lionti – per chiedere assieme alle confederazioni nazionali investimenti sulla sanità pubblica. Servono risorse, riorganizzazione e un piano straordinario di assunzione di personale sanitario, con il superamento dunque dei tetti di spesa. Ma serve anche – aggiungono – un’azione politica del governo regionale diversa e incisiva, cosa che finora è mancata, con un impegno eccessivo su nomine e occupazione di posti di potere, mente nulla si sa del piano sanitario regionale”. In Sicilia mancano 18 mila figure professionali della sanità di cui 1.497 medici. La rete di emergenza e urgenza è in situazione critica. La Sicilia con 98 posti ogni 100 mila abitanti è ultima d’Italia per quanto riguarda le strutture residenziali e semiresidenziali. Una “situazione dunque disastrosa – affermano Mannino e Lionti – che ha pesanti ricadute su tutti nei termini di un diritto fondamentale negato e soprattutto sui soggetti più fragili della società. Cgil e Uil rivendicano il diritto a curarsi nel territorio in cui si vive- sottolineano- senza le lunghe attese che finiscono col pregiudicare la salute dei cittadini. Questo si traduce nella richiesta di investimenti e riorganizzazione, rivolta al governo nazionale e a quello regionale”. Ci sono da potenziare anche, per i sindacati, tra le altre cose, i servizi di salute mentale, l’assistenza domiciliane, la medicina del territorio. C’è insomma da rilanciare e adeguare la sanità pubblica con un forte investimento. Sono i contenuti della piattaforma di Cgil e Uil, che reputano “scandaloso che la Regione abbia investito la metà dei fondi dello Stato per l’abbattimento delle liste d’attesa per la metà nel settore privato”. “Solo un sistema pubblico accessibile a tutti- sostengono Cgil e Uil -può garantire il diritto universale alla salute e alle prestazioni sociali, creando benessere e occupazione”.  A Roma si protesta pure per la sicurezza sul lavoro, per la riforma fiscale e per la tutela dei salari. “Punti critici anche questi in Sicilia – dicono i segretari generali regionali delle due organizzazioni- che ricordano la richiesta ancora inevasa di avere nell’isola un numero adeguato di ispettori sul lavoro per giungere all’obiettivo di zero morti”. Quanto alla riforma fiscale “dal recupero dell’evasione – dicono Mannino e Lionti – occorre reperire le risorse per sanità, istruzione, non autosufficienza diritti sociali, e smetterla di fare pagare solo lavoratori e pensionati”. Per i salari i sindacati chiedono “il superamento della precarietà, il rinnovo dei contratti e la loro puntuale applicazione nei posti di lavoro”.

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Voto di scambio a Tremestieri

“Siamo fortemente delusi da questa politica che dimostra di non occuparsi dei reali bisogni dei lavoratori, dei cittadini, dei giovani e degli anziani. Adesso si avvicinano le elezioni, ci saranno nuovi programmi e nuove promesse. Promesse sino ad oggi non mantenute. I siciliani hanno bisogno invece di risposte concrete”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, commentando l’inchiesta di Tremestieri che ha coinvolto imprenditori e politici. E aggiunge. “Lo abbiamo sempre detto che servono programmi con una scadenza da concordare e rispettare nel segno della trasparenza e della legalità ma che soprattutto ci siano controlli e un confronto continuo con le organizzazioni sindacali”.

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Formazione, Raimondi: “Lavoratori ancora senza stipendio, dai dipartimenti della Regione dati contabili ancora non allineati”.  

Palermo. “Dopo quattro mesi dall’approvazione del bilancio regionale, i dipartimenti dei vari assessorati non possono ancora emettere gran parte dei titoli di spesa. Il settore più colpito, in questo caso, è quello della Formazione professionale che conta circa tremila lavoratori. In particolare a non percepire lo stipendio da gennaio sono i lavoratori già impegnati nei corsi destinati agli adulti. Quelli per i minori sono attualmente coperti, visto che hanno ricevuto un anticipo del 70% del finanziamento assegnato”. L’allarme lo lancia Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Lo diciamo da tempo, serve maggiore attenzione dalla parte degli uffici della regione. E’ necessario fornire dati allineati il prima possibile. Già da troppo tempo le famiglie aspettano i soldi, chi di competenza deve intervenire subito e trovare soluzioni risolutive. Non è pensabile che, dall’approvazione del bilancio, ancora si lavori per collegare le annualità precedenti al nuovo esercizio finanziario”.     

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Incidente sul lavoro nel Palermitano

“Mentre oggi protestavamo per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro, un altro operaio è morto durante la ristrutturazione di un immobile a Campofelice di Roccella, nel Palermitano. E’ inaccettabile. Nell’attesa di capire l’esatta dinamica dell’incidente e le possibili cause, esprimiamo la nostra più totale vicinanza alla famiglia della vittima e diciamo anche che siamo stanchi di ascoltare parole di cordoglio. Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Palermo, che proprio oggi insieme alla Cgil Sicilia ha appoggiato lo sciopero di due ore proclamato da metalmeccanici ed edili, dopo la strage di Firenze, per dire “Basta morti sul lavoro”. E la Lionti aggiunge: “La situazione deve cambiare, ormai ci siamo quasi assuefatti anche a questo genere notizie. In Sicilia più che altrove occorre creare le condizioni affinché non sussista la possibilità del ricatto della perdita del lavoro. Non abbiamo mai smesso di denunciare questa situazione i cui effetti in termini di arretramento sui diritti dei lavoratori erano prevedibili ed ora è arrivato il momento di dire basta”.

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Ias di Priolo, nominato il commissario

Siamo contenti che il presidente della Regione Renato Schifani sia passato ai fatti, nominando il commissario per il depuratore consortile Ias di Priolo. Adesso, ci aspettiamo che scatti la seconda fase a partire dall’ascolto dei soggetti interessati. Noi, considerato il rilievo dell’impianto sul destino occupazionale e sociale non solo del territorio ma anche dell’Isola, siamo pronti sin d’ora al confronto”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uiltec Sicilia, Luisella Lionti e Andrea Bottaro, salutando l’incarico all’ingegnere Giovanna Picone quale commissario per l’attuazione degli interventi per l’adeguamento del depuratore Ias. Gli esponenti sindacali aggiungono: “Diventa prioritario individuare quali investimenti vanno realizzati e come, per rispondere innanzitutto alle prescrizioni della magistratura in funzione delle esigenze di marcia dell’impianto e di abbattimento dell’impatto ambientale. Tutto questo, però, non basta. Nessuno dimentichi che questa struttura è vecchia di quarant’anni, quindi richiede opere a carico del socio pubblico e di quelli privati. Per procedere, però, il Governo deve intervenire sulla governance risolvendo il paradosso di un’azienda per la quale la Regione non spende un euro. Anzi, dall’Ias riceve un canone annuo di 500 mila euro”.

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Incentivi per le assunzioni di Giovani e Donne

Con decorrenza 1° gennaio 2024 gli incentivi sono i seguenti:

Assunzioni di Giovani under 30.  Lo schema è quello della  Legge 27/12/2017, n.205, art.1, comma 100 e segg. cioè  della Legge di Bilancio 2018

Under 30: ovvero che non abbiano compiuto 30 anni d’età alla data di assunzione a tempo indeterminato (ovvero alla data di trasformazione del contratto a termine); che non abbiano precedentemente mai avuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei confronti di nessun datore di lavoro; ed è pari allo sgravio dei soli contributi INPS (escluso quindi INAIL) nella misura del 50% e nel rispetto del limite massimo di € 3.000,00/anno (da riproporzionare per i part-time), per n.3 anni data assunzione (oppure data di trasformazione del contratto a termine)

Assunzioni Donne

Per la fruizione di tale incentivo, si fa riferimento alla normativa precedente cioè alla Legge Fornero ed in particolar all’art. 4, commi da 8 a 11 Legge 92/2012.

* Le assunzioni a decorrere dal 1° gennaio 2024 devono riguardare le “Donne cosiddette svantaggiate” cioè donne che versano nelle seguenti condizioni:

  • almeno 50 anni di età e disoccupata da oltre 12 mesi;
  • di qualsiasi età, priva di impiego da almeno 24 mesi
  • di qualsiasi età, priva di impiego da almeno 6 mesi e (alternativamente):

residenti in area svantaggiata;

– con una professione o assunzione in un settore caratterizzato da una accentuata disparità   

  occupazionale di genere (DM 365/2023);

NB. Per donne prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi  si intende:

  1. coloro che negli ultimi 6 mesi non hanno prestato attività lavorativa riconducibile ad un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno 6 mesi (quindi un rapporto a tempo determinato/indeterminato inferiore a 6 mesi);
  2. coloro che negli ultimi 6 mesi hanno svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata la cui remunerazione, su base annuale, è inferiore ai limiti esenti da imposizione (4.800 euro in caso di lavoro autonomo e 8.174 euro per i rapporti di lavoro subordinato/co.co.co/altri  rapporti ex lett. c-bis dell’art. 50 del Tuir.

L’incentivo è pari al 50% dei contributi INPS e dei premi INAIL, senza massimale annuo per una   

   durata massima di:

1)    12 mesi, in caso di assunzione a tempo determinato (incluso proroghe);

2)    18 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato;

3)     18 mesi, in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato, rispettivamente:

  • dalla data di avvio del rapporto a termine, se già agevolato;
  • dalla data di trasformazione, se il precedente rapporto a termine non sia stato agevolato.

***

Per le assunzioni già effettuate nel corso del 2023, continuerà ad applicarsi la normativa allora in vigore (certamente più favorevole).

Si rammenta, che per poter fruire degli incentivi, senza incorrere in “restituzioni e sanzioni” previste dalla legge occorre rispettare:

–      art.1, cc. 1175 e 1176 legge 296/2006 (regolarità del DURC);;

–      art. 31 D. Lgs. 150/2015;

–      par. 4 dell’art. 40 del regolamento comunitario n. 800/2008:

Si resta a disposizione per eventuali, se necessari approfondimenti sulla materia. 

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Comune di Palermo, Lagalla incontra Cgil, Cisl Uil

Si è svolto oggi l’incontro tra le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil e il sindaco Roberto Lagalla, alla presenza anche del direttore generale Eugenio Ceglia. Il faccia a faccia tanto atteso si è svolto a palazzo Palagonia, dopo svariate richieste di incontro inviate dalle organizzazioni sindacali. Della delegazioni hanno fatto parte per la Cgil il segretario generale Mario Ridulfo e i segretari Francesco Piastra, Laura Di Martino, Bijou Nzirirane e Dario Fazzese, per la Cisl Palermo Trapani il segretario generale Leonardo la Piana e la segretaria Federica Badami e per la Uil Sicilia Palermo il segretario Ignazio Baudo.

Cgil, Cisl Uil, manifestano “discreta soddisfazione” per il contenuto e il tenore dell’incontro. “Abbiamo rappresentato al sindaco le richieste che da diverso tempo sono state già consegnate al primo cittadino e che sono al centro della piattaforma delle nostre rivendicazioni – dichiarano i segretari di Cgil Palermo, Cisl Palermo Trapani e Uil Sicilia Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Ignazio Baudo – Siamo soddisfatti perché si è aperta per la prima volta una discussione in cui abbiamo ribadito la necessità di una strategia complessiva per affrontare i problemi di Palermo che non si limiti all’emergenza, alla quotidianità e alle vertenze, per le quali si costituiranno i tavoli di categoria”. “Il sindaco ha preso atto delle nostre richieste e ha rivendicato l’azione e le iniziative fatte in questo anno e mezzo dall’amministrazione comunale – aggiungono Ridulfo, La Piana e Baudo – A conclusione, abbiamo ribadito che su tre punti saranno realizzati momenti specifici di discussione. Le tre occasioni d’incontro che abbiamo chiesto riguardano il bilancio del Comune di Palermo, il Pnrr con la costituzione di un tavolo di monitoraggio da noi proposto. E il terzo argomento riguarda le aziende partecipate, con una discussione che affronti la visione generale, l’esame dei piani industriali e dello stato delle singole aziende”.

Per quanto riguarda le tante emergenze sociali, la legalità, l’insicurezza, il disagio socio economico, di volta in volta si apriranno dei tavoli di discussione. “Sui problemi che investono la città, chiederemo incontri specifici in modo da interloquire anche con il resto dell’amministrazione, non solo col sindaco ma con gli assessori competenti. Esprimiamo discreta soddisfazione per la discussione che è stata avviata. Misureremo l’impegno dell’amministrazione Lagalla rispetto alle cose che farà e alle risposte che otterremo”.

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Comune di Palermo, il grido d’allarme della Uil

“Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, continua a non rispondere alle molteplici e reiterate richieste di incontro della Uil Sicilia e Palermo. E’ assai strano che non accetti il confronto viste le tante emergenze e i problemi da affrontare e risolvere. Continuiamo a pensare che l’unica strada da percorrere sia quella del dialogo. Siamo convinti che oggi, più che mai, sia necessario unire le forze e lavorare insieme sempre e solo nell’interesse dei cittadini”. E’ un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato da Ignazio Baudo della segreteria della Uil Sicilia sulla emergenza sicurezza e sulla situazione economica che interessa la città metropolitana: “Oggi viviamo in un clima di assoluta insicurezza e paura, anche nel compiere una passeggiata fra le vie del centro, territorio di bande e giovani che commettono aggressioni. Giovani guidati da modelli e stereotipi educativi sbagliati. Ecco è di questo vorremmo dibattere, per mettere insieme e sinergicamente le forze migliori. Apprezziamo – continua Baudo – lo sforzo di questi ultimi giorni che vede uno spiegamento maggiore di forze di polizia, indispensabile per un maggiore controllo del territorio. A questo, però, occorre affiancare altre azioni. Non è più tollerabile, infatti, che le nostre periferie siano prive di centri culturali e aggregativi. Come non è tollerabile che in diversi quartieri il servizio di trasporto e della raccolta rifiuti sia a singhiozzo”. Per il segretario della Uil le risorse del Pnrr potrebbero contribuire a sanare ritardi e gap infrastrutturali “ma purtroppo siamo ancora in attesa di conoscere gli interventi che questa Amministrazione ha deciso di realizzare. Strumenti come la partecipazione e il confronto con le organizzazioni sindacali – conclude Baudo – sono fondamentali soprattutto per affrontare il rilancio delle partecipate ma anche per dibattere su politiche del lavoro e politiche abitative e sociali”.