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Uil Sicilia, Borrelli entra a far parte della segretaria regionale

Palermo. Il Consiglio generale confederale della Uil Sicilia, su proposta del segretario generale Claudio Barone, ha eletto Gianni Borrelli nuovo componente della segreteria regionale con delega su Palermo. Borrelli, 55 anni sposato e padre di due figli, è impegnato nell’attività sindacale da oltre vent’anni. E’ già segretario della UilTemp Palermo, la categoria che si occupa dei precari, e responsabile del Pubblico Impiego della Uil Sicilia.

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Formazione, Raimondi: “Nuovo ritardo sull’accreditamento degli enti. Basta lentezze, servono risposte immediate per il settore”.

Palermo. “Non sono ancora pronte le nuove regole sull’accreditamento degli enti. Per questo motivo la dirigente Rosa Corsello si è trovata costretta a rinviare di altri 15 giorni la presentazione dei progetti per avviare le Agenzie per il Lavoro che affiancheranno i Centri per l’Impiego in Sicilia. Slitta anche l’inizio dei nuovi corsi di Formazione e la gran parte dei settemila lavoratori non potranno rientrare in servizio e nemmeno percepire il sostegno al reddito. Insomma è una vera e propria emergenza sociale a cui il Governo Crocetta ancora oggi non è riuscito a dare risposte concrete”. L’allarme lo lancia Giuseppe Raimondi, segretario regionale della Uil Sicilia, che spiega: “Il dipartimento Istruzione e Formazione, sino ad oggi, non è riuscito a mettere in campo procedure amministrative veloci in grado di dare risposte immediate ai bisogni del settore: dai lavoratori agli allievi e dall’avvio dei corsi sino alla presentazione di nuovi progetti mandando il settore nel caos. Continuando a rispettare questa tabella di marcia, è sicuro che in Sicilia, anche le risorse europee saranno spese in minima parte. Ricordiamo, infatti, che è già trascorso un anno dall’approvazione del Por Fse e non si conoscono ancora uffici ed enti intermedi che dovranno gestire i fondi”. Raimondi aggiunge: “Continuiamo a chiedere agli Enti di non licenziare ma di adottare ogni strumento utile per la tutela del posto di lavoro in attesa che il sistema riparta. Al Governo regionale, invece, di assumere una posizione chiara e netta per assicurare il funzionamento del settore. La Uil, da sempre aperta al confronto, continuerà a spingere per la riforma della Formazione. Senza risultati saremo presto costretti a ritornare in piazza”.

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Lavoro e sviluppo, Barone: “In Sicilia è un disastro. E’ necessario cambiare subito rotta“.

Palermo. “In Sicilia negli ultimi 4 anni sono andati in fumo 170mila di posti di lavoro. Dati alla mano il Pil nell’Isola, dal 2008 al 2014, è caduto del 17%. In particolare -40% nell’Industria e -58% in quello delle Costruzioni. Non ci sono prospettive per i giovani (il 54% è senza lavoro) di trovare occupazione e per i precari (circa ventimila) è sempre più difficile ottenere l’ennesima proroga dei contratti. Insomma è un disastro”. Lo dice Claudio Barone segretario generale della Uil Sicilia, che stamane a Palermo ha aperto i lavori del Consiglio regionale affrontando tutte le emergenze siciliane. E continua: “Nella Formazione professionale, la mancanza di una riforma ha causato settemila licenziamenti mentre si vuole tagliare sui Forestali senza, però, provvedere ad una seria politica di tutela del territorio. Drammatica la condizione in cui versano i collegamenti: autostrade interrotte, rete stradale colabrodo, collegamenti marittimi e ferroviari insufficienti. In queste condizioni è difficile attirare investimenti e creare buoni posti di lavoro. Serve rilanciare l’economia ma bisogna fare presto perché nel frattempo le imprese chiudono e si blocca la strada a nuovi investitori, non ultimo la San Pellegrino che continuando così rinuncerà alle sue attività nell’Isola”. Il leader della Uil Sicilia aggiunge: “Siamo stati la prima regione d’Italia ad annunciare l’abolizione delle Province. Ad oggi siamo l’unica regione a non avere questa norma. La Delrio, seppure discutibile, ha comunque consentito di attivare nel resto del Paese procedure di mobilità e ricollocazione del personale. Invitiamo il Governo regionale, ancora una volta, ad appassionarsi meno ad esercizi di capziosa ingegneria istituzionale per aprire un confronto vero su personale, finanziamenti e funzioni dei soggetti che devono subentrare alle ex Province. Anche per la riforma del Sistema dei Rifiuti è in atto un braccio di ferro. Il Governo regionale, infatti, ha bloccato la costruzione dei grandi termovalorizzatori e si è scatenata la guerra delle discariche. Il Governo nazionale assegnerebbe alla Sicilia la costruzione di tre termovalorizzatori ma ci sembra più condivisibile l’ipotesi di realizzarne di più, più piccoli ma con una migliore collocazione. Sugli Enti locali – continua Barone – grava anche la spada di Damocle dei precari. La legge D’Alia impone tra due mesi di stabilizzarli o licenziarli. E’ necessario, quindi, prevedere subito un meccanismo di incentivi e disincentivi che renda possibile almeno l’inizio di questo processo. Non è importante solo tagliare. Bisogna vedere se si colpiscono anche sprechi e servizi e bisogna evitare la macelleria sociale. Utilizzare i Fondi Ue – precisa Barone – è importante anche per far ripartire il settore produttivo, come quello dell’Edilizia. I dati dell’Ance descrivono un drammatico crollo dovuto al blocco degli appalti pubblici. Il che è paradossale se guardiamo alla condizione in cui versano i collegamenti della nostra regione. Occorre subito un piano di manutenzione straordinario e di messa in sicurezza della rete e del territorio. L’altra infrastruttura necessaria per nostra regione è la banda larga. Su sette miliardi di euro previsti per il nostro Paese, quasi 250milioni potrebbero essere spesi in Sicilia. Anni di lavoro per metalmeccanici e telefonici. Bisogna dare una spinta e la può dare solo il sindacato e il mondo del lavoro. Oggi assistiamo con preoccupazione a una classe politica regionale che pensa solo a tirare avanti sino a fine legislatura. La Uil in Sicilia, come nel resto d’Italia, darà battaglia convinta che ci sono tutte le condizioni per cambiare. Ma in meglio”.

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Regione, Barone: “Blocco della spesa? Governo spieghi adesso che cosa intende fare per evitare drammi e disagi”.

Palermo. “Il Governo regionale deve spiegarci cosa comporterà questo annunciato blocco della spesa. Non basta dire che saranno garantiti gli stipendi dei dipendenti regionali per poi scoprire, invece, che non lo saranno quelli di migliaia di lavoratori che dipendono in modo indiretto dall’Amministrazione (dalla Formazione professionale, agli esattoriali sino alle Partecipate). Bisogna capire, inoltre, se saranno disponibili le risorse per le emergenze che si verificano oramai ogni giorno nell’Isola, come le autostrade e le strade franate” . A commentare le dichiarazioni dell’assessore Baccei dopo l’audizione di oggi alla Corte dei Conti è il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Il Governo Crocetta ha sino ad ora disatteso un obbligo di legge che prevede di sentire le parti sociali nella predisposizione della manovra finanziaria. La drammatica crisi di liquidità in cui versa la Regione è nota. Non si può fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia ma bisogna individuare soluzioni, prima che scoppino le emergenze e la situazione diventi drammatica. Per questo continuiamo a chiedere con forza un confronto vero.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Formazione, Raimondi: “Siamo al collasso. Servono risorse e un’azione di Governo forte per rilanciare il settore”.

Palermo. “La Formazione professionale oggi versa in una drammatica condizione. Le nuove regole sull’accreditamento dei nuovi organismi, infatti, non sono ancora pronte e questo ritarda anche la partenza delle nuove Agenzie per i lavoro. Le attività, concluse lo scorso giugno, ripartiranno forse a marzo dell’anno prossimo e la gran parte dei settemila lavoratori non potrà percepire nemmeno il sostegno al reddito. Insomma è una vera e propria emergenza sociale a cui il Governo ancora oggi non è riuscito a dare risposte concrete”. Lo dice Giuseppe Raimondi, segretario regionale della Uil Sicilia, che spiega: “Questo sindacato è stato l’unico a portare avanti un reclamo alla Corte di giustizia europea contro la discriminatoria esclusione degli enti di formazione dalla Cigd. E continueremo la nostra battaglia fino a quando il ministero del Lavoro non sarà condannato. Oggi chiediamo agli Enti di non licenziare ma di adottare ogni strumento utile per la tutela del posto di lavoro in attesa che il sistema riparta. Al Governo regionale – continua Raimondi – di appostare, invece, nella prossima manovra economica tutte le risorse europee, nazionali e regionali da destinare alla Formazione nei prossimi tre anni, rilanciando il settore e ridando fiducia a migliaia di famiglie al momento abbandonate e in grave crisi economica. La Uil, da sempre aperta al confronto, continuerà a spingere per la riforma del settore”.

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Trasporti, Falanga: “Settore al collasso e Governo regionale taglia servizi. Il 6 ottobre pronti a nuovo sciopero”.

Palermo. “Il settore dei Trasporti pubblici in Sicilia è al collasso e sino ad oggi, nonostante scioperi e proteste, nessuna risposta concreta è arrivata dal Governo regionale, che anzi continua a tagliare servizi essenziali per la cittadinanza. Per questo abbiamo indetto per il prossimo 6 ottobre un altro sciopero di sei ore”. Lo dice Agostino Falanga segretario della Uil Trasporti, che aggiunge: “I tagli previsti al settore urbano ed extraurbano determineranno una crisi irreversibile delle aziende, anche quelle più virtuose. Per questo, insieme a Filt Cgil e Fit Cisl chiediamo alla politica, sino ad oggi assente ed incapace, l’attivazione di un tavolo tecnico e di avviare una riforma per rilanciare il settore. Chiediamo a tutti i lavoratori di aderire allo sciopero e ci scusiamo con i cittadini per i possibili disagi, convinti però che la nostra sia una legittima protesta”. Le aziende che aderiranno allo sciopero: ANAV – FITTEL dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. AST dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 20.30. AMAT dalle 9.30 alle 17.30. ASSTRA dalle 9.30 alle 17.30.

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Regionali, Tango e Crimi: “Ma quale mobilità trasparente. L’obiettivo di Pistorio è abrogare le relazioni sindacali e lasciare la gestione nelle mani della politica“.

Palermo. “Si è persa una buona occasione, quella di siglare l’accordo e rendere la mobilità dei dipendenti regionali finalmente trasparente, equa, produttiva ma soprattutto conforme alla normativa nazionale. Le aperture da parte della Uil Fpl, per dare la possibilità alla Regione di superare tutte le ingessature e riorganizzare il settore, ci sono state ma a sorpresa l’assessore Pistorio ha voluto introdurre una clausola vessatoria e illogica che chiedeva di azzerare le norme contrattuali. Una richiesta chiaramente irricevibile che lascia alla politica la possibilità di agire, come al solito, senza controlli e in maniera inefficiente e clientelare”. Lo dicono Enzo Tango e Luca Crimi che dopo l’incontro di oggi continuano: “Abbiamo capito che l’obiettivo è quello di abrogare le relazioni sindacali e di annullare le fonti del diritto del lavoro. Non accetteremo queste condizioni né tantomeno che il caos della macchina burocratica regionale sia scaricato sulle organizzazioni sindacali, a cui oggi è stato negato di svolgere qualsiasi ruolo nei processi di mobilità. Il Governo Crocetta che ha scelto di mettere da parte i sindacati non si potrà lamentare quando i lavoratori scenderanno in piazza a protestare per il rispetto delle leggi e dei contratti”.

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Regionali, Tango: “I diktat della politica non ci intimidiscono. Firmiamo l’accordo solo se i lavoratori saranno tutelati”.

Palermo. “La Uil Fpl non è affatto intimidita dai diktat della politica e firmerà l’accordo sulla mobilità dei regionali solo se il testo sarà migliorato con regole che garantiscano la trasparenza ed evitino abusi e clientelismi”. Lo dice lo stesso segretario generale, Enzo Tango, che risponde così all’ultimatum dell’assessore Pistorio. E aggiunge: “Questo sindacato è pronto a dare il via libera a patto che ci siano significative salvaguardie per i lavoratori e si possa verificare che gli spostamenti siano davvero utili. Bisogna anche prevedere un supporto formativo per migliorare l’organizzazione del lavoro. Una buona mobilità non ci spaventa, anzi la invochiamo, ma non accetteremo pasticci e caos”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet – Policy 

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L’appello di Barone al ministro Delrio: “La Sicilia ha un disperato bisogno di infrastrutture e trasporti. A rischio anche il futuro di migliaia di lavoratori.

Palermo. “La Sicilia ha un disperato bisogno di interventi per migliorare infrastrutture e trasporti. A crollare, infatti, non sono solo le autostrade ma tutto il sistema statale. Il trasporto via mare è nel caos mentre la rete ferroviaria, già insufficiente, non è grado di supplire al deficit degli altri vettori. Occorrono, quindi, progetti concreti e immediati non solo per fronteggiare le emergenze ma anche per programmare un vero sistema dei trasporti che non tagli la nostra Isola dal resto del Paese, vanificando anche i trend positivi come quello registrato quest’anno dal turismo”. E’ questo l’appello che il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, lancia al ministro Delrio oggi a Palermo. “La riconversione dello stabilimento Ansaldo Breda, in centro di manutenzione e riparazione dei treni – continua il leder della Uil Sicilia -, è un primo passo nella direzione giusta. Non solo perché salva centinaia di posti di lavoro ma perché fornisce un servizio indispensabile per recuperare buona qualità nei trasporti. L’accordo sindacale siglato negli ultimi giorni dimostra, inoltre, che da un confronto di merito si riescono a trovare soluzioni non assistenziali ma produttive”. E il segretario Barone conclude: “La politica non deve però dimenticare altri interventi importanti per la nostra Isola, come lo sblocco della costruzione del grande bacino galleggiante per il Cantiere navale e verificare lo stato dell’arte per l’auto elettrica a Termini Imerese. Dobbiamo pensare ai lavoratori che rischiano di non avere nemmeno più il sostegno al reddito ma soprattutto alla necessità di difendere quel poco che resta del tessuto industriale siciliano”.

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Uilm, Comella: “I lavoratori di Termini in condizioni drammatiche. Governo Renzi ha tradito tutte le promesse ma indietro non si torna”.

Palermo. “E’ inaccettabile che, dopo quattro anni dal primo accordo di reindustrializzazione, nulla ancora sia partito. I lavoratori hanno fatto grossi sacrifici nella speranza della ripresa del sito, ma fino ad ora il Governo Renzi ha tradito tutte le promesse. Ecco perché la Uilm respinge l’ipotesi di azzerare tutto. Anzi chiede che si arrivi subito alla firma del Contratto di Sviluppo, più volte annunciato, e indispensabile per avviare investimenti e lavoro”. Lo dice Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo, dopo la riunione del comitato direttivo di in vista dell’incontro del 29 settembre al ministero dello Sviluppo economico, per discutere della drammatica vertenza che riguarda i lavoratori di Termini Imerese. E Comella continua: “Vogliamo capire l’impatto che avrà la nuova normativa del Jobs Act sull’accordo di Termini Imerese, visto che riduce sia le possibilità di utilizzo e la durata degli ammortizzatori sociali, già alla base del piano industriale e garantiti dal Governo nazionale”. Inoltre la Uilm “ribadirà l’esigenza di sapere cosa è successo al piano di industrializzazione di Mossi-Ghisolfi e Landi, che avrebbe dovuto offrire occupazione per i lavoratori dell’Indotto, oggi in cassa o mobilità. Infine, solleciteremo la riapertura del bando per le manifestazioni di interesse”.