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Riforma dell’acqua, Barone: “Bene ha fatto la Corte Costituzionale a bocciarla“.

Palermo La Corte Costituzionale ha bocciato la cosiddetta riforma dell’acqua pubblica. È la norma che l’Ars votò nel 2015 fra mille polemiche. Una parte di queste misure era già stata cassata dalla stessa Regione, dopo che il Consiglio dei ministri aveva proposto il ricorso alla Consulta. Erano così caduti gli articoli che rivoluzionavano la determinazione delle tariffe. Oggi anche tutte le parti che disciplinavano l’intervento dei privat. Il sistema dovrebbe quindi tornare alle regole a meno che l’Ars non torni a legiferare. “Era una norma sbagliata – ribadisce Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia -. Bene ha fatto la Corte a bocciarla. Le emergenze si affrontano senza proclami e demagogia”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet

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Finanziaria, Barone: “Governo Crocetta e Ars insieme per approvare norme che creino lavoro e sviluppo”.

Palermo. “Adesso è fondamentale recuperare alcune norme saltate, nel corso della caotica approvazione della Finanziaria. Prima fra tutte l’unificazione del consorzio autostrade siciliane con l’Anas che rappresenterebbe un segnale importante per mettere in sicurezza il territorio e la rete viaria, oggi colabrodo, spendendo in maniera utile le risorse Ue”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “E’ importante sostenere anche il settore dell’Agricoltura finanziando la ricerca. Il governo regionale cerchi il consenso dell’Ars per approvare queste, e altre, norme che creano occupazione e sviluppo. Bisogna anche recuperare risorse con la lotta all’evasione fiscale passando da Riscossione Sicilia al modello nazionale”.

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Primo Maggio, Cgil Cisl e Uil a Portella della Ginestra

Dopo vent’anni sono tornati a Portella della Ginestra per celebrare insieme l’anniversario dell’eccidio. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, hanno voluto ricordare così le 11 vittime di quel 1 maggio del 1947 quando, nella vallata, gli uomini del bandito Salvatore Giuliano aprirono il fuoco contro i contadini che manifestavano per l’occupazione delle terre incolte detenute dal latifondisti. Con le organizzazioni sindacali, diecimila persone e 130 pullman provenienti da tutta l’isola. Prima di dare il via alle celebrazioni i segretari generali hanno reso omaggio alle vittime della Strage di Portella della Ginestra, nel cimitero di Piana degli Albanesi, davanti alla piccola cappella, in breve momento di preghiera guidato dal vescovo di Piana. Poi sono stati letti i nomi delle vittime e un carabiniere ha suonato con la tromba “Il silenzio”. A seguire il corteo dalla Casa del Popolo, lungo il corso principale di Piana degli Albanesi, via Giorgio Kastriota, per sfilare nelle strade della cittadina siciliana e dirigersi quindi a Portella della Ginestra al Memoriale dell’eccidio, dove si sono tenuti gli interventi dei tre segretari e di tre lavoratori, la lettura dei nomi delle vittime e un breve intervento del superstite Serafino Petta. “Bisogna continuare a lottare per affermare i valori della legalità sempre, contro tutte le mafie e contro tutti i soprusi – ha affermato Barbagallo -. In questo senso, anche il mondo del lavoro ha rappresentato un argine alle ingiustizie sociali, ma il lavoro oggi non è giustamente e adeguatamente valorizzato. Il lavoro è l’architrave su cui è fondata la nostra Costituzione e in cui affondano le nostre radici. Dobbiamo recuperare il senso profondo di quel valore per puntare allo sviluppo di tutto il Paese. Perché questa speranza si trasformi in realtà, occorre cominciare dal nostro Mezzogiorno”. E il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, ha aggiunto: “In Sicilia il tasso di disoccupazione resta fra i più alti d’Italia e sempre più giovani scelgono di emigrare. Non ci sono stati interventi per l’agricoltura e il turismo, settori che avevano dato timidi segnali di ripresa. Ha chiuso il Petrolchimico di Gela mentre pochissimo si è visto per la reindustrializzazione dell’area di Termini Imerese, dopo la chiusura della Fiat con il conseguente crollo dell’export di prodotti della raffinazione e della meccanica. Per non parlare del settore della Formazione e dei Call Center, con migliaia di lavoratori in mezzo alla strada. Improvvisazioni, promesse e demagogia ma nessun fatto concreto nonostante le costanti richieste di questo sindacato di affrontare le vertenze. Lo confermiamo ancora una volta: la politica del governo Crocetta è stata assolutamente fallimentare. In un contesto in cui la politica siciliana continua a collezionare disastri, è certo che il sindacato rappresenta un punto di aggregazione capace, invece, di dare riposte concrete ai cittadini. Non solo attraverso la contrattazione nei posti di lavoro, ma fornendo soprattutto servizi essenziali che non sono più garantiti dal welfare pubblico. E siamo pronti a riprenderci la piazza. Lo faremo – conclude Barone – se il governo regionale, approvata la Finanziaria, non darà risposte concrete alle emergenze siciliane. La politica deve smettere di fare solo campagna elettorale. Abbiamo il dovere di dare voce e speranza a chi crede ancora nel sindacato. Per questo consegneremo un’agenda di lavoro a chi verrà a governare nell’Isola. La Uil ha tutto lo spazio e la capacità per intraprendere un’azione forte per tutelare i lavoratori”.

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Finanziaria, Cgil Cisl e Uil Sicilia bocciano le prime misure: “Espressione del caos politico, incapace di risolvere emergenze”.

Palermo. “Abbiamo di fronte una Finanziaria, espressione del caos politico, incapace di affrontare i problemi della Sicilia. Ma c’è ancora tempo per provare a tamponare almeno alcune emergenze”. Cgil, Cisl e Uil guidate da Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, bocciano così le misure urgenti votate dall’aula chiedendo subito modifiche alla manovra economica: “E’ saltato il provvedimento che avrebbe dovuto unificare Cas e Anas, senza costi per le casse regionali, che avrebbe consentito investimenti significativi per la rete autostradale, oggi colabrodo. E ancora, lavoro per gli edili e una iniezione di liquidità per l’economia regionale. Per questo chiediamo alla politica di recuperare. Erano previste risorse – continuano i leader sindacali – per attivare il cofinanziamento dei progetti di ricerca in agricoltura. Ma non sappiamo che fine abbiano fatto e così rischiamo di perdere risorse europee che potrebbero qualificare uno dei settori più importanti della nostra economia. Non si interviene sulla povertà dilagante, sui rifiuti, sul riassetto della pubblica amministrazione e a sostegno dei settori produttivi, resta insoluto il problema del precariato. Alcuni articoli, peraltro, sono a rischio impugnativa come l’operazione riguardante il Fondo pensione dei regionali e l’articolo sullo scioglimento degli enti che prevede un impegno limitato da parte della Regione relativamente alle passività degli stessi nei limiti delle poste attive. E infine sono insufficienti i fondi per le ex province, meno della metà del fabbisogno per gli stipendi dei lavoratori. In assenza di garanzie si rischia altra macelleria sociale”.

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Infrastrutture, Barone: “Utilizzare subito le risorse. Ecco cosa c’è da fare in Sicilia, lo diremo al ministro De Vincenti”.

Palermo. “Le risorse del Patto per Sicilia, nel Masterplan, e gli altri fondi europei non devono rimanere virtuali ma bisogna che siano resi subito disponibili. Sono finanziamenti necessari per mettere in sicurezza il territorio, costruendo nuove infrastrutture e intervenendo su quelle fatiscenti. Utilizzare queste risorse aiuterebbe il comparto dell’edilizia, con un numero di lavoratori dimezzato a causa della forte crisi, e farebbe ripartire il ciclo economico”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, rappresenterà al ministro De Vincenti, all’incontro di oggi a Palermo, la situazione in cui versa l’Isola. E Barone aggiunge: “Chiederemo di sollecitare le stazioni appaltanti nazionali, in particolare Anas e Ferrovie dello Stato, per recuperare i ritardi nella realizzazione delle gradi infrastrutture ferroviarie e viarie e fare in modo che le risorse europee vengano utilizzate per interventi aggiuntivi, e non sostitutivi, della spesa ordinaria che negli anni passati ha privilegiato il nord del Paese. L’unificazione di Anas Sicilia e Cas, in discussione all’Ars, aiuterebbe di certo a superare l’attuale anomalia gestionale”. Tra gli interventi che la Uil Sicilia chiederà di velocizzare ci sono quelli per le aree di sviluppo industriale e per le aree di crisi complessa di Gela e di Termini Imerese. Va sbloccata la realizzazione dei depuratori idrici anche per evitare procedure d’infrazione da parte della Comunità europea. E il leader della Uil Sicilia conclude: “C’è un problema relativo alla capacità degli enti locali siciliani, piccoli comuni ed ex province più che le grandi aree metropolitane, di predisporre progetti esecutivi, oggi abbastanza complessi sulla base della nuova legge sugli appalti. Per questo Invitalia potrebbe fornire un supporto con le sue capacità progettuali. Infine, la regione siciliana dovrà superare le inefficienze, riorganizzando la macchina burocratica e avvalendosi anche delle risorse del Piano di rafforzamento amministrativo per gestire i fondi europei”.

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Regionali, Borrelli: “Sulla mobilità la Giammanco dichiara il falso. Governo incapace di gestire il personale”.

Palermo. “E’ falso che la difficoltà a spostare i dipendenti regionali dipenda dal fatto che, la maggior parte di loro, lavorino a oltre 50 chilometri da Palermo. Infatti circa 7mila sono in servizio nel capoluogo siciliano mentre l’altra metà è distribuita nelle altre otto province dell’isola”. Lo sostiene Gianni Borrelli, della segreteria della Uil Sicilia, che commenta così l’intervista dell’assessore Lantieri oggi sul Giornale di Sicilia. E Borrelli continua: “L’esigenza di trasferire il personale riguarda anche gli uffici periferici. Clamoroso il caso di Piazza Armerina dove il sito più visitato della regione, Villa del Casale, ha solo 13 custodi in servizio. Ne servirebbero, invece, almeno 40. Al museo di Aidone, nella stessa provincia, lavorano invece 14 custodi per un afflusso turistico quasi inesistente. Il problema, come abbiamo sempre sottolineato, è l’incapacità della Regione di gestire il personale. Non servivano gli atti di interpello così come oggi non serve la norma “obbligatoria” per la mobilità, rivelatasi del tutto inapplicabile. Ripetiamo – continua Borrelli – che la contrattazione è necessaria. Conoscere gli organici dell’uffici, le loro mansioni e gli inquadramenti, ma anche i percorsi formativi è possibile solo coinvolgendo il personale e i loro rappresentanti sindacali. L’assessore Lantieri dichiara di condividere la nostra linea, ecco perché diamo ancora una volta piena disponibilità, nell’ambito della trattativa per il rinnovo contratti, ad affrontare questa emergenza. La Uil non è mai stata contro la redistribuzione del personale”.

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Formazione, Raimondi: “Siano di nuovo inseriti in Finanziaria i 31milioni”.

Palermo. “L’emendamento che avrebbe permesso, grazie a 31 milioni, la ricollocazione a tempo pieno di oltre 700 lavoratori della Formazione, o 1.400 a tempo parziale, non è stato ammesso nella Finanziaria regionale. Un errore grave perché si esclude così il diritto ad acquisire una qualifica professionale a oltre 4mila allievi. Sosterremo, quindi, tutte le iniziative a favore dell’ampliamento dell’offerta formativa contenuta nell’Avviso 8 che darebbe respiro a un settore in crisi e a molti lavoratori licenziati e senza sostegno al reddito”. Lo sostiene Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Chiediamo che si chiuda, prima del 20 aprile, l’accordo contrattuale necessario per fissare i criteri di ricollocazione del personale e per bloccare l’ondata di nuove assunzioni in campagna elettorale”.

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4You, Tumminia: “L’accordo non è stato raggiunto, licenziamento più vicino per 85 lavoratori”.

Palermo. “Non è stato raggiunto l’accordo e la procedura di licenziamento, partita il 3 aprile e che riguarda 85 lavoratori di 4U Servizi, rimane ancora aperta. Una notizia tragica per queste famiglie palermitane che per Pasqua non avranno nulla da festeggiare. Domani è previsto un incontro a Palazzo delle Aquile con il sindaco Orlando e l’assessore Marano a cui chiederemo un intervento immediato e concreto per salvare questi lavoratori”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario della UilCom Sicilia, dopo l’incontro di oggi presso la sede del call center. E aggiunge: “Dopo cinque procedure di mobilità siamo arrivati all’epilogo. Le ore di lavoro disponibili non sono sufficienti a garantire tutti i lavoratori e le commesse continuano ad essere spostate da una società all’altra e tra gli azionisti c’è sempre lo stesso imprenditore a capo di 4U. Il licenziamento così è sempre più vicino. Infine solleciteremo Wind a farsi carico dell’accordo di un anno fa, in Prefettura, riguardante il cambio di appalto, da 4U ad Abramo, della gestione dei clienti Wind. Rispetto al piano originale sono transitati, infatti, meno lavoratori”.

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Regione, Crimi: “Il presidente Ardizzone ci ha ascoltato, l’articolo 23 non verrà portato in aula”.

Palermo. “L’articolo 23 che avrebbe creato forti disparità tra i dirigenti regionali non verrà portato in aula. Lo ha garantito il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone che stamane all’Ars ha ascoltato e accolto le richieste di questo sindacato”. Lo affermano Luca Crimi e Alessandra Di Liberto della Uil Fpl Sicilia, che aggiungono: “Il testo avrebbe blindato il diritto alla carriera solo a 490 super dirigenti su 1.371 senza tenere conto del merito e della professionalità”. E i sindacalisti continuano: “Il presidente Ardizzone si è impegnato ad aprire un tavolo di confronto per un apposito disegno di legge che tuteli tutti i lavoratori, dipendenti del comparto e dirigenti, anche attraverso percorsi di riqualificazione che consentano un migliore utilizzo del personale. Chiediamo, infine, avendo avuto conferma della disponibilità economica, di aprire la trattativa per il rinnovo dei contratti dei dipendenti regionali subito dopo l’approvazione della Finanziaria”.

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Difesa diritti Lgbt, firmato protocollo tra Uil Messina e Arcigay Messina

Messina. Siglato il terzo protocollo in Sicilia, di durata biennale, tra l’Arcigay,  rappresentata da Rosario Duca, e la Uil Messina, guidata da Ivan Tripodi.  La tutela dei diritti è alla base della politica della Uil Sicilia, sensibile a qualsiasi intolleranza nei luoghi di lavoro e contro ogni azione discriminate. Il progetto, avviato dal Coordinamento dei Diritti, con il suo responsabile Pietro Nocera, viene portato avanti nell’isola dal Coordinamento Pari Opportunità e il suo Coordinamento Diritti. “In un momento politico difficile,  visto il riemergere di forze ostili alla libertà individuale – sostiene Rosario Duca, presidente di Arcigay Messina – diventa di vitale importanza realizzare quelle tutele contro le discriminazioni anche nel mondo lavoro. E Mazze’ aggiunge: “Un segnale di accoglienza che ci responsabilizza e ci impegna come forte riferimento per contrastare le discriminazioni e le intolleranze”.