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Gela, Barone: “Eni fa passo indietro. Bene ma servono ancora garanzie per lavoratori e sviluppo”.

PALERMO. “Eni ha fatto un passo indietro ma la partita non è ancora chiusa. Bisogna dare ancora garanzie per il futuro ai tremila lavoratori diretti e dell’Indotto di Gela e fare chiarezza sul piano industriale e sugli investimenti previsti per il Petrolchimico”. Lo dicono il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, ed Emanuele Sorrentino della Uiltec Sicilia, commentando così il verbale siglato ieri al Mise. E Barone aggiunge: “Eni ha preso atto, dopo la durissima presa di posizione di sindacati e lavoratori, che non può decidere da sola il blocco degli impianti. E quindi ha garantito interventi di manutenzione che consentiranno alla raffinazione di potere ripartire. Adesso, come abbiamo più volte richiesto, il Governo nazionale deve chiarire se vuole mantenere una quota di raffinazione nel nostro Paese o se si può consentire ad Eni di investire principalmente all’estero. Assomineraria, comunque, prevede due miliardi di investimenti in prospezioni petrolifere in Sicilia. Per questo è logico mantenere capacità di raffinazione a bocca di pozzo anziché pensare di raffinare fuori dall’Isola”.

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Petrolchimico, Barone: “Il Governo Renzi intervenga subito. Gela è questione nazionale”.

PALERMO. “La vertenza Gela è una questione nazionale. Non si tratta solo di difendere migliaia di posti di lavoro e le prospettive industriali della nostra Isola ma soprattutto le politica energetica del nostro Paese. Il Governo Renzi, quindi, deve decidere se Eni può limitarsi a importare prodotti energetici o se è strategico mantenere una quota di raffinazione nazionale”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone a margine della grande manifestazione nazionale dei chimici in cui sarà presente una numerosa delegazione della Uil e della Uiltec siciliana. E Barone aggiunge: “E´ necessario risolvere subito questa emergenza. Lo stabilimento non può restare fermo. In Sicilia sono previsti forti investimenti per la ricerca e le prospezioni petrolifere ed è quindi corretto, come già succede in tutto il mondo, che il petrolio venga raffinato a bocca di pozzo. Per questo già da domani ci aspettiamo che il Governo intervenga per modificare in positivo la posizione dell´Eni”.

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Gela, Barone: “Governo Renzi intervenga per salvare lavoro e lavoratori. La Uil non mollerà”.

PALERMO. “Grande manifestazione generale oggi a Gela per salvare uno dei più importanti impianti della Sicilia e tutelare il futuro dei lavoratori. Ancora una volta, chiediamo al Governo Renzi di cambiare rotta e di avviare azioni e interventi immediati per la salvaguardia del settore energetico”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone sul posto con i lavoratori, che aggiunge: “Migliaia di famiglie dicono che non molleranno. E non lo farà nemmeno questo sindacato. Dopo domani è previsto un incontro al ministero dell´Industria ma la Uil proseguirà comunque con iniziative di protesta e manifestazioni. Non lasceremo i lavoratori di Gela da soli”.

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UIL e UILP Palermo: Bollettini per evitare disagi nel pagamento TARI

PALERMO. La UIL e la UILP di Palermo esprimono forti riserve sulla delibera del Consiglio Comunale che impone ai cittadini di pagare il 50% della tassa sui rifiuti (TARI) entro il 16 settembre.

Al di là dell’onere gravoso per i cittadini, non sono nemmeno semplici le modalità di calcolo, dato che si devono ricostruire le tasse pagate l’anno precedente in diversi scaglioni, creando incertezza e disagio. In particolare  gli anziani hanno bisogno di una maggiore assistenza per evitare di incorrere in errori che porterebbero a ricorsi e contenziosi.

I CAF possono fornire un supporto adeguato solo in parte, anche in considerazione del periodo di tempo limitato e dell’incidenza delle ferie estive.

La UIL e la UILP chiedono pertanto al Consiglio Comunale di convocare le organizzazioni sindacali per rettificare la delibera, promulgando regole più semplici e trasparenti e inviando ai cittadini bollettini precompilati che indichino con certezza l’importo da pagare.

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UIL: Bene audizione all´ARS, ora andare al confronto con il Governo nazionale per Gela

PALERMO. Oggi l’audizione della Commissione Attività Produttive, convocata dall’onorevole Bruno Marziano sulla Raffineria di Gela, sentite le OO.SS., ha deciso di chiedere una riunione congiunta tra la Commissione stessa, il governo regionale e il Ministero delle Attività Produttive.

La UIL valuta positivamente la sensibilità, in passato carente, da parte dell’ARS per i problemi di politica industriale nella nostra Regione.

Finalmente  si è capito, come la UIL sostiene da tempo, che il mancato investimento da parte dell’ENI di 700 milioni di euro per la riconversione da benzina a diesel e per il miglioramento dell’impatto ambientale, non solo sarebbe una grossa occasione di lavoro perduta, ma segnerebbe un ulteriore abbandono da parte dei grandi gruppi della nostra Isola, che a quel punto sarebbe condannata a un processo di desertificazione industriale.

Ciò sta già da adesso comportando fortissime tensioni sociali e, se non risolto, porterà un danno irreparabile alle prospettive dell’economia isolana.

Il Governo nazionale deve decidere quale sarà l’assetto del settore petrolifero nel nostro Paese e dare di conseguenza ad ENI indicazioni strategiche precise. Prospezioni petrolifere e raffinazione non possono essere trattate separatamente, ma in un quadro complessivo che guardi alla bilancia energetica nazionale. Devono derivare da qui le scelte di politica industriale e le conseguenti ricadute per la nostra Regione, che vede la presenza nel settore degli impianti più significativa del Paese.

Per questo la UIL chiede prima di tutto la riapertura degli impianti di Gela, passo indispensabile per un confronto utile per la soluzione della vertenza e per la difesa del più importante comparto industriale isolano.

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Incidente sul lavoro, Barone: “Ferrovie nel degrado e insicure. Subito interventi per tutelare lavoratori e cittadini”.

PALERMO. “Ci uniamo al dolore delle famiglie dei tre operatori delle Rfi, rimasti uccisi mentre lavoravano sulla linea ferrata Caltanissetta-Gela. In attesa di accertare la dinamica del tragico incidente, lanciamo ancora una volta l’allarme sul degrado in cui versano le ferrovie siciliane”. Ad esprimere cordoglio è Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “La manutenzione è insufficiente e la rete ferroviaria è insicura per chi lavora e viaggia. Chiediamo subito interventi adeguati per la tutela dei lavoratori e dei cittadini”.

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Gesip, Borrelli: “Bene accordo. Per i lavoratori ricollocazione e cassa integrazione sino a dicembre”.

PALERMO. “Dopo una dura battaglia è stato sottoscritto l’accordo quadro sindacati-Comune che apre un confronto vero sulla ricollocazione dei lavoratori della ex Gesip e sulla riorganizzazione di tutte le partecipate. Ed è stato anche sottoscritto un accordo che prevede la possibilità di integrare a questi lavoratori la cassa integrazione sino a dicembre ed avere, quindi, un salario minimo garantito”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Palermo a seguito dell’incontro con l’amministrazione comunale che aggiunge: “Abbiamo raggiunto un risultato importante. Adesso tocca al Comune di Palermo fare la propria parte, inserendo a fine anno anche i bilanci delle società partecipate senza però alzare tasse e tariffe. La Uil ha chiesto e ottenuto che nell’accordo si procedesse anche alla convocazione delle singole aziende per arrivare alla definizione dei piani industriali di ogni società e stabilire programmi e servizi. L’obiettivo è definire un piano industriale unico per tutte le partecipate del Comune”.

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Inquilini, l´allarme dei sindacati: “In aumento sfratti e affitti. Necessario sostenere le fasce deboli”.

PALERMO. “Sono in aumento gli sfratti per “morosità non colpevole” e cresce il numero delle famiglie che hanno un´incidenza della spesa per l´abitazione sui redditi superiore al 40%. Un vero e proprio “bollettino di guerra”. Per questo è necessario sostenere l´affitto a canone concordato, ampliare l´offerta di alloggi popolari attraverso il piano di recupero e manutenzione degli alloggi ex Iacp e sostenere le fasce più deboli”. A chiederlo sono Sunia, Sicet e Uniat Palermo che aggiungono: “E´ giunto il momento di affrontare il disagio abitativo con politiche di ampio respiro che prevedano un piano pluriennale di edilizia sociale in affitto a canoni sostenibili, puntando sul recupero di aree ed edifici dismessi contrastando ulteriore urbanizzazione e consumo di suolo. Una revisione della legge che punti, attraverso la contrattazione collettiva e leva fiscale, ad abbassare il livello degli affitti privati e ad aumentare l´offerta. E ancora una dotazione finanziaria certa e continuativa per permettere programmazione degli interventi a sostegno degli inquilini in difficoltà”.

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CASO ENI, BARONE: “SERVE INTERVENTO NAZIONALE, SINDACATO PRONTO A FARE LA PROPRIA PARTE”

«La questione dell’Eni è di portata nazionale. Il governo Renzi deve rappresentare a Eni scelte strategiche per il settore petrolifero nel nostro Paese, anche in relazione alle questioni dell’autonomia energetica»: lo ha detto Claudio Barone, segretario regionale della Uil.
«Indubbiamente – ha aggiunto Barone – la raffinazione ha un costo molto elevato e in questo momento è il settore più critico. Servono investimenti anche se è chiaro che risultano molto più appetibili la prospezione e la ricerca petrolifera. Ma la politica industriale deve valutare complessivamente questi due aspetti. Non è possibile impegnarsi solo nel settore più appetibile,  Eni non può fare questo».
Barone ha ricordato inoltre che «la Sicilia ha una importante carta da giocare, l’accordo siglato recentemente con Assomineraria, che in maggioranza è Eni, per investimenti da 2,5 miliardi. Questo è un fatto che va valutato per capire come Eni intende svolgere il suo ruolo in Sicilia. La Regione deve a sua volta smetterla con la tradizione del passato, fatta di cavilli e finte crociate ambientaliste che hanno il solo effetto di favorire l’intermediazione politico-mafiosa. Il governo regionale si impegni a rispettare gli impegni e a dare regole e tempi certi per gli investimenti».Su questo terreno Barone ha ricordato l’impegno della Uil: «Registriamo postivamente la posizione espressa dal vice presidente nazionale di Confindustria, Antonello Montante, sulla possibilità di aprire un confronto con Eni che faccia emergere contenuti diversi da quelli, del tutto insufficienti, emersi finora. Il governo nazionale presieda questo confronto. Per quanto riguarda la Sicilia, sfidiamo i parlamentari a un confronto che faccia emergere una reale volontà di cambiare passo e abbandonare il modello assistenziale per difendere finalmente il tessuto industriale e lo sviluppo produttivo. Noi siamo pronti a una mobilitazione costruttiva».

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Eni, Crocetta e sindacati: “Renzi convochi Consiglio Ministri”.

Palermo. Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha incontrato i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl e Uil per valutare la situazione degli stabilimenti Eni in Sicilia e in particolare le notizie anticipate dalla stessa Eni di dismissione delle aree industriali di Gela e Priolo. La presidenza della Regione e i sindacati su questo tema parlano lo stesso linguaggio dei lavoratori del Petrolchimico e degli enti locali, fortemente preoccupati sulle prospettive porterebbero alla perdita di migliaia di posti di lavoro. Regione e sindacati ravvisano nella scelta dell´Eni una linea profondamente antimeridionalista che deindustrializza il sud, aggravando i problemi economici e di divario sociale che le regioni meridionali vivono. Dalla crisi – continuano – si esce con piani credibili di rilancio e di riconversione, non con le dismissioni o con la promessa di futuri quanto aleatori investimenti. Governo e sindacati, hanno già registratoin passato da parte dell´industria nazionale profonde delusioni, vedi caso Fiat, laddove sono arrivate solo dismissioni e non investimenti. Governo e sindacati ritengono che la vertenza Eni sia regionale e meridionale e pertanto nazionale, sono in discussione le politiche nei confronti del Mezzogiorno che non può vivere di finanza assistita, ma di lavoro e sviluppo produttivo. Le attuali linee dell´Eni rivelano un volto persino inedito, di un´azienda che sceglie di comportarsi con la logica che non tiene conto degli effetti disastrosi su comunità già profondamente provate dai danni ambientali. Non si può avere inquinato e sfruttato un territorio e abbandonare tutto asservendo la Sicilia e il sud a logiche di sviluppo di altre aree del paese. Occorre puntare sull´innovazione della chimica avanzata, una scelta che non può riguardare solo il nord ma anche il sud, su questo la Sicilia mostra da sempre grande disponibilità. Sarebbe più costoso per l´Eni il risarcimento dei danni ambientali provocati e il ripristino delle aree allo stato quo ante. Chiederemo al presidente Renzi una convocazione del Consiglio Ministri per affrontare la gravità sei processi avviati dall´Eni e all´Eni di fermarsi, per ripensare alle proprie strategie sul sud, che può essere una grande risorsa per il Paese e per il gruppo industriale. Sindacati regionali e governo saranno presenti domani a Gela alla manifestazione congiunta di consiglio di fabbrica, lavoratori, consiglio comunale e sindacati di categoria. E´ necessario rafforzare la mobilitazione di tutte le istituzioni e componenti sociali, per impedire un´azione devastante per l´economia e l´occupazione siciliana.