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Scuola, dopo vent’anni di precariato assunti gli 800 Co.co.co

Palermo. Stabilizzati gli 800 Co.co.co della scuola, 450 in Sicilia, di cui 200 solo a Palermo e Provincia. Stamane, infatti, è stato approvato il tanto atteso emendamento presentato dall’onorevole Franco Ribaudo e sostenuto dai deputati di governo siciliani, contenuto nella Legge di Bilancio. “Dopo oltre vent’anni di precariato e una dura lotta da parte di questo sindacato, i lavoratori sono stati finalmente assunti”. Lo annunciano, esultando, Danilo Borrelli e Maria Tornabene della UilTemp Palermo, che rappresenta la maggioranza del personale nelle scuole del Palermitano. E aggiungono: “Ci siamo battuti per anni insieme ai lavoratori. Non sono mancate proteste e mobilitazioni di piazza soprattutto nelle ultime settimane. E dopo tanti sacrifici è stato riconosciuto a queste famiglie il diritto a un’occupazione stabile e sicura. Questi lavoratori potranno finalmente trascorrere un Natale sereno”.

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Protesta dei precari del Comune di Palermo, la Uil: “Inaccettabile che ancora non sia partita la stabilizzazione“.

Palermo. “Siamo più di mille e scioperiamo per rivendicare la stabilizzazione e l’incremento delle ore. E’ inaccettabile che il comune di Palermo, dopo oltre 20 anni, non abbia ancora messo la parola fine al precariato storico, rappresentato anche dai lavoratori Asu e contrattisti”. Lo sostengono Sandra Biasini e Ilio Martinez, della Uil Fpl Palermo, e il segretario della UilTemp di Palermo, Danilo Borrelli, che precisano: “Adesso il sindaco passi dalle parole ai fatti, da troppo tempo assistiamo a dichiarazioni riguardanti impegni di stabilizzazione ma di atti concreti ad oggi il nulla. La manifestazione di oggi è il primo passo di una serie di iniziative volte a rivendicare il diritto ad una stabilizzazione da troppo tempo attesa.”

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Formazione, Raimondi: “Ape social e riconversione del personale, ecco le nostre soluzioni per riqualificare il settore”.

Palermo. “Serve riqualificare il settore della Formazione professionale e tutelare i lavoratori da anni senza occupazione e stipendio”. Lo afferma Giuseppe Raimondi della Uil Sicilia che propone due soluzioni al nuovo Governo regionale: “Sottoscrivendo un accordo con il ministero del Lavoro, si potrebbero accompagnare subito all’Ape social anche quei lavoratori vicini al raggiungimento dei requisiti, oltre duemila. Il secondo intervento riguarda, invece, l’aggiornamento e la riconversione del personale – per eventuali altre filiere – attraverso il Feg (Fondo europeo di Adeguamento alla Globalizzazione che “offre un aiuto a chi ha perso il lavoro a causa di mutamenti strutturali del commercio”). E Raimondi continua: “Il Fondo può aiutare quelle imprese con oltre 500 esuberi e di certo il settore della Formazione ne conta molti di più. Queste due misure insieme alle attività inserite nell’Avviso 8, che dovrebbero ripartire con assunzioni all’insegna dell’assoluta trasparenza, potrebbero dare una risposta concreta alle migliaia di famiglie che da troppo tempo vivono nella disperazione. Per questo chiediamo al neo assessore al ramo Lagalla un confronto immediato. Natale è alle porte, proviamo a ridare una prospettiva a questi lavoratori”.

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Rifiuti, appello dei sindacati al neo assessore Figuccia: “Ci incontri subito per affrontare le emergenze”.

Palermo. “Valutiamo positivamente l’attenzione immediata del nuovo governo regionale sull’emergenza rifiuti: ma sia chiaro che un nuovo percorso virtuoso non può non mettere al centro unitamente alla creazione degli impianti e alla efficienza della macchina burocratica, la tutela dei lavoratori. Abbiamo già chiesto un incontro immediato al neo assessore Figuccia”. Ad affermarlo intervenendo così sull’emergenza rifiuti sono i segretari di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, Alfonso Buscemi, Dionisio Giordano, Pietro Caleca e Giuseppe Badagliacca che elencano poi alcune delle principali vertenze ancora aperte.

“Dai lavoratori ex Coinres nel palermitano, ingiustamente liceziati, nonostante il diritto sancito dalla legge regionale 9 di riprendere servizio, agli addetti di Ennaeuno senza retribuzione da 18 mesi, e come se non bastasse per un centinaio di loro, anche la mortificazione di una disposizione con la quale si invitano a restare a casa per via dello sfratto dei locali aziendali, tutto nel più totale disinteresse delle istituzioni locali tutte”.

“Nel trapanese – aggiungono i sindacati – i 15 lavoratori della raccolta dei rifiuti ingombranti risultano ancora licenziati, nonostante il loro diritto a riprendere servizio sia stato sancito pure da una sentenza del tribunale di Trapani, per non parlare di alcune gare bandite dalla SRR TP Nord andate deserte, che hanno fatto salire la tensione tra i lavoratori preoccupati per il futuro incerto”. “Nella città dello Stretto invece continuano a vivere di incertezze e preoccupazioni i circa 500 lavoratori di Messinambiente, con lo spettro del fallimento della società e la continua indecisione dell’amministrazione comunale sul transito dei lavoratori”.

“E nel resto dell’isola dalla Sicilia occidentale alla Sicilia orientale come mostrano anche le recenti inchieste giudiziarie – continuano -, troppo spesso il tema del malaffare risulta presente in aziende di gestione del servizio rifiuti che si aggiudicano le gare a volte con chiare complicità politico-burocratiche locali. I comuni ricordino che i servizi sono pagati con denaro pubblico: le tasse dei cittadini. I Rup, i Responsabili unici di procedimento e le amministrazioni locali hanno il dovere di verificare l’operato degli imprenditori e di controllare che vi sia il rispetto delle condizioni del bando e del capitolato anche dopo l’avvio del servizio. Troppo spesso – concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel -, ci confrontiamo con aziende spregiudicate che danno l’impressione di imporre le loro condizioni alle stesse amministrazioni locali e che tendono a ridurre i diritti dei lavoratori, ci auguriamo che anche le nostre comunicazioni verso le Procure della Sicilia vengano utilizzate per intervenire efficacemente nel segno della legalità sul settore”. (Angela Di Marzo)

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Consiglio regionale della Uil, in Sicilia arriva Barbagallo

Palermo. “Riforme fallite, disoccupazione e lavoro. E ancora Fondi europei non spesi, infrastrutture mancanti e una macchina burocratica da riformare”. Sono questi i temi che la Uil Sicilia affronterà in occasione del Consiglio regionale, a Palermo, il prossimo primo dicembre. Ma sarà stabilità anche la data del XII Congresso regionale della Uil Sicilia. Per l’occasione sarà presente il segretario nazionale, Carmelo Barbagallo. Ai lavori, che si terranno presso l’Astoria Palace Hotel a partire dalle 15, prenderanno parte i componenti sindacali delle nove province dell’Isola. Aprirà Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia. Il leader della Uil Barbagallo, invece, chiudendo la giornata porrà l’attenzione su temi nazionali come le pensioni e il confronto tra Governo e Sindacati.