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Sanità, Lionti e Tango (Uil e Uil Fpl Sicilia): “Nessun confronto sui fondi del Pnrr, Razza faccia passo indietro e ci convochi”.

Palermo. “L’assessore Razza oggi sarà in commissione Salute all’Ars per spiegare come sono stati distribuiti, nel piano di spesa, i fondi del Pnrr, circa 800 milioni. Sarebbe stato corretto che di queste redistribuzioni economiche ne avesse discusso prima di tutto con le organizzazioni sindacali, di sicuro informate sulle vere emergenze che riguardano il settore della Sanità, colpito duramente negli ultimi anni dalla pandemia e oggi ancora nel caos”. Così i segretari generali della Uil Sicilia e Uil Fpl Sicilia, Luisella Lionti ed Enzo Tango, che aggiungono: “Nulla sappiamo di questa riprogrammazione. Abbiamo chiesto un confronto per conoscere le azioni del governo e provare a suggerire soluzioni adeguate. Non è pensabile che nulla si sappia su come e quando verranno spese tutte queste risorse. L’assessore Razza faccia un passo indietro e ci incontri”. E Lionti e Tango concludono: “Mentre la pandemia continua ad aggredire il nostro sistema sanitario chiediamo, infine, che a tutto il personale, da sempre in prima linea per l’emergenza Covid, sia prorogato il contratto sino al prossimo dicembre. E che si cominci dopo a valutare gli estremi per la stabilizzazione di questo personale”.

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Sanità, Lionti e Tango: “Adeguare le piante organiche e riclassificare il personale interno”.

“Con l’insorgere della pandemia gli ospedali siciliani, in sofferenza perché carenti di organici, sono andati in tilt. Per questo è necessario completare subito l’adeguamento delle piante organiche”. Questa l’emergenza principale per Luisella Lionti ed Enzo Tango, segretari generali della Uil e Uil Fpl Sicilia, che nel pomeriggio incontreranno l’assessore al ramo Razza. E spiegano: “In particolare serve massima attenzione per i pronto soccorso, dove si è registrato il maggiore intasamento. Abbiamo ancora davanti agli occhi le fila delle ambulanze e la difficoltà a ricoverare sia i contagiati sia i pazienti con gravi patologie ma diverse. Bisogna, inoltre, procedere alla riclassificazione e progressione di tutto il personale interno, che da più tempo attende risposte, riconoscendo le mansioni superiori che sono in atto espletate e prevedendo percorsi di riqualificazione che consentano le progressioni verticale, implementando le competenze informatiche. Infine – concludono Lionti e Tango – bisogna stabilizzare il nuovo personale utilizzato per l’emergenza Covid. In atto è prevista dal governo nazionale una proroga di un anno ma bisogna pensare a come passarli a rapporto di lavoro dipendente, anche a tempo determinato. Oltre a rafforzare gli ospedali bisogna immaginare un servizio sanitario sul territorio con nuove strutture e che punti alla telemedicina e all’assistenza domiciliare per gli anziani e per i non-autosufficienti”.

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Sanità, Barone: “I fondi ci sono, bisogna superare gli ostacoli per stabilizzare tutto il personale sanitario”.

Palermo. “I fondi ci sono, bisogna assolutamente superare gli ostacoli per stabilizzare medici, infermieri operatori sanitari e amministrativi siciliani che da due anni combattono contro il Covid”. Risponde così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, al piano a cui sta lavorando il governo nazionale per rafforzare il sistema sanitario. E spiega: “Si è intervenuti per gestire l’emergenza ma bisogna cominciare a pensare a come riorganizzare stabilmente questo servizio. Non sappiamo quando e se il Coronavirus andrà via, ma è evidente che bisogna pensare ai cittadini e soprattutto agli anziani e ai più deboli. Le risorse per assumere in emergenza il personale sanitario devono continuare a essere disponibili. Vanno create le condizioni per stabilizzarli sia dentro gli ospedali sia per i servizi di medicina territoriale”. E il leader della Uil ricorda il basso numero dei medici nell’Isola, destinato a divenire insufficiente con gli esodi previsti nei prossimi anni: “Bene, quindi, avere aumentato il numero dei corsi per le specializzazioni – oggi requisito indispensabile per lavorare nelle strutture ospedaliere – ma ci vorranno anni per formare questo personale. Occorre riconoscere ai giovani dottori, chiamati a operare nelle Usca durante la pandemia, un percorso privilegiato per la specializzazione. Insufficiente è già oggi, invece, il personale infermieristico, conteso tra strutture pubbliche e private. Stesso discorso per gli operatori socio-sanitari. Serve capire che cosa è previsto nella manovra del governo Draghi – precisa Barone – e intervenire perché non ci siano soltanto soluzioni tampone”. Dati alla mano la Sicilia ha più di un milione di anziani, di cui buona parte non auto sufficienti. Le strutture ospedaliere, così come sono organizzate, non riescono a fornire riposte sufficienti per le loro esigenze. Più del 50% dei ricoveri impropri, cioè per prestazioni che non è necessario erogare in ospedale, comportano liste d’attesa lunghissime. E il segretario della Uil continua: “Non c’è alcun collegamento tra presidi ospedalieri e rsa. Per non parlare delle case famiglia, assolutamente opache e prive di qualsiasi controllo. Bisogna utilizzare le risorse che si libereranno con il Recovery plan per pensare a una medicina diversa. Potenziare gli organici degli ospedali, in questi anni falcidiati dai tagli, è un passo che si sta facendo, ma non basta. Bel gesto il riconoscimento di un bonus per gli operatori dei pronto soccorso, ma se resta una mancia episodica è del tutto inutile. Occorrerebbe – conclude Barone – portare non solo le vaccinazioni ma anche l’assistenza a domicilio, implementare i servizi di telemedicina e medicina territoriale, riorganizzare i medici di famiglia che oggi operano in condizioni di scarsissima efficienza. Utilizzare, infine, le unità speciali di continuità assistenziale (Usca) per potenziare l’assistenza domiciliare integrata con particolare riguardo per i pazienti cronici, servizio effettuato sino ad oggi e che ha evitato ospedalizzazioni inutili. Se perdiamo questa occasione e ci limitiamo ai pannicelli caldi si passerà da un‘ emergenza a un’altra”.

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Sanità, Barone e Tango: “Riorganizzare il sistema sanitario non disperdendo professionalità”.

Palermo. “E’ necessario riorganizzare il nostro sistema sanitario regionale non disperdendo il patrimonio di esperienze e professionalità messe in campo per fronteggiare la pandemia. Il governo Musumeci non può perdere altro tempo altrimenti i problemi che riguardano questo settore rimarranno insoluti”. Questa la richiesta di Claudio Barone ed Enzo Tango, segretari della Uil e Uil Fpl Sicilia, ieri all’incontro con l’assessore regionale Razza, che hanno aggiunto: “Competenze mediche, infermieristiche, informatiche e amministrative sono preziose e necessarie per costruire un modello diverso di sanità che consenta un’assistenza migliore nel territorio”. Case della salute, coordinamento della rete dei medici di famiglia, guardie mediche, strutture territoriali, telemedicina, formazione e qualificazione di personale, specializzazioni: per la Uil tutto questo è possibile utilizzando le risorse che si sono liberate dopo l’emergenza sanitaria. Importantissima, oggi più che mai, per questo sindacato potrebbe essere la funzione del Cefpas. E Barone e Tango continuano: “Una rete medica più efficiente può consentire di recuperare risorse diminuendo ricoveri impropri e viaggi della speranza che portano più di 350 milioni alle altre regioni”. Un’altra criticità per la Uil Sicilia è quella della Seus-118: “La Regione deve sciogliere ogni indugio e adottare subito soluzioni per mettere in sicurezza i lavoratori e questo servizio essenziale di emergenza-urgenza”.

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Sanità, Barone: “Non solo Covid. Adesso riprendano le cure per tutte le altre malattie“.

Palermo. “L’occupazione dei posti di terapia intensiva per Covid è diminuita del 60 per cento circa. E’ presto per cantare vittoria ma è un segnale positivo che rimette al centro la ripresa delle cure per tutte le altre patologie, in secondo piano da troppo tempo”. Lo afferma Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Vogliamo ricordare che tra le vittime dell’epidemia ci sono anche cittadini con patologie diverse che hanno dovuto rinviare cure o trattamenti. Adesso che stiamo tornando a regime chiediamo un confronto con tutte le Asp e che il presidente Musumeci superi l’interim all’assessorato e ritorni ad esserci una figura titolata per gestire non solo l’emergenza Coronavirus ma per ripristinare l’assistenza sanitaria a tutto tondo”.

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Covid, Barone e Tango: “Condoglianze alla famiglia Caruso.

“Più sicurezza nei posti di lavoro. Oggi, ancora di più, ribadiamo che servono garanzie e tutele giuridiche ed economiche per tutti i lavoratori direttamente esposti e che ogni giorno rischiano la vita nell’adempito del proprio dovere”. Così Uil e Uil Fpl Sicilia, guidata da Claudio Barone ed Enzo Tango, esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia di Bernardino Caruso, autista di ambulanze degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, morto di Covid. E aggiungono: “Il governo regionale adesso non dimentichi i diritti, anche economici, promessi e spettanti ai lavoratori della sanità. Questo sindacato continuerà a battersi per ottenere più garanzie e tutele appoggiando la campagna social della Uil nazionale “Zero morti sul Lavoro”.

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Covid, Barone: “La Sicilia in zona arancione? Decisione che desta sconcerto”.

Palermo. “Oltre ai dati epidemiologici, è l’immagine dei pronto soccorso circondati da ambulanze che spiega perché sia stato necessario adottare misure eccezionali per fronteggiare l’emergenza Coronovirus, malgrado gli elevatissimi costi economici e sociali che comporteranno. A fare la differenza, rispetto alla prima fase, è però il livello di insofferenza molto più elevato. Per questo è importante che ci sia massima chiarezza sui criteri adottati per definire le misure”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “La decisione di classificare la Sicilia come zona arancione, a fronte di altre regioni in condizioni equivalenti (se non peggiori) desta sconcerto. Su questo tipo di scelte serve massima condivisione e corresponsabilità da parte di tutti i livelli istituzionali altrimenti, all’oggettivo disagio per le restrizioni, si aggiunge anche un sentimento di rifiuto. La Uil – continua Barone – ha già intrapreso un confronto con l’assessorato regionale alla Sanità e lunedì prossimo è in calendario il prossimo incontro. Vogliamo capire come si intende fronteggiare l’emergenza sanitaria facendo il punto sui posti delle terapie intensive e delle basse intensità assistenziali. E ancora quale sarà l’impatto sulle grandi strutture ospedaliere e periferiche. Non dimentichiamo, infatti, che esistono anche altre patologie oltre il Covid e per questo non si possono abbandonare al loro destino gli altri ammalati gravi”.

E il leader della Uil conclude: “Non è una situazione facile da gestire. Bisogna dare risposte al personale più esposto negli ospedali e nel servizio di emergenza urgenza. Servono nuove professionalità, prevedendo che venga anche riconosciuto come titolo preferenziale per accedere ai concorsi e alle specializzazioni l’impegno in questa condizione di emergenza. E’ necessario, infine, recuperare gli storici ritardi sulla medicina del territorio che ha causato sino ad ora un sovraccarico nelle grandi strutture ospedaliere. Chiediamo che i confronti con assessorato, 118 e Asp non siano formali ma diano risposte concrete”

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Covid, Tango: “Al Cervello è già emergenza, serve monitoraggio costante e assumere tutto personale precario”.

Palermo. “Chiediamo subito la stabilizzazione del personale sanitario precario che, dallo scorso febbraio, è stato impegnato in prima fila nella al Covid e che continua ancora oggi a prestare servizi fondamentali per la cittadinanza”. Così Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl, che aggiunge: “La fase emergenziale non è mai finita e questi lavoratori devono essere premiati per lo sforzo reso e per i servizi che dovranno garantire per chissà quanto tempo ancora. La situazione oggi a Palermo è critica e va monitorata minuto per minuto. L’ospedale Cervello, presidio adibito al Covid, è già in emergenza e gli operatori sotto continuo stress psicofisico. E’ necessario che il progetto emergenziale sulla città parta presto e bene, sapendo già che all’Arnas Civico, così come all’Ismett, sono stati predisposti reparti per la pandemia”.

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Sanità privata, Fp Cgil Cisl Fp e Uil Fpl Sicilia: “Il 20 settembre in piazza per il rinnovo del contratto“.

“Dodici anni di attesa per il rinnovo del CCNL della sanità privata sono troppi. I lavoratori dicono basta. Vogliono, anzi pretendono, il contratto subito”. È lo spirito che animerà lo sciopero generale, proclamato dalle Segreterie nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl contro la situazione di stallo nella trattativa con le associazioni datoriali Aiop e Aris. Ad essere coinvolto è il personale non medico dipendente del settore della sanità privata. “È arrivato il momento – affermano Gaetano Agliozzo per la Fp Cgil, Paolo Montera per la Cisl Fp ed Enzo Tango per la Uil Fpl – di riconoscere a questi lavoratori e lavoratrici ciò che meritano: il diritto al rinnovo del contratto, ormai indispensabile e non più procrastinabile. Un obiettivo per consentire l’aumento dei salari, maggiori risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro in modo da prevenire e contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il diritto alla formazione continua e alla qualificazione professionale, ma anche per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini”. A Palermo, in occasione dello sciopero nazionale del 20 settembre, per il quale i sindacati siciliani hanno chiesto una forte mobilitazione, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl organizzeranno un presidio davanti alla sede della Prefettura a partire dalle ore 10. All’attivo unitario delle tre sigle, che si è riunito ieri a Palermo per fare il punto della situazione in vista della protesta, le tre sigle sindacali hanno manifestato apprezzamento per il rapido interessamento del neo ministro Roberto Speranza, che ha annunciato la convocazione delle parti per oggi, 17 settembre, e approvato un documento comune che riassume la situazione attuale e le rivendicazioni. “La sanità privata siciliana – scrivono – merita grande attenzione da parte di tutti gli stakeholders: istituzioni coinvolte, parti datoriali, lavoratori, organismi di rappresentanza e cittadini, poiché essa riveste un ruolo fondamentale nell’erogazione dei servizi sanitari alla cittadinanza, a garanzia del diritto alla salute costituzionalmente protetto. Per troppi anni, le parole chiave, che hanno guidato tutti i processi riorganizzativi di settore, sono state essenzialmente ‘risparmio a tutti i costi’. Ciò ha determinato in Sicilia un surplus di problemi e difficoltà rispetto alle tante criticità già presenti sul livello nazionale”. “Spiccano in particolare gli eccessivi ritardi registrati dai rinnovi contrattuali e la proliferazione dei contratti applicati, sottoscritti, talvolta, da sindacati scarsamente rappresentativi, compiacenti, molto più vicini alla parte datoriale piuttosto che ai lavoratori. Sul fronte regionale – aggiungono – la sanità privata, nei 12 anni del piano di rientro, è stata interessata da una serie di eventi che hanno inciso negativamente sul servizio e sul lavoro espletato. Tra di essi vale la pena ricordare: la rimodulazione della rete ospedaliera ed ambulatoriale, la rivisitazione dei processi organizzativi e gestionali, l’abbassamento dei costi e delle tutele contrattuali, la riduzione di personale; la precarizzazione dei rapporti di lavoro, l’introduzione di forme lavorative libero-professionali, la crescita del dumping contrattuale, la lievitazione di sindacati gialli, la costruzione di contratti tagliati essenzialmente sulle specifiche esigenze della compagine datoriale, la proposizione di accordi decentrati al ribasso, il tentativo di introdurre forme di rapporto anomale ed improprie, quali il lavoro a chiamata, i ritardi nei pagamenti”. “A pagare il prezzo più alto – concludono i tre sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – sono principalmente i lavoratori, penalizzati su svariati fronti. La sanità privata, per rivendicare un ruolo di complementarità con la sanità pubblica, dovrà assicurare trattamenti economici allineati con i contratti pubblici. E per questo serve intervenire immediatamente”. Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Barbara Francavilla, segretaria nazionale di Fp Cgil.

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Buco Sanità, Barone e Tango: “Adesso tagli e più disservizi per cittadini e lavoratori.

Palermo. “I numeri parlano chiaro, la Sanità in Sicilia è sempre più debole e in forte crisi. Colpa di una gestione sbagliata che questo sindacato ha già denunciato nel corso degli anni. Adesso a peggiorare la situazione il disavanzo di 153 milioni creato da cinque ospedali che causerà, con un nuovo piano di rientro, ulteriori tagli e disservizi a cittadini e lavoratori. E ancora non conosciamo la situazione economica delle Asp”. Lo sostengono Claudio Barone ed Enzo Tango, segretari della Uil Sicilia e della Uil Fpl Sicilia, che aggiungono: “Servono meno annunci e un confronto serio per individuare con chiarezza gli interventi necessari per arrivare a una programmazione sanitaria funzionale e utile. E soprattutto nominare i direttori sanitari e i direttori amministrativi, senza i quali la riorganizzazione della sanità non può partire. La paralisi gestionale è sotto gli occhi di tutti”.