Palermo. “I dati resi noti dal ministero della Salute in merito alla valutazione dei livelli essenziali di assistenza del 2023 purtroppo non sono una sorpresa. La Sicilia si posiziona ancora una volta nelle ultime posizioni, penultima in Italia, confermando un declino inarrestabile del nostro servizio sanitario regionale. Questo risultato è la chiara dimostrazione dell’inadeguatezza delle politiche sanitarie messe in atto finora”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che aggiunge: “La nostra Isola arranca, penalizzando i suoi cittadini e negando il diritto fondamentale alla salute. Lo chiediamo da troppo tempo: servono risorse adeguate per rafforzare le strutture, assumere personale medico e paramedico e migliorare l’organizzazione dei servizi. I continui tagli e la gestione approssimativa non sono più sostenibili”.
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Sanità, Lionti e Sampino: “La rimodulazione della rete ospedaliera è ennesimo intervento tampone.
La Uil e la Uil Fpl Sicilia esprimono “forte preoccupazione per la rimodulazione della rete ospedaliera. Notizia che, ancora una volta, viene appresa da fonti di stampa. Per questo chiediamo al Governo e all’assessorato alla Salute un confronto urgente e trasparente per garantire un sistema sanitario equo ed efficiente per tutti i cittadini. Siamo di fronte, infatti, all’ennesimo intervento tampone che non affronta in maniera adeguata la carenza di personale sanitario (medici e personale infermieristico)”. Lo dichiarano Luisella Lionti, segretaria regionale Uil Sicilia, e Totò Sampino segretario generale Uil Fpl, che aggiungono: “Negli ultimi anni, la Sicilia ha subito un progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria: riduzione dei posti letto, carenza di personale medico e infermieristico, reparti sovraccarichi e tempi di attesa sempre più insostenibili. A tutto ciò si aggiunge una distribuzione non equilibrata delle strutture e dei servizi tra le diverse province, con conseguenti disparità nell’accesso alle cure. La salute è un diritto fondamentale – concludono Lionti e Sampino – e non può essere sacrificata a logiche di bilancio o a interessi particolari. Chiediamo di aprire subito un tavolo di confronto con le parti sociali per costruire insieme una rete ospedaliera che garantisca cure di qualità, accessibili a tutti e su tutto il territorio siciliano”.
Contratti-pirata, la battaglia della Uil
Diversa l’azienda, differente la paga, sia pur a parità di mansioni. È lo scandalo creato dalla giungla di contratti-pirata di cui sono vittime innanzitutto le lavoratrici e i lavoratori, ma anche le imprese virtuose. Per questo, è significativo come Confcommercio Ragusa abbia voluto intervenire pubblicamente su un fenomeno che la Uil, con il suo leader PierPaolo Bombardieri, denuncia da sempre”. Lo affermano Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, e Giovanni D’Avola, segretario territoriale Uil Sicilia con delega su Ragusa, commentando la nota in cui il responsabile della Segreteria provinciale di Confcommercio iblea, Corrado Lupo, parla di “dumping sociale, non solo economico” provocato da chi adotta contratti che possono, peraltro, diventare “un boomerang per l’azienda stessa”. Lupo, quindi, sottolinea che gli accordi “firmati con Cgil, Cisl e Uil garantiscono certezze su orari, flessibilità, bilateralità”.
Lionti e D’Avola aggiungono: “La nostra organizzazione di categoria, la UilTucs, ha recentemente rimarcato che in un anno la differenza di reddito tra lavoratori può arrivare anche a oltre 7mila euro pur avendo, vogliamo ribadirlo, parità di mansioni. Tantissimi, così, si trovano persino a rischio povertà a causa di intese siglate da sigle la cui reale rappresentatività andrebbe verificata pure nel settore privato, come chiede la Uil, per favorire la trasparenza della contrattazione. Avvertiamo il diritto e il dovere di rivendicare dignità e rispetto per chi è penalizzato da questo stato di cose. Fa piacere ritrovarsi con un’associazione datoriale, Confcommercio, a condividere un allarme che investe pure il mondo delle imprese generando concorrenza sleale. Nel terziario, ma non solo”. “Minori tutele, minori diritti e spesso stipendi inferiori a parità di compiti – concludono gli esponenti del Sindacato delle Persone – sono un’insopportabile e diffusa aberrazione nel mercato del lavoro. Nessun ricatto occupazionale può giustificare offerte al ribasso, senza sicurezza né rispetto. Con le imprese sane e con le loro associazioni siamo pronti, a Ragusa e ovunque, a portare avanti un confronto di crescita per tutti fondato sull’equità sociale”.
Ast, Uil Uiltrasporti e Uiltemp Sicilia: “No agli esuberi”
UIL Sicilia, Uiltrasporti Sicilia e UilTemp Sicilia esprimono forti preoccupazioni in merito al piano riorganizzativo di AST, che è stato illustrato oggi nel corso di una seduta della IV Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana. Il nuovo assetto prevede sessantacinque esuberi tra i lavoratori in somministrazione e trenta trasferimenti nell’organico diretto. La distribuzione territoriale coinvolge diverse province: dieci esuberi a Palermo, uno a Trapani, trentadue a Catania, ventidue a Messina e venticinque a Siracusa. È inoltre prevista la richiesta di nuovo personale per l’unità di Modica, dove sarebbero attivati sei nuovi posti come operatori di esercizio.
Durante l’audizione, il presidente dell’azienda ha comunicato l’intenzione di pubblicare, entro il mese di settembre, un bando di concorso per l’assunzione di nuovi autisti, meccanici e amministrativi. Secondo quanto chiesto dalle organizzazioni sindacali, vi potranno partecipare anche i lavoratori in somministrazione, ai quali potrebbe essere riconosciuto un punteggio aggiuntivo sulla base dell’esperienza maturata nel servizio extraurbano.
UIL Sicilia, Uiltrasporti Sicilia e UilTemp Sicilia chiedono con urgenza un confronto trasparente prima di qualsiasi riorganizzazione: “Questa decisione improvvisa ci lascia perplessi e ci porta a chiederci se i colloqui avuti finora siano stati realmente volti a trovare soluzioni condivise o solo una perdita di tempo, dietro la quale si celava l’intenzione di procedere comunque in modo unilaterale”, affermano i segretari generali Luisella Lionti (UIL Sicilia), Katia Di Cristina (Uiltrasporti Sicilia) e Danilo Borrelli (Uiltemp Sicilia).
“I lavoratori AST, diretti e in somministrazione, rappresentano un valore strategico per la tenuta del servizio pubblico regionale. Sono stati il presidio fondamentale nei momenti più critici e oggi meritano certezze e rispetto – sottolineano i segretari – Chiediamo che nessuno venga lasciato indietro. Ogni ipotesi di riorganizzazione deve partire dalla salvaguardia occupazionale, riconoscendo il contributo di chi ha garantito quotidianamente mobilità e continuità del servizio”.
“In tutte le sedi coinvolte, la prospettiva di perdere decine di posti di lavoro crea allarme e disorientamento – aggiungono – Occorre attivare subito un percorso condiviso e trovare soluzioni che garantiscano la continuità occupazionale, valorizzando l’esperienza di chi ha già operato con competenza e responsabilità. Chiediamo all’azienda di aprire un confronto serio e concreto, dove le dichiarazioni trovino riscontro in azioni coerenti. È indispensabile sospendere ogni iniziativa di riorganizzazione finché il dialogo con le parti sociali non sarà concluso”.
Secondo i sindacati, il piano prospettato non migliorerebbe il servizio di mobilità. Al contrario, comporterebbe solo ricadute negative sul piano occupazionale, con conseguenze pesanti sia per i lavoratori sia soprattutto per il servizio reso ai cittadini.
Autorità portuale, Lionti e Di Cristina (Uil e Uil Trasporti Sicilia): “La nuova governance assicuri continuità, esperienza e dialogo con i sindacati”.
Palermo. In vista della designazione del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, la Uil Sicilia e la Uil Trasporti Sicilia, guidate da Luisella Lionti e Katia Di Cristina, ritengono fondamentale garantire continuità istituzionale e una scelta basata su merito e conoscenza del settore. Le organizzazioni sindacali evidenziano come l’attuale fase di sviluppo e rinnovamento, avviata sotto la presidenza di Pasqualino Monti, abbia rappresentato un punto di svolta per il sistema portuale siciliano, portando investimenti significativi, ammodernamento delle infrastrutture e attenzione alla qualità del lavoro. “È necessario – precisano le segretarie – che la prossima figura alla guida dell’Autorità abbia esperienza e una giusta preparazione ma soprattutto la capacità di coniugare sviluppo, legalità e buona occupazione. Serve, inoltre, consolidare i percorsi già avviati attraverso il confronto. Deve essere una governance capace di accompagnare il cambiamento – aggiungono – tutelando i diritti dei lavoratori e valorizzando il territorio”. Infine, il sindacato rivolge un appello alla politica e alle istituzioni affinché la nomina avvenga nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione.
Ondate di calore in Sicilia
La Uil Sicilia, guidata da Luisella Lionti, esprime apprezzamento per l’ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione, Renato Schifani, che introduce misure di prevenzione contro i rischi da choc termico. “È un segnale importante – dichiara la Lionti – che dimostra attenzione verso la tutela dei lavoratori, soprattutto in ambiti come gli appalti pubblici, dove è indispensabile ripensare tempi e modalità di lavoro durante le ondate di calore”. Tuttavia, sottolinea la segretaria della Uil Sicilia, è necessario coinvolgere le organizzazioni sindacali nella definizione delle nuove modalità operative. Serve una visione condivisa che non si limiti a interventi temporanei ma punti su soluzioni strutturali. La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro devono diventare una priorità permanente, non un tema da affrontare solo in emergenza”.
Morti sul lavoro in Sicilia, l’appello di Cgil Cisl e Uil
“Non si arresta la lunga scia di sangue che continua a mietere vittime nei luoghi di lavoro. L’ultima in una cava della provincia di Palermo. Ancora una volta, nella nostra regione, che già sta in cima a questa triste classifica, un lavoratore, una persona, non farà più rientro a casa lasciando nello sconforto e nella disperazione i propri cari. Una condizione che non accettiamo più. Da troppo tempo denunciamo condizioni di lavoro scadenti e spesso al limite del disumano”. Lo affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Alfio Mannino con Francesco Lucchesi, Leonardo La Piana con Emanuele Gallo e Luisella Lionti con Ignazio Baudo che aggiungono: “Chiediamo interventi concreti e mirati con il preciso obiettivo di arginare, colpire, sanzionare tutte quelle aziende che hanno, come imperativo assoluto, il raggiungimento del massimo profitto anche in barba e disprezzo del rispetto delle più elementari norme che tutelano l’integrità fisica, la salute e la sicurezza. Abbiamo più volte sollecitato le istituzioni affinchè trovassero soluzioni a questa “patologia sociale”, conseguenza di una trasfigurazione del concetto di lavoro. Fattore questo che dimostra come oggi la qualità si sia notevolmente abbassata. Infatti, sono proprio le risultanze delle verifiche ispettive da parte degli organi preposti al controllo che mettono in luce indici di irregolarità elevati che vanno anche oltre il 70% delle aziende controllate. Le violazioni, anche penali, in materia di salute e sicurezza hanno raggiunto incidenze preoccupanti per ciò che attiene sorveglianza sanitaria, formazione informazione e corretta valutazione del rischio (Pos- Psc-Duvri), caduta dall’alto, rischi elettrici, attrezzature e macchine”.
Già lo scorso di maggio al tavolo permanente di concertazione su Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, i sindacalisti di Cgil Cisl e Uil avevano sollecitato azioni concrete anche attraverso proposte articolate e specifiche come l’incremento degli ispettori, una azione organizzata e coordinata fra tutte le forze disponibili e deputate al controllo, un incremento delle risorse su sorveglianza, prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro, limitazioni all’utilizzo del sub appalto nonché indicazioni specifiche nei bandi di gara circa l’utilizzo dei ccnl firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative per arginare il fenomeno del dumping contrattuale.
“Avevamo ravvisato la necessità di riprendere il confronto circa il protocollo sullo stress termico – precisano le organizzazioni sindacali – considerato che le ondate di calore e le temperature estreme non rappresentano più un fattore eccezionale bensì una condizione ormai strutturale del nostro clima. Ancora oggi però, le nostre richieste sono rimaste inascoltate. L’assessorato al Lavoro e il Governo Schifani non hanno avvertito la necessità di intervenire con tempestività in maniera preventiva e precauzionale rispetto anche a quest’ultimo fenomeno, al contrario di come già fatto da altre regioni come la Puglia, l’Emilia Romagna e la Toscana i cui governi hanno già emanato le rispettive ordinanze stabilendo specifiche fasce orarie di sospensione delle attività lavorative nei settori esposti. Chiediamo al presidente Schifani subito risposte e di sollecitare il confronto affinché il “Tavolo di Permanente di Concertazione su Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro” sia realmente quello strumento operativo capace di mettere in atto ogni utile azione volta al contrasto degli infortuni e delle morti sui luoghi di lavoro. La tutela e la salvaguardia della salute e della sicurezza delle persone non può e non deve consentire compromessi, distrazioni o peggio indifferenza ma al contrario deve ricevere la giusta attenzione da parte degli organi istituzionali. Non escludiamo forme di mobilitazione in assenza di interventi concreti immediati”.
Femminicidio di Messina
Palermo. “Ancora donne strappate alla vita. Fermare questa strage deve essere l’impegno di tutti e tutte noi, in ogni luogo di lavoro e di vita”. Con grande sgomento e dolore lo affermano Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, e Mirella Randazzo, coordinatrice pari opportunità Palermo, che esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia di Sara Campanella, e aggiungono: “Di fronte a questa continua scia di sangue le parole non bastano più, servono fatti concreti. Quindi è giusto mobilitarsi e manifestare per innescare un cambiamento. Serve educare al rispetto delle differenze attraverso la prevenzione con campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole. Prima di tutto, infatti, dobbiamo educare i nostri figli e i nostri giovani, al rispetto verso il prossimo. E poi con la formazione nei luoghi di lavoro e il sostegno affinché le donne vittime di violenza possano denunciare trovando l’aiuto necessario e senza rischiare la vita”.
Operaio morto nel Palermitano, Lionti: “Un altro padre di famiglia non tornerà più a casa”.
“Non passa giorno senza leggere o ascoltare dichiarazioni scandalizzate per la carenza di sicurezza nei posti di lavoro. In Sicilia, però, si continua a conteggiare una lunga scia di morti sul lavoro. Un altro padre di famiglia, infatti, oggi non tornerà più a casa”. Così Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, alla notizia dell’infortunio mortale in cui ha perso la vita l’operaio edile Antonino Alongi, di 55 anni, che aggiunge: “Mentre attendiamo di capire cause e circostanze di questo ennesimo incidente, ci stringiamo forte a questa famiglia. Bisogna fare scelte di cambiamento, e subito. Da anni chiediamo norme più restrittive sulla sicurezza, strumenti per la formazione e maggiori risorse per il controllo”.
Sanità, Lionti e Sampino: “Il diritto alla salute viene leso ogni giorno, è arrivato il momento di cambiare rotta”.
Palermo. “La Uil Sicilia da tempo denuncia la mancanza di adeguati investimenti, di personale, di posti letto, di una sanità territoriale che possa evitare l’ingolfamento delle strutture sanitarie. Ancora oggi personale e pazienti sono abbandonati a loro stessi mentre il governo Schifani rilascia comunicati stampa ed evita confronti. E’ una sanità inefficace ed inefficiente che – come leggiamo dalla cronaca – mette sempre più a rischio la salute dei cittadini”. Lo sostengono la segretaria generale Luisella Lionti e il segretario della Uil Fpl Sicilia, Totò Sampino, che sottolineano “lo sfascio del sistema”. “Il diritto alla salute viene leso ogni giorno, è arrivato il momento di cambiare rotta. Ancora oggi, infatti, non è stato varato un piano sanitario adeguato nonostante le nostre ripetute sollecitazioni e non c’è stato un investimento sulla medicina territoriale né un piano per colmare le carenze di organico – aggiungono Lionti e Sampino -. Servono risorse e la riorganizzazione del settore con assunzione di personale sanitario ma serve anche un’azione politica del governo regionale immediata e diversa. Questo sindacato rivendica il diritto a curarsi nel territorio in cui si vive, senza le lunghe attese che finiscono col pregiudicare la salute dei cittadini, soprattutto quella dei più fragili e degli anziani che sempre più spesso rinunciano a curarsi. Ci sono da potenziare anche i servizi di salute mentale, l’assistenza domiciliare, la medicina del territorio. Solo un sistema pubblico accessibile a tutti può garantire il diritto universale alla salute e alle prestazioni sociali creando benessere e occupazione”. La Sicilia, infine, è ancora in forte ritardo sulla realizzazione di case e ospedali di comunità. Lo dimostrano i dati diffusi pochi giorni fa da Palazzo Chigi durante la cabina di regia Pnrr per una verifica puntuale dello stato dell’arte degli interventi in sede territoriale. A fronte di 1030 strutture previste, sono stati avviati i lavori sono in 934 case della comunità, ma solo 38 sono state collaudate. 278 sono invece gli ospedali con interventi in corso a fronte delle 307 strutture programmate. I rallentamenti maggiori dei cantieri si evidenziamo soprattutto al Sud, Sicilia inclusa.