News

  Indietro

Blutec, Comella: “Vogliamo risposte immediate o continueremo con azioni di protesta.

“Subito un incontro al Mise e contestualmente al ministero del Lavoro. I lavoratori sono senza cassa integrazione dallo scorso giugno e quelli dell’indotto vivono senza nemmeno la garanzia degli ammortizzatori sociali. Vogliamo risposte immediate sul futuro di Blutec a Termini Imerese o continueremo con la protesta”. Così Enzo Comella della Uilm Palermo, dopo l’assemblea dei lavoratori che si è svolta davanti i cancelli dello stabilimento di Termini Imerese: “Governo regionale e nazionale devono garantire la cigs ma soprattutto nuovi progetti di rilancio del sito”.

Nella foto gli operai che stamattina per protesta hanno occupato la stazione di Fiumetorto

  Indietro

Sanità privata, Fp Cgil Cisl Fp e Uil Fpl Sicilia: “Il 20 settembre in piazza per il rinnovo del contratto“.

“Dodici anni di attesa per il rinnovo del CCNL della sanità privata sono troppi. I lavoratori dicono basta. Vogliono, anzi pretendono, il contratto subito”. È lo spirito che animerà lo sciopero generale, proclamato dalle Segreterie nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl contro la situazione di stallo nella trattativa con le associazioni datoriali Aiop e Aris. Ad essere coinvolto è il personale non medico dipendente del settore della sanità privata. “È arrivato il momento – affermano Gaetano Agliozzo per la Fp Cgil, Paolo Montera per la Cisl Fp ed Enzo Tango per la Uil Fpl – di riconoscere a questi lavoratori e lavoratrici ciò che meritano: il diritto al rinnovo del contratto, ormai indispensabile e non più procrastinabile. Un obiettivo per consentire l’aumento dei salari, maggiori risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro in modo da prevenire e contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il diritto alla formazione continua e alla qualificazione professionale, ma anche per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini”. A Palermo, in occasione dello sciopero nazionale del 20 settembre, per il quale i sindacati siciliani hanno chiesto una forte mobilitazione, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl organizzeranno un presidio davanti alla sede della Prefettura a partire dalle ore 10. All’attivo unitario delle tre sigle, che si è riunito ieri a Palermo per fare il punto della situazione in vista della protesta, le tre sigle sindacali hanno manifestato apprezzamento per il rapido interessamento del neo ministro Roberto Speranza, che ha annunciato la convocazione delle parti per oggi, 17 settembre, e approvato un documento comune che riassume la situazione attuale e le rivendicazioni. “La sanità privata siciliana – scrivono – merita grande attenzione da parte di tutti gli stakeholders: istituzioni coinvolte, parti datoriali, lavoratori, organismi di rappresentanza e cittadini, poiché essa riveste un ruolo fondamentale nell’erogazione dei servizi sanitari alla cittadinanza, a garanzia del diritto alla salute costituzionalmente protetto. Per troppi anni, le parole chiave, che hanno guidato tutti i processi riorganizzativi di settore, sono state essenzialmente ‘risparmio a tutti i costi’. Ciò ha determinato in Sicilia un surplus di problemi e difficoltà rispetto alle tante criticità già presenti sul livello nazionale”. “Spiccano in particolare gli eccessivi ritardi registrati dai rinnovi contrattuali e la proliferazione dei contratti applicati, sottoscritti, talvolta, da sindacati scarsamente rappresentativi, compiacenti, molto più vicini alla parte datoriale piuttosto che ai lavoratori. Sul fronte regionale – aggiungono – la sanità privata, nei 12 anni del piano di rientro, è stata interessata da una serie di eventi che hanno inciso negativamente sul servizio e sul lavoro espletato. Tra di essi vale la pena ricordare: la rimodulazione della rete ospedaliera ed ambulatoriale, la rivisitazione dei processi organizzativi e gestionali, l’abbassamento dei costi e delle tutele contrattuali, la riduzione di personale; la precarizzazione dei rapporti di lavoro, l’introduzione di forme lavorative libero-professionali, la crescita del dumping contrattuale, la lievitazione di sindacati gialli, la costruzione di contratti tagliati essenzialmente sulle specifiche esigenze della compagine datoriale, la proposizione di accordi decentrati al ribasso, il tentativo di introdurre forme di rapporto anomale ed improprie, quali il lavoro a chiamata, i ritardi nei pagamenti”. “A pagare il prezzo più alto – concludono i tre sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – sono principalmente i lavoratori, penalizzati su svariati fronti. La sanità privata, per rivendicare un ruolo di complementarità con la sanità pubblica, dovrà assicurare trattamenti economici allineati con i contratti pubblici. E per questo serve intervenire immediatamente”. Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Barbara Francavilla, segretaria nazionale di Fp Cgil.

  Indietro

Incidenti sul lavoro, Barone: “Gli ispettori sono pochi, adesso governo intervenga”.

Palermo. “Gli incidenti mortali sul lavoro aumentano, soprattutto in Sicilia, e questo dato è inaccettabile. Non vogliamo più assistere alla semplice retorica del “piangere il giorno dopo”, servono scelte ben precise e immediate”. Così il segretario generale Claudio Barone, che commentando gli ultimi dati Inail diffusi oggi sul sito del Centro Pio la Torre, aggiunge: “Il numero degli ispettori del lavoro è insufficiente. Non ci sono norme valide se non c’è chi vigila per farle rispettare. E’ una scelta colpevole dei governi che sino ad oggi non sono intervenuti. Bisogna smetterla con questo atteggiamento ipocrita, chiediamo una convocazione immediata, insieme all’Inail, per intervenire e garantire ai siciliani massima sicurezza nei luoghi di lavoro”.

  Indietro

Gela, bene via libera dalla Soprintendenza del Mare

Palermo. “E’ positivo che la Soprintendenza al Mare abbia rilasciato il parere sul progetto della base gas Argo-Cassiopea che così sblocca finalmente l’iter. In questo modo si potrà permettere ad Eni di avviare nuovi investimenti e di creare buona occupazione. Adesso, tocca al governo nazionale disporre la proroga della Valutazione di impatto ambientale. Gela deve essere una priorità nazionale, non possiamo farci scappare questa occoasione”. Così il segretario generale Claudio Barone.

  Indietro

Infrastrutture, Barone: “Istituita la Consulta regionale”.

Palermo. “Infrastrutture e trasporti, la situazione nell’Isola e’ drammatica. I siciliani ancora oggi sono costretti a percorre strade colabrodo con cantieri bloccati e migliaia di edili senza occupazione. E’ necessario intervenire subito sbloccando fondi, che ci sono, fare ripartire i cantieri e controllare l’andamento dei lavori. Per questo l’istituzione della consulta regionale e’ un buon inizio. Lo avevamo chiesto da tempo e oggi con l’assessore Falcone (nella foto) e i vertici di Anas ed Rfi e’ stato dato il via a questo organismo. Il prossimo settembre e’ prevista la prima riunione”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “La Consulta servirà a monitorare le opere pubbliche in corso o di prossimo avvio, ma anche ad accogliere indicazioni utili per superare gli ostacoli che troppo spesso hanno ritardato la realizzazione dei lavori e per tutelare gli edili che oggi rischiano di non avere più ammortizzatori sociali”.

  Indietro

Siracusa, riaperto il dialogo con Confindustria

I segretari generali di Uiltec, FenealUil e Uilm, rispettivamente Saveria Corallo, Andrea Bottaro, e Santo Genovese (nella foto), riunitisi per una valutazione dell’attuale momento vissuto dall’area industriale siracusana, accolgono con positività quanto affermato dal Presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona, in merito alla ripresa di un confronto proficuo con le organizzazioni sindacali.

Ricordiamo che la stessa Confindustria aveva indicato con una lettera la scelta di chiamarsi fuori dal confronto sul tavolo degli appalti, dopo il passo indietro del Prefetto, così com’è necessario ricordare che la presa di posizione di Isab (l’associato più grande di Confindustria Siracusa) che ha fatto pressioni sul governo attraverso l’ambasciatore russo, in piena trattativa sugli appalti, non agevola certamente il confronto con il sindacato. In merito alla questione dell’ordinanza prefettizia che vieta gli assembramenti in caso di scioperi nelle aree della zona industriale, Uiltec, FenealUil e Uilm condividono la necessità di abbassare i toni e tornare rapidamente ad un confronto, occorre misurare le reali intenzioni di Confindustria in merito alla volontà di chiudere l’accordo sugli appalti e mettere fine ad una polemica che non migliora la condizione drammatica dei lavoratori dell’area industriale siracusana. Sulla “questione industriale” era già intervenuto pochi giorni fa anche il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, sottolineando che “questa situazione presenta gravi criticità.

In particolare per i ritardi degli stipendi o le mancate garanzie per i lavoratori nei cambi appalto integrati come quelli della Lukoil. Dunque la Uil è contraria a esporre conflitti di qualunque sorta ma non si può pensare che tali problemi possano essere soffocati senza offrire una soluzione adeguata. Per questo continuiamo a ribadire alle parti sociali e nel massimo rispetto delle istituzioni, di contribuire a procedere e concertare soluzioni ai problemi reali ed evitare strumentalizzazioni di qualunque sorta”. Le categorie dei “chimici, edili e meccanici” della UIL chiedono un confronto al settore industria unitario di Cgil, Cisl e Uil per ritrovare un percorso unitario che porti alla risoluzione delle problematiche dei lavoratori dell’indotto, l’unica strada è quella di tornare al tavolo sugli appalti e verificare se Confindustria Siracusa ha realmente la volontà di affrontare e risolvere i problemi.

  Indietro

Partecipate, Cgil, Cisl e Uil insieme alle categorie per il rilancio dei servizi e la razionalizzazione e tutela del personale.

Palermo 5 luglio 2019 – Cgil Cisl e Uil, con le categorie e i lavoratori impegnati nelle società partecipate del Comune, mettono a punto un percorso confederale per rilanciare, attraverso l’unità sindacale e con una nuova visione d’insieme, il sistema dei servizi ai cittadini. L’idea è quella di una piattaforma comune, un monitoraggio completo di sintesi sullo stato di salute e sulle esigenze specifiche delle varie partecipate per intervenire sulle scelte da fare. Al sindaco, sarà richiesta l’apertura urgente di un tavolo permanente sulle partecipate. Il percorso, che deve segnare un cambio di passo, punta a creare un confronto con le associazioni cittadine, per condividere un’azione unitaria di indirizzo su tutti i servizi di Palermo e provincia, che metta al centro il lavoro, la qualità del lavoro, la sua sicurezza e la sua durata e una qualità degli stessi. “Le partecipate vivono un momento drammatico. Dobbiamo intervenire con un progetto complessivo che guardi alle tante luci e alle tante ombre dei servizi resi ai palermitani. Facciamo appello alle istituzioni, alla cittadinanza attiva, a tutti coloro che vogliono impegnarsi per risolvere i problemi della città”, hanno detto oggi il segretario generale di Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il coordinatore territoriale Uil Palermo Gianni Borrelli. “ Accanto alle debolezze e alle tante criticità ci sono dei punti di forza – hanno aggiunto Campo, La Piana e Borrelli – Dobbiamo mettere insieme le sinergie e allearci per far sì che la spesa per le partecipate venga utilizzata per gestire servizi essenziali, validi ed efficienti per i cittadini. In questo modo rinforziamo il lavoro delle categorie: ci sono temi troppo complessi nell’organizzazione delle partecipate che non possono essere affrontati da soli. E troppo spesso, dopo i proclami, non arrivano atti concreti. Siamo contenti che Palermo non sia più capitale della mafia e che sia stata capitale della Cultura. Ma bisogna costruire cultura e bellezza ed eliminare la disperazione per far sì che la città decolli”. Un percorso che è partito nei mesi scorsi, con l’ascolto dei lavoratori impegnati con le categorie di riferimento di Cgil, Cisl e Uil in Amap, Amat, Amg, Rap, Sispi, Reset. Oggi il primo incontro, per la messa a punto di una strategia condivisa. Al primo attivo unitario, che si è svolto presso la sede della Camera del Lavoro, in via Meli, Cgil, Cisl e Uil, assieme ai rappresentanti delle categorie, rivendicano un sistema di regole condivise, un nuovo protagonismo sindacale fatto di idee progettuali e di rivendicazioni e l’attenzione alla pertinenza del ruolo svolto dai lavoratori nei vari settori. La discussione ha spaziato su tutti i fronti, mettendo a nudo per la prima volta, da tempo, in modo unitario, i tanti problemi riscontrati. I sindacati non hanno risparmiato giudizi critici sulle partecipate, a partire dai rifiuti, “sistema che fa acqua da tutte le parti”, con il contratto di servizio in scadenza ad agosto. Tra gli alti nodi evidenziati: il grande tema dell’evasione fiscale della Tari, manutenzioni inadeguate, la mancanza di turn-over, la necessità in tutte le aziende di concorsi per introdurre nuovo personale con professionalità adeguate alle esigenze delle singole aziende, l’incertezza di risorse, le contraddizioni nel rapporto tra aziende e Comune. E le rivendicazioni di autonomia dalla politica da parte di alcune aziende “a vocazione industriale. E’ necessario che per ogni azienda si presenti un piano di rilancio industriale, che si adegui il contratto di servizio alle reali esigenze, e che si mantengano l’equilibrio economico-finanziario in modo da non influire negativamente sul bilancio consolidato del Comune di Palermo. “Non ci sono assunzioni da più di 15 anni, quasi tutto il personale supera i 50, i 55 anni – hanno detto diversi lavoratori – E la mobilità interaziendale non ha seguito alcun criterio relativo alle competenze. Il risultato è che, ad esempio all’Amat, i lavoratori sono massacrati, con turni impossibili”. Da qui la definizione delle richieste che comporranno la piattaforma da presentare al Comune, aperta al contributo delle associazioni: la riorganizzazione del personale, il reclutamento di nuovo personale per svecchiare gli organici e dare una speranza di inserimento professionale anche ai tanti giovani disoccupati di Palermo, un tavolo permanente col Comune sulle partecipate, il rilancio dei servizi, la revisione dei contratti di servizio, la mobilità di personale tra le aziende adeguata alle necessità delle singole partecipate e alla tipologia dei servizi, fronte comune con le associazioni per risolvere i problemi della città e migliorare la qualità dei servizi, la lotta all’evasione, la contrattazione integrativa.

  Indietro

Avviso 2, Panzica: “Tutto fermo al dipartimento Istruzione e Formazione“.

Palermo. “Sarà un’estate difficile per i circa 2.500 lavoratori della Formazione professionale siciliana. Per colpa della burocrazia e della lentezza amministrativa, infatti, non riceveranno lo stipendio anche se i corsi, iniziati lo scorso anno, sono ormai al termine”. Lo denuncia Ninni Panzica della Uil Scuola, che continua: “In questi giorni si sarebbe dovuto pagare il secondo acconto dell’Avviso 2. Ma il Dipartimento Istruzione e Formazione, ancora oggi sprovvisto di una piattaforma che funzioni correttamente, non è in grado di monitorare l’attività degli enti di formazione e di stabilire la data certa per l’erogazione dei soldi. Inoltre il prossimo 5 agosto la Ragioneria chiuderà i battenti e di conseguenza non potranno essere emessi i mandati di pagamento. I lavoratori resteranno, quindi, con un pugno di mosche in mano nonostante il servizio già svolto. Gli sforzi fatti per rimettere in moto la Formazione – conclude Panzica – risultano vani. Non si può pensare di rilanciare un settore quando la stessa Amministrazione non è in grado di svolgere servizi fondamentali. Chiediamo subito, all’assessore Lagalla, un intervento straordinario. A questi lavoratori deve essere garantito ogni mese il diritto di potere portare uno stipendio a casa”.

  Indietro

SINDACATI, IL 22 IN PIAZZA DALLA SICILIA A REGGIO PER UN #FUTUROALLAVORO

PALERMO. “Nel Sud e in Sicilia, l’economia ha bisogno di un colpo di reni. Al Governo nazionale chiediamo un triplice piano straordinario su investimenti, occupazione e infrastrutture. Tre piani da mettere in cantiere subito per evitare di affondare. Per questo manifesteremo assieme alle confederazioni nazionali”. Così i segretari generali di Cgil Cisl Uil siciliane, Michele Pagliaro, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, in occasione degli attivi unitari regionali svoltisi stamani a Palermo in vista della mobilitazione nazionale che porterà le confederazioni a Reggio Calabria il prossimo 22 giugno, per la manifestazione intitolata #FuturoalLavoro. Dalla Sicilia partiranno in seimila tra lavoratori, pensionati, giovani.

“I tre piani straordinari – secondo i sindacati – dovranno avere al centro il rilancio degli investimenti pubblici e privati. Anche con l’attuazione, da parte delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche, della clausola introdotta nella scorsa legislatura nazionale, che impone che il 34% di tutti gli investimenti pubblici sia destinato al Sud. La misura non può restare sulla carta, perché sarebbe l’eutanasia dell’economia nel Mezzogiorno”. Inoltre, ha detto il segretario della Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio, aprendo i lavori, “ci aspettiamo che si metta in moto il funzionamento delle Zes, le Zone economiche speciali concepite per attrarre investimenti nelle aree portuali e aeroportuali. E rivendichiamo un colpo d’acceleratore per la ripresa dell’occupazione: un tema particolarmente angosciante per la Sicilia, che con il 53,6% è la terza, tra più di 500 regioni Ue, per disoccupazione giovanile. Servono investimenti pubblici e privati per far ripartire produzione e occupazione e creare ricchezza diffusa nel Sud”. Negli ultimi dieci anni la disoccupazione in Sicilia è passata dal 13,7% al 21,5%. Il tasso di occupazione è sceso dal 44,1% al 40,7%. Si sono persi ben 115.638 posti di lavoro e le imprese attive si sono ridotte del 4,4%. “Il gap col resto del Paese è forte – ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro – e le attuali politiche rischiano di accentuarlo. Penso per esempio all’Autonomia differenziata, destinata a incidere negativamente su diritti fondamentali come quelli all’istruzione, alla salute e al lavoro. Nel nostro Paese – ha aggiunto Pagliaro – c’è anche un’emergenza democratica, dalle felpe di Salvini alla vicenda della prof Dell’Aria, col tentativo di limitare le libertà: come sindacato confederale è un tema che abbiamo il dovere di portare alla ribalta”.

Per Cgil Cisl e Uil a mancare sono una visione dello sviluppo e una strategia complessiva “che francamente non vediamo”. Più in dettaglio, affermano, “serve una politica che fermi la deindustrializzazione e allarghi la base industriale meridionale e siciliana promuovendo nuove imprese, incentivando le reti di imprese, sostenendo la crescita dimensionale delle imprese”. Per Claudio Barone, segretario della Uil Sicilia, “c’è bisogno di creare infrastrutture per rilanciare l’economia. La rete dei collegamenti nell’isola e nel Sud versa in una situazione tragica. Turismo, agricoltura e industria possono svilupparsi solo se c’è una dotazione infrastrutturale adeguata: abbiamo autostrade colabrodo e collegamenti ferroviari vetusti. Oggi non ci sono segnali, dal governo nazionale vogliamo risposte concrete non spot elettorali. Altrimenti i giovani continueranno ad abbandonare la nostra terra per cercare occupazione, senza alcuna possibilità di rientro”. Il piano per le reti infrastrutturali fisiche e digitali è dunque, sostengono i sindacati, uno snodo strategico. In proposito, c’è un deficit politico e programmatico che ipoteca il futuro meridionale e siciliano. Perché le infrastrutture, dai grandi assi alle piattaforme intermodali ai corridoi della banda larga, sono una precondizione dello sviluppo. Pertanto, “chiediamo un fondo statale per la progettazione delle opere pubbliche nel Sud, con una dotazione iniziale di almeno 500 milioni. E aspettiamo che si dia corso al voto con cui tre anni fa il Parlamento europeo ha riconosciuto la condizione di insularità della Sicilia. Perché tre anni dopo quel voto che sembrò aprire la strada all’abbattimento dei costi delle tratte marittime, ferroviarie e aeree e anche a misure di fiscalità compensativa, nel Def che il Parlamento nazionale ha approvato qualche settimana fa, all’insularità della Sicilia non è destinato praticamente nulla. Ma così la Sicilia e il Sud non ripartiranno mai”.

  Indietro

Cantiere Palermo /Agrigento SS.121, i sindacati: “Sempre più lontana e dubbia la ripresa reale dei lavori”.

Palermo. “Dopo la scomparsa dell’emendamento nello Sblocca Cantieri, che avrebbe consentito la costituzione di un fondo finalizzato al completamento della Palermo-Agrigento, si allontana il riavvio dei lavori”. Lo dichiarano Ignazio Baudo della Feneal Uil, Paolo D’Anca della Filca Cisl e Piero Ceraulo della Fillea Cgil, che aggiungono: “A seguito dell’incontro all’Anas Sicilia, alla presenza dei responsabili della Bolognetta scpa, è emersa la necessità di una proroga per la presentazione del piano concordatario e la volontà di affidare tutte le lavorazioni a soggetti terzi, mantenendo il ruolo di contraente generale”. Feneal, Filca e Fillea insieme a Cgil, Cisl e Uil, preoccupate sulle ricadute occupazionali e sul completamento dell’Opera, ribadiscono “la necessità di individuare risorse anche attraverso il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti e degli istituti bancari per consentire così alla Bolognetta scpa il prosieguo dei lavori. I segretari Ignazio Baudo e Claudio Barone segretario generale Uil Palermo e Sicilia, Piero Ceraulo ed Enzo Campo segretario generale Cgil Palermo, Paolo D’Anca e Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, sottolineano che “nell’ipotesi di affidamento ad imprese terze, le stesse dovranno avere le caratteristiche necessarie per lo svolgimento dei lavori e fornire le dovute garanzie per ciò che attiene la condizione imprescindibile di rioccupazione di tutte le maestranze al momento in cigs”. Feneal Filca e Fillea sollecitano “un intervento da parte del governo regionale che in diverse occasioni aveva già assunto precisi impegni”. Intanto stamane si è svolta l’assemblea dei lavoratori che ha deliberato una serie di iniziative partendo da una grande mobilitazione per coinvolgere le comunità e le amministrazioni che ricadono nell’area dei lavori e per lanciare un grido d’allarme sul tema delle infrastrutture siciliane che rispetto al resto del Paese segnano un gap marcatamente negativo”. Il prossimo 22 giugno Cgil, Cisl e Uil manifesteranno a Reggio Calabria per “rivendicare la valenza strategica delle infrastrutture per lo sviluppo”.