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Permessi sindacali, Tango e Palazzotto (Uil Fpl e Fp Cgil): “Esclusi da confronto su nuovo accordo. Governo Crocetta inadeguato e incapace con assessori allo sbaraglio”

Palermo. La Uil Fpl Sicilia e la Fp Cgil Sicilia chiedono da tempo al Governo Crocetta di normalizzare i permessi sindacali dei dipendenti della Regione ma soprattutto di indire le elezioni delle Rsu, elementare norma di democrazia già vigente in tutte le altre regioni d’Italia. Non abbiamo firmato l’accordo, stipulato con altri sindacati, perché ritenuto antidemocratico e illegittimo. Non a caso, proprio pochi giorni fa, la Corte dei Conti l’ha bocciato, dandoci ragione. Al posto, però, di invertire la rotta l’assessorato guidato dalla Lantieri continua a creare pasticci. Stamane ha convocato, infatti, in gran segreto solo le organizzazioni sindacali che quel brutto accordo hanno firmato, escludendo Cgil e Uil dalla riforma. L’ennesimo errore di un Governo regionale inadeguato ed incapace con assessori che sembrano dilettanti allo sbaraglio”. Lo denunciano gli stessi segretari generali Enzo Tango e Michele Palazzotto, che aggiungono: “Siamo pronti ad adire le vie legali per condotta antisindacale. Basta con la illegalità e la non trasparenza. Adesso chiediamo un tavolo di confronto, i lavoratori non possono continuare ad assistere a questi giochi di clientele”.

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Stati Generali, Barone: “Lavoratori in bilico e Finanziaria avara di risposte. La politica adesso non torni a dormire”.

PALERMO. “Più di centomila lavoratori siciliani rimangono in bilico sul precipizio. E dopo una Finanziaria avara di risposte c’è il rischio che la politica siciliana torni a dormire. Per questo la Uil Sicilia chiede al Governo Crocetta e all’Ars di non limitarsi a tamponare le emergenze ma ad affrontare i problemi e trovare soluzioni che diano prospettive alla nostra Isola”. A lanciare l’appello è lo stesso segretario generale, Claudio Barone, in occasione degli Stati generali, “in..Stabilità. La Uil per la Sicilia tra emergenze e prospettive”. “In Sicilia – spiega il leader della Uil – sono ancora a rischio i dipendenti delle ex Province, come i precari degli Enti locali, i lavoratori della Formazione e degli ex Sportelli multifunzionali. E non va meglio per i settori produttivi: la crisi a Gela è tutt’altro che risolta, la dismissione di Versalis rischia di smantellare la Chimica a Priolo mentre per Termini Imerese si stenta ancora a partire”. E Barone continua elencando le emergenze: “70mila sono i posti di lavoro persi negli ultimi anni in Edilizia e Tecnis, la più grossa azienda edile del Mezzogiorno è bloccata con un miliardo di euro di opere a rischio. Non va meglio per i ventimila dei call-center: Almaviva prosegue la sua battaglia ma occorre cambiare il quadro normativo per evitare la delocalizzazione selvaggia all’estero. Per i Forestali si parla sempre di riforma ma non si vede la luce. Ventimila dipendenti degli Ato Rifiuti non sanno che fine faranno mentre i Comuni incaricano nuove ditte private per la raccolta. Non basta solo tamponare le emergenze. I settori di Agricoltura e Turismo hanno dato timidi segnali di ripresa, per questo vanno sostenuti con forza. Recuperare l’efficienza della macchina burocratica regionale e utilizzare le nostre risorse è necessario: musei e siti monumentali devono essere aperti 365 giorni all’anno, senza scuse, utilizzando i precari Asu”. Segnali positivi anche dalla Sanità: dopo il risanamento finanziario – secondo la Uil Sicilia – bisogna adesso potenziare il settore, fare concorsi per offrire ai siciliani servizi più adeguati. “E non si può continuare a sprecare le uniche risorse disponibili per lo sviluppo – conclude Barone -, quelle europee, che vengono spese poco e male in un’Isola che ha bisogno di infrastrutture, servizi e di sostegno allo sviluppo. Questo sindacato fa proposte e chiede alla politica di non limitarsi a tamponare le emergenze ma a costruire, senza più rinvii, soluzioni che diano una prospettiva di sviluppo non assistenziale”.

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Regionali, Tango: “Quell’accordo era antisindacale, per questo non abbiamo firmato. Ennesima brutta figura del Governo Crocetta”.

PALERMO. “La bocciatura dell’accordo sulle libertà sindacali, da parte della Corte dei Conti, non ci coglie certo di sorpresa. La Uil Fpl si è sempre rifiutati di firmare perché non applicando le norme già in vigore in tutte le altre regioni d’Italia e per tutti i lavoratori del Pubblico impiego, sarebbero stati “aggrediti” i diritti sindacali”. Lo dice lo stesso segretario generale, Enzo Tango, che spiega: “Nel documento i risparmi erano farlocchi ma soprattutto non era prevista l’elezione delle Rsu, massima forma di democrazia elettorale. Il Governo regionale deve smetterla di fare brutte figure, screditando sempre di più quei sindacati che ogni giorno lavorano con coraggio e trasparenza. Adesso chiediamo l’immediata applicazione delle regole non solo sui tagli ma sulla immediata elezione delle rappresentanze sindacali”.

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Minacce a sindacalista, la Uil Sicilia: “Massima solidarietà a Santoro e al lavoro da lui svolto sino ad oggi“.

Palermo. La Uil Sicila esprime “massima solidarietà e vicinanza a Gaspare Santoro, responsabile dell’Ufficio Vertenze, la cui famiglia ieri è stata oggetto di pesanti aggressioni e minacce. Le indagini adesso sono in corso e ci affidiamo alla magistratura. Intanto esprimiamo pieno sostegno a Santoro e al lavoro da lui svolto sino ad oggi, sempre all’insegna della legalità e in difesa dei diritti dei lavoratori”.

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Finanziaria, Barone: “Nessuna emergenza è stata risolta. Futuro di lavoratori e precari sempre in bilico”.

PALERMO. “Guardando quello che hanno combinato i politici siciliani con questa Finanziaria, definirla Legge di Stabilità appare provocatorio. Nessuna emergenza, infatti, è stata risolta e il futuro di lavoratori e precari resta in bilico. I conti della Regione quadreranno solo quando il Governo nazionale deciderà di stanziare 500 milioni mancanti. Forse”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che spiega: “All’interno della manovra economica sono insufficienti le risorse per le ex Province. Chi pagherà i circa settemila dipendenti che non potranno usufruire della mobilità come nel resto d’Italia? Per i 24 mila precari degli Enti locali, invece, l’ennesima stentata proroga ma nessuna idea credibile di stabilizzazione. E per i Forestali, ancora una volta, l’auspicio di una riforma futura”. E il leader della Uil continua: “Azzerare il consiglio di amministrazione non è sufficiente per il rilancio di Riscossione Sicilia. Serve recuperare efficienza nei servizi e garantire i lavoratori. Adesso, dopo l’approvazione della manovra, Ars e Governo non devono tornare a dormire. Questo sindacato chiede alla politica di non limitarsi a tamponare le emergenze ma a costruire, senza più rinvii, soluzioni che diano una prospettiva di sviluppo non assistenziale”.