News

  Indietro

Omicidio Geraci, finalmente i mandanti hanno un volto!

“Siamo grati a magistratura e forze dell’ordine per non avere mai smesso, come noi, di cercare verità e giustizia per Mico Geraci”.
Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, che aggiunge: “Mico era un sindacalista della Uil ucciso per avere dato voce alla Sicilia degli onesti e dei lavoratori, consapevole della spirale di sottosviluppo innescata e alimentata ogni giorno dalla mafia. Avevamo ricordato Mico Geraci ancora una volta il 27 novembre dello scorso anno a Palermo assieme ai suoi familiari e insieme con Pierpaolo Bombardieri e Carmelo Barbagallo. Aspettavamo questo giorno e questo giorno è arrivato!”
  Indietro

Primo Maggio, Cgil Cisl e Uil: “Al lavoro, per la pace e la crescita dei nostri territori”.

“Il momento che stiamo vivendo richiede uno sforzo maggiore, una unità di intenti che deve partire prima di tutto dalle istituzioni a tutti i livelli, il Lavoro deve tornare a essere leva dello sviluppo, della rinascita, della garanzia di futuro per tanti giovani che ancora lasciano la nostra città perché non hanno alternativa”. E’ il messaggio lanciato in occasione della Festa del Lavoro che ricorre domenica primo maggio dai sindacati confederali Cgil Cisl Uil Palermo. A livello nazionale le confederazioni terranno ad Assisi il tradizionale corteo, dopo due anni di stop per via della pandemia, dedicato quest’anno ai temi della pace del lavoro e della crescita. “In una economia globalizzata, la guerra in Ucraina sta fortemente condizionando il futuro di tutta l’Europa, la pace resta l’unico strumento per la tutela della vita e per garantire e avviare la crescita e dare centralità cosi al lavoro – spiegano i segretari di Cgil Cisl Uil Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Luisella Lionti -. Abbiamo bisogno di vere politiche del lavoro ma di un lavoro vero regolare e non precario, perché contrastare il lavoro nero vuol dire anche garantire la sicurezza dei lavoratori. Serve la soluzione immediata di vertenze che mettono a rischio la tenuta sociale del territorio palermitano come quella del call center Covisian, Blutec e tante altre, occorre usare subito e bene i fondi del PNRR preparando al meglio gli uffici degli enti locali per la redazione dei progetti, bisogna dare slancio anche alle infrastrutture e ai settori cruciali dai quali dipende l’economia palermitana”. Le persone in cerca di occupazione a Palermo superano le 60 mila, il tasso di disoccupazione è superiore al 15. “Il tasso cresce se si tratta dei giovani – spiegano Ridulfo, La Piana e Lionti –, cosi come il tasso di povertà assoluta e relativa, la pandemia ha aggravato il disagio sociale soprattutto nelle periferie, ed è da lì che bisogna ripartire per incidere davvero sulla vita quotidiana dei cittadini. Dai servizi sociali a quelli urbani, sono zone della città spesso abbandonate, per questo è essenziale che la rinascita parta proprio da lì, per imprimere il cambiamento reale e concreto e per poter davvero avviare un percorso che ci porti fuori dallo stato di emergenza finora vissuto”. I tre segretari concludono con gli auguri a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori e un ringraziamento “alle figure professionali che in questi ultimi due anni hanno retto le sorti del Paese. Un pensiero va anche a chi una occupazione non ce l’ha, nella speranza che dalle istituzioni parta un’azione concreta che rimetta al centro il lavoro risollevando dalla crisi settori che prima erano trainanti, turismo, l’industria in generale, l’agroalimentare, l’edilizia e il commercio”.

  Indietro

Addio a Letizia Battaglia, Lionti: “Lascia un vuoto incolmabile”.

“Con grande dolore ci stringiamo alla famiglia di Letizia Battaglia, donna e professionista che con i suoi lavori ha dato lustro alla città di Palermo. Grande artista e reporter conosciuta in tutto il mondo, con la potenza delle sue foto ha raccontato la lotta alla mafia. Ma è stata anche un modello di emancipazione femminile e adesso lascia un vuoto incolmabile”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti.

  Indietro

Congresso provinciale della Uilm Ragusa

Noi ci battiamo ogni giorno perché questa terra abbia opportunità e occupazione, ma non siamo disponibili a barattare questa richiesta con il diritto alla sicurezza, alla salute, alla vita. Particolarmente significativo iniziare questa lunga stagione congressuale Uil con la Uilm di Ragusa che ha scelto per slogan: Lottiamo per il lavoro sicuro”. Così Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia e Area Vasta, ha salutato oggi i delegati riuniti per il quattordicesimo congresso della Uilm Ragusa. Al tavolo di presidenza il segretario uscente Carmelo Distefano e il nuovo segretario dell’organizzazione iblea delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, Renzo Battaglia, insieme con il segretario generale della Uilm Sicilia Silvio Vicari e i componenti delle Segreterie regionali di Uil e Uilm Giovanni D’Avola e Vincenzo Comella. Renzo Battaglia sarà collaborato in Segreteria da Fabio Cafiso e dal tesoriere Emanuele Distefano. Il Direttivo è composta anche da Bartolomeo Calogero, Marco Miciluzzo, Cristian Sinatra, Salvatore Lo Presti, Giorgio Mirabella, Giorgio Celestre, Antonio Grimaldi e Gianluca Scribano.

  Indietro

Uniocamere, Lionti: “Palermo e la Sicilia in controtendenza, servono interventi immediati per fermare il declino produttivo”. 

Palermo. “I dati sul valore aggiunto diffusi da Unioncamere confermano quanto la Uil Sicilia denuncia da tempo, la nostra regione continua a pagare il prezzo più alto della crisi produttiva e occupazionale. Mentre in gran parte del Paese si registrano segnali positivi, la Sicilia è l’unica regione con un segno negativo, pari a meno 5,54 per cento, e Palermo chiude la classifica nazionale con un calo del 6,89 per cento. Numeri che raccontano una realtà economica ferma, segnata da un tessuto produttivo fragile e da politiche industriali insufficienti”. Lo afferma la stessa segretaria generale, Luisella Lionti, che aggiunge: “È inaccettabile che, nel 2025, la Sicilia resti fanalino di coda in tutti gli indicatori di crescita. Occorre una strategia concreta per rilanciare la manifattura, sostenere le imprese sane, favorire l’occupazione stabile e ridurre i costi dell’energia che penalizzano le aziende del territorio. Servono infrastrutture moderne, politiche per l’innovazione e una vera programmazione industriale capace di valorizzare le potenzialità dell’isola. La Uil Sicilia – conclude Lionti – chiede al governo regionale di individuare, attraverso il confronto, strumenti straordinari di rilancio produttivo. Palermo e la Sicilia non possono continuare a perdere terreno mentre il resto del Paese corre. La crescita del Mezzogiorno passa anche dal futuro della Sicilia, è tempo di agire”.

  Indietro

Spopolamento a Enna

In vent’anni, stando a dati Istat, la diminuzione del tasso di natalità a Enna è rimasta in linea con i dati nazionali, meridionali e regionali. Non così il saldo migratorio interno, che in questa provincia s’è aggravato drammaticamente da meno 3,1 a meno 4,2 tra il 2004 e il 2024 in controtendenza rispetto al Mezzogiorno (da 3,1 a 2,6) e alla Sicilia (da 3 a 2,8). Sono numeri che parlano chiaramente dei fattori principali dello spopolamento ennese tra scarse opportunità e disagio sociale, mancanza di lavoro e fuga dal territorio”.

Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, ed Enzo Savarino, coordinatore regionale Uil con delega su Enna, intervengono sulla desertificazione del territorio ennese sottolineando come “le partenze della generazione-trolley, alla ricerca obbligata di migliori sorti altrove, siano alla base di un circuito vizioso che pesa ovviamente su minori nascite e invecchiamento della popolazione”. Il tasso di natalità per mille abitanti è passato a Enna dal 9,2 al 6,1 tra 2004 e 2024 (meno 3,1 in tendenza con Italia, Sud e Sicilia dove il calo varia tra il 3,5 e il 3,4) mentre l’indice di vecchiaia (quanti anziani ogni 100 giovani) s’è impennato sfondando ampiamente nell’anno in corso “quota 200”. Per l’esattezza, secondo calcoli tendenziali 2025 dell’Istat, s’è attestato al 227,3 per cento mentre vent’anni fa era al 117,4.

“Il declino di questa provincia non è ineluttabile, né irreversibile – affermano Lionti e Savarino – Noi non ci stiamo a questa narrazione di regresso. Il confronto con rappresentanti politici e associazioni datoriali rappresenta la strada maestra, purché si faccia presto e bene producendo risultati concreti di cui c’è urgente bisogno. Per questo, rilanciamo innanzitutto l’interlocuzione con l’amministrazione provinciale concordata nei mesi scorsi tra il sindacato unitario e il presidente Piero Capizzi con la partecipazione dei rappresentanti dell’Università Kore di Enna. È tempo di incontrarci nuovamente, stavolta per analizzare proposte operative e mettere in campo progetti fattibili. Ci rivolgiamo, poi, alla sensibilità istituzionale e all’autorevolezza del prefetto Maria Carolina Ippolito perché sovrintenda di concerto con parti sociali ed enti pubblici a una dettagliata verifica su fame di infrastrutture e opere incompiute, che rappresentano sempre più uno scandalo di fronte ai numeri sempre più impietosi sulla decrescita di Enna”.

  Indietro

Bomba carta sotto casa dell’assessore Ferrandelli

Palermo. “Piena solidarietà all’assessore Fabrizio Ferrandelli per il vile gesto avvenuto sotto la sua abitazione. Un atto grave e inaccettabile che colpisce non solo una persona ma l’intera comunità civile di Palermo.” Lo dichiara Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “La violenza non può mai essere una risposta e non può trovare spazio in una città che ha bisogno di dialogo, ascolto e partecipazione. Serve invece un impegno concreto e condiviso per il rilancio delle periferie, dove troppo spesso il disagio sociale si trasforma in frustrazione e conflitto. È dalle aree più fragili che deve ripartire la rinascita di Palermo: investendo in servizi, lavoro, sicurezza e coesione sociale. La Uil Sicilia continuerà a battersi per una città più giusta, aperta e solidale, rifiutiamo la paura e rinnoviamo la fiducia nelle istituzioni”.

  Indietro

Incontro in Prefettura, Cgil, Cisl, Uil e Acli chiedono rafforzamento degli organici delle forze di polizia per il controllo del territorio

Palermo. Individuazione delle zone a rischio della città, che diventeranno aree a vigilanza rafforzata, modello Vucciria. Un impegno continuo, con il rafforzamento degli organici di tutte le forze di polizia, compresa la polizia municipale, per il controllo del territorio. La necessità di intervenire nei quartieri più a rischio per un contrasto ancora più incisivo rispetto alla diffusione di armi e al traffico di sostanze stupefacenti e al disagio sociale. Un tavolo permanente di confronto in Prefettura con parti sociali e istituzioni e specifiche iniziative con il coinvolgimento di associazioni di categoria.
Il comitato per l’ordine della sicurezza pubblica, che si è svolto stamattina, come preannunciato ieri ha già stabilito l’implementazione delle zone a vigilanza rafforzata. E dalla settimana prossima cominceranno ad arrivare i rinforzi delle forze di polizia.
Sono alcune degli impegni presi ieri in Prefettura nell’incontro che si è svolto tra il prefetto Massimo Mariani, Cgil, Cisl, Uil, Acli, Cna, alcuni parenti delle vittime e un imprenditore. Erano presenti i segretari di Cgil, Cisl Uil, Mario Ridulfo, Franco Nuccio, Ignazio Baudo, Francesco Todaro, presidente Acli, Mimmo Provenzano, presidente Cna e il vice presidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao.
“Abbiamo riportato al prefetto le emozioni e le richieste di quanti hanno partecipato al corteo di lunedì sera, esprimendo la paura, le preoccupazioni che attraversano la nostre città, a seguito dei fatti di sangue che hanno suscitato estrema impressione in tutta la popolazione e che confermano che la violenza non è solo frutto di percezione ma di una situazione fuori controllo che si è aggravata nel corso del tempo – dichiarano i segretari di Cgil, Cisl, Uil Mario Ridulfo, Federica Badami, Ignazio Baudo e il responsabile Acli Francesco Todaro – Abbiamo chiesto il rafforzamento delle forze di polizie, con gli organici oggi ben al di sotto delle necessità, a presidio dei luoghi sensibili della movida che tutti conoscono, da piazza Magione a Borgo Vecchio, da Piazza Sant’Anna a piazza Rivoluzione. Ma non solo. Il modello Vucciria, che ha messo assieme un gruppo interforze, funziona: la Vucciria oggi è più vivibile. Nessuno chiede la militarizzazione delle strade ma quello che tutti abbiamo chiesto è un esercito di poliziotti, assistenti sociali, psicologi, educatori, per arrivare alle cause dei fenomeni di criminalità e e micro criminalità legate anche a uso di droghe e al traffico di armi”.
Da questo punto di vista, il prefetto ha raccolto le preoccupazioni e le sollecitazioni fatte dai sindacati e dalle associazioni presenti e ha fornito alcuni numeri a conferma dell’incremento dei servizi ad Alto Impatto, relativi a sanzioni e sequestri, e del rafforzamento dei servizi di controllo del territorio, recentemente estesi anche alla zona di via Maqueda. Piano di controllo dagli esisti positivi “che sarà esteso ad altre parti della città”.
“Abbiamo chiesto un tavolo permanente, una task force, coordinata dalla prefettura, in cui siano presenti tutte le istituzioni, per andare alle radici del malessere soprattutto di molti quartieri di periferia, che tenga conto dei disagi e delle fragilità esistenti, coinvolgendo anche le scuole e altri attori che operano nel sociale – aggiungono Cgil, Cisl, Uil e Acli – Un tavolo in cui partecipino tutti i soggetti interessati, Asp, Comune e Regione e anche i servizi ispettivi come Inail, Spresal per contrastare i fenomeni di illegalità e il lavoro nero. Il prefetto ha condiviso quest’esigenza e l’avvio di iniziative specifiche di ascolto e di confronto, che mettano assieme organizzazioni datoriali e organizzazioni sindacali, a cominciare dal settore del commercio e della ristorazione, per prevenire e reprimere comportamenti illegali legati anche all’aumento esponenziali di locali nel centro città”.
“Abbiamo espresso anche l’esigenza – conclude la nota – di evitare la criminalizzazione di alcuni quartieri che hanno un alto tasso alto di criminalità. Vale per lo Zen e per Brancaccio e per tanti luoghi in cui le tante persone oneste che li abitano sono sopraffatte dalla violenza di pochi e dalla carenza delle varie istituzioni”.
I parenti delle vittime presenti all’incontro hanno manifestato delusione per l’assenza di risposte in questi mesi in cui non si è riusciti a garantire la sicurezza nelle strade di Palermo. E si aspettano non solo un blitz il giorno dopo un omicidio ma la possibilità di essere protetti e di poter camminare per strada sicuri ogni giorno.

  Indietro

Omicidio a Palermo

La Uil Sicilia, guidata da Luisella Lionti, esprime profondo dolore e sdegno per l’ennesima tragedia che ha colpito la città di Palermo: la morte di un giovane di soli 21 anni, vittima di un agguato mentre cercava di sedare una rissa. “È inaccettabile che chi si impegna per la pace e la convivenza civile venga colpito con tale violenza”, afferma la stessa segretaria generale Luisella Lionti che aggiunge-. La Uil Sicilia chiede con urgenza alle istituzioni e alle forze dell’ordine di intensificare la loro presenza e azione sul territorio per garantire sicurezza e rispetto della vita soprattutto nei quartieri più sensibili della città. Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alla famiglia del giovane, ai suoi amici e a tutti coloro che lottano quotidianamente per una Palermo più giusta e sicura”. La Uil Sicilia ribadisce il proprio impegno nel sostenere ogni iniziativa volta a combattere fenomeni di violenza e a promuovere un clima di dialogo e legalità.

  Indietro

Rissa a Sferracavallo, Lionti e Baudo (Uil Sicilia): “Allarmante situazione di insicurezza a Palermo”.

Palermo. La Uil Sicilia, guidata da Luisella Lionti, esprime “forte preoccupazione per l’ultimo grave episodio di violenza avvenuto a Palermo che evidenzia un’allarmante situazione di insicurezza nella città. Questo evento non può essere sottovalutato: la sicurezza dei cittadini deve tornare ad essere una priorità assoluta”. E la Lionti insieme al segretario Ignazio Baudo rivolgono un appello urgente alle istituzioni “affinché intensifichino gli interventi di controllo e vigilanza mettendo in campo risorse adeguate e strategie efficaci per prevenire ulteriori atti di criminalità. È indispensabile un coordinamento concreto tra forze dell’ordine e amministrazione locale per garantire un presidio forte e continuo sul territorio. Non si può più aspettare, è ora di agire con decisione per tutelare la tranquillità delle comunità e ripristinare un clima di sicurezza e rispetto delle regole. I cittadini avvertono un forte senso di insicurezza e i lavoratori sono esposti a rischi continui. Se non si interviene con urgenza a risentirne saranno l’economia e il futuro di Palermo”.   

  Indietro

Lavoro nero nel Palermitano, Lionti e Baudo (Uil): “Plauso all’operato Carabinieri del Nil”.

Palermo. La Uil Sicilia, guidata da Luisella Lionti, esprime il proprio plauso e apprezzamento nei confronti dei Carabinieri del Nil per l’importante attività di controllo svolta in diversi luoghi di lavoro del Palermitano. “Grazie a questi controlli mirati sono state scoperte significative violazioni delle norme di sicurezza e la presenza di lavoratori senza regolare contratto di assunzione. La tutela della salute, della sicurezza e dei diritti dei lavoratori è una priorità imprescindibile per la nostra organizzazione sindacale”, affermano i segretari Luisella Lionti e Ignazio Baudo, che continuano: “E’ necessario rafforzare la vigilanza e garantire che tutte le imprese rispettino la legge e il contratto collettivo nazionale di lavoro, attraverso verifiche e sanzioni. Le gravi inadempienze riscontrate ci portano a ribadire la necessità di incrementare gli organici ispettivi e uno scambio delle informazioni tra le banche dati disponibili per consentire così un’attività di coordinamento fra le diverse forze preposte alla verifica e al contrasto”.

  Indietro

Fondazione Gimbe, Lionti: “Su cure essenziali fallimento annunciato”.

Palermo. “I dati resi noti dal ministero della Salute in merito alla valutazione dei livelli essenziali di assistenza del 2023 purtroppo non sono una sorpresa. La Sicilia si posiziona ancora una volta nelle ultime posizioni, penultima in Italia, confermando un declino inarrestabile del nostro servizio sanitario regionale. Questo risultato è la chiara dimostrazione dell’inadeguatezza delle politiche sanitarie messe in atto finora”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che aggiunge: “La nostra Isola arranca, penalizzando i suoi cittadini e negando il diritto fondamentale alla salute. Lo chiediamo da troppo tempo: servono risorse adeguate per rafforzare le strutture, assumere personale medico e paramedico e migliorare l’organizzazione dei servizi. I continui tagli e la gestione approssimativa non sono più sostenibili”.

  Indietro

Sanità, Lionti e Sampino: “La rimodulazione della rete ospedaliera è ennesimo intervento tampone.

La Uil e la Uil Fpl Sicilia esprimono “forte preoccupazione per la rimodulazione della rete ospedaliera. Notizia che, ancora una volta, viene appresa da fonti di stampa. Per questo chiediamo al Governo e all’assessorato alla Salute un confronto urgente e trasparente per garantire un sistema sanitario equo ed efficiente per tutti i cittadini. Siamo di fronte, infatti, all’ennesimo intervento tampone che non affronta in maniera adeguata la carenza di personale sanitario (medici e personale infermieristico)”. Lo dichiarano Luisella Lionti, segretaria regionale Uil Sicilia, e Totò Sampino segretario generale Uil Fpl, che aggiungono: “Negli ultimi anni, la Sicilia ha subito un progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria: riduzione dei posti letto, carenza di personale medico e infermieristico, reparti sovraccarichi e tempi di attesa sempre più insostenibili. A tutto ciò si aggiunge una distribuzione non equilibrata delle strutture e dei servizi tra le diverse province, con conseguenti disparità nell’accesso alle cure. La salute è un diritto fondamentale – concludono Lionti e Sampino – e non può essere sacrificata a logiche di bilancio o a interessi particolari. Chiediamo di aprire subito un tavolo di confronto con le parti sociali per costruire insieme una rete ospedaliera che garantisca cure di qualità, accessibili a tutti e su tutto il territorio siciliano”.

  Indietro

Contratti-pirata, la battaglia della Uil

Diversa l’azienda, differente la paga, sia pur a parità di mansioni. È lo scandalo creato dalla giungla di contratti-pirata di cui sono vittime innanzitutto le lavoratrici e i lavoratori, ma anche le imprese virtuose. Per questo, è significativo come Confcommercio Ragusa abbia voluto intervenire pubblicamente su un fenomeno che la Uil, con il suo leader PierPaolo Bombardieri, denuncia da sempre”. Lo affermano Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, e Giovanni D’Avola, segretario territoriale Uil Sicilia con delega su Ragusa, commentando la nota in cui il responsabile della Segreteria provinciale di Confcommercio iblea, Corrado Lupo, parla di “dumping sociale, non solo economico” provocato da chi adotta contratti che possono, peraltro, diventare “un boomerang per l’azienda stessa”. Lupo, quindi, sottolinea che gli accordi “firmati con Cgil, Cisl e Uil garantiscono certezze su orari, flessibilità, bilateralità”.

Lionti e D’Avola aggiungono: “La nostra organizzazione di categoria, la UilTucs, ha recentemente rimarcato che in un anno la differenza di reddito tra lavoratori può arrivare anche a oltre 7mila euro pur avendo, vogliamo ribadirlo, parità di mansioni. Tantissimi, così, si trovano persino a rischio povertà a causa di intese siglate da sigle la cui reale rappresentatività andrebbe verificata pure nel settore privato, come chiede la Uil, per favorire la trasparenza della contrattazione. Avvertiamo il diritto e il dovere di rivendicare dignità e rispetto per chi è penalizzato da questo stato di cose. Fa piacere ritrovarsi con un’associazione datoriale, Confcommercio, a condividere un allarme che investe pure il mondo delle imprese generando concorrenza sleale. Nel terziario, ma non solo”. “Minori tutele, minori diritti e spesso stipendi inferiori a parità di compiti – concludono gli esponenti del Sindacato delle Persone – sono un’insopportabile e diffusa aberrazione nel mercato del lavoro. Nessun ricatto occupazionale può giustificare offerte al ribasso, senza sicurezza né rispetto. Con le imprese sane e con le loro associazioni siamo pronti, a Ragusa e ovunque, a portare avanti un confronto di crescita per tutti fondato sull’equità sociale”.