Indietro

Svolta per i lavoratori delle Ipab siciliane, sottoscritto protocollo d’intesa tra Regione e sindacati

Svolta per i lavoratori delle Ipab siciliane.

È stato sottoscritto oggi tra Regione e sindacati un protocollo d’intesa sui percorsi di riqualificazione e riutilizzo del personale dipendente di questi enti che da anni ormai si trovano in grossissime difficoltà economico-finanziarie. “Un obiettivo per cui abbiamo lavorato tanto e che permette finalmente di restituire una prospettiva a tanti lavoratori che da troppo tempo non avevano riconosciuta la giusta dignità professionale. Inoltre, si delinea un modello che potrà essere utilizzato anche per altri settori delle funzioni locali”, affermano Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango, rispettivamente segretari generali regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

In prima battuta, il protocollo prevede l’avvio di percorsi di riqualificazione dell’attuale personale pubblico delle Ipab con qualifica di operatori socio-assistenziali in operatori socio-sanitari o in altre figure amministrative con competenze informatiche e digitali, sulla scorta delle indicazioni fornite dall’assessorato regionale ala Salute, al fine di poterli impiegare in modo temporaneo o definitivo nelle strutture pubbliche e sanitarie siciliane. I processi di riqualificazione, che avverranno su base volontaria, saranno a totale carico dell’amministrazione regionale che sfrutterà le risorse extra regionali del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e Next Generation Eu. “Un primo passo verso la risoluzione concreta di una situazione critica che perdura da troppo tempo che vedeva questi lavoratori stipati in un limbo, senza poter nemmeno accedere a misure di sostegno al reddito”, proseguono i sindacalisti.

Nella stessa giornata, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Temp – quest’ultima con il segretario generale regionale, Danilo Borrelli – hanno affrontato con l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, il nodo relativo alla vertenza degli Asu. “Attendiamo di conoscere quali determinazioni arriveranno dal governo e dal parlamento regionali dopo la vicende della norma all’Ars. Per noi – è la posizione di Agliozzo, Montera e Borrelli – il traguardo finale resta sempre e comunque la stabilizzazione di questi lavoratori, precari ormai da più di 24 anni. Riteniamo che a questo punto non sia più ammissibile un passo indietro, nemmeno sul versante delle risorse economiche stanziate per l’obiettivo, e per questo ci aspettiamo che finalmente si avvii un’azione di sistema che coinvolga anche Roma”.

  Indietro

Blutec, Ficco: “Firmato accordo per la cassa integrazione”.

“Oggi abbiamo firmato, con la procedura di amministrazione straordinaria presso il ministero del Lavoro, l’accordo per la richiesta della cassa integrazione per Blutec fino al 7 novembre o per tutta la durata della amministrazione straordinaria”. Lo rende noto Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto. “Entro il 7 novembre – spiega Ficco – sarà presentato dai Commissari al Ministero dello Sviluppo economico un nuovo programma di cessione dei rami di azienda. La approvazione del nuovo programma giustificherà poi la concessione della cassa per tutto il periodo necessario alla sua attuazione, per un massimo di 24 mesi. Confidiamo che il decreto di concessione da parte del Ministero del Lavoro arrivi presto, così da dare il doveroso sostegno ai lavoratori che versano in un frangente così difficile”. “Il nuovo programma dovrà contenere una soluzione per tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani, compresi quelli di Termini Imerese che da troppo tempo attendono di vedere mantenute le promesse di rilancio del sito”.

  Indietro

Esecutivo a Ragusa, Barone e Lionti: “Rete viaria da incubo. Subito confronto con Governo regionale“.

RAGUSA. “Non basta inaugurare, dopo lunga attesa, un pezzettino di autostrada se poi lavoratori, cittadini e imprese devono fare i conti ogni giorno con una rete viaria dissestata”. Lo affermano il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e la segretaria organizzativa regionale con delega all’Area Vasta Palermo-Siracusa-Ragusa-Gela, Luisella Lionti, a Ragusa per una riunione dell’Esecutivo territoriale Uil. E aggiungono: “Si pensi, tra l’altro, agli oltre 500 chilometri di strade gestite dal Libero Consorzio. Segnalazioni, articoli giornalistici, proteste testimoniano un inaccettabile stato della viabilità, ovunque e comunque fonte di rischi e disagi. Non si aiuta così lo sviluppo di un territorio, a forte vocazione turistica e produttiva. Anzi, si deprime. Chiediamo – continuano Barone e Lionti – un confronto urgente a governo regionale e amministrazioni comunali. All’impegno dei dipendenti pubblici nell’ex Provincia e negli altri enti locali, costretti a operare tra mille difficoltà e carenze, corrisponda finalmente una concreta attenzione da parte della politica. Un argomento, speriamo, per la cosiddetta cabina di regia della Regione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non di solo Pnrr, comunque, possono vivere Ragusa e la Sicilia. Qualcuno spieghi dove sono finite le altre risorse disponibili per le infrastrutture che nel nostro territorio non esistono, o che esistono ma in condizioni pietose. Qualcuno spieghi dove sono i progetti e i cantieri per le opere davvero necessarie, occasioni di lavoro buono e crescita collettiva in una provincia-simbolo delle opportunità negate ai siciliani”.

  Indietro

Regione, Barone: “Bene assunzioni ma bisogna implementare interventi di politiche attive del lavoro. Basta perdere tempo”.

“La Regione ha sbloccato le 300 assunzioni finanziate dallo Stato. E’ una boccata d’ossigeno per la macchina regionale che in parte andrà in rinforzo nei Comuni, già in condizione di estrema difficoltà. Perché gli enti locali possano sviluppare progetti e utilizzare i fondi a loro destinati bisogna, però, pensare a supportarli creando delle strutture consortili per la progettazione ed evitando, così come successo in passato, di non spenderli e vederli dopo destinati ad altre aree geografiche”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che restando in tema di assunzioni, aggiunge: “Serve procedere all’assunzione del 1.100 lavoratori nei Centri per l’impiego, anche questi finanziati dallo Stato per tre anni di cui purtroppo uno già perso e gli altri due a rischio. Il vecchio bando è stato bloccato per via della modifica della legge Brunetta sulle norme di reclutamento del personale della pubblica amministrazione ma non si possono tollerare ulteriori ritardi, si deve procedere a redigere il nuovo bando secondo le nuove normative”. E il leader della Uil continua: “In Sicilia ci sono 600 mila percettori del reddito di cittadinanza ed emergenza. Un sostegno necessario per evitare il dramma sociale ma adesso bisogna implementare interventi di politiche attive del lavoro. Nelle assunzioni dei centri per l’impiego è prevista la riqualificazione del personale regionale, a cui è riservata una quota, e il recupero dei navigator e degli ex sportellisti che hanno competenze professionali certificate, la Regione deve dare risposte subito. Abbiamo concordato, infine, con il governo Musumeci che è necessario rivedere il patto Stato-Regione che blocca le assunzioni rischiando di mandare al collasso la stessa Amministrazione. Ma diventa complicato farlo se la stessa Regione non fa ancora partire le assunzioni richieste e finanziate dallo Stato”.

  Indietro

Regione, Barone e Bottaro: “Bene via libera a Pears, si apra fase di transizione“.

“Il via libera dell’assessorato all’Ambiente al piano energetico regionale (Pears) è certamente una notizia positiva – dichiarano Claudio Barone e Andrea Bottaro, segretari della Uil Sicilia e della Uil Tec Sicilia -, ma non si può eludere la necessità di aprire una fase di transizione considerando che la raffinazione rappresenta il 60% dell’export della nostra regione e che la Sicilia è il principale produttore in Italia di idrocarburi raffinati. Crediamo che la nostra Isola possa diventare un hub energetico all’interno del Mediterraneo e rifiutiamo categoricamente l’idea che perda il proprio tessuto produttivo trasformandolo in depositi costieri ed elettrodotti”. E Barone e Bottaro aggiungono: “La transizione va gestita attraverso il sostegno alle raffinerie presenti sul territorio che necessitano di investimenti e diversificazione produttiva. E’ necessario, quindi, supportare lo strumento del patto Stato-raffinazione, destinare risorse del Pnrr a questo settore, costruire con il governo regionale una strategia a supporto della produzione di idrocarburi”. Stesso ragionamento per le centrali elettriche. “Non si devono ostacolare i piani di riconversione delle centrali come accaduto alla A2A di San Filippo del Mela – spiegano i leader sindacali -. La transizione si gestisce attraverso l’ammodernamento dell’apparato produttivo esistente, diminuendo le emissioni e l’impatto ambientale, costruendo un percorso che porti all’idrogeno. La Sicilia ha tutte le caratteristiche per essere un hub europeo sia per la propria posizione geografica sia per il proprio patrimonio produttivo e di infrastrutture che possono essere riconvertite. Occorre abbandonare la demagogia e l’utopia quando si affronta il tema dell’idrogeno, occorre avere un approccio scientifico coinvolgendo i soggetti specializzati che hanno le competenze per disegnare un futuro industriale e produttivo”.