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Finanziaria, Lionti: “Eravamo certi che sarebbe stata impugnata, lo avevamo anche detto”.

Palermo. “Eravamo certi che questa Finanziaria sarebbe stata impugnata. Conteneva troppe norme che mai sarebbero state approvate, e lo avevamo anche detto. Tutto questo ci preoccupa fortemente, ma ci preoccupa ancora di più il rapporto del nostro presidente Schifani con il governo Meloni. Aspettavamo un cambiamento, non un cambiamento in peggio. E questo non ce lo possiamo proprio permettere”. E’ dura la reazione di Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, che commenta così la decisione del Consiglio dei ministri di bocciare la Finanziaria. E aggiunge: “Un’impugnativa così vasta non la si vedeva da anni. E con questi tagli è sparita una parte importante di risorse destinate ai Forestali ma anche soldi per l’occupazione, gli Enti locali e le imprese, garantiti dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Soldi di cui, apprendiamo, ancora oggi Palazzo d’Orleans non dispone perché manca l’assegnazione ufficiale da parte del governo Meloni. Adesso chiediamo subito un confronto. Vogliamo entrare nel merito di questi provvedimenti. Questo sindacato ha sempre chiesto misure chiare con coperture certe”.

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Autonomia differenziata, sabato 15 aprile manifestazione regionale a Caltanissetta

“L’ultimo scippo che intende perpetrare il ministro Calderoli al Mezzogiorno è destinare ai Lep il Fondo di sviluppo e coesione. Sono risorse del Sud che si vorrebbe spalmare su tutto il Paese, utilizzando peraltro impropriamente fondi strutturali per la spesa corrente”. Così in una nota del comitato organizzatore della manifestazione contro l’autonomia differenziata, che si terrà sabato 15 aprile a Caltanissetta con concentramento in piazza della Repubblica alle 9.30, corteo e, in Corso Umberto, gli interventi, dei promotori, cioè dei rappresentanti di Cgil e Uil Sicilia, Legacoop, Anpi, Ali Autonomie, Arci, Uisp. “Si tratta di un provvedimento – dice la nota- che isolerà ancora di più la Sicilia, allontanandola dal resto del Paese e dall’Europa. Diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione, alla mobilità rischiano di essere pesantemente compromessi”. Gli organizzatori rilevano che su queste materie già si registrano gap notevoli, come mostrano i numeri della migrazione sanitaria per cure o quelli del tempo pieno nella scuola primaria con solo il 10% dei bambini che ne fruisce contro il 50% di quelli del Nord”. Dalla Sicilia si spendono ogni anno per mobilità sanitaria 250 milioni che finiscono nelle casse delle strutture sanitarie del Nord, rilevano ancora. “Curarsi sarà sempre più un privilegio dei più abbienti. Le difficoltà sono più acute e si acuiranno ancora di più nelle aree più in difficoltà e nelle zone interne. Da qui la scelta di Caltanissetta per la manifestazione, per rimarcare proprio questo”. “L’autonomia differenziata-sostengono i promotori della protesta – è un attacco all’unitarietà dei diritti sociali e accrescerà i divari territoriali. Mentre l’Ue con il Pnrr dà indicazione di colmare i profondi divari già esistenti tra le diverse aree geografiche, il Governo si muove in direzione opposta. L’allentamento dei vincoli di solidarietà nazionale creerà un circuito vizioso di cui pagheranno alto il prezzo le regioni meridionali ma anche lo Stato nel suo complesso”. “Bisogna dire con forza e coralmente no all’autonomia differenziata”, sostengono Cgil, Uil , Anpi, Arci, Ali Autonomie, Legacoop e Uisp, “l’anticamera della disgregazione del Paese” e “chiedere invece misure per lo sviluppo della Sicilia, per dare prospettive e futuro alle giovani generazioni e ai siciliani tutti”. I promotori della manifestazione di sabato lanciano dunque un appello ”al massimo della partecipazione alla manifestazione di sabato a Caltanissetta”.

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Autonomia differenziata, Lionti e Veronese: “Così si rischia di spaccare il Paese e la nostra Isola sarà ancora più isolata”.

Palermo “Con l’autonomia differenziata si rischia di spaccare completamente il Paese e la nostra isola diventerebbe ancora più isolata. La sanità, che già gestisce autonomamente i fondi trasferiti dallo Stato, ne è un esempio inequivocabile. La Sicilia paga 250 milioni l’anno per la migrazione sanitaria, la Lombardia invece, incassa 1 miliardo. La Sicilia risulta terz’ultima tra i sistemi sanitari regionali e questo ha come diretta conseguenza una migrazione sanitaria quantificabile in ben 314 mila ricoveri nelle regioni del Nord. La Sicilia è un’isola dove curarsi è un privilegio. Dove le strutture sanitarie chiudono anziché aprire o essere potenziate. Per non parlare della carenza di medici e personale sanitario”. Così Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, in occasione del seminario all’Ecomuseo del Mare, preoccupata per le possibili conseguenze nella gestione della scuola: “Aumenteranno le diseguaglianze tra i territori e sarà penalizzato il diritto allo studio. Bisogna intervenire immediatamente per evitare una catastrofe sociale e per garantire stessi diritti e stesse opportunità in tutto il territorio nazionale”. All’incontro-dibattito è intervenuta anche la segretaria nazionale Ivana Veronese: “In questo momento, anziché concentrarsi sull’autonomia differenziata, sarebbe ben più utile lavorare con impegno per realizzare celermente i progetti e le riforme del Pnrr e spendere tutte le risorse dei fondi europei 2014 -2020, dal momento che dobbiamo spendere entro fine anno 30 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi in Sicilia. Se facciamo accelerare le Regioni che già oggi sono avanti, le disuguaglianze anziché diminuire aumenteranno. E questo non lo possiamo permettere perché i diritti di cittadinanza, il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione, all’accesso ai servizi sociali non possono essere garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce. Noi, invece, vogliamo creare un Paese più unito, più eguale, più giusto, più coeso”.