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Corte Conti, Barone: “Bisogna tutelare i lavoratori. Necessario percorso virtuoso che eviti ancora problemi”.

PALERMO. “Bisogna tutelare chi lavora. Il Governo regionale, quindi, deve solo operare bene e presto. Siamo consapevoli che le magagne del bilancio regionale, i crediti inesigibili, si sono creati in decenni di mala gestione e che adesso riportare tutto alla normalità è compito arduo.” Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Confidiamo che la Corte dei Conti nell’esigere giustamente trasparenza e rigore consenta anche di individuare un percorso virtuoso che eviti di aggravare le difficoltà esistenti e consenta di sbloccare il pagamento degli stipendi di decine di migliaia di lavoratori”.

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Corte dei Conti, Barone (Uil Sicilia): “Quadro contrastato già noto. Uil pronta a risanare bilancio e tagliare sprechi”.

PALERMO. “La Corte dei Conti conferma un quadro problematico e purtroppo già noto. L’attuale Governo regionale ha ereditato, infatti, una situazione debitoria pesante che malgrado gli sforzi non è semplice da risanare. La Uil è già pronta a fare la sua parte per migliorare l’efficienza della Pubblica amministrazione garantendo sempre i lavoratori ma tagliando gli sprechi”. Lo sostiene lo stesso segretario generale, Claudio Barone, che aggiunge: “In questo momento delicato per la nostra regione, il sindacato deve fare la propria parte senza invadere o confondersi, come troppo spesso accade, con la politica. Già sabato scorso, al tavolo di confronto con il presidente Crocetta, abbiamo anticipato proposte precise e verificabili. Come ad esempio la costituzione di un bacino unico del personale delle Partecipate e l’omogeneizzazione dei trattamenti economici per consentire la riorganizzazione del settore ed evitare sprechi e clientele. Confermiamo la piena disponibilità – continua il leader della Uil – a contrattare sui processi di mobilità del personale tutelando i diritti dei lavoratori per garantire migliore efficienza e togliere l’alibi a consulenze e long list che sino ad oggi hanno fatto lievitare i costi. Ma è bene ricordare che a un’azione di spending review deve seguire un rilancio dell’economia. Senza favorire investimenti e nuova occupazione, infatti, non c’è risanamento”.

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Finanziaria, Barone: “Finalmente lo stipendio ai 50mila lavoratori siciliani ma l’emergenza non è finita”.

PALERMO. “Finalmente, dopo una serie di intollerabili rinvii, è stata sbloccata la norma che consente di pagare lo stipendio a 50mila lavoratori siciliani. La mobilitazione del sindacato ha contribuito a sollecitare un atto di responsabilità ad una politica impegnata troppo spesso a litigare. Ma non possiamo certo dirci soddisfatti. A Giugno, infatti, questi problemi si ripresenteranno e i lavoratori vivranno ancora una condizione di emergenza. Alcune sono ancora in piedi, come all’Eas dove gli stipendi sono lontani visto che le risorse in arrivo sono già state ipotecate dai creditori”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che continua: “Per i 1.800 lavoratori degli Sportelli multifunzionali abbiamo fatto in modo che si escludesse il ricorso ai Cocopro ma desso bisogna fare ripartire la macchina burocratica e sbloccare gli stipendi. Ci sono famiglie senza soldi da quasi un anno. E’ necessario soprattutto avviare il percorso di riforma del settore della Formazione professionale, troppe volte annunciato, e mai realizzato”. E il leader della Uil Sicilia precisa: “Per i lavoratori Forestali non è più rinviabile la definizione di progetti di forestazione produttiva e di tutela dell’ambiente, necessari ad evitare ogni anno le consuete emergenze nell’Isola. Bisogna ancora procedere al percorso di stabilizzazione dei “precari” dei Comuni e fare ripartire l’attività di teatri ed enti culturali, fondamentali per la nostra regione. Per questo la Uil Sicilia – conclude il segretario Barone – manterrà lo stato d’agitazione. Faremo sentire la nostra voce e calibreremo le forme di lotta sulla base delle risposte che verranno o non verranno date”.

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Regione, Barone: “Basta scontri. Da Governo e Ars subito risposte ai lavoratori o vadano tutti casa”.

PALERMO. “Non arrivano ancora risposte per risolvere i drammatici problemi dei lavoratori siciliani. Mentre in 40 mila aspettano ancora lo stipendio, la politica continua tra fibrillazioni e scontri. Se non dovessero approvare la manovra economica sarebbe, quindi, il segno che anche dopo le elezioni nulla è cambiato”. Lo sostiene il segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “I lavoratori della Formazione, dei Teatri, i Forestali e i dipendenti degli enti collegati alla Regione – tutti da mesi senza stipendio – hanno bisogno di risposte certe. Se la politica ancora una volta terrà in ostaggio i lavoratori non faremo più sconti. Non possiamo più accettare ritardi. In caso contrario è meglio che vadano allora tutti casa”.

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Formazione, Raimondi: “Ai lavoratori le promesse non bastano più. Subito i fatti o è guerra”.

PALERMO. “Ancora una volta, sul futuro dei lavoratori della Formazione, abbiamo ricevuto rassicurazioni e impegno da parte di Governo regionale Ars. Ma questo sindacato conferma comunque lo stato d’agitazione, viste le promesse sino ad oggi mai mantenute. I lavoratori, senza stipendio da troppi mesi, hanno bisogno solo di risposte vere e concrete”. Lo dice lo stesso segretario della Uil Scuola, Giuseppe Raimondi, a seguito dell’incontro di oggi con la V Commissione. E precisa: “Non siamo disposti ad accettare ulteriori rinvii o passaggi di responsabilità. Senza le condizioni e la volontà di risolvere questa emergenza e la la riforma del settore avvieremo la nostra lotta con estrema durezza”.

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Incidente sul lavoro, Gallo: “Salvatore è la 17 vittima. Mancano ispettori e controlli, subito risposte concrete”.

PALERMO. “Ci uniamo al dolore della famiglia di Salvatore Mastropaolo, l’operaio rimasto ucciso sul lavoro. Proviamo sgomento e impotenza, nonostante il continuo impegno di questa organizzazione sindacale sul fronte della sicurezza. Salvatore, purtroppo, è la 17 vittima siciliana da gennaio 2013 e la quarta di quest’anno. Dati alla mano mancano 300 ispettori e soprattutto i controlli nei cantieri”. A denunciare quest’emergenza è il segretario della Feneal Uil, Angelo Gallo, che aggiunge: “Chiediamo subito che la magistratura faccia chiarezza su quest’incidente in tempi brevi individuando le eventuali responsabilità e al Prefetto l’attivazione di un tavolo di confronto per affrontare il tema della sicurezza. Ribadiamo a gran voce che quello della sicurezza resta uno dei temi fondamentali nel mondo del lavoro. Servono maggiore attenzione e controlli”.

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Finanziaria, Barone: “Niente più alibi. Da domani Governo Crocetta e Ars diano risposte ai lavoratori o vadano a casa”.

PALERMO. “Le elezioni sono concluse e adesso non ci sono più alibi. Già da domani Governo regionale e Ars devono dare subito risposte ai siciliani che da mesi attendono stipendi e garanzie sul futuro occupazionale”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Deve essere approvato il provvedimento che consenta di sbloccare gli stipendi dei lavoratori collegati al bilancio regionale e ancora c’è da risolvere l’emergenza dei Forestali e dei lavoratori della Formazione professionale. Se non otterremo risposte concrete, se la politica ancora una volta terrà in ostaggio i lavoratori, non faremo più sconti”. I sindacati hanno annunciato l’avvio di due settimane di fuoco e domani in strada ci saranno i lavoratori della formazione, del 118 e i forestali. E se entro quindici giorni non arriveranno segnali di cambiamento delle strategie del governo, si passerà alla mobilitazione di tutti i settori produttivi siciliani. “Verificheremo – conclude il leader della Uil Sicilia – la volontà di Governo regionale e Ars di risolvere una volta e per tutte le emergenze siciliane o se è tempo che questi politici vadano a casa”.

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Formazione, Raimondi: “Lavoratori Cefop a rischio licenziamento. Subito confronto con Governo regionale”.

PALERMO. “Siamo preoccupati per il futuro di 408 dipendenti. E’ questo il numero dei lavoratori del Cefop che avrebbero dovuto essere trasferiti alla società consortile Cerf con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ma la cessione è naufragata a causa di un parere dell’Avvocatura dello Stato, del quale però al momento non abbiamo conoscenza diretta. Di fatto è saltata l’impostazione che ci era stata garantita, come percorribile, da tutti i livelli istituzionali coinvolti: dal Tribunale di Palermo al Comitato di Sorveglianza del Ministero. Una impostazione su cui avevamo puntato anche con Cgil e Cisl”. Lo dice Giuseppe Raimondi, della Uil Scuola, che precisa: “Adesso, alla già disperata situazione in cui versa il settore della Formazione, si aggiungono ulteriori elementi di tensione. Mancano 400 posti di lavoro. Per questo chiediamo subito un tavolo di confronto con il Governo Crocetta. Dobbiamo capire quale futuro adesso attende questi lavoratori che tra l’altro sono senza stipendio da sei mesi”.

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Strage Capaci, Barone (Uil Sicilia): “Lotta alla mafia sempre al primo posto nell’agenda politica”.

PALERMO. “La lotta alla mafia e alla criminalità organizzata deve essere sempre al primo posto nell´agenda politica. E la Uil Sicilia – nel giorno del ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte – dice ancora una volta “no” a chi vuole diffondere terrore e violenza. E’ necessario affermare una cultura di democrazia e legalità coinvolgendo soprattutto i giovani che rappresentano davvero la speranza del cambiamento”. Lo sostiene lo stesso segretario generale Claudio Barone, che aggiunge: “Il nostro Paese, e la Sicilia soprattutto, sta attraversando un momento di forte crisi economica. Migliaia di famiglie da mesi non ricevono lo stipendio e a stento riescono ad arrivare a fine mese. Andare avanti è difficile. Per superare questo momento, però, servono tanta forza e coraggio. L’illegalità è incompatibile coi valori della civiltà del lavoro, per questo diciamo “No” alla violenza e “Sì” alla democrazia”.

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ULTIMATUM DI CGIL, CISL, UIL “DUE SETTIMANE PER RISPOSTE AI LAVORATORI O SARA’ SCIOPERO GENERALE”

Palermo. Ancora due settimane di tempo e poi sarà sciopero generale: è l’ultimatum che Cgil, Cisl e Uil lanciano al governo e alla politica regionali. “Se Governo e Ars – hanno detto stamani i segretari generali Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone -non assumeranno in questi giorni un impegno comune e un programma condiviso con parti sociali e Anci per risolvere le emergenze- a partire da quella dello stipendio per migliaia di lavoratori- e per avviare il superamento dei problemi strutturali della Regione, sarà un crescendo di iniziative che sfocerà nella mobilitazione generale”. Non solo dunque risolvere subito i problemi della formazione professionale, dei forestali, dei trasferimenti ai Comuni e in generale degli enti che dipendono dal bilancio regionale. Va anche messo a punto un programma che abbia reale impatto sull’economia, in termini di rilancio. Per i sindacati le direttrici sono: il recupero di risorse per investimenti attraverso un piano di lotta agli sprechi e di risparmi strutturali, un piano anticrisi che movimenti risorse a partire da quei settori suscettibili di sviluppo ma oggi al collasso come l’edilizia e il manifatturiero, interventi di riforma dell’amministrazione regionale. “Né governo, né Ars, né la politica- hanno detto i tre leader sindacali- mostrano consapevolezza della gravità della crisi e del fatto che siamo quasi al default. Hanno invece dimostrato approssimazione, strafottenza, irresponsabilità, testardaggine e un atteggiamento becero che guarda al passato”. Dalla riunione della giunta di oggi pomeriggio, secondo quanto Crocetta ha assicurato ieri ai sindacati, dovrebbe scaturire un cronoprogramma con le prime risposte. Pagliaro, Bernava e Barone non nascondono il loro scetticismo: “Se ci saranno soluzioni, che ben vengano-hanno sostenuto- ma il governo e la politica devono avere ben chiaro che il mondo del lavoro non accetterà più alcun rinvio”.I posti di lavoro persi in Sicilia negli anni della crisi, sono 160 mila, il tasso di disoccupazione giovanile è a 51,3%, sono 12.500 i giovani laureati che ogni anno lasciano l’Isola. Il manifatturiero ha perso un terzo della propria consistenza, l’80% dei pensionati vive con meno di 800 euro al mese e di questi il 70% con meno di 500 euro. A fronte di questa grave crisi e di una richiesta di ammortizzatori sociali che riguarda 15 mila lavoratori per un costo previsto di 265 milioni, le casse sono pressocché vuote.