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Palermo, Barone e Borrelli: “Auguriamo al sindaco Orlando buon lavoro”.

Palermo. “Auguriamo al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, buon lavoro. Il largo consenso dei cittadini, ancora una volta, lo onora ma lo carica di molte responsabilità. Nei prossimi anni bisognerà, quindi, cogliere tutte le opportunità e dare risposte concrete a lavoratori e disoccupati, soprattutto giovani, colpiti da una dura crisi”. Lo dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia e Gianni Borrelli segretario della Uil Palermo, che aggiungono: “Palermo Capitale della Cultura è un progetto importante, soprattutto per il turismo. Utilizzare bene le risorse servirà a creare infrastrutture e rilanciare sviluppo ed economia. Ma è anche necessario velocizzare gli appalti, grazie ai fondi del Patto per Palermo e Patto per la Sicilia. E ancora, proseguire il recupero delle periferie, aumentare la raccolta differenziata, oggi ferma al 30 per cento. La Uil Sicilia sarà sempre disponibile al confronto con questa Amministrazione nell’interesse dei lavoratori”.

Immagine: di autore incerto disponbile su internet – Policy

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Regionali, Crimi: “Nessuna risposta sul futuro di questi lavoratori. Da Governo Crocetta solo vuoti annunci”.

Palermo. “Il Governo Crocetta continua a non rispondere alle richieste delle organizzazioni sindacali. Preferisce il silenzio ed evitare il confronto senza avanzare proposte serie sul futuro dei dipendenti regionali a cui deve essere garantito il diritto di carriera, riqualificando il personale”. Lo afferma Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, dopo la manifestazione di protesta dei lavoratori, questa mattina, davanti alla Presidenza della Regione. E aggiunge: “Temiamo che la politica destini ad altro quei dieci milioni previsti per il rinnovo dei contratti, già comunque insufficienti. Adesso aspettiamo il confronto il prossimo 15 giugno. Restiamo, comunque, dubbiosi sulle promesse del governo regionale che sino ad oggi si è caratterizzato per vuoti annunci senza riuscire a costruire nulla di concreto”.

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Agricoltura, l’allarme di Caleca: “A Partinico campi senza acqua e produzione di frutta e verdura in calo“.

Palermo. L’agricoltura è in crisi e il rilancio occupazionale stenta a partire perché mancano programmi e investimenti. Gli imprenditori di Partinico, soprattutto giovani, hanno registrato un calo della produzione di frutta e verdura e per questo lanciano l’allarme. “La diga Poma ha due impianti. Quello per uso potabile è pienamente funzionante. Quello di sollevamento per l’irrigazione – sostiene Piero Caleca della Uil di Partinico – funziona poco e male a causa di una rete colabrodo che disperde oltre l’80% di acqua. I campi vengono irrigati, oggi, con bidoni e cisterne. Non è pensabile che in un territorio agricolo, come il comprensorio dello Jato, si vada avanti così. Agricoltori e imprenditori non riescono a gestire le attività nonostante le promesse della politica”. E Caleca continua: “Chiediamo all’assessore Cracolici, che abbiamo incontrato pochi mesi fa, di mantenere gli impegni come il rilancio occupazionale e lo sviluppo del territorio attraverso i fondi del Psr”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet -Policy

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Regione, Tango e Crimi: “Niente password per i dipendenti di fascia A e B. Uffici nel caos”.

Palermo. Uffici nel caos e lavoratori sul piede di guerra. E’ partito questa mattina lo stato d’agitazione dei dipendenti regionali. A causare la rivolta, l’ultima circolare della dirigente Maria Antonietta Bullara che ha disattivato tutte le password impedendo così l’accesso ai programmi di lavoro ai dipendenti di fascia A e B. Si tratta di 4.500 lavoratori addetti alla programmazione, all’attività amministrativa e anche alla sorveglianza che, però, sino ieri hanno sostituito e supportato dirigenti e funzionari, svolgendo mansioni superiori, e guidando anche interi uffici periferici. “E’ un documento che non condividiamo e che non metterà a riparo da possibili ricorsi l’Amministrazione regionale. Questi lavoratori da anni operano in uffici strategici e hanno assunto incarichi di rilievo, ultimo ad esempio il pagamento di Garanzia Giovani, partito ieri dopo la firma del decreto. Con oltre 12 anni di servizio alle spalle, hanno assunto ruoli fondamentali. Oggi devono essere tutelati non messi da parte, per questo abbiamo proclamato lo stato d’agitazione”, dichiarano Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia, e Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia. Il Dipartimento del Lavoro, i Centri per l’Impiego e gli Ispettorati territoriali sono gli uffici dove da questa mattina, a seguito della circolare della dirigente Bullara, è previsto un blocco delle attività. E Tango e Crimi aggiungono: “Chiediamo il rinnovo dei contratti con la riclassificazione e la ricollocazione dei dipendenti, partendo dalle fasce più basse. Nel 2022 non ci saranno più istruttori e funzionari, il ricambio è quindi necessario e non mancano certo le professionalità interne. Non servono nuovi concorsi, solo una gestione più trasparente e responsabile del comparto. All’incontro di ieri non abbiamo ricevuto risposte concrete, per questo chiediamo al governo regionale un nuovo tavolo di confronto”.

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Blutec, Comella : “Piano industriale per Termini Imerese convince ma ancora non decolla”.

Palermo. “Il piano industriale presentato da Blutec per l’impianto di Termini Imerese convince ma stenta ancora a decollare. Lavoratori e territorio, colpiti dalla dura crisi, attendono il rilancio. Per questo continuiamo ad essere fiduciosi”. Lo dice Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo, dopo l’incontro di oggi al Mise, che precisa: “Nei prossimi giorni Blutec dovrebbe chiudere il contratto di allestimento del Doblò. E prossimo alla chiusura dovrebbe essere anche il contratto relativo alla fornitura di motocicli alle Poste, con la produzione di 300 pezzi entro il 2017”. Allo stabilimento lavorano in 123 unità, entro l’anno arriveranno a 250. Prossimo incontro al Mise fissato il 28 giugno.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Edili, il giorno della protesta a Palermo

Palermo. Una cabina di regia, da attivare già dal prossimo luglio, per monitorare lo stato di definizione degli appalti e l’avvio dei lavori. Rispetto alle risorse disponibili (oltre tre miliardi per il quadriennio) si stima che entro fine anno possano partire cantieri per almeno 500 milioni. E’ questo ciò che gli edili siciliani hanno ottenuto dal governo regionale, dopo l’incontro con l’assessore Pistorio a Palazzo d’Orleans, nel giorno della protesta nazionale. A Palermo sono giunti da tutta l’Isola per chiedere lavoro, pensioni e contratti. Piazze piene anche a Roma, Milano, Bari e Cagliari.

Stamane alle 9 i rappresentanti di Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenal Uil hanno consegnato una lettera di protesta al direttore regionale dell’Inps Sicilia, Sergio Saltalamacchia.

“E’ un lavoro discontinuo e per effetto della lunga crisi la maggior parte degli edili non hanno maturato i requisiti per andare in pensione. Chiediamo un intervento legislativo che superi i problemi irrisolti nel decreto attuativo”, ha sottolineato lo stesso Francesco De Martino.

Alle 10 i segretari regionali Francesco Tarantino, Santino Barbera e Francesco De Martino, insieme ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone si sono uniti agli operai in un corteo che da Porta Nuova ha raggiunto Palazzo d’Orleans. E durante la manifestazione Barone ha detto: “Basta chiacchiere e promesse. Vogliamo sapere quando partiranno gli appalti e quando gli edili cominceranno a lavorare. Bisogna sollecitare le grandi stazioni appaltanti a partire da Anas ed Rfi per le infrastrutture ma occorre anche supportare la capacità dei Comuni, oggi insufficiente, di approntare progetti esecutivi per le opere di loro competenza”.

Alla protesta ha partecipato anche il segretario nazionale della Feneal Uil, Emilio Correale: “Per gli edili serve una pensione più giusta e più equa, sono lavoratori discontinui e i provvedimenti legislativi del governo nazionale non sono sufficienti”.

Dati alla mano in Sicilia si contano 80mila disoccupati. Il calo delle imprese è del 27% e la crescita del lavoro nero del 40%.

E Ignazio Baudo della Feneal Uil, ha descritto la crisi a Palermo: “Il settore è al collasso. Abbiamo registrato un calo delle gare del 54%. I disoccupati, circa novemila, sono aumentanti. E profonda preoccupazione c’è per i lavoratori Tecnis. La situazione rischia di degenerare, la politica intervenga incrementando bandi di gara”.

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno chiesto al Governo regionale interventi sulle pensioni: “Gli edili over 60 che ancora oggi lavorano sui ponteggi, in condizioni usuranti, sono circa 23mila. E solo 400 potranno accedere ai benefici per andare in pensione. Gli operai lavorano in media 37 settimane, in Sicilia invece 29. Questo è un lavoro usurante e discontinuo. Per questo chiediamo di abbattere i paletti restrittivi e di permettere a questi lavoratori di accedere alle agevolazioni”. E ancora “l’avvio dei cantieri previsti nel Patto per la Sicilia, interventi per il recupero dei centri storici, per l’edilizia scolastica e per la tutela del territorio”. 

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Edili, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil: “Domani in piazza per chiedere interventi su pensioni, lavoro e contratti”.

Palermo. Scenderanno in piazza domani gli edili di tutta Italia per chiedere la modifica dell’anticipo pensionistico. Secondo i decreti attuativi già pubblicati, infatti, rischiano di essere pochissimi gli operai over 60 a potere accedere all’ape agevolata, visto che i requisiti attuali risultano irraggiungibili per chi lavora con discontinuità. L’appuntamento è domani in cinque piazza italiane: Bologna, Roma, Bari Cagliari e Palermo dove alle 9 Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil consegneranno una lettera di protesta al direttore regionale dell’Inps Sicilia, Sergio Saltamacchia. Poi alle 10 gli stessi segretari regionali Francesco Tarantino, Santino Barbera e Francesco De Martino, insieme ai segretari generali di Cgil Cisl e Uil Sicilia, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone si uniranno agli operai provenienti da tutta l’Isola in un corteo che da Porta Nuova raggiungerà Palazzo d’Orleans. Un delegazione sarà ricevuta dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio. In Sicilia, a causa della crisi, si contano 80mila disoccupati. Il calo delle imprese è del 27% e la crescita del lavoro nero del 40%. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil chiederanno anche “l’avvio dei cantieri previsti nel Patto per la Sicilia, interventi per recupero dei centri storici, per l’edilizia scolastica e per la tutela del territorio. E’ necessaria l’attivazione di una cabina di regia per spendere le risorse, spenderle bene può fare la differenza. Serve sollecitare le grandi stazioni appaltanti a partire da Anas ed Rfi per le infrastrutture ma occorre anche supportare la capacità dei Comuni, oggi insufficiente, di approntare progetti esecutivi per le opere di loro competenza”. Secondo i dati raccolti dalle organizzazioni sindacali “gli edili over 60 che ancora oggi lavorano sui ponteggi, in condizioni usuranti, sono circa 23mila. E solo 400 potranno accedere ai benefici per andare in pensione. Gli operai lavorano in media 37 settimane, in Sicilia invece 29. Questo è un lavoro usurante e discontinuo. Per questo chiediamo di abbattere i paletti restrittivi e di permettere a questi lavoratori di accedere alle agevolazioni”.

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Precari, Crimi: “Riforma Madia fa ben sperare ma non in Sicilia, dove la politica è assente e pasticciona”.

Palermo. “Il via libero definitivo è arrivato e la possibilità di mettere finalmente la parola “fine” al precariato, con l’applicazione delle norme contenute nella legge Madia, fa ben sperare i lavoratori della Pubblica amministrazione. In Sicilia, purtroppo, a causa di una politica assente e pasticciona saremo costretti a registrare un ulteriore ritardo”. Lo sostiene Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, che precisa: “Da tempo chiediamo interventi al Governo regionale per sbloccare le assunzioni negli enti locali ma sino ad oggi siamo stati ignorati. E’ necessario garantire un futuro a questi lavoratori che svolgono servizi essenziali da anni per la comunità. Intanto continueremo a vigilare su quanto è oggi in discussione nel Collegato alla legge di stabilità, strumento che potrebbe dare soluzioni a molti lavoratori”.

Imagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Palermo, vertenza Coime chiusa dopo una lunga trattativa

Dopo una lunga vertenza e’ stato riconosciuto l’adeguamento degli stipendi ai 908 lavoratori palermitana del Coime. L’intesa è stata siglata fra il Comune e Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil e riconosce alcuni istituti contrattuali e l’adeguamento degli stipendi.

E IGNAZIO BAUDO PRECISA: “L’ACCORDO RAGGIUNTO DA FENEALUIL PALERMO, FILCA CISL PALERMO-TRAPANI E FILLEA CGIL PALERMO PREVEDE L’ISTITUZIONE DELL’ISTITUTO DELLA REPERIBILITA’ DA SUBITO OPERATIVO, IL RICONOSCIMENTO DELL’EVR (ELEMENTO VARIABILE DELLA RETRIBUZIONE) PREVISTO DAL CONTRATTO INTEGRATIVO PROVINCIALE DI PALERMO PER ANNI BLOCCATO DALLA NORMA NAZIONALE E L’INCREMENTO A 7 EURO DEL BUONO PASTO CHE SARA’ EROGATO CONTESTUALMENTE ALL’APPROVAZIONE DELLO STRUMENTO FINANZIARIO (BILANCIO). SI CHIUDE OGGI UN IMPORTANTE ACCORDO CHE CONTRIBUISCE AD INCREMENTARE I SALARI E SANCIRE IL RICONOSCIMENTO DI IMPORTANTI ISTITUTI CONTRATTUALI DI TANTI LAVORATORI CHE OGGI GARANTISCONO UN SERVIZIO ESSENZIALE PER LA CITTA’ DI PALERMO”.

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Finanziaria-bis, Barone: “Su Riscossione e Cas non si perda tempo, sono misure necessarie”.

“Le due norme, quella che permette di finanziare la fusione tra Cas e Anas e quella che prevede la chiusura di Riscossione Sicilia, sono assolutamente da approvare e necessitano di una corsia preferenziale. Speriamo adesso che l’Ars abbia uno scatto d’orgoglio e voti per prime almeno queste due misure di cui la nostra Isola ha forte bisogno”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, commentando così la manovra della Regione: “L’unificazione di Cas e Anas serve per una corretta gestione degli interventi sulla viabilità. Le nostre autostrade, oggi colabrodo, necessitano di manutenzione e quindi di risorse da spendere in maniera concreta e trasparente. Fondamentale anche la chiusura di Riscossione Sicilia – conclude il leader della Uil – . La specificità siciliana, infatti, non ha dato buona prova di sé e occorre metterci subito in sicurezza”.