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Lsu, Borrelli: “Nuovo stop ai 100 milioni. A rischio stipendi e servizi a Palermo”.

PALERMO. “Salta per la seconda volta il contributo da 100 milioni da destinare ai precari di Palermo e Napoli. A rischio il futuro di oltre duemila dipendenti del capoluogo siciliano, tra cui ex precari stabilizzati e lavoratori a tempo determinato del bacino degli Lsu in procinto di essere stabilizzati”. Lo dice Gianni Borrelli, della Uil Sicilia, che aggiunge: “Un altro duro colpo sui più deboli che potrebbe mettere a rischio i servizi fondamentali alla cittadinanza. Chiediamo alla politica locale e nazionale di cambiare rotta e di cercare soluzioni concrete a favore del Mezzogiorno”.

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Regione, Barone: “Procedura d’interpello non serve a nulla. Pronti a riorganizzare la pianta organica con Governo Crocetta”.

PALERMO. “La procedura d’interpello non serve a nulla. La Regione conta, infatti, oltre 1.700 dirigenti ma inquadrati male e utilizzati peggio”. Lo sostiene il segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone, che spiega: “Al di la dei dirigenti “scomparsi”, di cui si è occupata la stampa pochi giorni fa, serve approfondire l’effettiva utilità delle centinaia di dirigenti destinati alla “ricerca” e mettere a punto un percorso per destinarli alle vere priorità della Pubblica amministrazione. La chiave di volta può essere la riapertura dei passaggi in seconda fascia con percorsi in linea con la linea vigente ma contrattati e finalizzati”. E il leader della Uil continua: “Al nuovo Governo Crocetta chiediamo, inoltre, di ripensare all’architettura degli assessorati. E’ positivo l’avere già accorpato al Bilancio anche la Programmazione. Un passo ulteriore potrebbe essere quello di affidare a questo ramo dell’Amministrazione anche la gestione dei Fondi Ue, oggi dispersa tra vari assessorati. In questo modo ci sarà un maggiore controllo sulla spesa di queste risorse, che sono il principale volano per rilanciare l’economia dell’Isola”.

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Casse vuote alla Regione, niente aumenti per 20 mila dipendenti

PALERMO. La notizia è stata comunicata ufficialmente ieri dall’Aran ai sindacati: bloccato il rinnovo del contratto dei regionali, dirigenti compresi. E così il primo effetto della manovra correttiva è la sospensione (cancellazione, temono i sindacati) degli aumenti ai 20 mila dipendenti. Se ne riparlerà solo quando il governo troverà i soldi. Non prima di settembre, visto che la manovra correttiva sarà rinviata. L’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego doveva riunire ieri i sindacati per il rinnovo del contratto dei dirigenti: i vertici dell’amministrazione attendono due bienni economici, il 2006/2007 e il 2008/2009. Ma una lettera spedita alle segreterie ha informato del rinvio «a data da destinarsi». Poco dopo i sindacati hanno appreso che lo stesso rinvio è previsto per il contratto dei funzionari: in questo caso si tratta del biennio 2008/2009. «La Ragioneria generale – ha spiegato il direttore dell’Aran, Girolamo Di Vita – ci ha comunicato la non disponibilità dei fondi per il rinnovo contrattuale. In queste condizioni non possiamo andare avanti». Il rinnovo sarebbe costato 32 milioni all’anno per i funzionari e 16 per i dirigenti. I primi – che già hanno incassato circa 40 euro di vacanza contrattuale – avrebbero avuto aumenti fino a un massimo di 50 euro al mese. Ma l’intera operazione ha costi molto maggiori perché, spiega ancora Di Vita, «i rinnovi del 2008/2009 si riflettono negli anni successivi e così fino al 2011 la spesa è di 160 milioni. Ottanta sono già stati erogati come vacanza contrattuale ma gli altri sono da trovare». Con la Finanziaria il governo aveva già bloccato i rinnovi successivi al 2009. Dunque è uno stop totale. Che ha ricompattato i sindacati. La Uil, con Gianni Borrelli, ha annunciato lo stato di agitazione: «Il governo rinvia i tagli alla politica mentre i tagli al personale sono presto fatti». Anche i Cobas/Codir con Dario Matranga e Marcello Minio ritengono «inaccettabile lo stop» e invitano «tutte le sigle a mettere da parte le divisioni». I soldi per il contratto sono bloccati in attesa dei fondi Fas: 600 milioni destinati a coprire le rate del mutuo della sanità, in assenza dei quali dovranno essere utilizzate appunto altre risorse della Regione. In serata l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha parlato di uno stop temporaneo. Ma Cgil, Cisl, Uil, Sadirs, Cobas, Siad, Ugl e Dirsi hanno comunque proclamato lo stop al lavoro straordinario come forma di protesta. Lo stato di agitazione ieri è scattato anche all’Azienda siciliana trasporti dove Fit Cisl, Filt Cgil e Ugl con Amedeo Benigno, Franco Spanò e Giuseppe Scannella protestano perché la Regione ha bloccato mandati di pagamento per 11 milioni: 3,5 destinati alle retribuzioni e agli arretrati del personale e 7 ai fornitori, che adesso minacciano di non erogare il carburante. Lombardo ha incontrato i sindacati per la formazione professionale: «Ci ha garantito – ha raccontato un poco convinto Claudio Barone della Uil – che nella manovra correttiva verranno trovati anche i 60 milioni per completare il budget del 2011. Ma prima devono arrivare i fondi Fas». Giacinto Pipitone