Palermo. “Rassicuriamo il presidente Musumeci che Cgil, Cisl e Uil godono di ottima memoria e confermiamo piena disponibilità a trattare sulle riforme”. Questa la replica dei leader sindacali Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone al Presidente della Regione, Nello Musumeci, che aggiungono: “In particolare per forestali e lavoratori dei Consorzi di Bonifica rivendichiamo di partire dall’applicazione degli accordi esistenti e avviare il confronto sulle riforme senza aspettare la conclusione della sessione di bilancio. Non si possono certo aspettare i tempi della politica. E’ necessario che interventi per la tutela del patrimonio boschivo e per la gestione della rete irrigua per l’agricoltura siano disponibili in tempo utile e non quando è troppo tardi con gli incendi estivi o in condizione di siccità”. E i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia continuano: “Per quanto riguarda l’Esa, prima di deliberarne la soppressione, è opportuno che il governo Musumeci chiarisca cosa intende fare dei lavoratori sia dal punto di vista della tutela dei loro diritti ma soprattutto su come intende utilizzarli in maniera produttiva, cosa oggi tutt’altro che chiara. Come sempre, quindi, piena disponibilità al confronto ma non a subire diktat. Ci aspettiamo che il prossimo 27 marzo, data del sit-in organizzato da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, il governo regionale formalizzi proposte concrete ponendo fine a inutili polemiche”.
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Raffineria di Gela, Castanìa: “Subito investimenti e cantieri o per i lavoratori dell’indotto sarà massacro”.
PALERMO. “Senza investimenti aggiuntivi e l’avvio di nuovi cantieri, i 1.500 lavoratori dell’indotto della Raffineria di Gela si ritroveranno presto in mezzo alla strada. Serve, inoltre, una riqualificazione del settore attraverso corsi di formazione che la Regione ancora non ha fatto partire. Le numerose aziende dell’indotto si ritrovano oggi con troppi operai e poco lavoro, ecco perché è importante rispettare le previsioni dell’Accordo di programma”. Lo sostiene Maurizio Castanìa, segretario della Uil Gela, in prima linea nella difficile vertenza che ha portato ai blocchi dei cancelli da parte dei lavoratori edili della Turco costruzioni: “Sono tornati tutti in servizio ma i presidi continuano. Gli operai non percepiscono lo stipendio dallo scorso novembre. La tregua è stata possibile solo dopo la promessa dell’anticipo di due mensilità. Ma serve molto di più o sarà un massacro”.
La UIL celebra la Giornata Internazionale della Donna
La UIL celebra la Giornata Internazionale della Donna, rendendo omaggio alle 21 donne elette all’Assemblea Costituente nel convegno “La Costituzione è donna. L’Assemblea Costituente e il principio di uguaglianza”.
Un principio da rispettare e realizzare ogni giorno, rimuovendo tutti gli ostacoli, economici e sociali che limitano o disconoscono l’uguaglianza fra i cittadini. In tal senso, seppur alcuni dati economici mostrano segnali positivi, tuttavia i più recenti dati sull’occupazione femminile evidenziano ancora differenze di genere significative. Secondo i dati Istat, il tasso di occupazione femminile è al 49,3%, mentre quello maschile al 66,9%.
In Italia, sono aumentate le famiglie monoparentali e, in molte di esse, il capofamiglia è una donna, con contratti, spesso, a tempo determinato o part time involontari. Evidenti ancora le differenze fra le regioni che vedono le donne del Sud fortemente penalizzate e, infine, desta molta preoccupazione, il gender pay gap. Su questo punto la UIL sta spendendo le proprie forze, anche attraverso la contrattazione, per realizzare quel principio di uguaglianza fra i sessi e fra gli abitanti delle regioni d’Italia, senza operare alcuna discriminazione tra le persone. In questo senso, l’Accordo Interconfederale CGIL, CISL e UIL, sul nuovo sistema di relazioni industriali e modello contrattuale, contiene l’impegno di tutte le parti a superare le discriminazioni di genere e le differenze salariali fra i sessi.
Call center, UilCom Sicilia: “A Palermo è emergenza, subito confronto con Governo regionale e nazionale“.
Dopo la richiesta di un tavolo di confronto per affrontare la crisi nel settore dei Call center in outsourcing a Palermo, da parte del sindaco Orlando al ministro Calenda e alla Regione, la UilCom Sicilia ribadisce “l’esigenza di un percorso istituzionale su una sommatoria di criticità che rischia di coinvolgere migliaia di famiglie”.
Ecco i numeri della crisi:
4U. 86 lavoratori di cui l’82% in cassa integrazione straordinaria a 0 ore, con scadenza i primi di giugno e senza nessuna prospettiva di continuità. Da quando l’Azienda ha perso la commessa Wind, in assenza di clausole sociali e con il decremento dei volumi delle attività sulla commessa Sisal (lavoro su concessione pubblica migrato all’estero), non è più riuscita a stare in equilibrio.
ATLANET. Gestisce il traffico di British Telecom. Dopo una lunga vertenza i 262 dipendenti hanno evitato il licenziamento nel passaggio da Accenture ad Atlanet ma adesso sono nuovamente coinvolti in uno stato di crisi generato dal cambio di attività. Il sindacato ha fatto un accordo che prevede la fuoriuscita volontaria dei lavoratori a fronte di un incentivo all’esodo. Sino ad oggi quasi il 50% ha abbandonato. L’Azienda in questo biennio ha fruito di ingenti risorse pubbliche per la formazione del personale ed è abilitata alla fornitura di servizi secondo le procedure Consip ma non si conosce l’evoluzione di questa opportunità.
ALMAVIVA. Il colosso industriale occupa circa tremila persone, sotto ammortizzatore sociale fino al 12 giugno. Registra una riduzione del costo del lavoro di circa il 10% e dovrà fare i conti con la scadenza delle due maggiori commesse: Alitalia in fase di gara e Wind che scade a giugno 2018.
COMDATA. Azienda con 172 dipendenti ha iniziato a operare da qualche mese a Palermo dopo la cessione di ramo d’azienda di WindTre. I volumi forniti da Wind però si sono ridotti e sono andati un fumo almeno 100 posti, affidati in prima istanza a contratti di somministrazione.
Questo il quadro che spinge la UilCom Sicilia a “sollecitare ancora una volta l’intervento immediato del Governo nazionale e regionale per scongiurare la perdita di centinaia di posti di lavoro”.
Defr, Cgil Cisl e Uil Sicilia: “Bene confronto, ma governo regionale ascolti le nostre proposte”.
Palermo.”Sviluppo e buona occupazione prima di tutto. E poi ancora infrastrutture e superamento del precariato. Solo così la Sicilia potrà ripartire. Cgil, Cisl e Uil sono pronte al confronto con il governo regionale e a presentare proposte per lo snellimento delle procedure amministrative e autorizzative e per rilanciare l’economia”. Così gli stessi segretari generali Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, a seguito dell’incontro sui contenuti del Documento di economia e finanza regionale (Defr) per il triennio 2018-2020. “Su questa base vogliamo aprire un confronto di merito per portare in aula un documento che possa intervenire concretamente sulle varie emergenze e su un stessuto economico e sociale oggi in fortissima difficoltà”.
Formazione, Raimondi: “Positiva ripresa dei corsi in Sicilia“.
Palermo. “Positiva la ripresa delle attività formative in Sicilia. Una parte dei lavoratori tornerà di certo in servizio. Bisogna capire però in quanti e quali sono le soluzioni per tutti gli altri”. Lo afferma Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “A questo punto, tutti i lavoratori con i requisiti potranno accedere all’Ape. Gli altri iscritti all’albo potranno essere, invece, riqualificati. Intanto questo sindacato ha chiesto un confronto al governo regionale su criteri e modalità di assunzione del personale inserito nel bacino della Formazione”.
Palermo capitale della Cultura, Borrelli: “Musei sempre chiusi domenica pomeriggio. Inaccettabile”.
Palermo. “E’ stato inaugurato l’anno di Palermo capitale della cultura ma musei, gallerie e siti archeologici continuano a restare chiusi la domenica pomeriggio. E a Palazzo Abatellis, uno dei luoghi più visitati dai turisti, vietato l’ingresso anche il sabato pomeriggio. Colpa di un utilizzo sbagliato del personale e di custodi troppo spesso imboscati. Un’emergenza che questo sindacato denuncia da troppo tempo e che oggi non più accettabile”. Così Gianni Borrelli della segreteria della Uil Sicilia: “In città sono previsti eventi e l’arrivo di artisti e intellettuali, oltre che di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. I nostri tesori devono essere fruibili ogni giorno, solo così è possibile rilanciare il settore e far ripartire l’economia. Non possiamo perdere quest’occasione per colpa di alcuni sindacati autonomi che tengono in ostaggio assessorato e uffici comunali. La Uil Sicilia – conclude Borrelli – da sempre propone una migliore articolazione dei turni e la trasformazione dei circa 250 lavoratori da part-time a full-time. E anche l’impiego dei lavoratori ex Asu, già pagati ogni mese dalla Regione”.
(Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy)
Mico Geraci, ecco la strada intitolata al sindacalista della Uil ucciso dalla mafia
Palermo. “Ricordo benissimo l’ultima volta che l’ho visto, è stato una settimana prima dell’efferato omicidio. Ero preoccupato e gli chiesi cosa potesse succedergli in una realtà come quella di Caccamo, visto il suo forte impegno politico. Lui cercando di tranquillizzarmi mi disse: «Sono vent’anni che non sparano più». E dopo vent’anni, invece, spararono uccidendo una persona che meritava di sopravvivere. Oggi onoriamo Mico Geraci con l’impegno”.
Tra applausi e commozione, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo ha partecipato, così, alla cerimonia di intitolazione della via della Giraffa di Palermo al sindacalista ucciso dalla mafia l’8 ottobre 1998.
A fare gli onori di casa il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “I nostri partigiani siciliani sono stati i sindacalisti, impegnati a difendere la legalità dei diritti pagando anche con la vita. E Mico Geraci ci riporta a questa tradizione. Oggi, il senso di questa toponomastica intelligente è cercare di collegare il ricordo all’impegno. E per fare memoria abbiamo scelto la strada di una scuola”.
In prima fila anche il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone: “Impossibile dimenticare la sua bravura e la sua carica umana. Mico Geraci ha condotto una battaglia per la trasparenza e contro le infiltrazioni mafiose raccogliendo un forte consenso nel territorio. E’ questo che dobbiamo trasmettere alle giovani generazioni: il ricordo di chi ha saputo impegnarsi per cambiare le cose fino a pagare con la vita”.
E il figlio di Mico Geraci, Giuseppe ha concluso: “Nulla potrà restituirci mio padre, però non dimentichiamo che ci è stato sottratto in modo violento. Gli hanno sparato. C’è stato un omicidio, ci sono state persone che si sono sostituite al Padre eterno. Per questo voglio i responsabili e un processo. Iniziative come queste sono un’occasione per potere gridare la mia richiesta di giustizia”.
Sciopero E-distribuzione, La Spisa: “Adesione massiccia in Sicilia, adesso l’Azienda ci ascolti e prenda subito provvedimenti”.
Palermo. “La massiccia adesione allo sciopero regionale di E-distribuzione di Enel, oltre il 90%, dimostra che i lavoratori sono stanchi e stressati e che non possono più sostenere turni così massacranti. Adesso l’Azienda ci ascolti e prenda subito provvedimenti”. Lo sostiene Salvatore La Spisa della UilTec Sicilia, che aggiunge: “Serve ricoprire subito i posti vacanti, procedendo con le assunzioni, per garantire la qualità del servizio e tutelare i 2.281 dipendenti”.
Adesione totale anche a Palermo (nella foto con il segretario Maurizio Terrani). I circa 300 operai e tecnici delle sedi di Enel distribuzione di Palermo, Bagheria, Partinico, Corleone, Termini Imerese, Petralia e Lercara hanno manifestato stamane davanti alla sede della direzione regionale di via Marchese di Villabianca, 121.
Filctem Cgil, Flaei Cisl e UilTec Uil hanno più volte chiesto una soluzione ma senza ottenere alcuna risposta da parte E-Distribuzione (Gruppo Enel). Anche il tentativo di conciliazione presso la Prefettura di Palermo non ha sortito alcun risultato determinando la rottura delle relazioni industriali. Il prossimo 12 marzo sono previste altre quattro ore di sciopero. Saranno comunque garantiti servizi essenziali.
Regione, incontro tra Cgil Cisl e Uil e presidente Musumeci
Palermo. Un incontro nel corso del quale è stata fatta un’ampia panoramica su tutti i problemi economici e sociali più urgenti, è stato quello svoltosi nel pomeriggio di ieri Palazzo d’Orleans tra i leader di Cgil, Cisl e Uil siciliane, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, il Presidente della Regione, Nello Musumeci e gli assessori regionali. A Musumeci, che in apertura aveva detto, secondo quanto riferiscono i sindacati “dateci ancora un altro po’ di tempo”, i segretari delle tre confederazioni hanno chiesto di “accelerare l’azione del governo procedendo nel confronto attraverso tavoli monotematici col Presidente e con i singoli assessori e con il coinvolgimento delle varie categorie interessate”. Pagliaro, Milazzo e Barone hanno espresso “forti preoccupazioni” sulla legge di stabilità e sul bilancio della regione, chiedendone le bozze e una convocazione specifica sulla manovra. Hanno inoltre ribadito la necessità di “dare risposte celeri sulla stabilizzazione dei precari degli enti locali, sulla riforma della formazione professionale, sui temi delle partecipate e dei liberi consorzi e delle città metropolitane, che devono espletare le funzioni previste dalla legislazione vigente. Inoltre, delle aree di crisi industriale, delle politiche attive del lavoro, della rimodulazione del patto per la Sicilia, della riforma della forestazione”, per citarne alcuni di quelli sollevati. “Auspichiamo che il confronto con i sindacati- hanno specificato Pagliaro, Milazzo e Barone- esca fuori da ogni ritualità, formalismo e genericità, per entrare nel vivo dei singoli argomenti, posta comunque l’esigenza di costruire una cornice complessiva entro cui inscrivere gli interventi necessari a dare slancio all’economia e a creare occupazione duratura, liberando anche e attivando una spesa per investimenti che oggi si attesta appena al 14% e facendo una volta per tutte chiarezza sui rapporti finanziari tra Stato e Regione”. All’incontro di ieri hanno partecipato anche il vicepresidente e assessore all’Economia Gaetano Armao, l’assessore alle Attività produttive Girolamo Turano, quello alle Infrastrutture Marco Falcone, e gli assessori all’Istruzione e Formazione Professionale Roberto Lagalla al Territorio e Ambiente Totò Cordaro e l’assessore alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro Mariella Ippolito. (Daniela Ciralli)
Ecco l’intervento del segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone: “Con il riconoscimento dello stato di emergenza – da parte del Consiglio dei ministri – si potranno affrontare subito le emergenze che riguardano la gestione dei rifiuti e la crisi idrica. Serve, però, individuare gli interventi infrastrutturali più urgenti e l’assetto gestionale più idoneo superando l’attuale situazione di caos e irresponsabilità e utilizzando le risorse dell’Unione europea che, senza progetti esecutivi, rischiano di tornare indietro.
Anche sul fronte del Masterplan – Patto per la Sicilia bisogna procedere a una rimodulazione partendo dalla messa in sicurezza del territorio, delle strutture urbane e delle scuole ma verificando anche i progetti disponibili (pochi) e predisponendone di nuovi. Per questo abbiamo chiesto al governo Musumeci una cabina che regia che possa verificare i tempi di utilizzo delle risorse, l’apertura dei cantieri e la realizzazione degli interventi per dotare così l’isola di infrastrutture efficienti e dare lavoro agli edili.
E’ necessario valorizzare i forestali, con l’applicazione dei contratti, per rendere efficiente la manutenzione delle aree boschive e il servizio antincendio implementando anche altre funzioni di tutela del territorio e utilizzando le risorse europee.
La Regione siciliana deve anche sciogliere il nodo delle zone economiche speciali (Zes) che possono essere uno strumento importante per potenziare le aree portuali.
Occorre procedere alla riforma della macchina burocratica, ripensare alle funzioni degli enti di area vasta, stabilizzare il precariato negli enti locali, garantire i lavoratori Asu. Bisogna partire dagli 85 euro in più previsti dai contratti nazionali che devono essere riconosciuti anche in Sicilia. E ancora, intervenire sulla lotta alla povertà, che colpisce un’altissima percentuale di siciliani, con interventi di sostegno al reddito, favorendo la ripresa economica e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Formazione professionale qualificata, lotta alla dispersione scolastica, sportelli per le Politiche del lavoro costituiscono terreni sui quali bisogna concretizzare gli interventi annunciati. Aree di crisi complessa e semplice e cofinanziamento di progetti sono necessari per sbloccare il processo di desertificazione industriale della nostra regione e per consentire una ripresa del prodotto interno lordo. Tutto ciò è condizionato dal superamento dell’esercizio provvisorio, dalla legge di stabilità e dalla riapertura di un confronto Stato-Regione sul reperimento di risorse aggiuntive. Rimane cruciale la questione relativa all’esazione con il superamento di Riscossione Sicilia e l’omologazione dei servizi del personale sulla base dell’assetto nazionale.