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Coronavirus, Barone: “Serve analisi oggettiva e non dichiarazioni roboanti”.

Palermo. “C’è bisogno di un’analisi oggettiva e non di dichiarazioni roboanti che aumentano solo panico e che di certo non risolvono i problemi reali. Per questo, prima di tutto, serve monitorare e fornire materiali necessari, garantire al meglio turni e presenze nelle strutture ospedaliere siciliane, già in condizione di forte stress”. Così Claudio Barone, segretario della Uil Sicilia, che aggiunge: “Occorre tutelare chi lavora nel settore sanitario per potere garantire un servizio all’altezza dell’emergenza. Chiediamo al Governo Musumeci e all’assessore Razza di non continuare a sfuggire al confronto con le organizzazioni sindacali”.

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Scuola, Parasporo e Tornabene: “Dopo vent’anni ottenuto il riconoscimento della professionalità per 290 ex co.co.co”.

Palermo. “Esprimiamo grandissima soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento che vedrà, dopo oltre vent’anni di precariato, la trasformazione a tempo pieno del contratto di lavoro di 553 ex co.co.co – 290 sono siciliani – tra assistenti amministrativi e assistenti tecnici a partire dal prossimo anno scolastico”. Lo dichiarano Claudio Parasporo e Maria Tornabene (nella foto), segretario generale della Uil Scuola Sicilia e referente personale Ata, che spiegano la lunga e complicata vertenza: “Nel 2018, 789 lavoratori sono stati assunti con un contratto part time pari al 50% dell’orario settimanale, ovvero 18 ore al posto di 36, e ciò ha determinato una perdita del salario rispetto a quanto percepivano con il contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Poi lo scorso anno un emendamento della legge di bilancio ha permesso la trasformazione a tempo pieno ma solo per i primi 226 lavoratori inseriti nella graduatoria nazionale e dopo il superamento di un concorso a titoli e colloquio creando una differenza di trattamento. 563 lavoratori, infatti, sono stati esclusi. Oggi per quelli rimasti, la Uil Scuola Sicilia, sindacato maggiormente rappresentativo, ha finalmente ripristinato lo stato di diritto come riconoscimento della professionalità. Adesso attendiamo l’approvazione del decreto e la conversione in legge prevista entro il 29 febbraio”.

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Regione, Barone: “Ecco le emergenze in Sicilia. Chiediamo tavoli di confronto, promessi e mai avviati”.

Palermo. “Senza interventi immediati, gli insediamenti industriali del settore petrolchimico in Sicilia rischiano la chiusura con un crollo del Pil e decine di migliaia di licenziamenti. La crisi coinvolgerebbe l’area industriale di Milazzo, Augusta/Priolo e Gela, e avrebbe un impatto anche più grande di quella dell’acciaieria di Taranto. Per questo è necessario concordare con le aziende obiettivi e tempistiche per l’abbattimento delle emissioni per il miglioramento della qualità dell’area che consentano la riconversione degli impianti. Diversamente arriveremmo alla chiusura degli stabilimenti, a decine di migliaia di licenziamenti e al tracollo dell’economia”. Questa è stata la prima emergenza che la Uil Sicilia, guidata da Claudio Barone, ha posto all’attenzione della commissione bilancio dove si è discusso del documento di programmazione economica e finanziaria. E il segretario generale ha aggiunto: “Evitato il default dei conti della Regione siamo in attesa di capire quale sarà il bilancio proposto dal governo regionale. Tutt’oggi permane l’allarme per i tagli previsti che ammontano a 500 milioni di euro e dei quali vorremmo capire modalità e distribuzione. Anche sul sistema delle Partecipate – continua il leader della Uil Sicilia – la Corte dei Conti ha evidenziato la sussistenza di una pesante situazione debitoria per la quale occorre intervenire subito e per la quale invochiamo un confronto. La Regione, inoltre, si è impegnata a procedere con riforme strutturali, la più importante è quella del sistema dei rifiuti che, però, sconta la necessità di collocare più di 12mila addetti e di un debito che supera i due miliardi di euro. Anche per quanto riguarda il sistema delle esazioni fiscali registriamo un allarme da parte di Riscossione Sicilia che annuncia il collasso già per il prossimo giugno”. E Barone prosegue: “E’ drammatica la situazione in cui versano i collegamenti. Malgrado gli annunci non sono stati ancora sbloccati i lavori sulle principali tratte siciliane ed è impedito il transito dei mezzi pesanti sulla Palermo-Catania con conseguenze negative sull’industria di trasformazione alimentare. E più in generale sulla possibilità di esportare i nostri prodotti ortofrutticoli. A fronte di un contenzioso verso Anas ed Rfi per insufficienza di interventi, la Regione non ha ancora chiarito qual é il destino del Consorzio autostrade siciliane per il quale invochiamo la costituzione in ente economico. Queste sono alcune delle priorità rilevate dalla Uil. E’ chiaro che il bilancio regionale ha ancora problemi di equilibrio ed è fortemente ingessato. E’ fondamentale la possibilità di utilizzare i fondi europei, cosa che oggi non avviene in modo sufficiente. L’intervento di supporto tecnico di soggetti esterni, a cui oggi si fa ampio ricorso, può aiutare ma non è risolutivo. Occorre recuperare nella macchina regionale professionalità idonee a gestire questo tipo di responsabilità senza le quali perderemmo opportunità di crescita. Per questo abbiamo rappresentato la necessità di aprire tavoli di confronto, sino ad oggi promessi ma mai avviati, per entrare nel merito delle singole questioni”.