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Marcia popolare antimafia Bagheria-Casteldaccia

“Quarant’anni fa, iniziative come la Marcia contro la Mafia, hanno contribuito a creare un percorso di rottura con la mentalità mafiosa, hanno contribuito a cambiare culturalmente la nostra società. Possiamo affermare che il contesto sociale oggi  è cambiato, si è evoluto, molti sono stati i successi delle forze dell’ordine, ma ancora tanta è la strada da percorrere per liberare la nostra terra dall’oppressione mafiosa”. E’ uno dei passaggi dell’intervento unitario di Cgil Cisl Uil e Acli Palermo,  al termine della marcia antimafia e contro la droga Bagheria-Casteldaccia , che si è svolta oggi nel palermitano a quarant’anni dalla prima edizione ed organizzata dal Centro Pio La Torre. Tanti i lavoratori, giovani, pensionati che hanno sfilato da Bagheria a Casteldaccia insieme alle altre associazioni e ai tanti ragazzi delle scuole che erano presenti, lungo la strada provinciale 88.  “Come Cgil Cisl Uil e Acli siamo impegnati costantemente a contrastare la crescita delle diseguaglianze, dell’illegalità diffusa,  di tutte quelle logiche che hanno considerato i lavoratori e le lavoratrici alla stregua di una merce” affermano Francesco Piastra segretario organizzativo Cgil Palermo, Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, Ignazio Baudo per la Uil Sicilia e Area Vasta e Nino Tranchina presidente Acli Palermo. “Bisogna colpire il patrimonio di cosa nostra, risorse tolte all’economia legale. I sequestri e le confische di ingenti beni alla criminalità organizzata sono comunque una piccola parte di altrettante ingenti risorse che la criminalità e le mafie, in maniera occulta, continuano a gestire nel circuito economico e finanziario internazionale. È un fenomeno su cui i sistemi politici devono intervenire in termini di prevenzione e repressione, prendendo a riferimento la nostra legislazione antimafia, come ad esempio la Legge La Torre”. Cgil Cisl Uil e Acli aggiungono “bisogna impedire ai soggetti che dispongono di ingenti risorse – di origine illegale – di falsare il mercato e di far crollare economicamente le aziende sane. Noi continuiamo a portare avanti la difesa dei diritti e dei principi di legalità continueremo a batterci per contrastare lo sfruttamento e il lavoro irregolare. Tanta strada vi è da percorrere su questi temi, come sulla gestione delle aziende sequestrate e confiscate. Tanti immobili , terreni grazie all’impegno del terzo settore degli enti locali sono stati riutilizzati per fini sociali ci sono tante esperienze positive ma la stessa cosa non è avvenuta per quanto riguarda il sequestro e la confisca delle aziende.  Molte aziende incorrono nella chiusura con la perdita di occupazione: bisogna battersi affinché le aziende abbiano una loro continuità produttiva e, una volta confiscate, vengano destinate alla gestione di cooperative dei lavoratori”. Cgil Cisl Uil e Acli Palermo concludono “il nostro impegno è quello di creare un futuro in cui potremo vivere ‘liberi dalla mafia’ perché solo così potrà essere rilanciato il nostro tessuto economico e la nostra terra potrà rinascere”.