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REGIONALI, BARONE: “SUBITO CONFRONTO SU RIQUALIFICAZIONE PERSONALE E RIFORMA ASSESSORATI.

Palermo. “Dire che l’80% dei lavoratori si gratta la pancia è falso e inutile. E serve solo a lasciare le cose come stanno. Al di là delle polemiche è evidente a tutti che c’è bisogno di riaprire un ragionamento sulle piante organiche della Regione. Con i pensionamenti degli ultimi anni e con quelli che si annunciano, la valutazione condivisa da tutti è che la macchina regionale è destinata a bloccarsi del tutto. Per questo bisogna agire in maniera veloce”, lo ha detto Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, commentando gli ultimi casi che hanno riguardato il settore della funzione pubblica. “E’ positivo – ha aggiunto Barone – aver previsto assunzioni, però però rischiano di non essere la soluzione. Bisogna evitare, come accaduto in passato, di farle in modo sbagliato. Serve identificare le figure professionali di cui c’è effettivo bisogno, occorre recuperare tra i dipendenti le competenze che già ci sono e che devono essere funzionali per un efficiente funzionamento della macchina burocratica. Centrale è quindi un grande piano di formazione e riqualificazione. Infine, gli eventuali concorsi devono riservare il 50% degli spazi agli interni. Per questo la Uil chiede che sii apra subito un confronto sulle piante organiche”. L’analisi del segretario della Uil prosegue: “Insieme a questo riteniamo importante un confronto sulla possibilità di utilizzare davvero lo smart working. Quello fatto finora era semplicemente home working. Si pensi invece alla riorganizzazione del lavoro incentrata non sulla presenza fisica in ufficio ma sul raggiungimento degli obiettivi. Molte amministrazioni lo hanno fatto, la Regione non mantenga il suo approccio superficiale sul tema”. Secondo Barone “ci sono poi dei problemi di architettura generale. Sia fatto un ragionamento per superare la frammentazione delle competenze fra i vari rami di amministrazione e gli accavallamenti funzionali fra assessorati. Su tutto questo riteniamo che la Regione debba aprire un confronto con i sindacati. Se vogliamo fare sul serio, questo è il modo giusto di agire. Serve a superare la destinazione di risorse a pioggia indirizzandole verso incrementi di produttività e obiettivi non fittizi. Il sindacato non è appassionato all’idea di non cambiare nulla. La Regione invece di fare annunci, apra un confronto e non cerchi alibi”.

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Crias-Ircac, Barone e Gargano: “Più occupazione e più credito anche nell’ambito degli enti regionali”.

“La recente notizia pervenutaci dalle OO.SS. di CRIAS in merito all’esaurimento del plafond di otto milioni di euro in appena mezz’ora, conferma quanto come UILCA Sicilia abbiamo sempre sostenuto: gli Enti Regionali CRIAS – IRCAC e la società partecipata (al 100%) IRFIS FINSICILIA sono determinanti per il rilancio dell’economia siciliana. Abbiamo appreso, peraltro, di un piano di assunzioni in IRFIS FINSICILIA, utile a colmare l’annosa carenza di personale. L’assunzione di quattro figure di quadro direttivo e di dodici lavoratori con competenze specialistiche non può che raccogliere il nostro plauso, per quanto riteniamo che le esigenze di incremento dell’organico siano ben maggiori. Ci chiediamo anche come saranno territorialmente distribuite.

“Lo dichiara Giuseppe Gargano segretario generale Uilca Uil Sicilia (nella foto) che aggiunge :”Anche durante l’emergenza covid-19, in piena pandemia, le lavoratrici ed i lavoratori di IRFIS FINSICILIA hanno confermato competenza, professionalità, senso del dovere, continuando a dare supporto alle imprese anche in smart working. E però, se da un lato apprendiamo con soddisfazione che l’IRFIS FINSICILIA è stata correttamente posta al centro di molte misure messe a punto dal governo regionale per fronteggiare la crisi post Covid-19, che di fatto va a sommarsi alla crisi strutturale della nostra Isola, dall’altro dobbiamo stigmatizzare il deciso spostamento dell’asse politico-istituzionale verso la Sicilia orientale laddove constatiamo, con forte preoccupazione, determinate scelte attinenti la “governance” delle società. Chiediamo, pertanto, al Governo Regionale di programmare interventi e scelte di professionalità mirate ed improntate ad una crescita omogenea in tutta la Sicilia, che potrà portare benefici in termini di sviluppo oltre che di occupazione. La Sicilia ha sete di credito e di lavoro, ed occorre il massimo impegno da parte di tutti gli attori della politica e dell’economia siciliana”.

Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia, dichiara a tal proposito: “Si ritiene che in questa fase la capacità di rendere effettivamente disponibile la liquidità per il sistema delle imprese sia essenziale per la Sicilia che non è stata particolarmente colpita dalla pandemia, ma gravemente danneggiata dalla conseguente crisi. Per questo bisogna puntare alla qualità delle strutture dell’ IRFIS per fronteggiare nel minor tempo possibile le richieste di accesso al credito in un momento così delicato per il tessuto imprenditoriale siciliano”.

L’ufficio stampa Salvatore Li Castri

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Cas, Barone: “Con la trasformazione in ente pubblico via a risparmi, investimenti e buona occupazione”.

Palermo. “La trasformazione in ente pubblico economico toglierebbe finalmente quella camicia di forza al Consorzio autostrade siciliano, carrozzone della politica oggi lontano da una condizione di economicità e funzionalità”. Lo afferma Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, rivolgendosi all’assessore regionale Falcone (nella foto), pronto a portare in aula questo disegno di legge. “Il Cas ha un’autonomia decisionale limitata poiché tutte le delibere sono soggette ad approvazione da parte degli organi regionali. Se fosse svincolato dall’apparato burocratico della pubblica amministrazione – continua il leader della Uil Sicilia – potrebbe adattarsi più facilmente ai cambiamenti del mercato e operare in una logica di investimenti con procedure più snelle e funzionali e con l’obbligo di assicurare la gestione delle risorse pubbliche. Con la trasformazione in ente pubblico, inoltre, sarebbe possibile risparmiare sulle spese destinate alla doppia contabilità, che la natura ibrida dell’ente impone, e scaricare circa 15 milioni annui di imposte a titolo di Iva con la possibilità di reinvestirle in adeguamenti infrastrutturali dando maggiore qualità e sicurezza alla rete autostradale siciliana”. E ancora questa trasformazione “consentirebbe di risolvere il problema del riconoscimento del contratto nazionale di lavoro per gli oltre 300 dipendenti e di sbloccare le procedure per la copertura dei posti vacanti nella dotazione organica, soprattutto le indispensabili figure professionali del settore tecnico e della linea di esazione dando finalmente risposte al problema del precariato”. Attualmente il Cas si occupa della gestione delle autostrade A18 Messina Catania, A20 Messina-Palermo e della Catania – Siracusa – Gela, tratta ancora non soggetta a pedaggio.

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#POVERTÀ #SICILIA I DIECI «NODI CRUCIALI» DA SCIOGLIERE SECONDO L’ALLEANZA

Dieci «nodi cruciali» per una politica dell’inclusione che non lasci indietro nessuno. A cominciare dai minori, che per più del 34%, in Sicilia, vivono in condizioni di povertà. A segnalarli al governo regionale, sollecitando un «piano organico di contrasto» e l’istituzione della cabina di regia contro il disagio sociale prevista dal decreto del presidente del Consiglio dell’11 gennaio 2018, l’Alleanza contro la povertà, il cartello che riunisce una ventina tra associazioni, l’Anci e #CgilCislUil. I dieci punti, si legge nel documento firmato dalla portavoce Rosanna Laplaca, spedito al governatore Musumeci e all’assessore alle Politiche sociali Antonio Scavone, elencano «linee d’intervento e provvedimenti di rilancio» per il post-lockdown. Così, si sottolinea che in Sicilia più di un ragazzo su cinque tra i sei e i 17 anni a casa non ha computer e neppure un tablet. E in questi mesi di emergenza coronavirus, con le scuole chiuse, «questo digital divide sociale è stato causa di disagi ed emarginazione». «È quindi necessario – puntualizzano le associazioni – fornire dispositivi e connessione per consentire, a chi non può, di accedere alla didattica online esercitando il proprio diritto costituzionale all’istruzione». A proposito di internet, l’Alleanza propone l’istituzione di «task force territoriali tra scuole, enti locali, terzo settore, sindacati e organizzazioni locali di Protezione civile» per far sì che tutti gli studenti esclusi di fatto «siano intercettati e ricevano dispositivi e connessione». L’Alleanza parla inoltre di «interventi straordinari e provvedimenti mirati per il dopo Covid», all’insegna di un sistema di welfare ridefinito e snello. Perché l’attuale, spiega, è «sfilacciato e affaticato» e incapace di rispondere alle nuove, inedite sfide. Tra le proposte avanzate, la costituzione di Centri operativi comunali (Coc) che dovrebbero gestire l’emergenza sociale garantendo i livelli essenziali delle prestazioni come stabilito dall’articolo 22 della legge 328/2000. È richiesta anche la rimodulazione delle risorse non spese del fondo nazionale per le politiche sociali 2013-2015, ma «sulla base di criteri condivisi». Ancora, è suggerita l’elaborazione di piani regionali per i cosiddetti servizi alternativi a disabili, minori e anziani, come previsto dalla circolare n.1 del 27 marzo scorso. Al Governo l’Alleanza chiede pure che, in tema di politiche sociali, «si torni a una politica di area vasta ripensando l’attuale configurazione dei distretti socio-sanitari, poco adeguati alle esigenze dei cittadini più fragili». Poi, che il cosiddetto terzo settore non sia trattato come «il fattorino della solidarietà»: perché il mondo delle associazioni e del volontariato semmai, rimarca il cartello, è «un contenitore privilegiato di competenze ed esperienze con il quale il governo deve confrontarsi. Tanto più ora, nella fase della post-emergenza che vedrà molte attività chiudere; in tanti perdere il lavoro. Molte più famiglie scivolare in situazioni borderline». (ug)

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Colosso cinese investe in Emilia, Barone e Comella: “Siamo contenti ma perché non lo stabilimento di Termini?

Palermo. “Siamo contenti che un grande gruppo automobilistico come Faw abbia scelto l’Emilia Romagna per il suo primo investimento di oltre un miliardo per la costruzione di auto elettriche, un accordo che permetterà di creare migliaia di posti di lavoro. Nessuno ha tenuto però in considerazione l’area industriale di Termini Imerese, già candidata da circa dieci anni a questa produzione ma coinvolta sino ad oggi in iniziative esclusivamente farlocche”. Così Claudio Barone ed Enzo Comella, segretari della Uil Sicilia e della Uilm Palermo, che aggiungono: “La nostra Isola viene vista come inospitale verso gli insediamenti industriali, più vocata a creare assistenzialismo, con nessuna certezza sui tempi autorizzativi e pochissimo sostegno da parte della Regione. Da noi arrivano solo truffatori che non creano buona occupazione. Bisogna, quindi, rilanciare la vera cultura industriale stendendo il tappeto rosso a chi decide di investire nella nostra terra, soprattutto nei settori innovativi. Governo regionale ma soprattutto il Mise devono valorizzare e promuovere l’area industriale di Termini Imerese – concludono i segretari – e non destinarla a iniziative fasulle. Intanto sarebbe un segnale importante la legge per velocizzare le procedure autorizzative”.

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Regione, Barone: “Convocazione cosi allargata con governo rischia di essere solo siparietto“.

Palermo. “Andremo a sentire più tardi cosa propone il governo regionale ma siamo già a fronte a una finanziaria promulgata senza una vera concertazione e che alla fine appare un coacervo di provvedimenti a pioggia. La convocazione cosi allargata rischia di essere poi solo un siparietto”. Lo afferma il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Per la ripartenza dal Coronavirus avevamo chiesto che fossero destinate risorse a favore di lavoratori e imprese in maniera certa e trasparente con lo sgravio dei contributi previdenziali per chi ripartiva con tutti i dipendenti. Al contrario la previsione di incentivare solo nuove assunzioni, che si sovrappone a una analoga misura nazionale, appare del tutto inutile. Chiediamo almeno di vigilare affinché, forzando la norma, i dipendenti non vengano sostituiti da nuovi lavoratori a costo più basso. Per quanto riguarda gli interventi con prestiti bancari, la Confederazione artigianato (Cgia) ha rilevato che meno dell’1 per cento delle imprese ad oggi ha un riscontro positivo. Apprendiamo che l’Irifs assumerà personale qualificato ma temiamo che questo non basti”. E il leader della Uil continua: “La Regione adesso deve intervenire per semplificare e rendere trasparenti le procedure per evitare, ad esempio, quello che è successo per la cassa integrazione in deroga. Una piattaforma informatica sbagliata e una incapacità di definire modalità chiare ed efficaci sta portando ad esasperanti ritardi con famiglie monoreddito ancora in attesa del sussidio e che rischiano di dovere ricorre all’usura. Se non si risolvono questi problemi non basta spostare il personale dando incentivi. Questa valutazione si ricollega al tema della improcrastinabile, ma troppe volte annunciata e mai realizzata, riforma della burocrazia regionale. Apriamo il confronto per il migliore utilizzo dei dipendenti, destinandoli dove serve e prevedendo veri piani formativi per valorizzare le professionalità. Anche lo smart working può essere, non solo una risposta all’emergenza sanitaria, ma una modalità strutturale di riorganizzazione che, se saputa utilizzare, può recuperare una maggiore efficienza e anche agevolare per esempio le donne con figli a carico. Ma al di là degli interventi sul personale – continua Barone -, senza una rivoluzione culturale non otterremo niente. Se l’amministrazione si tutela mettendo “lacci e lacciuoli” per bloccare tutto e per evitare di assumersi responsabilità non abbiamo dove andare. C’è bisogno di un quadro normativo chiaro che tuteli chi assume le decisioni e consenta di premiare chi vuole operare secondo le regole e non mettere vincoli inutilmente restrittivi. La Finanziaria ha cercato di dare risposte all’emergenza coronavirus. Bene la rimodulazione delle risorse per la scuola e la formazione. Ma non basta. Per il settore Turismo, quello più duramente colpito, i pacchetti di scontistica proposti non sembrano suscitare particolare entusiasmo negli operatori del settore. Giusto avere finanziato i teatri e gli eventi culturali, fondamentali per ridare ossigeno al settore. Sarebbe il caso di pensare anche a interventi più strategici, dare una spinta al superamento della stagionalità realizzando grandi strutture per la convegnistica, già oggi carenti ma che lo saranno del tutto se si dovranno prevedere spazi che rispettino il distanziamento sociale. Collegamenti, portualità, aeroporti, strutture scolastiche e ospedaliere. E ancora tutela del territorio utilizzando bene i forestali. Bisogna che i fondi europei, oggi con meno vincoli, siano utilizzati per recuperare il gap infrastrutturale della nostra isola. Altrimenti passerà speriamo presto la crisi epidemiologica ma ci rimarremo con le macerie della crisi economica”.

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Coronavirus, Cgil, Cisl e Uil al governo Musumeci: “Su fase 2, manovra finanziaria e fondi ue, fissi immediato confronto“.

In Sicilia si potrà ripartire solo in condizioni di massima sicurezza per lavoratori e cittadini, nel pieno rispetto dei protocolli sottoscritti a livello nazionale e regionale. E per l’avvio della fase 2 il governo siciliano dovrà confrontarsi con le parti sociali che rappresentano centinaia di migliaia di siciliani. Così Cgil, Cisl e Uil Sicilia in una nota indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci, nella quale sottolineano come non si possa prescindere da un dialogo e da una collaborazione fra esecutivo e parti sociali per esaminare come far ripartire i motori nell’isola. “Apprendiamo dagli organi di stampa – affermano Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia – dell’ipotesi avanzata dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, di non andare oltre la data del 3 maggio per il lockdown. A nostro avviso, per ogni decisione occorre attendere le valutazioni dei comitati tecnico-scientifici e gli esiti dell’incontro fra il governo nazionale e i sindacati, previsto a breve. Un passo falso, una fuga in avanti, oggi pregiudicherebbero tutti i durissimi sacrifici fatti dai siciliani, esponendoci a rischi rilevanti per la salute”.

Cgil, Cisl e Uil sollecitano il governo regionale a organizzare prima possibile un vertice con le parti sociali. “Attendiamo ancora – dichiarano Mannino, Cappuccio e Barone – di essere convocati per discutere della manovra economica varata dalla Giunta di governo, siamo riconosciuti quale parte attiva nella pianificazione dei fondi europei eppure non ci vengono fornite linee e indirizzi precisi su risorse che oggi diventano vitali per affrontare questo momento difficilissimo”. I sindacati confederali ricordano al governo regionale di essere “portavoce delle istanze e dei bisogni di centinaia migliaia di lavoratori che ci affidano il compito di rappresentarli”. “Abbiamo il diritto e il dovere di esprimere la nostra opinione e le nostre proposte su temi fondamentali per la vita di quest’isola – aggiungono Mannino, Cappuccio e Barone – ogni soluzione efficace passa soltanto da scelte condivise responsabilmente”.

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Finanziaria, Barone: “Un premio per medici e infermieri e più risorse per chi ha sempre lavorato e per le infrastrutture.

Palermo “Grazie all’allentamento dei vincoli da parte di Bruxelles il governo regionale può finalmente utilizzare, come da tempo chiesto da questo sindacato, i fondi della comunità europea. E’ una occasione da non perdere, queste risorse devono essere spese nel migliore modo possibile. E intanto, in risposta all’emergenza coronavirus è indispensabile dare subito un segnale al mondo della sanità esposto in prima linea. Non basta riconoscerli come eroi ma bisogna dare risposte concrete con un premio. Come per esempio ha fatto la Regione Emilia Romagna che ha stanziato 65 milioni, riconoscendo in media mille euro a testa per medici, infermieri e operatori sanitari. Vogliamo lo stesso trattamento anche per i nostri addetti al servizio sanitario coinvolgendo anche il personale Seus e quello delle Partecipate”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che commentando la Finanziaria, prosegue: “E’ importante dare un segnale forte al mondo del lavoro. I trattamenti di cassa integrazione sono al limite della sussistenza e la maggior parte delle nostre famiglie è monoreddito. Per questo va prevista una integrazione che consenta a chi ha lavorato, e che oggi purtroppo è costretto a stare casa, di avere una possibilità in più per andare avanti”. Il leader della Uil Sicilia continua: “Bene il finanziamento per l’Istruzione e la Formazione. Un problema drammatico è però quello della liquidità. Aziende sull’orlo del collasso possono, infatti, avere paura di indebitarsi, per questo bisogna valutare se le misure di sostegno siano sufficienti ed efficaci. Particolare attenzione e norme specifiche per il settore del Turismo e della ristorazione che rischiano di pagare il prezzo più alto. Infine interventi per le infrastrutture che versano in una condizione drammatica. Serve una manovra che non disperda le risorse – conclude Barone – ma che dia un segnale importante per superare l’emergenza sanitaria di oggi e per ripartire con una economia sana domani”.

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Fondi Ue, Barone: “Recuperare subito le risorse per rilanciare economia”.

Palermo. “Il fatto che la comunità europea abbia allentato, o tolto, i vincoli per l’utilizzo dei fondi è un’opportunità che non va persa. E’ positivo, quindi, che la Regione siciliana, con le già note difficoltà di bilancio, sia orientata a recuperare queste risorse. Ed è condivisibile anche la richiesta presentata dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di avere più margine di tempo per l’utilizzo dei fondi come ad esempio quelli del Pon Metro”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Le risorse europee devono essere spese subito per creare opere, infrastrutture e servizi, indispensabili in una regione dove il tessuto economico, già debole, rischia di essere devastato dall’attuale crisi sanitaria. Per questo, al di là di una valutazione di merito sulla manovra economica di cui ancora non abbiamo piena contezza, è condivisibile l’istanza di recuperare 1 miliardo e mezzo di risorse europee da spendere in tempi brevi per rilanciare la nostra economia”.

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Meccatronica, Barone e Comella: “Produzione di mascherine a Termini? Bene ma prima vogliamo vedere le carte”.

Palermo. “Invitalia ha portato avanti progetti di riqualificazione dell’area industriale di Termini Imerese che purtroppo si sono rivelati sempre un flop. Oggi si parla delle aziende di Meccatronica che, grazie ai macchinari dell’ex stabilimento Fiat, vorrebbero produrre le ormai famose mascherine a protezione del Covid 19”. Così Claudio Barone segretario generale della Uil Sicilia, che insieme a Enzo Comella della Uilm Palermo, aggiunge: “Non siamo contro nuove idee di sviluppo ma certamente, prima di plaudire al progetto, vogliamo capire di che cosa si tratta e la prospettiva, considerato che un giorno la pandemia dovrebbe arrestarsi. In particolare, quindi, se si punta a una linea di prodotti che possa trovare un mercato e offrire una occupazione stabile. Ma soprattutto vogliamo sapere quanto, questi soggetti, hanno intenzione di investire in Sicilia e non solo quanti fondi pubblici chiedono per avviare la produzione. Per questo chiediamo subito un incontro al governo regionale”.