Palermo. “Il Ponte sullo Stretto rappresenta il progetto strategico più importante per includere Sicilia e Calabria in una dinamica di sviluppo economico. La scelta di abbandonare la costruzione dell’opera a favore di altri interventi si è dimostrata sciagurata. Senza il Ponte, infatti, queste due regioni sono state tagliate fuori dall’Alta velocità e, quindi, da un sistema di collegamenti efficienti. C’è da sottolineare, inoltre, che l’abbandono dell’opera, costata sino ad oggi 350 milioni in progettazione, costerebbe al Governo nazionale 1,2 miliardi di penali”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Siamo sempre stati a favore della costruzione del Ponte perché darebbe lavoro a migliaia di famiglie e farebbe decollare altri progetti per migliorare infrastrutture e collegamenti dell’isola. Opere del genere – continua il leader della Uil Sicilia – si sono realizzate, e si realizzano, in tutto il mondo in condizioni di sicurezza, tutelando sempre l’ambiente. Infine, sulle preoccupazioni di infiltrazioni mafiose negli appalti, crediamo che questo possa essere un banco di prova per affermare che nel Mezzogiorno, con i dovuti controlli, realizzare investimenti nella legalità sia possibile. La cultura del “No” blocca tutto: investimenti, sviluppo e buona occupazione. Bisogna dare invece una prospettiva nuova e di speranza”.
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Edilizia, Feneal Uil Filca Cisl e Fillea Cgil: “Insieme a Comune di Palermo tavolo di confronto permanente.
Palermo. Un tavolo di confronto permanente per monitorare spese, opere, progetti e durata degli interventi previsti nel Patto per Palermo. A dare il via libera, alla richiesta di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, e’ stato lo stesso sindaco Leoluca Orlando, in compagnia dell’assessore Emilio Arcuri, oggi all’incontro organizzato da sindacati e lavoratori. Durante il confronto sono stati chiariti tempi e risorse disponibili per le opere cittadine, necessarie per risollevare il settore ma soprattutto i lavoratori, da troppo tempo in mezzo alla strada. L’amministrazione comunale ha indicato, con un cronoprogramma alla mano, somme e interventi a partire da quest’anno e sino al 2023 (54 milioni nel 2017; 80 milioni nel 2018; 145 milioni nel 2019; 130 milioni nel 2020; 102 milioni nel 2021; 90 milioni nel 2022; 55 milioni nel 2023), contestando le azioni del governo regionale che ha impedito l’avvio di opere fondamentali, come quelle del collettore fognario. “Abbiamo apprezzato l’apertura del sindaco Orlando, attento alla crisi che ha colpito il settore dell’Edilizia e lasciato senza soldi e lavoro centinaia di famiglie – dicono Ignazio Baudo, segretario generale della Feneal Uil Palermo, Antonino Cirivello segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani e Francesco Piastra, segretario generale della Fillea Cgil – . Non usciamo ancora soddisfatti da quest’incontro ma senza dubbio più motivati. L’amministrazione comunale, a differenza del Governo Crocetta, ha scelto la via del confronto. Non ha ignorato le richieste e le proposte di sindacati e lavoratori. Adesso siamo pronti ad incontrarci ogni mese per capire modi e tempi di opere e interventi che riguardano la nostra città. Non c’è più tempo da perdere, solo nel centro storico sono oltre mille gli edifici che hanno bisogno di manutenzione. Per non parlare degli interventi che riguardano la viabilità. Occorre rendere cantierabili subito queste opere e dare buon occupazione a migliaia di lavoratori che da anni vivono senza stipendio”. Intanto il prossimo 6 ottobre e’ in programma un’assemblea e il settore e’ comunque pronto ad una mobilitazione.
Sanità, Barone e Tango: “Piano di rimodulazione fallimentare. Serve rilancio non solito scaricabarile della politica”.
Palermo. “Non siamo d’accordo con il piano di rimodulazione della rete ospedaliera, mai condiviso e fallimentare, che non tiene conto delle esigenze dei siciliani e del territorio. Da oltre un anno assistiamo ad annunci e proclami e adesso il rischio concreto è che, applicando le nuove disposizioni, avremo una sanità sempre più povera e carente e saranno bloccate le assunzioni. La Sicilia meriterebbe, invece, una gestione più seria e più incisiva del settore”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, ed Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia, che aggiungono: “Bisogna certo applicare le norme e riorganizzare le strutture sanitarie ma con un processo condiviso che tenga conto delle esigenze del territorio senza buttare al vento anni di esperienze, progetti e professionalità. Non intendiamo più accettare il solito scaricabarile della politica che nulla risolve. La sanità ha bisogno di essere rilanciata e subito”.
Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy
PMA, Mazzè: “Contrari alla bocciatura del “Papardo”. Assessore Gucciardi ci ripensi”.
Palermo. “Per un minimo ritardo, la Regione siciliana ha deciso di bocciare l’ospedale “Papardo” di Messina quale centro di procreazione medicalmente assistita. Una decisione che ci scoraggia e che non appoggiamo”. Lo sostiene la coordinatrice Pari Opportunità della Uil Sicilia, Grazia Mazzè, che continua: “La Legge 40 è già piena di punti deboli e le donne, costrette a ricorrere alla procreazione assistita, devono essere agevolate nella scelta di una struttura nel proprio territorio e non costrette a spendere un sacco di soldi per emigrare al Nord. Non può essere un ritardo di sei giorni nell’invio della documentazione a determinare la bocciatura di un ospedale così importante che lavora da anni a questo progetto. Chiediamo, quindi, all’assessore Gucciardi di rimediare e lo invitiamo a dare un senso alle risorse investite sulla struttura messinese per adeguarla al progetto”.
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Ospedale di Cefalù, Tango: “Ridimensionamento inaccettabile. Pronti a dare battaglia”.
Palermo. “E’ una delle strutture più qualificate della Sicilia, che ogni anno conta 7.200 ricoveri. Per questo il ridimensionamento dell’ospedale di Cefalù, che possiede i requisiti per essere classificato come presidio di primo livello, sarebbe inaccettabile. I tagli, in un territorio così vasto e popoloso, produrrebbero solo gravi carenze sanitarie e occupazionali”. Lo sostiene Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia, che aggiunge: “Siamo pronti a dare battaglia affinché non venga chiuso alcun reparto in una struttura di così alto livello. E’ necessario garantire assistenza ai cittadini e tutelare i posti di lavoro”.
Emergenza Scuole, Barone: “A rischio istruzione e incolumità degli studenti per colpa di politici irresponsabili”.
Palermo. “L’irresponsabilità della classe politica siciliana rischia di bloccare anche l’apertura delle scuole superiori che non hanno i soldi per pagare le bollette di luce, acqua e telefono. E’ drammatico l’appello dei presidi che, senza i fondi delle ex Province, in alcuni casi hanno dovuto utilizzare le risorse destinate alla manutenzione rischiando conseguenze giudiziarie ma soprattutto l’incolumità degli alunni stessi. Se dovesse crollare un cornicione a chi sarà attribuita la colpa”? A raccogliere l’allarme è Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che continua: “I nostri politici hanno bloccato la Finanziaria bis, incuranti delle conseguenze, per i soliti giochetti clientelari. E queste sono le conseguenze: non solo migliaia di lavoratori dei Consorzi senza stipendio ma giovani siciliani con il diritto allo studio negato. Non ci appassiona distinguere le responsabilità dei singoli ma bisogna prendere atto che in questa situazione di caos non si può andare avanti”.
Sviluppo Italia, Uil Sicilia: “Subito confronto per dare garanzie a questi lavoratori”.
Palermo. Da 15 mesi non percepiscono lo stipendio e adesso sono partite le procedure di licenziamento per i 75 lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia. E’ scattato, quindi, il conto alla rovescia entro il quale è necessario trovare una soluzione concreta per salvare queste famiglie e non limitarsi ad annunci e promesse contraddittorie. I lavoratori di Sviluppo Italia devono passare alle Partecipate regionali. Per la Uil Sicilia serve, quindi, un “confronto immediato. Sono figure che porterebbero commesse e professionalità agli enti, valorizzandoli, e nulla toglierebbero agli altri lavoratori”.
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Formazione, Raimondi: “Bene piano per l’emergenza ma non basta“.
Palermo. “Senza dubbio il piano per l’emergenza della Formazione professionale, messo a punto dal governo Renzi rappresenta un passo in avanti. Ma non è certo sufficiente a risolvere tutti i problemi. Adesso tocca al governo Crocetta, senza più alibi, far ripartire il settore e tutelare tutti i lavoratori, disoccupati e operatori”. Lo dice Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Dopo tanti annunci non c’è più tempo da perdere. I siciliani vivono da troppo tempo in condizioni disperate. Serve attivare subito, come già avviene in tutte le altre regioni d’Italia, le misure di aiuto per tutti quei lavoratori che hanno perso il posto o per chi è in cerca di occupazione”. Nella foto, di autore incerto disponibile su internet, il ministro Poletti
Rifiuti, Barone: “Subito riforma del settore e termovalorizzatori o scoppierà il caos“.
Palermo. “Come era facile prevedere, continuando così ad agosto avremo a che fare con montagne di rifiuti e rischio epidemie. Per non parlare dei danni incalcolabili al turismo. In Sicilia l’emergenza rifiuti è ogni giorno più ingestibile e la confusione – nell’attesa di un piano di riforma del settore – regna sovrana. E’ sempre il solito e irresponsabile governo regionale che non ha la volontà, o non è capace, di decidere su questioni vitali per la nostra Isola. Assistiamo a un continuo litigare e smentirsi tra assessori e presidente, per non parlare di quello che succedere quando i provvedimenti passano dall’Ars”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “La soluzione all’emergenza non può certo essere la spedizione a caro prezzo dei rifiuti all’estero che costringerà i cittadini a pagare di più per un servizio inefficiente. Servono, invece, direttive chiare e inoppugnabili e avviare il confronto per un corretto utilizzo delle risorse umane che permetta a tutela dei posti di lavoro e servizi, implementando prima di tutto la raccolta differenziata. E, infine, va avviata subito la costruzione dei termovalorizzatori, indispensabili in qualsiasi sistema di raccolta. Anche il più evoluto. Occorrono risposte immediate. Non è più tempo degli annunci e questo sindacato non starà fermo a guardare”.
Reddito di cittadinanza, Barone: “Governo regionale assente all’Ars? Solo promesse da campagna elettorale”.
Palermo. “Continuano le promesse da campagna elettorale. Non ultima quella dell’introduzione del reddito minimo per i poveri, annunciato trionfalmente dal presidente Crocetta che però ha disertato la riunione convocata all’Ars, oggi in commissione, con la consapevolezza che dalle promesse non si passerà mai ai fatti. La cosa più grave è che si speculi sulla disperazione in cui versano migliaia di famiglie siciliane”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Non capiamo con quali risorse si dovrebbe finanziare questo reddito di cittadinanza, a chi andrebbe destinato e come evitare di trasformarlo in uno strumento clientelare. Il governo regionale farebbe meglio a non perdere altro tempo con annunci demagogici e a dare invece risposte concrete alle tante emergenze che questo sindacato ha già evidenziato e rispetto alle quali continua a sfuggire”.