“Siamo certi che magistratura e forze dell’ordine accerteranno sino in fondo quali sono le cause dell’incidente mortale verificatosi oggi a Siracusa. Noi, però, chiediamo che anche le istituzioni politiche facciano la propria parte e non qualche misura-spot. Intanto, piangiamo questa nuova vittima del lavoro e ci stringiamo ai suoi familiari, cui assicuriamo sin d’ora massimo sostegno sindacale e legale”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Dedichiamo all’operaio trentunenne di Floridia deceduto stamane in contrada Targia, al quarantottenne morto appena due giorni fa a Palermo e agli altri caduti del lavoro le nostre giornate di mobilitazione che la Uil insieme con Cgil e Cisl sta promuovendo in tutta Italia per chiedere al Governo, tra l’altro, interventi concreti per la prevenzione e la sicurezza nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi. Rivendichiamo stessa attenzione al sistema delle imprese, per questo siamo accanto alla Uilm siracusana e al suo segretario Giorgio Miozzi che in queste ore ha ribadito agli esponenti di Finmeccanica la necessità della firma di un contratto integrativo nel quale sia prioritaria la tutela della salute e della vita dei lavoratori. Siamo grati, peraltro, a Giorgio Miozzi per essersi immediatamente recato sul luogo della tragedia a far sentire la presenza, la rabbia e il dolore di tutta la nostra organizzazione”.
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Incidente sul lavoro, una vittima a Palermo
Palermo. “Schiacciato da un autocompattatore a 47 anni. È inaccettabile morire così, sul posto di lavoro”, lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che esprime profondo cordoglio per la perdita di Mohamed Boujdoun, che aggiunge: “In attesa che vengano chiarite le cause di questo tragico incidente, ribadiamo ancora una volta che applicare le norme e rispettare le regole è fondamentale per salvare molte vite. È importante, per questo, condividere il valore della cultura della sicurezza, della prevenzione e alzare il livello di attenzione sul tema con il confronto, l’informazione e la formazione. Non possiamo permettere che anche una sola persona si infortuni o perda la vita sul posto di lavoro. Ed è per questo motivo che insistiamo nelle nostre rivendicazioni. Chiediamo che aumentino i controlli, le ispezioni e gli ispettori. E che si inaspriscano le sanzioni per chi, violando le norme sulla sicurezza, provoca incidenti mortali. Per la Uil l’obiettivo resta quello di “zero morti sul lavoro”: proseguiremo nel nostro impegno di sensibilizzazione, confronto e denuncia”.
Primo Maggio, Cgil Cisl e Uil Palermo: “Ripartire dal lavoro, è alla base della nostra Costituzione”
“Cosi come la nostra Costituzione pone a fondamento della nostra società il Lavoro, lo stesso la politica deve fare a tutti i livelli per dare nuova linfa vitale al nostro territorio e affrontare cosi la crisi e le emergenze che ancora attendono risposte con un chiaro e definito piano di rilancio”. Cosi i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil Palermo, Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Luisella Lionti, lanciano il loro messaggio in vista della Festa dei lavoratori, il prossimo lunedì 1 maggio, nel giorno in cui le tre confederazioni nazionali si riuniranno a Potenza, città simbolo della difficile situazione del Sud, ma anche come luogo dal quale può partire una nuova stagione di rilancio e crescita. “Fondata sul lavoro” 75 anni di Costituzione, è lo slogan che identifica l’edizione di quest’anno del tradizionale corteo di Cgil Cisl Uil. Sono oltre 69 mila secondo i dati ufficiali dell’Istat le persone in cerca di occupazione a Palermo, il tasso di disoccupazione si attesta attorno al 18 per cento, sale ad oltre 32 per i giovani. “Riteniamo che i dati reali siano molto più alti anche perché la povertà è cresciuta in città. Ai giovani bisogna dare risposte al più presto, le politiche attive del lavoro devono portare a creare posti di lavoro vero sfruttando al massimo le potenzialità della nostra realtà e colmando quei gap, come quelli infrastrutturali che da sempre bloccano lo sviluppo e rendono impossibile la spinta propulsiva necessaria per la creazione di posti di lavoro. Ma bisogna pensare anche a chi, ultracinquantenne ha perso il posto e si sente escluso dal mercato del lavoro” spiegano Ridulfo, La Piana e Lionti. “Nelle periferie della città di Palermo, il disagio cresce, dai servizi sociali a quelli urbani sono zone della città spesso carenti e abbandonate, per questo è essenziale che la rinascita parta proprio da lì, per imprimere il cambiamento reale e concreto e per poter davvero avviare un percorso che ci porti fuori dallo stato di emergenza finora vissuto”. “Servono strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori delle aziende in crisi, tutelare il lavoro che c’è, e formare i nostri giovani verso quelle nuove professioni che puntano verso la digitalizzazione e lo sviluppo eco-sostenibile delle nostre città”. “Il lavoro poi è vita e non può mai mettere a rischio i lavoratori, per questo bisogna rilanciare anche il tema della Sicurezza perché sono troppe le vittime di infortuni legati al mancato rispetto delle regole”.
Finanziaria, Lionti: “Eravamo certi che sarebbe stata impugnata, lo avevamo anche detto”.
Palermo. “Eravamo certi che questa Finanziaria sarebbe stata impugnata. Conteneva troppe norme che mai sarebbero state approvate, e lo avevamo anche detto. Tutto questo ci preoccupa fortemente, ma ci preoccupa ancora di più il rapporto del nostro presidente Schifani con il governo Meloni. Aspettavamo un cambiamento, non un cambiamento in peggio. E questo non ce lo possiamo proprio permettere”. E’ dura la reazione di Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, che commenta così la decisione del Consiglio dei ministri di bocciare la Finanziaria. E aggiunge: “Un’impugnativa così vasta non la si vedeva da anni. E con questi tagli è sparita una parte importante di risorse destinate ai Forestali ma anche soldi per l’occupazione, gli Enti locali e le imprese, garantiti dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Soldi di cui, apprendiamo, ancora oggi Palazzo d’Orleans non dispone perché manca l’assegnazione ufficiale da parte del governo Meloni. Adesso chiediamo subito un confronto. Vogliamo entrare nel merito di questi provvedimenti. Questo sindacato ha sempre chiesto misure chiare con coperture certe”.
Autonomia differenziata, sabato 15 aprile manifestazione regionale a Caltanissetta
“L’ultimo scippo che intende perpetrare il ministro Calderoli al Mezzogiorno è destinare ai Lep il Fondo di sviluppo e coesione. Sono risorse del Sud che si vorrebbe spalmare su tutto il Paese, utilizzando peraltro impropriamente fondi strutturali per la spesa corrente”. Così in una nota del comitato organizzatore della manifestazione contro l’autonomia differenziata, che si terrà sabato 15 aprile a Caltanissetta con concentramento in piazza della Repubblica alle 9.30, corteo e, in Corso Umberto, gli interventi, dei promotori, cioè dei rappresentanti di Cgil e Uil Sicilia, Legacoop, Anpi, Ali Autonomie, Arci, Uisp. “Si tratta di un provvedimento – dice la nota- che isolerà ancora di più la Sicilia, allontanandola dal resto del Paese e dall’Europa. Diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione, alla mobilità rischiano di essere pesantemente compromessi”. Gli organizzatori rilevano che su queste materie già si registrano gap notevoli, come mostrano i numeri della migrazione sanitaria per cure o quelli del tempo pieno nella scuola primaria con solo il 10% dei bambini che ne fruisce contro il 50% di quelli del Nord”. Dalla Sicilia si spendono ogni anno per mobilità sanitaria 250 milioni che finiscono nelle casse delle strutture sanitarie del Nord, rilevano ancora. “Curarsi sarà sempre più un privilegio dei più abbienti. Le difficoltà sono più acute e si acuiranno ancora di più nelle aree più in difficoltà e nelle zone interne. Da qui la scelta di Caltanissetta per la manifestazione, per rimarcare proprio questo”. “L’autonomia differenziata-sostengono i promotori della protesta – è un attacco all’unitarietà dei diritti sociali e accrescerà i divari territoriali. Mentre l’Ue con il Pnrr dà indicazione di colmare i profondi divari già esistenti tra le diverse aree geografiche, il Governo si muove in direzione opposta. L’allentamento dei vincoli di solidarietà nazionale creerà un circuito vizioso di cui pagheranno alto il prezzo le regioni meridionali ma anche lo Stato nel suo complesso”. “Bisogna dire con forza e coralmente no all’autonomia differenziata”, sostengono Cgil, Uil , Anpi, Arci, Ali Autonomie, Legacoop e Uisp, “l’anticamera della disgregazione del Paese” e “chiedere invece misure per lo sviluppo della Sicilia, per dare prospettive e futuro alle giovani generazioni e ai siciliani tutti”. I promotori della manifestazione di sabato lanciano dunque un appello ”al massimo della partecipazione alla manifestazione di sabato a Caltanissetta”.
Autonomia differenziata, Lionti e Veronese: “Così si rischia di spaccare il Paese e la nostra Isola sarà ancora più isolata”.
Palermo “Con l’autonomia differenziata si rischia di spaccare completamente il Paese e la nostra isola diventerebbe ancora più isolata. La sanità, che già gestisce autonomamente i fondi trasferiti dallo Stato, ne è un esempio inequivocabile. La Sicilia paga 250 milioni l’anno per la migrazione sanitaria, la Lombardia invece, incassa 1 miliardo. La Sicilia risulta terz’ultima tra i sistemi sanitari regionali e questo ha come diretta conseguenza una migrazione sanitaria quantificabile in ben 314 mila ricoveri nelle regioni del Nord. La Sicilia è un’isola dove curarsi è un privilegio. Dove le strutture sanitarie chiudono anziché aprire o essere potenziate. Per non parlare della carenza di medici e personale sanitario”. Così Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, in occasione del seminario all’Ecomuseo del Mare, preoccupata per le possibili conseguenze nella gestione della scuola: “Aumenteranno le diseguaglianze tra i territori e sarà penalizzato il diritto allo studio. Bisogna intervenire immediatamente per evitare una catastrofe sociale e per garantire stessi diritti e stesse opportunità in tutto il territorio nazionale”. All’incontro-dibattito è intervenuta anche la segretaria nazionale Ivana Veronese: “In questo momento, anziché concentrarsi sull’autonomia differenziata, sarebbe ben più utile lavorare con impegno per realizzare celermente i progetti e le riforme del Pnrr e spendere tutte le risorse dei fondi europei 2014 -2020, dal momento che dobbiamo spendere entro fine anno 30 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi in Sicilia. Se facciamo accelerare le Regioni che già oggi sono avanti, le disuguaglianze anziché diminuire aumenteranno. E questo non lo possiamo permettere perché i diritti di cittadinanza, il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione, all’accesso ai servizi sociali non possono essere garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce. Noi, invece, vogliamo creare un Paese più unito, più eguale, più giusto, più coeso”.
Precari Covid: Cgil e Uil Sicilia: ”Si riapre la vicenda grazie alla mobilitazione”.
Grazie all’iniziativa di Cgil e Uil assieme alle categorie Funzione pubblica e Nidil Cgil e Uiltemp e Uil Fpl e alla mobilitazione dei lavoratori la vicenda dei precari Covid, che il governo dava per chiusa col finire dell’emergenza, è stata riaperta. Il protocollo proposto dall’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo è un primo passo in questa direzione cui devono seguire subito contenuti concreti in termini di tempistica e di percorso”. Lo scrivono in una nota congiunta i segretari di Cgil e Uil regionali Alfio Mannino e
Luisella Lionti. I due esponenti sindacali sottolineano che “per potere parlare di svolta occorrono fissare alcuni elementi: che vengano intanto stabilizzati subito coloro che hanno raggiunto i requisiti, che vengano indicati Asp per Asp tempi certi per i bandi di concorso previa ricognizione del fabbisogno, che vengano concordati i criteri per la riserva per chi ha lavorato nei mesi della pandemia in tutti i ruoli
compreso quelli amministrativi e tecnici, che i concorsi già avviati tengano conto delle novità concordate e intervenute , che vengano prorogati in attesa dei concorsi i contratti a partire da quelli del
personale sanitario, senza il quale il sistema pubblico che si è retto anche sul loro lavoro rischia di andare a rotoli”. Mannino e Lionti dicono che “la macchina grazie alla nostra mobilitazione si è messa in
moto ma affinché la risposta possa essere ritenuta soddisfacente si deve ora procedere in fretta in modo da chiudere positivamente questa vertenza nel più breve tempo possibile ”.
Precari Covid, Cgil e Uil ricevute all’Ars e alla Presidenza della Regione.
Con gli incontri di oggi, con la presidenza dell’Ars e i capigruppo e con il capo di gabinetto del presidente della Regione, registriamo un’apertura che ci auguriamo porti a risultati concreti”: lo scrivono in una nota congiunta i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia Alfio Mannino e Luisella Lionti dopo che, mentre era ancora in corso la protesta dei precari Covid in piazza Parlamento, sono stati ricevuti con una delegazione di precari dai capigruppo e dal presidente dell’Ars a palazzo dei Normanni e dal capo di gabinetto del presidente della Regione a palazzo d’Orleans.
Questi si sono impegnati, riferiscono i sindacati stessi, “a farsi portavoce presso il governo delle richieste per i precari in questione, esprimendo su di esse giudizi di condivisione. Un nuovo incontro all’Ars è previsto nei prossimi giorni”. Le richieste riguardano la proroga dei contratti, le ricognizioni del fabbisogno di personale, l’individuazione del percorso per la stabilizzazione dei precari, l’inclusione dei tecnici informatici.
“Si tratta di persone – affermano Mannino e Lionti – che negli ultimi sei mesi hanno svolto attività ordinarie, la proroga è quindi opportuna anche per il sistema oltre che necessaria . Si tratta pure di allargare le maglie dei fabbisogni già approvati – aggiungono- in considerazione del fatto che da oggi e sino al 2024 si apriranno nuovi spazi e opportunità per la sanità”.
La vertenza potrebbe anche spostarsi sul territorio.
Precari Covid, domani in piazza con Cgil e Uil
Il concentramento sarà in piazza Indipendenza alle 14 e da qui partirà il corteo verso piazza Parlamento. I contratti a chi ha lavorato nel comparto sanità con qualunque funzione sono scaduti a dicembre, due mesi di proroga dovevano servire per una ricognizione dei vuoti e delle esigenze di organico ma “ancora – denunciano i segretari generali di Cgil e Uil Alfio Mannino e Luisella Lionti- non si è visto nulla. La sanità siciliana così rischia di andare a rotoli- sottolineano- e lavoratrici e lavoratori che hanno lavorato in un periodo particolarmente difficile di restare per chi sa quanto senza risposte. Oggi il governo torna sulle ricognizioni di cui si parla da mesi- rilevano Mannino e Lionti- quando negli atti delle aziende sanitarie sono chiari i vuoti d’organico. Noi chiediamo un percorso chiaro e dai tempi prestabiliti e stretti, nel rispetto della normativa e della Costituzione, affinché non si determinino ancora danni per la sanità, ledendo il diritto alla salute dei cittadini e quello al lavoro di tanti”.
Cgil e Uil puntualizzano le loro richieste: “Proroga dei contratti, ricognizione immediata dei vuoti d’organico e bandi di concorso che tengano conto dell’impegno già profuso da questi lavoratori con l’attribuzione di un punteggio: è questo il percorso che sollecitiamo- affermano Mannino e Lionti- e sul quale chiediamo al governo regionale risposte immediate”.
Pnrr e Fondi Ue, tavolo di confronto alla Regione
Il giudizio di Cgil Cisl e Uil sull’accordo tra governo della Regione, sindacati e Anci, per la governance condivisa del Pnrr e del piano degli investimenti complementari, è “positivo. Sul tavolo in sé. E perché si riconosce formalmente il contributo che forze sociali e istituzioni locali possono dare al conseguimento degli obiettivi di crescita”. A dirlo Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Luisella Lionti, segretari generali di Cgil Cisl e Uil siciliane, a proposito della firma, stamani a Palazzo d’Orleans, del protocollo che ha istituito il ‘tavolo regionale, territoriale e di settore’ sulla messa a terra dei piani Ue. “Il dialogo sociale genera sempre fiducia, speranza, partecipazione”, le parole dei tre leader. Ma la strada resta lunga. E “passa per il confronto, per i necessari approfondimenti settoriali e tematici.
E per la gestione coordinata degli strumenti e dei fondi della programmazione Ue”. Cgil Cisl e Uil, spiegano i segretari, quest’accordo lo hanno fortemente voluto. Tra Pnrr e vari fondi europei la montagna di risorse cui la Regione potrà attingere ammonta a qualcosa come 50-55 miliardi. Insomma, “abbiamo davanti l’opportunità irripetibile di un grande rilancio, grazie al Pnrr, ai fondi strutturali, al ReactEu, al fondo di sviluppo e coesione e alla riprogrammazione dei fondi 2021-2027. E queste risorse, se bene indirizzate attraverso politiche coordinate e inclusive, possono cambiare il volto della Sicilia”.
Questo tavolo, continuano i segretari, lo abbiamo pensato appunto come sede regionale di responsabilità congiunta per l’obiettivo dello sviluppo e delle necessarie riforme: dalla pubblica amministrazione alle infrastrutture all’ambiente al welfare al tema sempre caldo dell’occupazione”. Per Cgil Cisl e Uil la priorità restano infatti le ragioni dei lavoratori, dei giovani, delle donne, dei pensionati, della lotta alle disuguaglianze sociali. Queste sono “le direttrici che vogliamo al centro delle politiche di transizione digitale ed ecologica e di riconversione produttiva” che dovranno impegnare l’Isola da qui al 2026, anno in cui scadranno sia il Pnrr che il tavolo che ha visto la luce oggi.