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Busta con proiettili, massima solidarietà all’assessore Miccichè

Palermo. La Uil Sicilia, guidata da Claudio Barone, esprime “massima solidarietà all’assessore regionale Miccichè, vittima di un vergognoso e incivile gesto di intimidazione. Questo sindacato continuerà ad essere vicino a tutti coloro che ogni giorno si schierano in difesa della legalità”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Sanità, Barone: “Ancora una proroga per i precari. Governo Renzi continua a fare annunci senza concludere nulla”.

Palermo. “Il governo nazionale continua a fare annunci senza, però, concludere nulla. E’ il caso dei precari della sanità siciliana a cui è stato prorogato il contratto per altri sei mesi, al posto della stabilizzazione. Un provvedimento d’urgenza visto che il 31 dicembre sono in scadenza circa tremila contratti di medici e infermieri”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Non capiamo perché lo sblocco di queste assunzioni, che non comportano oneri da parte del governo Renzi, non arriva. Continuando così si creano solo dei forti disagi alla cittadinanza e medici e infermieri sono costretti a lavorare in uno stato di precarietà”.

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Renzi in Sicilia, Barone e Comella: “Non ci interessa la campagna elettorale. Chiediamo al Premier risposte concrete su emergenze siciliane”.

Palermo. “Servono norme e deroghe che permettano la stabilizzazione dei precari siciliani e leggi per applicare, anche nell’Isola, la rottamazione delle cartelle esattoriali, gestita da Riscossione Sicilia. E ancora, bisogna sbloccare le assunzioni nella sanità a partire dalle aree di emergenza e pronto soccorso”. Questo chiede, subito, Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, al premier Renzi in arrivo nell’Isola, che aggiunge: “Il governo nazionale non deve dimenticare anche le infrastrutture che cadono a pezzi. Servono risorse e interventi di manutenzione per non essere tagliati fuori dal resto del Paese. La campagna elettorale e’ partita, lo abbiamo capito. Ma non staremo ad ascoltare i soliti spot, questa volta ci aspettiamo risposte concrete”. E ad intervenire è anche il segretario della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella: ” Chiediamo al presidente Renzi, insieme a Fincantieri, di dotare il cantiere navale di Palermo, uno degli ultimi presidi metalmeccanici, di infrastrutture che possano consentire sviluppo e buona occupazione”.

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Regione, Crimi: “Non servono nuovi dirigenti. Bastano corsi di formazione, non concorsi di dubbia valenza”.

Palermo. “Non servono nuovi dirigenti alla Regione siciliana, che ne conta già circa 1.600. Il concorso non è utile e non rappresenta la giusta soluzione per migliorare e snellire la macchina amministrativa. Basterebbe solo avviare corsi e concorsi, certificati dal Formez o dalla Pubblica amministrazione, per il personale già presente”. Lo sostiene Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, contestando così la norma inserita in Finanziaria dall’assessore Baccei, che riapre i concorsi per la dirigenza. E Crimi precisa: “Non tutti avranno la possibilità di partecipare alle selezioni che prevedono in un primo bando particolari requisiti. Se un concorso si deve fare è giusto che sia data subito a tutti la possibilità di partecipare ed essere selezionati per meriti così come prevede la riforma Madia. Diciamo basta ad azioni di dubbia valenza, il governo regionale dovrebbe riorganizzare davvero il comparto garantendo formazione e diritto di carriera ai propri dipendenti. La modifica, oppure l’abolizione, della Legge 10, in vigore dal 2000, per rimuovere gli ostacoli che sino ad oggi hanno impedito il diritto di carriera ai dipendenti, sarebbe un primo passo verso il cambiamento”. 

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Liberi Consorzi, Crimi e Altamore: “Situazione non più sostenibile. Pronti allo sciopero, adesso solo risposte concrete” .

Palermo. “La situazione non più sostenibile. Per questo siamo pronti allo sciopero, già proclamato per il prossimo 14 novembre a Siracusa. Il governo regionale deve dare risposte immediate e mettere a regime i Liberi Consorzi, garantendo il futuro dei lavoratori, circa seimila”. Lo dicono Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, e Gesualda Altamore, segretario della Uil Fpl Siracusa, oggi all’Ars, che aggiungono: “La burocrazia e’ lenta e siamo certi che passeranno almeno altri quattro mesi prima di aver risposte concrete. Troppo tempo. La situazione è davvero critica e siamo pronti allo sciopero unitario il prossimo 14 novembre a Siracusa, dove tra l’altro oggi sta protestando un gruppo di lavoratori”. Secondo i dati del sindacato servirebbero subito 15 milioni per mettere a regime il Libero Consorzio di Siracusa; 4,9 milioni per quello di Ragusa e 3,9 per Enna.

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Almaviva, Tumminia: “Percorso difficile ma grazie a serrato confronto scongiurati trasferimenti a Rende. Adesso serve rilanciare il settore”.

Palermo. “E’ stato un percorso difficile ma il confronto serrato e la contrattazione con il Governo Renzi hanno portato alla soluzione migliore, scongiurando 297 trasferimenti a Rende e garantendo in Sicilia sviluppo e occupazione attraverso l’applicazione della clausola sociale che lega lavoro, lavoratore e territorio”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario generale della Uilcom Sicilia, dopo l’accordo per il salvataggio dei lavoratori di Almaviva Contact di Palermo coinvolti nei trasferimenti verso la sede di Rende, in seguito all’esaurimento della commessa Enel. L’accordo è stato firmato dal viceministro Teresa Bellanova, i rappresentanti sindacali e le due società coinvolte. E Tumminia aggiunge: “Entro metà novembre i lavoratori dovranno passare, volontariamente, a Exprivia ed entro il 5 dicembre l’operazione dovrà essere conclusa. Ma questo è solo l’inizio. Da parte dell’Azienda, per la prima volta nell’Isola, c’è tutta la volontà di tutelare e rilanciare questo settore, uno dei più importanti del Paese, e le sue professionalità, in tutto 80mila. Speriamo continui a farlo anche il governo nazionale”.

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Sciopero al Gds, ai redattori e Cdr la solidarietà di Cgil Sicilia Cisl Sicilia e Uil Sicilia 

Palermo. “Massima solidarietà ai redattori e al Cdr del Giornale di Sicilia, che hanno proclamato tre giorni di sciopero”. Lo sostengono i segretari generali di Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, e Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiungono: “La volontà manifestata dall’Azienda di gestire in modo unilaterale la programmazione dei carichi produttivi rischia di rendere troppo onerose le condizioni di lavoro all’interno del Giornale di Sicilia. L’aumento repentino degli impegni di produzione – continuano Pagliaro, Milazzo e Barone – squalifica il ruolo di rappresentanza del Comitato di redazione che è l’organismo sindacale di base del giornale. Non si possono ridurre i salari dei dipendenti aumentando la produzione. Auspichiamo, quindi, che il Giornale di Sicilia sia coerente con la sua storia e non vanifichi i risultati sin qui raggiunti con l’intesa sulla cassa integrazione”.

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Passante ferroviario, Baudo: “Subito soluzioni per tutelare investimenti e lavoratori o sarà mobilitazione”.

Palermo. “Non è più rinviabile l’incontro tra Sis, che si occupa della realizzazione del passante ferroviario di Palermo, ed Rfi. E’ necessario dare subito riposte ai lavoratori, senza più garanzie, e trovare soluzioni per concludere un’opera strategica per la città e non danneggiare ancora il settore dell’Edilizia, che registra da anni una flessione”. Lo dice Ignazio Baudo, segretario della Feneal Uil di Palermo, che aggiunge: “Già domani dalle 7 alle 9 lavoratori e sindacati si riuniranno in assemblea nel cantiere di viale Francia per organizzare iniziative di protesta. Senza risposte concrete siamo pronti alla mobilitazione. E’ inaccettabile che un investimento di oltre 1 miliardo possa bloccarsi così. A rimetterci sarebbero sempre i lavoratori ma in questo caso anche i cittadini, costretti sino ad oggi ad affrontare enormi sforzi”.

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Stop al passante ferroviario, cantiere chiuso e altri 250 lavoratori licenziati

Palermo 20 ottobre 2016 – Chiude il cantiere del passante ferroviario, con 110 milioni di opere ancora da eseguire. Saranno licenziati tutti i lavoratori. Lo ha comunicato oggi la Sis ai sindacati. Duecentocinquanta operai erano stati mandati a casa a luglio: adesso perderanno il lavoro altri 250 lavoratori. Si prospetta un’altra grande incompiuta per la città di Palermo. I segretari provinciali di Feneal Filca Fillea sono stati convocati stamattina dal direttore della Sis, l’ingegnere Massimiliano Colucci, che ha di fatto annunciato che il cantiere verrà chiuso in quanto l’azienda non è nelle condizioni di andare avanti, perché in “gravi condizioni economiche”. Lanciano un grido di forte allarme i sindacati: rischia di restare monca un’opera pubblica da 700 milioni di euro, tre volte il valore del tram, che avrebbe dovuto modificare con i suoi 37 Km e le sue tre tratte il volto della mobilità urbana assieme al tram, aggiungendo i vantaggi della metropolitana leggera, in stretta correlazione con i lavori dell’anello ferroviario. Assieme a Feneal, Filca e Fillea, che si oppongono allo stop e all’allargamento della platea dei licenziati, protestano i segretari di Cgil, Cisl e Uil. “Abbiamo scritto al prefetto di Palermo per aprire con urgenza un tavolo di confronto con Ferrovie, con la Sis, con il Comune di Palermo e con noi organizzazioni sindacali per affrontare la vertenza. Chiediamo di essere ascoltati al più presto”, dichiarano i segretari di Feneal Filca e Fillea, Ignazio Baudo, Antonino Cirivello e Francesco Piastra, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Enzo Campo, Daniela De Luca e Claudio Barone. La Sis nei giorni scorsi alle segreterie provinciali aveva preannunciato di voler ampliare i licenziamenti già scattati nel luglio scorso, quando però si era trattato di esuberi reali, giustificati da uno stato di avanzamento dei lavori del 70 per cento. Adesso a perdere il lavoro sono tutti gli operai del cantiere, 500 su 530 . In pratica la totalità: rimarrebbero all’opera solo gli addetti alla sicurezza. “Secondo l’azienda la commessa è in forte perdita, da qui la possibilità che la Sis apra un contenzioso con la Rfi su aspetti tecnici e finanziari dell’opera non esplicitati al tavolo. Noi ci siamo opposti ad allargare i licenziamenti a tutti i lavoratori del cantiere in quanto non sussistono le motivazioni – aggiungono i sindacati degli edili e i confederali – Dal nostro punto di vista e secondo il cronoprogramma che c’era stato consegnato dalla stessa Sis, l’opera si sarebbe dovuta concludere entro il giugno 2018 e quindi l’attuale forza lavoro è congrua alle attività da svolgere. Richiamiamo al senso di responsabilità sia l’ azienda sia Rfi, perché l’opera si definisca. La città di Palermo non può subire un ennesimo arresto di un’opera pubblica così importante dal punto d vista occupazionale e non può sopportare i rischi legati a una nuova incompiuta, che insiste in modo così invasivo sulla città, anche per l’impatto che ha per la mobilità”. Il passante ferroviario parte da Brancaccio e arriva a Carini. E’ stato completato l’80 per cento dei lavori. A dicembre era prevista la consegna della galleria di via Belgio. La tratta tra Belgio a Isola è interrotta e ciò preclude ancora il transito dei treni da Palermo a Trapani. La galleria Imeria bloccata è un altro tassello mancante. E poi c’è la tratta B, dal valore di 83 milioni su 110 milioni di opere complessive ancora da completare. Per realizzare la galleria della tratta B, alla stazione Notarbartolo, è stata acquistata una “talpa”, un macchinario da 10 milioni di euro, consegnato, collaudato ma ancora mai entrato in funzione.

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Arnas Civico, Tango: “Assunti gli ultimi venti contrattisti. Un successo”.

Palermo. “Il processo di stabilizzazione di ausiliari, amministrativi e autisti dell’Arnas Civico di Palermo, si è finalmente concluso”. Lo annuncia con grande soddisfazione Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia, che aggiunge: “I primi 16 contrattisti sono stati assunti lo scorso 11 agosto. Adesso è toccato agli altri venti. Un traguardo importante raggiunto da questa organizzazione sindacale, da sempre in prima linea. La Uil Fpl continuerà battersi per la stabilizzazioni di circa 300 tra medici e infermieri, che vivono e lavorano ancora in uno stato di precarietà”.