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Lavoro, Raimondi: “Bollino etico e apprendistato, siglati due accordi per manodopera e giovani“.

Palermo. Un bollino etico per le aziende, un sistema di certificazione che attesti l’essere in regola con le leggi e i contratti di lavoro, per fermare l’utilizzo di manodopera in nero o clandestina. Questo è l’obiettivo delle organizzazioni sindacali che hanno siglato l’accordo all’assessorato al Lavoro. “Dobbiamo mettere fine al caporalato, che in Sicilia coinvolge soprattutto i migranti – spiega Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia – spingendo le aziende, con l’introduzione della premialita’, a rispettare la legge e i diritti dei lavoratori. Per creare una rete di imprese etiche è necessario però coinvolgere le amministrazioni comunali”. Per il conseguimento di una “qualificazione” in azienda e’ stato firmato, invece, l’accordo per la disciplina dell’apprendistato professionalizzante. Il documento prevede che i contratti possano essere applicati, in tutti i settori privati, ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni e, senza limiti d’età, per chi usufruisce degli ammortizzatori sociali, andando incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese dell’isola che utilizzano questo tipo di personale.

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Ferrovie, Filt Cgil Fit Cisl e UilTrasporti: “Ars approva emendamenti, più vicina la firma del contratto di servizio”.

Palermo. “Accogliamo con soddisfazione l’approvazione all’Ars degli emendamenti necessari alla stipula del “Contratto di servizio” del trasporto su ferro in Sicilia. E’ una risposta concreta alla grande mobilitazione del sindacato, lo scorso 6 luglio a Palermo, e alle esigenze di cinque milioni di cittadini”. Lo sostengono le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti che aggiungono: “Sono in arrivo altri 83 milioni di euro (111.5 milioni annui sono già stati stanziati dal ministero dei Trasporti) e a breve ci sarà la firma del contratto decennale con Trenitalia che consentirà il rilancio del trasporto ferroviario, un servizio migliore e il rinnovo progressivo dell’intero parco rotabile, oggi tra i più vetusti d’Italia. In un momento di forte crisi economica – continuano i sindacati – la sottoscrizione del contratto, oltre a dare stabilità occupazionale all’intero comparto, consentirà di rilanciare la mobilità collettiva locale fra le varie province siciliane, calmierare le tariffe  e dare slancio allo sviluppo economico. Le ferrovie siciliane hanno oggi l’opportunità di recuperare un gap ventennale – continuano i segretari regionali di Filt-Cgil , Fit-Cisl e Uiltrasporti, Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga – e lo sviluppo economico passa da una rete ferroviaria ammodernata ed efficiente, integrata con porti e aeroporti in sinergia con il Trasporto pubblico su gomma”.

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Rifiuti, Barone: “In Sicilia un fallimento anche la raccolta differenziata. Basta chiacchiere e imbrogli”.

Palermo. “Dopo un’intera legislatura sprecata nel lanciare proposte e ipotesi, una più mirabolante dell’altra, era facile prevedere il fallimento di questo governo regionale sulla gestione dei rifiuti. Non è stato realizzato assolutamente nulla per mettere in sicurezza il settore e garantire servizi essenziali ai cittadini. In piena stagione turistica rischiamo il collasso del sistema e una vera e propria emergenza sanitaria”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che precisa: “Anche la tanto reclamata raccolta differenziata, già in fortissimo ritardo rispetto alle altre regioni, si è dimostrata un fallimento visto che molti sindaci non sono in condizione di praticarla perché mancano gli impianti di compostaggio. Insomma oltre al danno anche la beffa e nessuno accenna ad assumersi le proprie responsabilità mentre l’ipocrisia regna sovrana”. E il leader della Uil Sicilia conclude: “Chiediamo a chi si candida a governare l’Isola di dire con chiarezza quali soluzioni intende adottare sulla gestione dei rifiuti, senza troppe chiacchiere e imbrogli che hanno caratterizzato questa legislatura”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Ex Province, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Dipendenti ridotti alla disperazione. Politica irresponsabile, subito convocazione”.

Palermo. “Governo regionale e Ars, dopo avere realizzato un pasticcio con l’abolizione delle Province, continuano a operare in un clima di totale irresponsabilità. Bisogna rendere effettivamente disponibili le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti e consentire di svolgere servizi che erano di competenza degli enti. A Siracusa è già scoppiata la protesta ed è assurdo che i lavoratori, senza stipendio da mesi, debbano salire su una gru per difendere i diritti legittimi. Nulla di tutto ciò è all’attenzione della politica regionale sempre più intenzionata ad aggiungere, alla prossima campagna elettorale, l’elezione dei consiglieri provinciali in modo da disporre di qualche migliaio di galoppini in più per fini di partito”. Lo sostengono i segretari Gaetano Agliozzo e Clara Crocè della Fp Cgil, Gigi Caracausi e Paolo Montera della Cisl Fp e Vincenzo Tango e Luca Crimi della Uil Fpl Sicilia, che aggiungono: “E’ l’esempio più deteriore di una politica autoreferenziale che pensa solo a dinamiche di potere, poltrone e, in questo caso, poltroncine. Serve un’immediata convocazione per risolvere l’emergenza, la più grave quella di Siracusa dove ci sono dipendenti ridotti alla disperazione che hanno proclamato lo sciopero della fame, e decidere come rendere disponibili le risorse previste nel bilancio della Regione. Senza risposte concrete siamo pronti a eclatanti manifestazioni di protesta”.

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Ferrovie, Cgil Cisl Uil e Federazioni Trasporti “Subito la sigla del contratto di servizio e un accordo di programma quadro“.

“Il trasporto ferroviario siciliano è a rischio. È una priorità cambiare e migliorare la situazione che milioni di pendolari vivono ogni giorno. Regione siciliana e Trenitalia firmino subito il contratto di servizio, senza il quale rischiamo di vedere ridotta l’offerta commerciale già abbastanza carente, con possibili ricadute occupazionali. La politica regionale è stata finora distratta rispetto gli interessi dei cittadini e nei confronti dello sviluppo dell’Isola, manifesteremo per richiamare l’attenzione delle istituzioni”. Lanceranno così l’appello alla firma del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia, i sindacati confederali regionali e Federazioni Traporti, per voce dei segretari Cgil Cisl Uil Sicilia Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo, Claudio Barone, di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga, durante la mobilitazione regionale che si terrà giovedì 6 luglio a Palermo, con un sit in dalle ore 9,30 davanti la sede dell’Ars, in piazza Parlamento. I sindacati protesteranno e a fianco dei lavoratori del gruppo Fs e dei pendolari. Fra le richieste principali elencate stamani durante la conferenza stampa di Cgil Cisl Uil, “l’intervento concreto delle istituzioni e della politica regionale; la firma immediata del contratto di servizio con Trenitalia e lo sblocco dei finanziamenti previsti dalla Regione per l’acquisto di nuovo materiale rotabile; il via libera dunque da parte dell’Ars dell’emendamento che stanzia le risorse per il contratto, 83 milioni di euro necessarie dal 2020 al 2026 ad integrazione degli attuali 111 milioni. Se non verremo ascoltati – assicurano le organizzazioni sindacali –, siamo pronti ad aprire una stagione di vertenze per chiedere il Piano regionale dei Trasporti”. Ma non solo, fondamentale la proposta che lanceranno durante gli incontri già chiesti per la mattina di giovedì ai capigruppo, presidente, vice presidente Ars e al nuovo assessore regionale ai Trasporti: la sigla di un contratto di programma fra Regione e Rfi che preveda un elenco e un calendario certo per gli investimenti e adeguamenti della rete ferroviaria regionale all’offerta commerciale, per far partire subito i cantieri in Sicilia, senza ulteriori attese. “A giovarne sarebbero diversi settori trainanti dell’economia e si doterebbe finalmente la regione di un servizio ferroviario degno. L’obiettivo è la velocizzazione dei cantieri delle opere infrastrutturali già finanziate dal Governo e la costruzione di un Piano di Trasporti integrato, funzionale a garantire la mobilità e lo sviluppo dell’Isola” continuano i segretari. “In un momento di crisi economica in cui si dovrebbe rilanciare la mobilità collettiva locale fra le varie province siciliane, stiamo assistendo ad una strategia di immobilismo da parte della Regione. Lo sviluppo economico – spiegano Pagliaro, Milazzo, Barone, Spanò, Benigno e Falanga – passa da una rete ferroviaria ammodernata ed efficiente, integrata con porti e aeroporti in sinergia con il Trasporto pubblico su gomma”. Il primo contratto di servizio cosiddetto “ponte” perché della durata di due anni, è scaduto a dicembre del 2016. La Regione avrebbe dovuto siglare il nuovo accordo, stavolta decennale, entro lo scorso giugno. A preoccupare i sindacati infatti è il rischio concreto che senza il contratto che copre il periodo dal 2017 al 2026, i chilometri/treno verranno ridotti dagli attuali 9 milioni e mezzo a meno di 9 e che, con l’attivazione del nodo ferroviario di Palermo, appena terminati i lavori sull’anello e la linea Palermo-Punta Raisi, Trenitalia riduca i servizi su tutte le altre linee per mantenere questa offerta. Nel testo presentato in quarta Commissione all’Ars, Trenitalia ha inserito l’aumento degli attuali 101 mezzi del parco rotabile (sei treni jazz sono già stati acquistati nel 2016), con 5 treni cosiddetti stadler e sei swing nel 2018, altri sei swing nel 2019, 10 diesel e 14 elettrotreni Alstom fino al 2020, e altri 4 unità elettrotreni fino al 2022. I chilometri treno passerebbero nel 2020 (finanziando 113,2 milioni invece degli iniziali 111,5 milioni di euro), da 9,5 milioni chilometri/treno a 10,5 nel 2018 e 10,9 nel 2021. “Tutto ciò però soltanto se il contratto verrà firmato, altrimenti – spiegano i segretari -, i sei jazz acquistati torneranno a Roma, la produzione e quindi la copertura dei treni in Sicilia calerà e ci sarà un taglio sul personale mobile e di officina e addetto alla manutenzione. Sul fronte infrastrutturale inoltre, preoccupa fortemente la staticità dei cantieri di lavoro con forti ritardi sui tempi di consegna delle opere e difficoltà perfino a ipotizzare tempi ben definiti. Un immobilismo generale che lascia poco spazio allo sviluppo”. Con i nuovi treni previsti Trenitalia conta di coprire le tratte Palermo-Messina e il nodo di Palermo verso Punta Raisi, ma secondo i sindacati “non si può lasciare scoperta la Siracusa-Gela, appena attivata, e le zone centrali dell’Isola. Riteniamo – concludono – che il contratto di servizio e l’accordo di programma quadro devono essere i pilastri del Piano regionale dei trasporti Sicilia in un’ottica sinergica fra gommato e ferrovie”.

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Decreto Sud, Cgil Cisl e Uil Sicilia: “Grande opportunità per la ripresa. Da Governo Crocetta risposte chiare e coerenti“.

Palermo. “Gli interventi previsti dal “Decreto Sud” possono essere una grande opportunità di ripresa per settori dell’economia in crisi. La misura più importante è quella relativa all’istituzione della Zona economica speciale che in Sicilia attiverebbe incentivi, agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative oltre a strumenti di monitoraggio sull’utilizzo delle risorse Ue. Questi interventi possono invertire una fase di declino industriale e consentire la ripresa degli investimenti produttivi e della buona occupazione. Ecco perché oggi chiederemo al Governo Crocetta scelte chiare e coerenti in grado di recuperare i ritardi. In particolare quelli che riguardano il sistema delle autorità portuali e della logistica. La mancata nomina dei Presidenti determina a cascata l’impossibilità di nominare il Comitato di indirizzo per la gestione della Zes. L’obiettivo deve essere portare al confronto con il ministro De Vincenti, una proposta organica che rappresenti anche le istanze delle parti sociali”. Lo dicono Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia e Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiungono: “Nel decreto per il Sud sono previsti anche strumenti formativi per agevolare la riconversione professionale dei lavoratori espulsi dalle realtà produttive in crisi, e per questa misura chiederemo una corsia preferenziale al Governo nazionale. Anche la Regione siciliana deve fare la sua parte. Né è più possibile rinviare ancora il Piano dei rifiuti e quello energetico, dato il peso che questi settori hanno sulle condizioni di civile convivenza e il loro impatto in termini di sviluppo del Pil isolano. Bisogna intervenire – concludono Pagliaro, Milazzo e Barone – affinché non si continui a boicottare gli investimenti produttivi come già avvenuto con l’utilizzo improprio del Piano paesaggistico nel Ragusano”.

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Piano paesaggistico a Ragusa, Barone: “Qualsiasi pretesto è buono per bloccare investimenti”.

Palermo. “L’utilizzo improprio del Piano paesaggistico per bloccare la ricerca petrolifera e il seguente sfruttamento dei pozzi nel Ragusano desta forte preoccupazione. A causa di provvedimenti che appaiono arbitrali e imprevedibili, sono bloccati fondi per un centinaio di milioni circa, ma soprattutto si scoraggia chiunque decida di investire nel territorio, condannando la nostra Isola al deserto”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che ascoltando l’appello delle imprese alla Regione, aggiunge: “Qualsiasi pretesto diventa buono per bloccare investimenti. Prima di assumere decisioni così drastiche bisognerebbe confrontarsi con le parti sociali e datoriali. L’ambiente deve essere tutelato ma in modo trasparente, attraverso regole chiare e senza inghippi che emergono solo nelle fasi successive. La Uil Sicilia è pronta alla mobilitazione per impedire ancora danni causati dalla malaburocrazia. Per questo chiediamo subito una convocazione al governo regionale”.

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Servizio antincendio, in Sicilia attività di prevenzione e protezione in ritardo

Il servizio antincendio, che doveva essere attivato tra il 15 maggio e il 15 giugno, in Sicilia non è ancora partito. Il ritardo nell’approvazione della Finanziaria ha reso, infatti, disponibili le risorse per pagare le attività solo da un paio di settimane. Critici i sindacati. E Nino Marino, segretraio della Uila Uil Sicilia, dichiara oggi al Giornale di Sicilia: “Aree come le isole Eolie sono del tutto sguarnite di servizio antincendio e nel resto dell’Isola si è partiti a macchia di leopardo”.  L’assessore Cracolici: “La situazione è sotto controllo”.  

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Regionali, Tango e Crimi: “Come temevamo i fondi per il rinnovo dei contratti non bastano. Giudizio ancora critico”.

Palermo. “Come temevamo i fondi destinati ai rinnovi contrattuali che interessano la dirigenza, il comparto e le società partecipate della Regione, dieci milioni in tutto, non bastano. E le idee del governo Crocetta continuano ad essere poco chiare. Per questo manteniamo un giudizio critico sulla direttiva che l’assessore Lantieri ha presentato alle organizzazioni sindacali. Il documento non raggiunge, infatti, gli obiettivi prefissati”. Lo affermano Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia e Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, dopo l’incontro di oggi. E aggiungono: “Serve un percorso condiviso per dare risposte concrete alle legittime aspettative dei dipendenti che, da oltre un decennio, non hanno un contratto rinnovato. Non accetteremo mai solo un rinnovo giuridico, deve esserci anche quello economico con la relativa ricollocazione e riqualificazione del personale. Ma siamo ancora ben lontani da questi obiettivi”.

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Call center, operatori Wind-Tre in corteo per le vie del centro

Palermo. Protestano contro l’ipotesi di cessione del ramo d’azienda del servizio 133, che in Italia occupa 916 lavoratori, di cui solo 300 a Palermo. Sono i lavoratori del call center Wind-Tre che stamattina hanno percorso in corteo il Cassaro Alto, dai Quattro Canti fino alla presidenza della Regione. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati di categoria, Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uil. E proprio il segretario Giuseppe Tumminia spiega: “Ribadiamo il nostro no a questa ipotesi di cessione. Siamo qui in piazza per chiedere di bloccare la procedura e trovare strade diverse. Le cessioni di rami d’azienda negli ultimi dieci anni hanno solo favorito la precarizzazione del lavoro”. Dopo il corteo una delegazione sindacale ha incontrato l’assessore regionale Lo Bello che ha accolto la richiesta di attivazione del tavolo nazionale al Mise con il coinvolgimento delle regioni interessate (Sicilia, Lazio, Sardegna e Liguria).  

Il prossimo 20 giugno si terrà la notte bianca con una fiaccolata a piazza Verdi davanti il teatro Massimo, dalle 21 alle 24