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Welfare, i sindacati chiedono interventi per anziani e disabili sempre più in difficoltà.

Palermo. In una regione dove la povertà avanza, colpendo soprattutto i soggetti più fragili come gli anziani e i disabili, dove anche curarsi diventa per molti sempre più difficile e che registra già col Nord del paese un divario di 4 anni in termini di aspettativa di vita, Cgil, Cisl e Uil Sicilia e le rispettive federazioni dei pensionati, Spi, Fnp, Uilp rilanciano sui temi della sanità e delle politiche sociali. E lo fanno chiedendo investimenti della Regione nella sanità e nel welfare, l’abolizione dei ticket e l’abbassamento del costo delle prestazioni per i più poveri, interventi per i disabili”. I sindacati ne hanno discusso nel corso degli esecutivi regionali di categoria con la partecipazione delle confederazioni, dopo i quali hanno chiesto l’apertura di un tavolo di trattative agli assessori Razza e Ippolito per individuare misure e risorse certe per risolvere i problemi aperti. “Gli interventi non sono più differibili – scrivono in una nota congiunta Maurizio Calà (Spi), Alfio Giulio (Fnp), Nino Toscano (Uilp), Michele Pagliaro (Cgil), Mimmo Milazzo (Cisl) e Claudio Barone (Uil)- e se non arriveranno la mobilitazione di tutto il sindacato sarà inevitabile. In questa fase- aggiungono- riteniamo fondamentale anche un patto tra operatori della sanità, spesso costretti a lavorare in condizioni pessime, e utenti che pagano le tasse più alte d’Italia per I peggiori servizi”. I sindacati chiedono dunque di aumentare addetti e risorse nella sanità facendo leva sul bilancio regionale. Di costruire quella rete di medicina territoriale che oggi manca con la conseguenza delle lunghe liste di attesa per le prestazioni e delle resse ai Pronto soccorso, gli unici presidi spesso per chi ha un problema”. E soprattutto di “smetterla di cercare di fare cassa sugli anziani e sui disabili. È insopportabile l’attacco sferrato ai disabili gravissimi over 66- sottolineano- con la richiesta della restituzione di cifre utilizzate per le cure”. Cgil, Cisl, Uil e le federazioni dei pensionati rilevano che “i disabili, la maggior parte anziani, e le loro famiglie sono abbandonati a se stessi e gli interventi ultimi del Governo regionale non serviranno a consentire loro di avere le cure necessarie e una vita dignitosa. Questa – sottolineano – è una questione di civiltà”. Critiche anche per i tagli ai Comuni, che stanno determinando l’aumento esponenziale degli enti locali in dissesto finanziario. Così i Comuni, “sempre più spesso in ginocchio, sono costretti a tagliare gli interventi di politica sociale destinati agli anziani e ai disabili”. 2018 dac

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Politiche sociali, incontro fra sindacati dei pensionati e assessori al Bilancio e Cittadinanza solidale di Palermo

“Abbiamo ripreso il dialogo con l’amministrazione comunale di Palermo sul bilancio che si era interrotto da qualche anno, ma allo stesso tempo abbiamo presentato tutte le nostre richieste sul fronte delle politiche sociali e fiscali da rivedere per venire incontro alle esigenze dei tanti pensionati in difficoltà nel nostro territorio”.

Così Concetta Balistreri segretario Spi Cgil Palermo, Mimmo Di Matteo segretario Fnp Cisl Palermo Trapani e Alberto Magro della segreteria provinciale Uilpensionati, commentano positivamente l’incontro che si è tenuto stamani fra i sindacati dei Pensionati e gli assessori al Bilancio e Risorse Antonino Gentile e alla Cittadinanza Solidale Giuseppe Mattina del comune di Palermo.

“Abbiamo posto innanzitutto – continuano i rappresentanti sindacali – il problema delle risorse per l’assistenza domiciliare e integrata per i disabili, i fondi del Pac stanno per terminare, così come quelli derivanti dalla cosiddetta legge 328. Per il 2018 restano dei residui, per questo è necessario inserire in bilancio le somme necessarie per la continuità delle attività, affinché un servizio così essenziale per tante famiglie, non venga sospeso. Così come prevede una legge dello Stato, abbiamo chiesto inoltre, che vengano utilizzate le risorse che saranno recuperate dalla lotta all’evasione fiscale, per incrementare quelle destinate alle politiche sociali nel complesso, continueremo a confrontarci su questo, c’è infatti la condivisione dell’assessore e definiremo i dettagli in un apposito accordo che sarà al centro della prossima riunione. L’assessore si è impegnato inoltre per rispondere a una nostra richiesta, a presentare le modifiche al regolamento comunale sulle agevolazioni ed esenzioni fiscali per le categorie svantaggiate, con un emendamento in discussione dalla prossima settimana in consiglio”.

“Per evitare le solite code agli uffici Tributi del comune, abbiamo chiesto che resti valida, fino a eventuali modifiche la documentazione presentata la prima volta, senza necessità di dover dimostrare ogni anno la propria condizione che comporta le agevolazioni”. L’assessore ha annunciato anche l’attivazione presso ogni circoscrizione di uno sportello per tutte le procedure che riguardano i tributi e uno destinato ai disabili, per evitare l’affollamento dell’ufficio Tributi di piazza Giulio Cesare. Lo scorso anno il comune di Palermo non ha recuperato dal pagamento dei tributi locali ben quasi 50 milioni di euro, così l’amministrazione ha deciso di inviare avvisi bonari invitando tutti i cittadini, che non l’abbiano ancora fatto, a pagare”.

I sindacati e l’assessore Gentile si rivedranno in un tavolo che sarà convocato nelle prossime settimane. “Ci saranno anche i dirigenti comunali dei settori interessati, così potremo parlare anche della revisione delle aliquote dell’addizionale Irpef per le categorie svantaggiate e delle somme da inserire in bilancio anche per garantire i trasporti pubblici locali gratuiti agli anziani” concludono Balistreri, Di Matteo e Magro.

(Angela Di Marzo)

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Lavoro, Raimondi: “Ritardi su Obiettivi di Sviluppo, fondi a rischio. Governo Crocetta eviti ulteriore disastro”.

Palermo. “Controllare i programmi e quante risorse sono state impegnate in Sicilia per gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, promossi dall’Onu. In particolare quelli che riguardano Politiche del lavoro, Inclusione sociale e Istruzione e Formazione (Obiettivi 8, 9 e 10) e che prevedono somme per 568milioni per il sessennio 2014/2020. Sino ad oggi abbiamo registrato solo ritardi e adesso c’è il rischio concreto che a dicembre sarà tagliato il 24% dei fondi assegnati”. Ecco perché Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia, chiede al Governo Crocetta verifiche sul lavoro già svolto e interventi immediati: “Davanti abbiamo direttori inerti e una burocrazia lenta. Non ci possiamo permettere il lusso, partendo da una programmazione già azzoppata, di subire ulteriore tagli mentre la gente muore di fame e i giovani non trovano lavoro. Serve un’accelerazione per evitare un altro disastro”.

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Almaviva, Tumminia: “Percorso difficile ma grazie a serrato confronto scongiurati trasferimenti a Rende. Adesso serve rilanciare il settore”.

Palermo. “E’ stato un percorso difficile ma il confronto serrato e la contrattazione con il Governo Renzi hanno portato alla soluzione migliore, scongiurando 297 trasferimenti a Rende e garantendo in Sicilia sviluppo e occupazione attraverso l’applicazione della clausola sociale che lega lavoro, lavoratore e territorio”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario generale della Uilcom Sicilia, dopo l’accordo per il salvataggio dei lavoratori di Almaviva Contact di Palermo coinvolti nei trasferimenti verso la sede di Rende, in seguito all’esaurimento della commessa Enel. L’accordo è stato firmato dal viceministro Teresa Bellanova, i rappresentanti sindacali e le due società coinvolte. E Tumminia aggiunge: “Entro metà novembre i lavoratori dovranno passare, volontariamente, a Exprivia ed entro il 5 dicembre l’operazione dovrà essere conclusa. Ma questo è solo l’inizio. Da parte dell’Azienda, per la prima volta nell’Isola, c’è tutta la volontà di tutelare e rilanciare questo settore, uno dei più importanti del Paese, e le sue professionalità, in tutto 80mila. Speriamo continui a farlo anche il governo nazionale”.

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Jobs Act, Barone e Raimondi: “Con risorse del Por è possibile creare buona occupazione e sostenere i lavoratori”.

Palermo. “Utilizzare i fondi comunitari per riqualificare i lavoratori delle aziende siciliane in crisi. Su 249 milioni (Por Fse 2014/2020) si possono reperire anche le risorse per promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori. Chiediamo, quindi, al Governo Crocetta uno sforzo straordinario per riuscire ad utilizzare questi soldi che possono alleviare il disagio sociale, superando il concetto della pura assistenza e accompagnando un’effettiva riconversione produttiva. Questa è la proposta della Uil Sicilia per fare fronte all’emergenza occupazionale. Su oltre 23mila lavoratori che già hanno usufruito di ammortizzatori sociali, circa seimila rischiano di restare in mezzo alla strada senza alcun sostegno. La richiesta della cassa integrazione, però, è destinata ad aumentare, visto l’aggravarsi delle crisi industriale con la vertenza Gela che interessa cinquemila lavoratori”. Lo dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Raimondi della segretaria della Uil Sicilia, che con la Lumsa S.Silvia di Palermo, hanno organizzato un seminario di approfondimento sul Jobs Act: “Flessibilità, ammortizzatori sociali e Politiche attive del lavoro”. L’appuntamento è domani e sabato nella sede dell’Università in via Umberto Maddalena. Interverranno, tra gli altri, l’assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano, l’assessore regionale del Lavoro, Gianluca Micciché, e il direttore dell’Inps Sicilia, Maria Sciarrino. Chiuderà il segretario confederale, Gugliemo Loy. Approfondendo l’analisi dei settori in crisi nell’Isola, non manca quello della Formazione escluso dal ministero del Lavoro dal sostegno al reddito e per questo oggetto di ricorso presso il Comitato europeo dei diritti sociali. Ma la Uil Sicilia non dimentica la crisi dei ventimila lavoratori dei call center a partire da quello di Almaviva. Non decolla nemmeno la riconversione del sito industriale di Termini Imerese e si teme per la StMicroelectronics, che rappresenta il polo di eccellenza tecnologico più avanzato. “Il Governo nazionale – continuano Barone e Raimondi – ha stanziato alla nostra regione risorse insufficienti e anche di fronte alle nuove emergenze è intervenuto con il contagocce, garantendo ai lavoratori del Petrolchimico la cassa integrazione sino ad aprile. La Regione siciliana non ha più la disponibilità dei 110 milioni dei Fondi Pac, serviti lo scorso anno a coprire il deficit delle risorse nazionali. Un quadro drammatico che ha già portato a tensioni sociali incontrollabili”. Per la Uil Sicilia è possibile intervenire utilizzando i fondi per le Politiche Attive del Lavoro, anche per interventi di riqualificazione professionale, come indicato dalle norme del Jobs Act. Per le Politiche passive sarà possibile, invece, sfruttare le risorse dei Programmi operativi complementari (Poc). “Siamo consapevoli che questi strumenti da soli non possono garantire la ripresa produttiva e che bisogna modificare una politica industriale sino ad oggi fallimentare – precisano Barone e Raimondi -. La riforma del lavoro può mettere a servizio della crescita alcuni buoni strumenti o rivelarsi, come temiamo, un’operazione di mera facciata che gonfia i numeri degli occupati finché durano i super-incentivi ma rende l’occupazione più precaria. La patologia più grave è proprio quella dei voucher che favoriscono il lavoro nero e sono responsabili dell’abnorme incremento degli incidenti gravi e mortali nei cantieri. Chiediamo, quindi, di cambiare alcune norme sbagliate e intollerabili. Siamo disponibile, invece, a contrattare operazioni che consolidino l’occupazione, il tessuto produttivo e prevedano flessibilità e produttività”.

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Enti locali, Barone: “Lavoratori pronti allo sciopero. Basta essere ostaggi della politica, serve la stabilizzazione“.

Palermo. “Domani i precari degli Enti locali siciliani scenderanno in piazza per chiedere la stabilizzazione ma soprattutto di non essere più ostaggio di una politica litigiosa e inconcludente. Non sarà più sufficiente, quindi, un’ennesima proroga del contratto. Alla Uil Sicilia non importa se per la stabilizzazione di questi 22mila lavoratori serva un’Agenzia unica o si utilizzi, invece, la Resais. L’importante è che ci sia un soggetto in grado di farsi carico una volta e per tutte di tutti questi rapporti di lavoro”. Lo sostiene il segretario generale, Claudio Barone, che aggiunge: “Non si può, ogni anno, giocare con il futuro di migliaia di famiglie e mettere in crisi i Comuni che dipendono da questo personale. Continuiamo, quindi, a chiedere ai rappresentati della politica nazionale e regionale un incontro urgente per trovare delle soluzioni. Sino ad ora non si è voluto affrontare il problema e i vari Governi hanno prorogato di anno in anno il contratto dei precari. Adesso basta, i lavoratori non possono più essere trattati in un questo modo. Chiediamo e subito riposte certe e soluzioni concrete”.  

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Enti locali, Barone: “Il tempo sta per scadere. Basta annunci su precari, la politica adesso ci convochi per trovare soluzioni concrete”

Palermo. “Alla Uil Sicilia non importa se per la stabilizzazione dei 22mila precari degli Enti locali siciliani serva un’Agenzia unica o si utilizzi, invece, la Resais. L’importante è che ci sia un soggetto in grado di farsi carico di tutti questi rapporti di lavoro. E bisogna trovarlo subito, il tempo sta per scadere”. Lo sostiene il segretario generale, Claudio Barone, commentando così la notizia sulla bocciatura dell’emendamento del sottosegretario Faraone. E il leader della Uil Sicilia aggiunge: “Se il Governo Renzi riuscisse a recuperare questa norma sarebbe un’ottima soluzione. Non si possono gettare in mezzo alla strada migliaia di famiglie e mettere in crisi i Comuni che dipendono da questo personale. Continuiamo, quindi, a chiedere ai rappresentati della politica nazionale e regionale un incontro urgente per trovare delle soluzioni. Basta annunci a cui poi non seguono fatti concreti, mentre si perdono quei pochi giorni disponibili a litigare per incarichi e poltrone. Servono subito risposte”.

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Fim, Fiom e Uilm: “Lavoratori a rischio. Da domani è sciopero per Sicilia e-Servizi”.

PALERMO. Hanno proclamato lo sciopero i 57 dipendenti di Sicilia e-Servizi. Da domani, quindi, la società interromperà tutte le attività di informatizzazione regionale: dal 118 alla posta elettronica, dalla gestione del bilancio alla contabilità economica e finanziaria, dal pagamento degli stipendi sino al sistema informativo della Ragioneria. “E’ il risultato del silenzio del Governo Crocetta a fronte delle nostre numerose richieste di convocazione. Il contratto di questi lavoratori, che da oltre 10 anni si occupano di un servizio essenziale per la nostra Isola, scade il prossimo 22 luglio. Non c’è più tempo da perdere – spiegano Fim, Fiom e Uilm dopo l’assemblea di stamane, e aggiungono: “Chiediamo la stabilizzazione di questi lavoratori che hanno in mano le chiavi dell’informatica regionale e subito un tavolo di confronto per risolvere questa emergenza”.

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Coinres, Celano: “A Bagheria il futuro dei lavoratori è ancora a rischio. Chiediamo confronto serio“.

Palermo. “Il braccio di ferro tra Governo regionale e il Comune di Bagheria continua a non dare risposte a lavoratori e cittadini. Motivo per cui, ieri al tavolo di confronto sul passaggio dei dipendenti del Coinres alla ditta Tech servizi e successivamente a quella che si aggiudicherà l’appalto, questo sindacato ha deciso di non firmare alcun accordo”. Lo dice Nino Celano della Uil Trasporti, che spiega: “Apprezzando gli sforzi sia del sindaco Cinque che dell’assessore Contraffatto non possiamo però che fare un passo indietro.

E’ necessario, infatti, prima di firmare l’accordo, un confronto serio e concreto sul distacco temporaneo del personale. La Uil Trasporti è sempre disponibile a cercare soluzioni utili per tutelare il futuro di questi lavoratori. Solo a queste condizioni siamo pronti a firmare l’accordo che permetterà così ai lavoratori di rendere un servizio migliore ai loro concittadini”.

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Territorio, Borrelli (Uil Sicilia): “Subito un incontro con il Governo Crocetta per sbloccare vertenza dei 36 precari”.

Palermo. “Devono tornare subito in servizio i 36 precari dell’assessorato Territorio e Ambiente, che da 15 mesi non ricevono più lo stipendio. Stamane, per sbloccare questa vertenza, abbiamo chiesto un intervento incisivo anche al Prefetto di Palermo”.

Lo dice Gianni Borrelli, della Uil Sicilia, che aggiunge: “Sono dipendenti a tempo determinato che da circa dieci anni svolgono servizi essenziali, come le valutazioni d´impatto ambientale e delle analisi di rischio idrogeologico fondamentali per l´avvio dei cantieri pubblici e privati. Un ruolo importante, il loro, come più volte sottolineato dagli stessi vertici regionali.

Chiediamo, quindi, al Governo Crocetta un incontro immediato per porre fine a questa vertenza”.