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Alluvione, Lionti (Area Vasta): “Non si può bruciare d’estate e annegare in autunno“.

“Non tutte le lavoratrici, non tutti i lavoratori, hanno ricevuto dalle imprese indicazioni chiare e coerenti con l’allerta meteo lanciata da Protezione civile e Prefetture a Siracusa e Ragusa. Non tutte le aziende hanno risposto in modo uniforme e tempestivo agli appelli lanciati, tra l’altro, dai segretari delle nostre organizzazioni di categoria che stanno costantemente seguendo l’evolversi di queste ore cariche di tensione, disagi, pericoli.”

Lo afferma Luisella Lionti, segretaria organizzativa della Uil Sicilia con delega all’Area Vasta Palermo-Siracusa-Ragusa-Gela, che sottolinea: “Passata l’emergenza, chiediamo che vengano ascoltati dalle istituzioni i rappresentanti sindacali per la sicurezza perché possano indicare criticità e proposte sulla base della loro esperienza maturata sul campo. Ma rivendichiamo anche un serio confronto in ambito locale e regionale sulle capacità di progettazione e l’utilizzo delle risorse per gli interventi infrastrutturali, la difesa dell’ambiente, la lotta al dissesto idrogeologico. Non si può bruciare d’estate e annegare in autunno, in un’eterna emergenza fatta di roghi e nubifragi, finanziamenti sprecati e interventi mai fatti!”

L’esponente della Uil aggiunge: “Stiamo ricevendo continue informazioni dai nostri rappresentanti sindacali e riteniamo doveroso evidenziare come sia stato per molti estremamente difficile e rischioso raggiungere i luoghi di lavoro o rientrare nelle proprie abitazioni a causa dell’impraticabilità di tante, troppe, reti viarie. Nelle aree industriali, gli operai hanno vissuto gravissimi disagi a causa delle strade-gruviera. È il prezzo che ora paghiamo a decenni di manutenzioni negate, di opere pubbliche mai realizzate. A decenni di malapolitica e malaburocrazia, che ora minacciano di vanificare l’opportunità rappresentata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.” “Alla luce di quant’è avvenuto e di quanto sta ancora accadendo – conclude Luisella Lionti – riteniamo urgente un confronto con le istituzioni pubbliche ma anche con le associazioni datoriali e le singole imprese private. Con queste ultime, ad esempio, è indispensabile una seria riflessione e l’individuazione di regole condivise di approccio a casi di emergenza come l’attuale. Non comprendiamo, ad esempio, le penalizzanti difformità di comportamento nel settore edile o in quello della grande distribuzione. O ancora nel comparto dei servizi bancari e assicurativi con aperture e chiusure a macchia di leopardo e generiche indicazioni aziendali che hanno fatto ricadere sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori ogni valutazione, ogni incognita, sull’opportunità di presentarsi o meno nella sede di servizio.”

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Agricoltura, Barone: “I progetti bocciati da governo nazionale necessari per la Sicilia.

Palermo. “I progetti bocciati da Roma sarebbero stati fondamentali per riammodernare il sistema irriguo dell’Isola. Adesso non ci interessa sapere di chi è la colpa della loro bocciatura, dobbiamo capire se è possibile recuperali utilizzando magari fondi alternativi. L’agricoltura siciliana ha bisogno di questi interventi”. Commenta così Claudio Barone segretario generale della Uil Sicilia, la decisione del ministro Patuanelli (nella foto) che ritenuto i progetti presentati dalla Regione siciliana “non ammissibili”, negando quindi l’utilizzo dei fondi europei. E Barone aggiunge: “Bisogna sbracciarsi subito per limitare i danni. In ogni caso sarebbe opportuno verificare prima il materiale da inviare al governo nazionale. Non possiamo scoprire, sempre dopo, che sui nostri progetti ci sono osservazioni e critiche. Ma quello che più ci spaventa è la mancanza totale di dialogo con Roma, bisogna uscire da questo cortocircuito”.

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Inchiesta Gds, Barone su disoccupazione a Palermo: “Adesso serve programmazione”

L’emorragia di posti di lavoro dal sistema economico ha una base. Secondo l’analisi della Uil, guidata da Claudio Barone, “il crollo degli appalti pubblici ha fatto chiudere decine di cantieri edili bloccando di fatto un settore. Sopravvivono in parte il manifatturiero e l’industria meccanica, però senza crescita. E il Cantiere navale attende ancora il mega bacino galleggiante per aumentare la produzione. Nell’ex Fiat di Termini Imerese si è visto qualche passo avanti ma che fa pensare più all’attività di una grande officina che di uno stabilimento industriale. Il settore dei call center si regge sugli ammortizzatori sociali mentre il segmento turistico, nonostante la congiuntura favorevole, ancora non riesce a consolidarsi. Inoltre, le misure nazionali e regionali su lavoro si sono dimostrate inutili. L’occupazione non si fa per legge e gli incentivi alle imprese da soli non porteranno a una ripresa. Le norme possono aiutare i settori produttivi ma se non c’è crescita perché le aziende devono assumere”? Il leader della Uil punta pure il dito sulla mancanza di progettazione. “Le imprese – fra crisi e lungaggini burocratiche non riescono ad attrezzarsi per pianificare il loro futuro. Senza certezza normativa e stabilità politica tutto sembra destinato a fallire. Questo sindacato farà fronte comune per contribuire a cambiare l’attuale disastrosa situazione”.

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Servizio antincendio, in Sicilia attività di prevenzione e protezione in ritardo

Il servizio antincendio, che doveva essere attivato tra il 15 maggio e il 15 giugno, in Sicilia non è ancora partito. Il ritardo nell’approvazione della Finanziaria ha reso, infatti, disponibili le risorse per pagare le attività solo da un paio di settimane. Critici i sindacati. E Nino Marino, segretraio della Uila Uil Sicilia, dichiara oggi al Giornale di Sicilia: “Aree come le isole Eolie sono del tutto sguarnite di servizio antincendio e nel resto dell’Isola si è partiti a macchia di leopardo”.  L’assessore Cracolici: “La situazione è sotto controllo”.  

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Agricoltura, l’allarme di Caleca: “A Partinico campi senza acqua e produzione di frutta e verdura in calo“.

Palermo. L’agricoltura è in crisi e il rilancio occupazionale stenta a partire perché mancano programmi e investimenti. Gli imprenditori di Partinico, soprattutto giovani, hanno registrato un calo della produzione di frutta e verdura e per questo lanciano l’allarme. “La diga Poma ha due impianti. Quello per uso potabile è pienamente funzionante. Quello di sollevamento per l’irrigazione – sostiene Piero Caleca della Uil di Partinico – funziona poco e male a causa di una rete colabrodo che disperde oltre l’80% di acqua. I campi vengono irrigati, oggi, con bidoni e cisterne. Non è pensabile che in un territorio agricolo, come il comprensorio dello Jato, si vada avanti così. Agricoltori e imprenditori non riescono a gestire le attività nonostante le promesse della politica”. E Caleca continua: “Chiediamo all’assessore Cracolici, che abbiamo incontrato pochi mesi fa, di mantenere gli impegni come il rilancio occupazionale e lo sviluppo del territorio attraverso i fondi del Psr”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet -Policy

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Incendi, La Bua: “La Sicilia brucia. Governo regionale sempre in ritardo e incapace di gestire settore e lavoratori”.

Palermo. La Sicilia brucia e il governo regionale si accorge sempre in ritardo che bisogna intervenire. E’ colpevole, ancora una volta, di gestire in maniera sbagliata risorse, settore e forestali”. Lo sostiene Giuseppe La Bua, segretario della Uila Palermo, che aggiunge: “Da mesi, e in maniera pressante, chiediamo di predisporre interventi antincendio. Abbiamo anche presentato una proposta di riforma del settore per utilizzare al meglio fondi e personale. La Regione, però, è stata troppo distratta e come sempre occupata nei soliti giochi di potere. E intanto i boschi muoiono”.

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Forestali, Pensabene: “Provvedimento tardivo e tampone. Vogliamo garanzie o tra dieci giorni sarà ancora emergenza“.

Palermo. “Il disegno di legge approvato ieri, che destina 16 milioni per i 24mila forestali siciliani, e’ solo un provvedimento tardivo e tampone. Queste risorse possono garantire, infatti, solo dieci giornate lavorative”. Lo dice Gaetano Pensabene, segretario della Uila Uil Sicilia, che intanto alla dirigenza del settore chiede l’immediata riassunzione dei lavoratori. E aggiunge: “Adesso attendiamo una risposta dal Cipe per lo sblocco degli 88 milioni, altrimenti tra qualche giorno sarà ancora emergenza. I lavoratori sono stanchi e senza un euro in tasca. Senza risposte concrete siamo pronti a scendere ancora una volta in piazza”.

Immagine: di autore incerto disponibile su Internet – Policy

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Forestali, Barone: “I licenziamenti non sono scongiurati. Continuando così sarà il caos”.

Palermo. “Non è ancora chiaro se il Governo regionale riuscirà a mettere qualche toppa, e a rinviare di alcuni giorni il licenziamento dei 24mila forestali siciliani, o se ancora una volta assisteremo all’ennesima burla. I lavoratori sono sempre più esasperati e continuando così sarà sempre più difficile governare le proteste. E’ evidente la totale inadeguatezza della politica che non riesce più a gestire questa emergenza”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Il presidente Crocetta deve assumersi le proprie responsabilità e promulgare atti che consentano di risolvere subito questa emergenza, non solo per una decina di giorni. Occorre arrivare sino a fine anno e mettere mano alla riforma del settore come sempre chiede questo sindacato”.

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Forestali, Pensabene: “Bene rassicurazione di Crocetta ma allerta resta alta”.

Palermo. “Prendiamo atto della volontà del Governo regionale di trovare nei prossimi giorni una soluzione per salvare i diritti dei forestali siciliani. Ma la situazione di allerta resta sempre alta e siamo pronti a difendere questi lavoratori a qualsiasi costo. Siamo stanchi di questa situazione, non è giusto giocare così con il futuro di migliaia di famiglie”. Lo dice il segretario regionale della Uil Uila, Gaetano Pensabene, dopo l’incontro di oggi con il presidente Crocetta.