Indietro

BARONE:”I COSTI DELLA POLITICA SONO TROPPO ALTI”

25 marzo 2011 – PALERMO. I costi della politica sono troppo alti ma soprattutto gravano sulle spalle dei cittadini. Lo sostiene la Uil che ha lanciato una campagna nazionale all’insegna della lotta agli sprechi. Secondo il dossier è emerso che, senza intaccare i processi democratici, si potrebbe determinare una riduzione del 20% dei costi diretti e indiretti della politica. “La madre di tutti gli sprechi è ovviamente mamma Regione. I nostri parlamentari guadagnano più dei senatori della Repubblica. Per non parlare dei trattamenti pensionistici e dei privilegi di cui godono: dalle auto ai buffet sino alle missioni”. Lo ha detto Claudio Barone, Segretario Generale della Uil Sicilia, dopo l’incontro che si è svolto a Palermo, alla presenza di Carmelo Barbagallo, Segretario Organizzativo della Uil. E Barone ha precisato: “Per risparmiare i nostri politici hanno abbassato il costo di un caffé alla buvette della Regione da 0,40 a 0,36 centesimi. Mentre un pasto completo viene offerto ai parlamentari a circa 9 euro contro i 13 del Senato. Peccato però che i costi sono al contrario aumentati. La spesa infatti è passata da 700mila euro, nel 2010, a 870mila”. Ma non finisce qui. Nella lista degli sprechi siciliani c’è anche l’autoparco composto da 177 mezzi comprensivi di autisti: 66 a stretto uso della Regione. Gli altri invece a disposizione di Tar, Cga, Avvocatura e altri uffici dello Stato. “Per capire meglio – ha aggiunto il leader della Uil – facciamo un paragone tra la Sicilia e la Lombardia, regioni paragonabili per estensione territoriale ma diverse per numero dei cittadini. Nella seconda infatti c’è il doppio della popolazione siciliana. Bene, i nostri parlamentari sono 90 (uno ogni 54 mila cittadini) contro gli 80 consiglieri lombardi (uno ogni 118 mila). E limitiamoci al dato numerico, perché fino ad oggi visto che la nostra regione è a Statuto speciale, non si è mai potuto realizzare un confronto dei rispettivi bilanci. Abbiamo salutato come positiva – ha continuato Barone –  la recente approvazione della legge sulla semplificazione amministrativa, perché dare tempi certi alle procedure burocratiche è fondamentale per incentivare lo sviluppo nell’Isola. Tuttavia ha preoccupato il primo effetto di questa norma. Ovvero la moltiplicazione delle poltrone di direttore e l’aggravio delle spese della sede della Regione a Bruxelles”. E il sindacalista ha spiegato: “E’ stata da poco bocciata la norma che prevedeva la riduzione del numero dei parlamentari: 90 in Sicilia contro i 70 consiglieri della Lombardia, regione con il doppio dei nostri abitanti. Questo sindacato non è certo fautore dell’anti-politica ma ritiene che i lussi dei politici sono pagati dai cittadini. Se ne abolissimo anche solo una parte, potremmo abbattere le addizionali regionali e creare servizi sul territorio. Come assistenza agli anziani e ai disabili. Prevenzione sanitaria. Scuole migliori e doposcuola. Musei sempre aperti e infrastrutture. Tutte cose – ha spiegato Barone – che potremmo realizzare se solo utilizzassimo le risorse per il bene comune, che dovrebbe essere il fine della politica”.