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Uil Palermo, prima assemblea congressuale

“A Palermo non si può neanche morire. Le bare insepolte e accatastate al cimitero dei Rotoli hanno superato, infatti, quota mille. Un’emergenza cominciata quattro anni fa, quando le salme in attesa di sepoltura erano poco più di 400, e che si è aggravata nel tempo. È una situazione inaccettabile”. Questa è senza dubbio la più grave delle emergenze cittadine che Luisella Lionti, segretario della Uil Sicilia e Area Vasta, ha affrontato in occasione della prima assemblea congressuale della Uil Palermo. Presente all’evento il segretario Organizzativo della Uil, Emanuele Ronzoni (insieme nella foto). E Lionti ha aggiunto: “La viabilità è un altro dei problemi che affligge famiglie e lavoratori. A causa dei cantieri infiniti e dei ritardi sulle opere di riqualificazione urbana, con relativi problemi nella gestione della stessa area pedonale, assistiamo ogni giorno a lunghe code di automobili e disagi alla circolazione. E nessuno è riuscito a trovare soluzioni alternative”. Poi i cumuli di immondizia abbandonati per le strade e le discariche a cielo aperto che accolgono i turisti appena sbarcati in città. “I cittadini pagano una delle tasse più costose del Paese. Negli ultimi dieci anni è costata 45 milioni di euro in più, 70 euro a testa circa, per pagare gli extra costi sostenuti da Rap per portare la spazzatura fuori città – afferma Lionti -. La cosa più grave, però, è che l’amministrazione comunale continua a non fornire servizi essenziali, lasciando una città nel caos più totale”. Più tasse e meno servizi. A peggiorare la situazione è la pianta organica. Negli ultimi tre anni sono, infatti, andati in pensione oltre 1.500 dipendenti. E dei circa cinquemila rimasti in servizio, il 50% è in part time. Lavorano, cioè, tre giorni a settimana. “Ecco perché – precisa Lionti – per richiedere una carta d’identità si deve aspettare dai tre ai cinque mesi. È necessario riorganizzare la macchina organizzativa e provvedere subito ad incrementare le ore al personale”. Soffrono anche Amat e Amg rispettivamente con pochi autisti e dipendenti che per età e quota 100 hanno deciso di andare in pensione. Lionti ha anche puntato l’attenzione sulla vicenda che riguarda i 543 lavoratori e lavoratrici di Covisian. Insieme a Cgil e Cisl ha sollecitato “un intervento urgente e immediato. Si tratta di un numero di lavoratori e lavoratrici imponente per una città già allo stremo come la nostra”. La leader sindacale non ha dimenticato nemmeno la drammatica situazione in cui versano teatri e scuole. E sui trenta milioni in arrivo per i lavoratori Blutec di Termini Imerese la segretaria ha concluso: “Abbiamo accolto favorevolmente questa norma per favorire l’uscita anticipata dei lavoratori. Ma le nostre priorità restano lo sforzo di reindustrializzazione del sito e la tutela con gli ammortizzatori sociali anche per l’indotto”.