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Sciopero generale, Barone: “Ci siamo ripresi la piazza. Il presidente Renzi adesso deve ascoltarci”.

Palermo. “Ci siamo ripresi la piazza. Decine di migliaia di lavoratori sono tornati a scioperare per dire “Basta bugie” al Governo Renzi. Il Jobs act va cambiato e per farlo il premier deve ascoltare i sindacati”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Senza correttivi anche norme apparentemente positive, come per esempio l’abolizione dei contratti di programma, porterebbero nell’Isola al licenziamento di circa ventimila lavoratori outbound dei call center. Per questo anziché lanciare spot è meglio che il premier Renzi cominci a confrontarsi con il sindacato. Lo sciopero non è contro il Governo ma per risolvere, con proposte concrete, i problemi veri della gente”. Durante il corteo il segretario Barone ha anche incontrato i lavoratori dell’Orchestra sinfonica, che occupano ancora il Teatro Politeama per chiedere la ripresa delle attività e lo sblocco degli stipendi. Ecco i dati della Uil Sicilia sullo sciopero generale in Sicilia: A Palermo hanno partecipato circa 15mila lavoratori; Catania 5mila persone; Agrigento 3mila; Caltanissetta mille; Enna 3mila; Messina 5mila; Ragusa 2mila; Siracusa 5mila; Trapani 5mila. Alta adesione, pari al 75%, nei Poli industriali e nell’Edilizia. Importanti presenze anche dei lavoratori della Sanità, degli Enti locali, delle Banche e della Formazione professionale e dei Call center

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Sciopero generale, Barone: “Risposte concrete per i precari siciliani. Il Jobs act non crea nuova e buona occupazione”.

Palermo. “Risposte concrete per i precari siciliani, per i lavoratori dei call center, dell’edilizia, dell’industria e per i nostri giovani che non posso avere come unica prospettiva la disoccupazione, l’emigrazione o l’assistenzialismo. Il Jobs act toglie tutele ma non crea occupazione aggiuntiva. Disegna un Paese che non cresce e aumenta le disuguaglianze. Per questo siamo in piazza per lo sciopero generale. E’ necessario cambiarlo. Renzi deve scegliere se ascoltare i lavoratori e chi li rappresenta, la parte sana del Paese, oppure se cercare il consenso nella Terra di Mezzo con l’assistenzialismo, la clientela e la corruzione”. Lo dice segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Senza correttivi anche norme apparentemente positive, come per esempio l’abolizione dei contratti di programma, porterebbero nell’Isola al licenziamento di circa ventimila lavoratori outbound dei call center. Per questo anziché lanciare spot è meglio che il premier Renzi cominci a confrontarsi con il sindacato. Lo sciopero non è contro il Governo ma per risolvere, con proposte concrete, i problemi veri della gente”.

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Cgil Cisl e Uil, siglato l’accordo sulle partecipate del comune di Palermo

PALERMO. Una società consortile con un capitale d’avvio di 4 milioni di euro, a prevalente partecipazione del comune di Palermo e in quota minoritaria di Rap e Sispi, dove far confluire 950 lavoratori della Gesip a tempo indeterminato a partire dal primo gennaio 2015. Sono alcuni dei punti dell’accordo sul riordino delle partecipate siglato stanotte dalle parti sociali, dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dagli assessori al Bilancio e alle Partecipate Luciano Abbonato e Cesare Lapiana, alla presenza dei presidenti delle aziende coinvolti nell’avvio della consortile. Soddisfatti i sindacati. “Con questo importante accordo quadro per il riordino delle partecipate del comune – commentano Enzo Campo segretario Cgil Palermo, Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani e Giovanni Borrelli della Uil Palermo – sono state poste le giuste premesse per la salvaguardia dei lavoratori delle partecipate, l’occupazione dei dipendenti Gesip e per il duplice obiettivo di tutelare tutti e garantire servizi migliori ai cittadini”. “Al comune – continuano – abbiamo chiesto infatti di definire insieme il percorso che porterà alla creazione della società consortile alla quale il comune intende far aderire entro il 2015 tutte le società a totale partecipazione comunale e, attraverso il recupero di risorse, aumentare anche i servizi a favore dei cittadini e adeguare i livelli di reddito dei dipendenti transitati nel rispetto dell’equilibrio finanziario delle aziende”. La prossima settimana le organizzazioni sindacali di categoria incontreranno l’amministrazione comunale per definire i criteri e modalita di passaggio di tutti i lavoratori, compresi i 620 lavoratori Gesip, per i quali si prospetta la cassa integrazione in deroga per cinque mesi, e la definizione dell’orario di lavoro. Per questi 620 lavoratori il periodo di cig vedrà l’integrazione da parte del Comune della quota di minor trattamento integrativo e con mantenimento dell’attuale livello di sostegno al reddito. In programma inoltre l’apertura di un tavolo al Ministero del Lavoro sulla salvaguardia del bacino e al giugno del prossimo anno il passaggio alla neo società consortile. Altri incontri periodici sono in calendario a partire da febbraio 2015 per verificare tutti gli step di questo percorso di riordino. “Non è stato definito ancora nessun dettaglio, tutti i contenuti dei contratti dei lavoratori Gesip saranno infatti oggetto di accordi di categoria”, precisano e concludono i segretari di Cgil Cisl e Uil. Per il bacino di tutte le partecipate previsti accordi di categoria e tavoli con le organizzazioni sindacali che avranno l’obiettivo di agevolare “il collocamento a riposo con accesso al pensionamento per quanti abbiano già maturato o maturino i requisiti”: si tratta in una prima fase di circa 150 dipendenti. Eventuali risparmi maturati grazie, ad esempio, all’esenzione dell’Irap e Iva e all’accompagnamento alla pensione, verranno utilizzati per l’aumento ore del personale consortile, tutto regolato sempre da accordi di categoria.

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Formazione, Raimondi: “Da Roma stop agli ammortizzatori sociali. A rischio 2.500 lavoratori. Subito tavolo di confronto”.

PALERMO. “Il ministero del Lavoro sembra avere un ripensamento sugli ammortizzatori sociali dei dipendenti della Formazione professionale siciliana e fornisce una nuova interpretazione che lascerebbe 2.500 lavoratori, già da Natale, senza soldi.”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che oggi a Palermo ha incontrato un gruppo di lavoratori in via Imperatore Federico. E Raimondi spiega: “Per negare la cassa integrazione ai lavoratori si vogliono applicare le nuove regole del Jobs act retroattivamente. Altro che tutele crescenti. Siamo in piena macelleria sociale. Per questo, dopo avere già presentato ricorso al Comitato europeo per i diritti sociali e indetto manifestazione e proteste, chiediamo subito l’apertura di un tavolo di confronto a livello regionale e nazionale”.

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Verso lo sciopero, Barone (Uil Sicilia): “Il Jobs Act? No grazie. Servono maggiori tutele per evitare licenziamenti di massa”.

PALERMO. “Maggiori tutele per i precari. Il Jobs Act, infatti, anziché garantire tutele crescenti a chi oggi ne ha poche cancella quelle esistenti ai lavoratori che negli anni le hanno conquistate. In Sicilia ventimila lavoratori outbound dei call center per effetto dell’abolizione dei contratti a progetto perderanno il posto. Le aziende hanno già annunciato la delocalizzazione all’estero e se non si interviene individuando correttivi e tutele migliaia di famiglie resteranno in mezzo alla strada”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che continua: “Anche i lavoratori inbound dei call center che hanno contratti di lavoro dipendente rischiano di essere licenziati. A Palermo Accenture licenzia mentre British Telecom con quelle stesse commesse vuole assumere altrove nuovi lavoratori godendo dei nuovi incentivi previsti dal Governo Renzi. Se è questa l’occupazione che produrrà il Jobs Act diciamo insieme a tutti i lavoratori che il 12 Dicembre scenderanno in piazza. “No Grazie”. Anche la Regione siciliana deve fare la sua parte – conclude il leader della Uil Sicilia – . La proroga per gli lsu degli Enti locali da ancora un anno di tempo alla politica per individuare un percorso che porti alla stabilizzazione. Non possiamo sprecarlo e chiediamo un lavoro stabile e dignitoso e che si finisca di sfruttare i bacini di precari, da sempre sotto ricatto per fini elettorali”.

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Sciopero generale UIL e CGIL del 12 dicembre. Il programma delle manifestazioni in Sicilia

In allegato il programma delle manifestazioni organizzate in ogni capoluogo di provincia in occasione dello sciopero generale del 12 dicembre.

Il Segretario Organizzativo UIL Sicilia

Luisella Lionti

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Precari, Cgil e Uil pronte allo sciopero

La Cgil e la Uil, in preparazione dello sciopero generale del 12 dicembre, venerdì 5 dicembre terranno una conferenza stampa alla presenza di Susanna Camusso. L’appuntamento è alle ore 12, presso il salone della Camera del Lavoro di Palermo, in via Meli, 5. L’incontro con la stampa su “Tempo indeterminato, instabilità e precarietà” affronterà le diverse sfaccettature del tema del lavoro e con l’occasione saranno forniti i dati su alcune delle principali vertenze in corso a Palermo che riguardano i precari del settore dei call center (a partire dai casi aperti di Almaviva e Accenture), del commercio, dello spettacolo, e gli atipici. Alla conferenza stampa partecipano il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo, il segretario della Cgil Sicilia Michele Pagliaro, il segretario della Uil Sicilia Claudio Barone. Il 12 lo sciopero prevede a Palermo un corteo da piazza Croci e un comizio in piazza Massimo. “Si può anche avere un lavoro a tempo indeterminato, come le migliaia di giovani che lavorano nei call center. Ma si tratta comunque di un lavoro instabile: come dimostrano le drammatiche vertenze in corso non ci sarà mai la certezza che possa continuare e mettere al riparo dalla precarietà – dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo – Tutta la Cgil è mobilitata anche a livello nazionale sul tema dell’industria e dei call center, che da grande opportunità rischiano di diventare un boomerang per migliaia di lavoratori del settore, di cui più della metà operano sulla piazza di Palermo”. “Chiediamo maggiori tutele per i precari. E questo non può essere solo uno slogan. Ecco perché la Uil ha deciso di scioperare contro il Jobs Act, un piano di riforme che anziché garantire tutele crescenti a chi oggi ne ha poche, cancella quelle esistenti ai lavoratori che negli anni le hanno invece conquistate – aggiunge Claudio Barone – In Sicilia si conta una platea sterminata di precari che agogna da anni la stabilizzazione. Non possiamo lasciarli ancora in una condizione di sofferenza e totale incertezza. Ad avere più garanzie – continua il segretario della Uil Sicilia – devono essere anche gli operatori dei call center”. La leader della Cgil, Susanna Camusso, sempre il 5, alle ore 15, nell’aula magna della facoltà di Economia, in viale delle Scienze, partecipa all’iniziativa conclusiva del viaggio della generazione precaria, dal titolo “Direzione e diritti”, intrapreso nelle scorse settimane dall’Udu (Unione degli universitari) e dalla Rete degli Studenti Medi, verso lo sciopero generale del 12 dicembre. Un viaggio dei diritti che ha fatto varie tappe in tutta Italia, in cui i giovani hanno incontrato lavoratori e studenti per parlare di lavoro, legalità e diritto allo studio. La Camusso incontrerà gli studenti delle scuole secondarie e gli universitari per discutere di “Economia della conoscenza”.

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Trivelle, Barone: “Lavoro per migliaia di siciliani sfruttando risorse della Sicilia. Basta con inutili beghe. Politica pensi a sviluppo”.

PALERMO. “La Sicilia non può permettersi di sprecare le proprie risorse. Se ci sono petrolio e gas, dobbiamo poterli sfruttare in condizioni di massima sicurezza e tutelando prima di tutto l’ambiente. Ma non possiamo essere l’unico paese al mondo che rinuncia in modo preventivo a questo tipo di investimenti. Due miliardi di euro di prospezioni petrolifere e piattaforme significano lavoro per migliaia di chimici, metalmeccanici ed edili. Se vogliamo creare lavoro produttivo e pensiamo che sia chiusa l’era dell’assistenzialismo e delle clientele è su questo terreno che bisogna dare riposte concrete”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Il settore energetico rappresenta più dei due terzi dell’export siciliano. Bisogna fare in modo che da queste attività, la Sicilia tragga le maggiori risorse possibili evitando però di bloccare gli investimenti e fare scappare gli investitori. La classe politica regionale deve smetterla con inutili beghe e fare scelte giuste per garantire sviluppo produttivo e buoni posti di lavoro ai siciliani”.

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Enti locali, Borrelli: “Prorogato il contratto ai ventimila precari. Ma adesso serve la stabilizzazione”.

PALERMO. “Alla Camera è stato approvato l’emendamento che consente la proroga del contratto di circa ventimila precari degli enti locali siciliani fino alla fine del 2015. Una boccata d’ossigeno per questi lavoratori che da anni svolgono servizi fondamentali per la comunità. Adesso però servono regole certe e fondi che permettano ai sindaci di iniziare i processi di stabilizzazione onde evitare di ritrovarci nella stessa situazione già l’anno prossimo”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Sicilia che aggiunge: “Questo sindacato, insieme a Cgil e Cisl, invita alla mobilitazione il prossimo 10 Dicembre per dire al Governo Crocetta che è finito il tempo delle promesse. Adesso servono i fatti”.

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Formazione, Raimondi: “Sbloccati i contratti di solidarietà. Passi avanti ma resta ancora l’emergenza”.

PALERMO. “Dopo il pressing arrivano finalmente le prime risposte dal Governo Crocetta. L’assessore Caruso si è impegnato, infatti, a sbloccare i contratti di solidarietà, che riguardano 1.500 lavoratori della Formazione professionale. Gli ispettori, inviati dall’assessorato negli enti, effettueranno un attento screening sulle buste paga quietanzate per verificare la corrispondenza fra il pagamento ricevuto e le mensilità retribuite, evitando così di bloccare la procedura amministrativa”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che precisa: “L’emergenza però resta. Sulla cassa integrazione per i lavoratori degli enti disaccreditati non abbiamo ancora ricevuto risposte chiare e i lavoratori rischiano di non ricevere né stipendio né ammortizzatori né trattamento di mobilità. E per la Uil, che aveva indicato questa come una priorità, è una situazione intollerabile”. Metti in evide