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Formazione, Barone: “Nessuna garanzia per i lavoratori. Salta l’accordo”.

PALERMO. “Non firmeremo l’accordo sulla “Buona Formazione”. Non c’è, infatti, nessuna vera garanzia per i lavoratori. Si rischia anzi un’ondata di licenziamenti da una parte e nuove assunzioni dall’altra, senza risparmiare un euro. Ciò, malgrado la Regione da tempo dichiari la necessità di ridurre la spesa”. Lo dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia e Giuseppe Raimondi, della Uil Scuola, che aggiungono: “Oggi siederemo comunque al tavolo di confronto ma se non ci saranno sostanziali modifiche al testo sulla “buona formazione” non potremo che confermare il nostro giudizio negativo”. E Barone scende nei particolari: “Gli enti che avranno più risorse, beneficiando dell’adozione del “parametro unico” che determina il valore dell’ora di formazione, dovrebbero assorbire il personale in esubero dagli enti che avranno meno risorse. Ma il testo dell’accordo su questo punto è troppo blando e non da alcuna garanzia. Non vorremmo scoprire poi che si fanno assunzioni e contemporaneamente licenziamenti”. E continua: “Anche la scelta di mettere automaticamente sul Fondo di garanzia le risorse degli enti definanziati, perché non hanno versato contributi o messo da parte il Tfr, può produrre effetti paradossali. I lavoratori, infatti, perderebbero il posto di lavoro senza nessuna prospettiva di recuperalo. Abbiamo proposto soluzioni ma l’accordo sembra ignorare questo problema”. Sull’argomento interviene anche Raimondi: “A fronte di licenziamenti o “messa in mobilità senza retribuzione” va precisato che gli ammortizzatori sociali previsti dall’accordo non sono né certi né tanto meno idonei a soluzioni definitive. Fino ad ora i lavoratori del settore non hanno potuto utilizzare la Cig o gli ammortizzatori in deroga. Il Fondo di garanzia, che assolveva questa funzione, copre ad oggi solo i lavoratori sino al 2001. Le norme di legge – precisa il sindacalista – prevedono che i primi lavoratori ad essere espulsi dai luoghi di lavoro siano quelli con minore “anzianità di servizio”, quindi i giovani. Anche lo strumento di incentivazione al pensionamento anticipato, che pur sarebbe opportuno, non risolverebbe certo il loro problema. E il leader della Uil conclude: “Oggi firmiamo comunque il Piano per l’Offerta Formativa per sbloccare il pagamento degli stipendi. Ma non ci sono le condizioni per siglare l’accordo sulla “Buona formazione” perché contiene tante buone intenzioni ma poche soluzioni. Serve invece un monitoraggio costante del settore, che necessita di una riorganizzazione, senza effetti devastanti sul personale”.