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Regionali, Tango e Crimi: “Ma quale mobilità trasparente. L’obiettivo di Pistorio è abrogare le relazioni sindacali e lasciare la gestione nelle mani della politica“.

Palermo. “Si è persa una buona occasione, quella di siglare l’accordo e rendere la mobilità dei dipendenti regionali finalmente trasparente, equa, produttiva ma soprattutto conforme alla normativa nazionale. Le aperture da parte della Uil Fpl, per dare la possibilità alla Regione di superare tutte le ingessature e riorganizzare il settore, ci sono state ma a sorpresa l’assessore Pistorio ha voluto introdurre una clausola vessatoria e illogica che chiedeva di azzerare le norme contrattuali. Una richiesta chiaramente irricevibile che lascia alla politica la possibilità di agire, come al solito, senza controlli e in maniera inefficiente e clientelare”. Lo dicono Enzo Tango e Luca Crimi che dopo l’incontro di oggi continuano: “Abbiamo capito che l’obiettivo è quello di abrogare le relazioni sindacali e di annullare le fonti del diritto del lavoro. Non accetteremo queste condizioni né tantomeno che il caos della macchina burocratica regionale sia scaricato sulle organizzazioni sindacali, a cui oggi è stato negato di svolgere qualsiasi ruolo nei processi di mobilità. Il Governo Crocetta che ha scelto di mettere da parte i sindacati non si potrà lamentare quando i lavoratori scenderanno in piazza a protestare per il rispetto delle leggi e dei contratti”.

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Regionali, Tango: “I diktat della politica non ci intimidiscono. Firmiamo l’accordo solo se i lavoratori saranno tutelati”.

Palermo. “La Uil Fpl non è affatto intimidita dai diktat della politica e firmerà l’accordo sulla mobilità dei regionali solo se il testo sarà migliorato con regole che garantiscano la trasparenza ed evitino abusi e clientelismi”. Lo dice lo stesso segretario generale, Enzo Tango, che risponde così all’ultimatum dell’assessore Pistorio. E aggiunge: “Questo sindacato è pronto a dare il via libera a patto che ci siano significative salvaguardie per i lavoratori e si possa verificare che gli spostamenti siano davvero utili. Bisogna anche prevedere un supporto formativo per migliorare l’organizzazione del lavoro. Una buona mobilità non ci spaventa, anzi la invochiamo, ma non accetteremo pasticci e caos”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet – Policy 

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Regione, Tango: “Carenza di personale? Basta con le procedure d’interpello. Esistono soluzioni già più efficaci“.

Palermo. “E’ inammissibile che la Regione siciliana si ostini ad affrontare la carenza di personale ricorrendo alle procedure d’interpello che sino ad oggi non ha mai funzionato. C’è da dubitare che lo si faccia in buonafede”. Lo dice il segretario regionale della Uil Fpl, Enzo Tango, che aggiunge: “Esistono già soluzioni alternative che possono essere attivate, tutelando sempre i diritti dei lavoratori, e che garantiscono attraverso accordi sindacali una corretta riorganizzazione dei settori. La Uil Sicilia tutela i diritti dei lavoratori ma non l’inamovibilità. Per questo chiediamo subito l’attivazione di un tavolo di confronto”

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Province, Tango e Crimi: “La riforma ancora nebulosa. Governo Crocetta garantisca futuro a tremila lavoratori”

PALERMO. “Resta tutta intera l’emergenza sul futuro dei circa tremila dipendenti delle Province siciliane. La riforma appare ancora nebulosa e per questo chiediamo al Governo Crocetta di accelerare al massimo il confronto, visto che il prossimo 30 giugno scadono i tempi per andare a regime”.

Lo dicono Enzo Tango e Luca Crimi per la segreteria della Uil Fpl, a margine dell’incontro tenutosi stamane a Palazzo Comitini a Palermo, che aggiungono: “Il confronto con il sottosegretario Faraone non poteva di certo trovare soluzioni per la nostra Isola, in regime di statuto speciale. Ma va detto che la riforma in Sicilia rischia di avere effetti ancora più negativi rispetto alle altre regione d’Italia. Per questo non c’è più tempo da perdere. Chiediamo subito l‘apertura di un tavolo di confronto sull’applicazione della legge sull’istituzione delle aree metropolitane e dei liberi consorzi”.

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Cgil, Cisl e Uil: “Confronto su Finanziaria continua ma senza risposte concrete sarà sciopero”.

PALERMO. “Il confronto con il Governo regionale sulla Finanziaria prosegue ma ancora oggi non abbiamo ricevuto risposte concrete a tutela dell’occupazione e dei lavoratori siciliani”. Lo dicono i segretari generali di Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, di Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo e della Uil Sicilia, Claudio Barone, all´indomani del confronto con il Governo Crocetta. E aggiungono: “Senza un cambio di rotta continuerà lo stato di agitazione e tutte le forme di protesta già proclamate con lo sciopero in programma il 20 Marzo”.

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ECONOMIA AFFONDA. GOVERNO LATITA. CGIL CISL UIL: “SENZA UN CAMBIO DI ROTTA LOTTA SEMPRE PIU’ DURA”

PALERMO. “Se non ci sarà un cambio di rotta andremo verso forme di lotta sempre più dure”: lo hanno detto Cgil, Cisl e Uil regionali nel corso di un’assemblea unitaria convocata per fare il punto sulla crisi in Sicilia e rilanciare l’iniziativa sindacale. Critiche le confederazioni nei confronti del governo Crocetta che “ha solo annunciato ma non realizzato le riforme, non fa niente per lo sviluppo né può pensare di coinvolgere i sindacati solo per gestire tagli ed emergenze”. Nel corso del dibattito è stato annunciato lo sciopero regionale dei ferrovieri per il 25 marzo contro la soppressione dei treni a lunga percorrenza e il taglio delle navi per l’attraversamento dello Stretto. In stato di agitazione anche tutte le altre categorie. Tra i punti del documento presentato da Cgil, Cisl e Uil, il risanamento finanziario, una spending review che colpisca sprechi e privilegi e non lavoratori e pensionati, le riforme dei settori chiave: dalla pubblica amministrazione, agli assetti istituzionali, dalla formazione professionale alle politiche sociali a partire dalla istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. Ma anche le politiche per il rilancio dei settori produttivi, cominciando con la creazione di una cabina di regia tra pubblica amministrazione e parti sociali per monitorare le emergenze e sbloccare gli investimenti. “A due anni dall’insediamento del governo regionale – ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro – le riforme e le misure per lo sviluppo sono al palo, in un contesto di povertà crescente in cui una famiglia su due vive in uno stato di deprivazione. La situazione è talmente critica e l’azione di governo talmente deficitaria – ha sottolineato – che con oggi vogliamo lanciare un segnale e dire che così non può più andare avanti”. “Serve chiarezza sui conti e soprattutto – ha detto Mimmo Milazzo, numero uno della Cisl Sicilia – l’applicazione nell’Isola delle norme nazionali sui costi standard per la Regione e gli enti sottoposti a vigilanza e controllo regionale, sanità compresa. Inoltre, prima di parlare di tagli di personale, la Regione – ha aggiunto – tagli i costi intermedi: consulenze, sprechi, consigli d’amministrazione, ruberie”. Per Claudio Barone, segretario della Uil Sicilia: “Sino ad oggi non è stata fatta alcuna riforma. In strada ci sono quattromila lavoratori della formazione professionale che non hanno alcuna alternativa e anche sulla riforma delle Province manca la garanzia occupazionale per i dipendenti. Così – ha sottolineato – si rischia una vera e propria macelleria sociale”. Dal 2008 ad oggi è andato il fumo in Sicilia il 40% del valore aggiunto dell’industria, gli investimenti si sono pressoché dimezzati, 230 mila posti di lavoro sono andati perduti e il Pil è calato del 16%. “Non è accettabile – si legge nel documento dei sindacati – il continuo inasprimento della pressione fiscale sulle famiglie che in Sicilia per il 52,6% versano in stato di deprivazione con la tendenza a scivolare verso la condizione di povertà relativa (32,5% delle famiglie) e assoluta (15,8% dei nuclei familiari)”. Per oggi pomeriggio i sindacati sono stati convocati alla presidenza della Regione sul tema della riforma della pubblica amministrazione.

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Province, Barone e Crimi: “La legge sui Consorzi dei Comuni va modificata per tutelare i lavoratori”.

Palermo. “Nel disegno di legge sull’abolizione delle Province, ad oggi non ci sono sufficienti garanzie per i lavoratori. Chiediamo, quindi, una modifica del testo affinché tutti i dipendenti delle Province passino in capo ai Consorzi dei Comuni. Non possono essere previsti albi per i lavoratori in eccedenza”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Luca Crimi della Uil Fpl che aggiungono: “La Regione siciliana è obbligata a portare avanti questa riforma ma non può farla a spese dei lavoratori. Per la Uil vanno subito chiariti gli effetti della scelta di allargare le competenze dei Consorzi. Ad esempio se la Regione cede il servizio di Motorizzazione bisogna capire a quali condizioni transita il personale. Più preoccupante è la previsione di affidare ai Consorzi anche la Formazione professionale. Già ci sono 4mila lavoratori licenziati e c’è il rischio concreto che anche gli altri 4mila seguano lo stesso destino senza sapere se la soluzione la dovrà trovare la Regione o i Consorzi, nella più totale irresponsabilità. Infine resta il problema dei lavoratori delle Partecipate, che vanno tutelati anche loro. Questo sindacato è consapevole che una legge va fatta ma l’attuale testo va modificato per evitare poi di trovarci di fronte a un quadro ingestibile”.

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CGIL, CISL E UIL: GOVERNO CAMBI PASSO E DIA IL VIA A PERCORSO UNITARIO

Palermo. Cgil, Cisl e Uil siciliane danno il via al percorso unitario annunciato la settimana scorsa, con l’obiettivo di spingere il governo regionale a cambiare rotta sulle politiche economiche e di bilancio e ad accelerare il passo sulle riforme. Il primo appuntamento è un attivo regionale unitario dei quadri, che si terrà il 17 febbraio. La decisione è scaturita da un vertice delle tre segreterie confederali, che ieri hanno fatto il punto sulle principali vertenze, sulle riforme al palo e sulla situazione economico- finanziaria della regione. Dalla riforma degli assetti istituzionali a un nuovo sistema di gestione dei rifiuti, dalle riforme della formazione professionale e delle Partecipate a una seria spending review che realizzi vere economie con l’introduzione ad esempio della massima trasparenza negli acquisti di beni e servizi e nel sistema degli appalti pubblici. Quel che più preoccupa i sindacati è la situazione dei conti della regione, argomento sul quale Cgil Cisl e Uil hanno già chiesto un incontro al governatore Crocetta. “Quel che ci preme- affermano i segretari generali Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone- è l’apertura di un dialogo per la costruzione di una nuova visione dello sviluppo nella nostra regione e per un’azione di governo che affronti i problemi sul tappeto, cosa che oggi non accade”. Per Cgil, Cisl e Uil i primi obiettivi sono “le politiche di risanamento finanziario e di ristrutturazione della spesa pubblica e l’utilizzo dei Fondi europei in coerenza con gli obiettivi e i tempi dati dall’Europa”. “Una regione che vende le proprie quote del patto di stabilità alla Puglia- osservano Pagliaro, Milazzo e Barone – è una regione che non ha idea di cosa significhi spesa coerente dei fondi europei”. I sindacati puntano anche alla costituzione di un’ unità di crisi sui settori produttivi, per monitorare le criticità: dall’Eni, alla Fiat, ai punti di maggiore eccellenza fino alle realtà più piccole”. “ Mentre il confronto con gli assessori sui vari settori è ripreso- osservano i tre segretari generali- siamo ancora in attesa della convocazione di Crocetta, con il convincimento che la grave situazione della Sicilia esige una chiarezza assoluta nelle idee e nei percorsi, cosa che nelle politiche di bilancio non ravvisiamo affatto, una operatività immediata, un dialogo sociale serrato finalizzato anche a ricostruire un clima di fiducia oggi venuto meno. Sono questi gli obiettivi del percorso unitario che abbiamo avviato”.

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Lsu, Borrelli: “Senza 100 milioni a rischio il futuro di oltre duemila dipendenti del Comune di Palermo”.

PALERMO. “Salta il contributo da 100 milioni ed è a rischio il futuro di oltre duemila dipendenti comunali di Palermo, tra cui ex precari stabilizzati e lavoratori a tempo determinato del bacino degli Lsu in procinto di essere stabilizzati”. E’ il grido d’allarme che lancia Gianni Borrelli, della Uil Sicilia, che aggiunge: “Un altro duro colpo che si abbatte su Palermo e sui lavoratori più deboli. Ma a peggiorare la situazione è lo stop di servizi fondamentali alla cittadinanza. Per questo chiediamo alla politica di cambiare rotta e di cercare soluzioni concrete a favore del Mezzogiorno”.

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Precari, Barone: “Traghetti bloccati in Calabria. Sicilia isolata. Governo Crocetta adesso dia risposte concrete.

PALERMO. “I precari calabresi sono esasperati e per protesta da questa mattina, nei porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, hanno bloccato i traghetti per la Sicilia, di fatto isolandola e creando non pochi problemi. Gli Lsu e il personale Asu, entro fine anno senza stipendio, attendono ancora risposte concrete dal Governo nazionale. Non c’è più tempo da perdere”. Lo dice il segretario generale della Uil, Claudio Barone, che aggiunge: “Anche nell’Isola ventimila precari sono in attesa di certezze per il proprio futuro. Sollecitiamo, ancora una volta, il Governo nazionale e il Governo Crocetta a predisporre interventi immediati onde evitare che l’esasperazione in cui versano da mesi questi lavoratori porti a reazioni incontrollabili”.