Indietro

Contratti-pirata, la battaglia della Uil

Diversa l’azienda, differente la paga, sia pur a parità di mansioni. È lo scandalo creato dalla giungla di contratti-pirata di cui sono vittime innanzitutto le lavoratrici e i lavoratori, ma anche le imprese virtuose. Per questo, è significativo come Confcommercio Ragusa abbia voluto intervenire pubblicamente su un fenomeno che la Uil, con il suo leader PierPaolo Bombardieri, denuncia da sempre”. Lo affermano Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, e Giovanni D’Avola, segretario territoriale Uil Sicilia con delega su Ragusa, commentando la nota in cui il responsabile della Segreteria provinciale di Confcommercio iblea, Corrado Lupo, parla di “dumping sociale, non solo economico” provocato da chi adotta contratti che possono, peraltro, diventare “un boomerang per l’azienda stessa”. Lupo, quindi, sottolinea che gli accordi “firmati con Cgil, Cisl e Uil garantiscono certezze su orari, flessibilità, bilateralità”.

Lionti e D’Avola aggiungono: “La nostra organizzazione di categoria, la UilTucs, ha recentemente rimarcato che in un anno la differenza di reddito tra lavoratori può arrivare anche a oltre 7mila euro pur avendo, vogliamo ribadirlo, parità di mansioni. Tantissimi, così, si trovano persino a rischio povertà a causa di intese siglate da sigle la cui reale rappresentatività andrebbe verificata pure nel settore privato, come chiede la Uil, per favorire la trasparenza della contrattazione. Avvertiamo il diritto e il dovere di rivendicare dignità e rispetto per chi è penalizzato da questo stato di cose. Fa piacere ritrovarsi con un’associazione datoriale, Confcommercio, a condividere un allarme che investe pure il mondo delle imprese generando concorrenza sleale. Nel terziario, ma non solo”. “Minori tutele, minori diritti e spesso stipendi inferiori a parità di compiti – concludono gli esponenti del Sindacato delle Persone – sono un’insopportabile e diffusa aberrazione nel mercato del lavoro. Nessun ricatto occupazionale può giustificare offerte al ribasso, senza sicurezza né rispetto. Con le imprese sane e con le loro associazioni siamo pronti, a Ragusa e ovunque, a portare avanti un confronto di crescita per tutti fondato sull’equità sociale”.

  Indietro

Ast, Uil Uiltrasporti e Uiltemp Sicilia: “No agli esuberi”

 UIL Sicilia, Uiltrasporti Sicilia e UilTemp Sicilia esprimono forti preoccupazioni in merito al piano riorganizzativo di AST, che è stato illustrato oggi nel corso di una seduta della IV Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana. Il nuovo assetto prevede sessantacinque esuberi tra i lavoratori in somministrazione e trenta trasferimenti nell’organico diretto. La distribuzione territoriale coinvolge diverse province: dieci esuberi a Palermo, uno a Trapani, trentadue a Catania, ventidue a Messina e venticinque a Siracusa. È inoltre prevista la richiesta di nuovo personale per l’unità di Modica, dove sarebbero attivati sei nuovi posti come operatori di esercizio.

Durante l’audizione, il presidente dell’azienda ha comunicato l’intenzione di pubblicare, entro il mese di settembre, un bando di concorso per l’assunzione di nuovi autisti, meccanici e amministrativi. Secondo quanto chiesto dalle organizzazioni sindacali, vi potranno partecipare anche i lavoratori in somministrazione, ai quali potrebbe essere riconosciuto un punteggio aggiuntivo sulla base dell’esperienza maturata nel servizio extraurbano.

UIL Sicilia, Uiltrasporti Sicilia e UilTemp Sicilia chiedono con urgenza un confronto trasparente prima di qualsiasi riorganizzazione: “Questa decisione improvvisa ci lascia perplessi e ci porta a chiederci se i colloqui avuti finora siano stati realmente volti a trovare soluzioni condivise o solo una perdita di tempo, dietro la quale si celava l’intenzione di procedere comunque in modo unilaterale”, affermano i segretari generali Luisella Lionti (UIL Sicilia), Katia Di Cristina (Uiltrasporti Sicilia) e Danilo Borrelli (Uiltemp Sicilia).

“I lavoratori AST, diretti e in somministrazione, rappresentano un valore strategico per la tenuta del servizio pubblico regionale. Sono stati il presidio fondamentale nei momenti più critici e oggi meritano certezze e rispetto – sottolineano i segretari – Chiediamo che nessuno venga lasciato indietro. Ogni ipotesi di riorganizzazione deve partire dalla salvaguardia occupazionale, riconoscendo il contributo di chi ha garantito quotidianamente mobilità e continuità del servizio”.

“In tutte le sedi coinvolte, la prospettiva di perdere decine di posti di lavoro crea allarme e disorientamento – aggiungono – Occorre attivare subito un percorso condiviso e trovare soluzioni che garantiscano la continuità occupazionale, valorizzando l’esperienza di chi ha già operato con competenza e responsabilità. Chiediamo all’azienda di aprire un confronto serio e concreto, dove le dichiarazioni trovino riscontro in azioni coerenti. È indispensabile sospendere ogni iniziativa di riorganizzazione finché il dialogo con le parti sociali non sarà concluso”.

Secondo i sindacati, il piano prospettato non migliorerebbe il servizio di mobilità. Al contrario, comporterebbe solo ricadute negative sul piano occupazionale, con conseguenze pesanti sia per i lavoratori sia soprattutto per il servizio reso ai cittadini.

  Indietro

Autorità portuale, Lionti e Di Cristina (Uil e Uil Trasporti Sicilia): “La nuova governance assicuri continuità, esperienza e dialogo con i sindacati”.

Palermo. In vista della designazione del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, la Uil Sicilia e la Uil Trasporti Sicilia, guidate da Luisella Lionti e Katia Di Cristina, ritengono fondamentale garantire continuità istituzionale e una scelta basata su merito e conoscenza del settore. Le organizzazioni sindacali evidenziano come l’attuale fase di sviluppo e rinnovamento, avviata sotto la presidenza di Pasqualino Monti, abbia rappresentato un punto di svolta per il sistema portuale siciliano, portando investimenti significativi, ammodernamento delle infrastrutture e attenzione alla qualità del lavoro. “È necessario – precisano le segretarie – che la prossima figura alla guida dell’Autorità abbia esperienza e una giusta preparazione ma soprattutto la capacità di coniugare sviluppo, legalità e buona occupazione. Serve, inoltre, consolidare i percorsi già avviati attraverso il confronto. Deve essere una governance capace di accompagnare il cambiamento – aggiungono – tutelando i diritti dei lavoratori e valorizzando il territorio”. Infine, il sindacato rivolge un appello alla politica e alle istituzioni affinché la nomina avvenga nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione.