Cgil Cisl Uil e Acli Palermo aderiscono alla marcia popolare antimafia Bagheria Casteldaccia che si terrà il prossimo 24 febbraio. I tre sindacati, con Camera del lavoro di Bagheria, Unione sindacale zonale Cisl Bagheria, Uil Bagheria insieme alle Acli Palermo aps infatti, hanno ufficializzato la loro partecipazione al corteo organizzato dal Centro Pio La Torre, per ribadire “che la coscienza antimafia che spinse quarant’anni fa cittadini, lavoratori, pensionati, studenti, istituzioni, a scendere in piazza per dire basta a quella che fu chiamata la ‘seconda guerra di mafia’, deve ancora guidare le azioni di tutti in ogni ambito in cui si operi, per continuare una battaglia di legalità che non deve mai abbassare la guardia”, spiegano i tre segretari generali Cgil Cisl Uil Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana, Luisella Lionti e il presidente Acli Palermo Nino Tranchina. Appuntamento venerdì 24 febbraio a Bagheria, in via Diego D’Amico, alle 8.30 davanti alla scuola Carducci da dove, alle 9, partirà il corteo diretto a Casteldaccia, lungo la strada provinciale 88 allora via di fuga dei latitanti e killer di cosa nostra. Il corteo infatti rievoca quello del 26 febbraio 1983 quando migliaia di persone manifestarono contro la mafia in un momento in cui in quel cosiddetto “triangolo della morte” fra i due paesi del palermitano, cosa nostra portava avanti la sua strategia omicida. “Dopo l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro – aggiungono -, è ancora più importante ribadire che la lotta alla mafia continua con maggiore vigore, per rintracciare la rete che lo ha protetto in trent’anni, per contrastare chi vorrà prendere il suo posto, per fermare tutti gli affari illegali che bloccano lo sviluppo dell’economia buona, la sola che può creare lavoro e porre le basi per un futuro diverso. In questa lotta, tutti noi abbiamo un ruolo centrale, che con la marcia ribadiremo, quello di diffondere i principi di legalità ancor più fra le giovani generazioni, e farne faro del nostro impegno quotidiano ”. I tre segretari di Cgil Cisl Uil e il presidente Acli Palermo concludono “sarà dunque una occasione dal grande valore simbolico e sociale per rinvigorire il nostro No alla mafia, a una mafia che oggi è più invisibile ma infiltrata in tante realtà e contro la quale bisogna ribadire i valori universali come i diritti, la libertà, giustizia sociale che saranno al centro del corteo del prossimo 24 febbraio”.
Palermo, 20 gennaio 2023
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Lotta alla mafia, arrestato a Palermo il superlatitante Matteo Messina Denaro.
“Con l’arresto del superlatitante Messina Denaro, lo Stato oggi segna un grande passo in avanti nel contrasto alla mafia, un grande plauso per questo risultato va a tutte le donne e uomini delle forze dell’ordine e della magistratura che hanno fatto della battaglia a Cosa Nostra ragion di vita. A tutti loro e ai carabinieri del Ros che hanno condotto l’operazione di oggi, va il Grazie a nome dei lavoratori, pensionati, giovani che rappresentiamo, adesso l’obiettivo è liberare il nostro territorio, il suo tessuto economico e produttivo, dall’oppressione mafiosa ”. Ad affermarlo sono i segretari generali Cgil Cisl Uil Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Luisella Lionti, che commentano così l’arresto del superlatitante di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro avvenuto oggi a Palermo. “Emblematico il fatto che l’arresto avvenga proprio all’indomani dei trent’anni dalla cattura del boss corleonese Totò Riina, è proprio cosi, colpendo i capi che si debella questa terribile piaga che soffoca ancora il tessuto produttivo, sociale ed economico delle nostre città. Ma oltre a festeggiare il grande successo di oggi, la nostra memoria va a chi ha perso la vita in questa battaglia, ma ci ha consentito di giungere con il tempo a queste vittorie”. Cgil Cisl Uil Palermo aggiungono “ma ovviamente non bisogna fermarsi qui: c’è ancora tanto da fare per avviare nel segno della legalità, uno sviluppo economico e sociale atteso da anni, e questo deve passare attraverso il contrasto alle infiltrazioni mafiose, attraverso le azioni contro ogni forma di corruzione e affari illegali e contro le relazioni fra mafia e colletti bianchi, per poter davvero far prevalere la legalità su ogni azione”. Per Ridulfo, La Piana e Lionti, “va scardinata tutta la rete di collaborazioni e rapporti che hanno consentito al boss di poter essere latitante per trent’anni e di portare avanti i suoi interessi economici, togliendo spazio allo sviluppo e alla legalità, e non bisogna abbassare mai la guardia perché è una lotta che deve continuare con ancora maggiore vigore”. “Da sempre noi abbiamo impostato la nostra azione in ogni realtà sulla promozione dei valori del rispetto dell’altro, della legalità , del ricordo di tutti i nostri eroi che hanno pagato con la vita il prezzo di questa lotta, perché memoria e impegno sono alla base di un futuro che sia libero dall’oppressione mafiosa e che segni la svolta anche dal punto di vista dello sviluppo”.
E’ morto Biagio Conte
La Uil Sicilia, guidata da Luisella Lionti, esprime profondo cordoglio per la morte di Biagio, fondatore della Missione di Speranza e Carità. “Fratel Biagio si è sempre battuto a favore dei poveri e degli indigenti senza mai chiedere nulla in cambio. La sua morte – conclude Lionti – lascia un grande vuoto, chiediamo alle istituzioni di seguire il suo esempio e di non dimenticare i suoi insegnamenti”.
Sanità, Lionti Borrelli e Sampino: “Nessun contratto rinnovato a 60 tra biologi e psicologi”.
Palermo. “A circa 60, tra biologi e psicologi, assunti per l’emergenza Covid presso l’Asp di Palermo e le Aziende sanitarie non è stato rinnovato il contratto a partiva iva. Sono gli unici lavoratori a non essere tornati in servizio dall’inizio dell’anno. Inaccettabile questa decisione, vista la loro esperienza maturata nel periodo pandemico e vista l’emergenza continua registrata negli ospedali e nei pronto soccorso”. Lo denunciano Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, insieme ai segretari regionali della UilTemp e UilFpl, Danilo Borrelli e Toto Sampino, che aggiungono: “Nei presidi sanitari continuiamo ad assistere ad episodi di violenza. Cinque aggressioni in pochi giorni, l’ultima proprio ieri. A medici, infermieri e personale amministrativo esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà. E ribadiamo ancora una volta che è necessario rafforzare i presidi delle forze dell’ordine. Chiediamo al governo regionale che questi biologi e psicologi tornino immediatamente in servizio e, per aiutare le strutture in affanno, un piano sanitario che preveda la riqualificazione, le stabilizzazioni e le assunzioni di nuovo personale. La Uil rivendica da sempre investimenti sulla medicina territoriale, coinvolgendo anche i medici di famiglia”.
Bilancio di fine anno
“Un anno impegnativo per il mondo sindacale siracusano che ha dovuto affrontare una crisi industriale non indifferente e che rischia di provocare ricadute occupazionali rilevanti ed effetti domino sull’intera economia provinciale”.
I segretari generali di Cgil Siracusa, Ust Cisl Ragusa Siracusa e Uil Sicilia e Area Vasta, Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, nel tradizionale consuntivo di fine anno, non esitano ad indicare nel polo petrolchimico la maggiore criticità affrontata nel 2022.
“È indubbio che le maggiori preoccupazioni riguardino il futuro del polo energetico siracusano – sottolineano i tre segretari – La vicenda Lukoil e l’ancor più delicata questione riguardante l’Ias, hanno messo in discussione la stabilità del progetto industriale del nostro territorio. Sono due vicende che, ognuna con propria specificità, siamo costretti a portarci dietro anche nel nuovo anno. Se per Lukoil il commissariamento statale potrebbe rappresentare una rassicurazione, se pur a tempo, per i lavoratori, restano ancora da decifrare le intenzioni dei vertici del colosso russo. Bene ha fatto il governo a fissare un decreto ‘Salva Lukoil’, ma adesso bisogna comprendere se le offerte arrivate e le trattative in corso per la vendita del sito priolese sono reali e concretamente vantaggiose anche per i lavoratori”.
Cgil, Cisl e Uil territoriali hanno rivendicato il ruolo strategico dell’area industriale siracusana mobilitandosi in vari modi. Manifestare in corteo e presenziare sotto il ministero a Roma, sono stati segnali forti per sottolineare i rischi di default economico che correrebbe l’intera provincia in caso di dismissioni nelle aziende.
“C’è una interconnessione economica ormai storica per il nostro territorio. – continuano – Se il 51% del Pil provinciale arriva ancora dall’industria, nessuno può negare il suo valore nell’economia di circolo che muove altre decine di attività produttive: nessuna esclusa”.
Ecco allora l’esigenza di alimentare una politica industriale che guardi al futuro rinnovando produzioni rispettose dell’ambiente e, allo stesso tempo, capaci di mantenere alto il valore della ricchezza interna prodotta.
“L’impianto consortile dell’Ias merita una riflessione a parte. Se da un lato non possiamo che essere al fianco della magistratura per il rispetto delle regole e l’accertamento delle possibili responsabilità, dall’altra non possiamo esimerci dal mantenere alta la nostra preoccupazione. Il depuratore è uno dei fulcri dell’attività industriale. Il suo blocco, nella peggiore delle ipotesi la sua chiusura, rischierebbe di avviare un processo di graduale dismissione delle attività industriali fino ad oggi garantite. Anche in questo caso abbiamo auspicato un intervento della politica affinché individui la soluzione migliore per scongiurare il peggio. Una legge speciale o un decreto in deroga potrebbero concedere all’impianto un periodo di attività per il tempo necessario ad effettuare i lavori per rimetterlo in sicurezza. Anche in questo caso chiediamo tempestività di intervento perché, ancor più di Lukoil, questo pezzo di industria rischia di far precipitare la situazione”.
Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, nel corso dell’anno, sono tornati più volte sul caro energia che sta schiacciando le famiglie. “Di questi ultimi giorni le previsioni che ipotizzano possibili riduzioni delle bollette elettriche e ancora aumenti per quelle del gas. Anche in questo caso stiamo vivendo una pandemia energetica che deve essere affrontata con strumenti legislativi e programmazione politica verso una maggiore autonomia del paese. La guerra in Ucraina, che come sindacato abbiamo condannato dal primo momento, sta inevitabilmente rimettendo in discussione equilibri di politica energetica dati per scontati e messo chiaramente alla luce i sottili equilibri che legano l’economia internazionale. Ovviamente, come avviene in questi casi, a pagarne le conseguenze sono i cittadini che vedono intaccate le già esigue economie. Un problema acuito per gli anziani, i pensionati e i non autosufficienti alle prese con pensioni esigue che non possono competere con l’aumento dei prezzi energetici e degli stessi generi di prima necessità. Se il tasso di povertà è aumentato in questo ultimo anno significa che non sono stati garantiti strumenti necessari ad un contenimento. La lunga onda provocata dalla pandemia sanitaria ha innescato un crollo di produzioni e la conseguente fuoriuscita dal mondo del lavoro per tantissime persone. Gli stessi dati della Caritas diocesana ci parlano di una crescente richiesta di aiuto da parte dei nuovi poveri”.
I tre segretari intervengono sulla persistente crisi degli enti locali che può incidere in maniera negativa anche nella programmazione per la ricerca dei fondi europei.
“Sosteniamo da tempo che bisogna invertire la programmazione economica della provincia e di tutti quegli enti della Pubblica amministrazione che arrancano per mancanza di personale – sostengono Alosi, Carasi e Lionti – Bisogna attivare risorse per dare dignità contrattuali e la possibilità di assumere per garantire il ricambio nei vuoti lasciati dai pensionamenti. Tutto questo garantirebbe agli enti locali personale adeguato e formato anche per progettare interventi finanziabili grazie ai fondi del Pnrr e dell’Unione europea. È questo uno degli interventi urgenti in materia di occupazione e programmazione nei territori per non acuire il divario con altre parti del Paese”.
Resta centrale il nodo delle infrastrutture che anche nel 2022 è stato seguito con particolare impegno dal sindacato territoriale.
“L’Anas ha avviato recentemente le procedure per l’ammissibilità delle imprese che hanno partecipato alla gara d’appalto per i 4 lotti funzionali dell’autostrada Ragusa Catania. È un altro capitolo di questa lunga storia che deve arrivare ad una conclusione. Abbiamo letto che dal 2023 dovrebbero essere aperti i cantieri e, come da cronoprogramma, in 4 anni l’autostrada dovrebbe vedere la luce. Restiamo fiduciosi, restiamo vigili perché questa nuova scadenza venga rispettata per dare una svolta ai collegamenti viari nella Sicilia orientale e a gran parte della zona nord della nostra provincia che sarà attraversata dalla nuova infrastruttura”.
Infine l’appello per un nuovo anno che si preannuncia ancora pieno di criticità e, allo stesso tempo, di protagonismo per il sindacato unitario.
“L’anno che sta per finire ci ha portato due nuovi governi, quello Nazionale e quello Regionale. Attendiamo da entrami misure appropriate per salvaguardare l’economia di questa parte di Sicilia e auspichiamo che ognuno riesca a fare la propria parte al di sopra di ogni appartenenza.
Cgil, Cisl e Uil continueranno a restare al fianco di ogni singolo lavoratore e delle rispettive famiglie. Agli altri, ora più che mai, il compito di incidere in maniera attiva ed efficace per scongiurare qualsiasi effetto domino nella nostra realtà. Risollevarsi non sarebbe così semplice e tutti noi dobbiamo, sin da subito, dare risposte ai tanti giovani che vogliono ancora credere in questa terra.”
Regione, Cgil Cisl e Uil Sicilia a Palazzo d’Orleans
Palermo. Dal bilancio della Sicilia ormai salvo, che rischiava di essere compromesso, alle infrastrutture. Dalle politiche attive e sociali alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Delle tante emergenze siciliane hanno discusso oggi i segretari di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Luisella Lionti a Palazzo d’Orleans con il presidente della Regione, Renato Schifani. E i leader delle organizzazioni sindacali hanno aggiunto: “Abbiamo apprezzato la disponibilità al confronto sul progetto di riforme, sviluppo, crescita e lavoro. E sulle emergenze che affliggono la nostra terra. Siamo sempre stati pronti a sederci attorno a un tavolo per discutere di tutti i temi cruciali, in un momento particolarmente critico per famiglie e lavoratori, per i quali passa il futuro della nostra isola. È necessario mettere al centro le innumerevoli emergenze siciliane. A famiglie, giovani, lavoratori e pensionati servono riposte immediate attraverso l’avvio di confronti di merito che diano risposte alle varie questioni poste”.
13 dicembre, in Sicilia sciopero generale Cgil e Uil contro la manovra economica del governo
Sciopero generale di quattro ore in Sicilia il 13 dicembre, indetto da Cgil e Uil, contro la manovra economica del governo. Una manifestazione a carattere regionale si terrà a Palermo nel giorno dello sciopero con concentramento alle 9 in piazza Croci e corteo fino a piazza Verdi. “E’ una manovra – scrivono i sindacati in una nota – che non tiene conto del Mezzogiorno e dei problemi delle persone che ci vivono e ci lavorano. Che aumenterà anzi il divario con le regioni del nord in termini di benessere, di servizi sociali, di diritti”. I segretari di Cgil e Uil Sicilia, Alfio Mannino e Luisella Lionti, rilevano che “si tratta di una legge di bilancio che renderà più povero chi è già povero, che non favorisce quei lavoratori che pagano regolarmente le tasse, che faticano ad arrivare a fine mese e che devono ora subire anche la beffa dei condoni e della flat tax”. I sindacati siciliani alzano le barricate anche contro i voucher. “E’ dimostrato – dicono – che certa flessibilità non produce sviluppo ma aumenta solo la precarietà e lo stato di incertezza dei lavoratori. Per non parlare delle pensioni con la previsione di meccanismi di fuoriuscita tarati su chi lavora regolarmente da anni, trascurando il lavoro saltuario, precario, stagionale che qui da noi prevale. L’opzione donna – sottolineano – Mannino e Lionti – è inoltre un’offesa alle lavoratrici”. Quanto alle misure di contrasto alla povertà Cgil e Uil Sicilia si chiedono se “effettivamente il governo abbia contezza della situazione economica e sociale della Sicilia. Ci chiediamo il perché di tutto questo disinteresse. Eliminare il reddito di cittadinanza – affermano Mannino e Lionti – farebbe precipitare nel baratro migliaia di siciliani. Saremo in piazza – sottolineano i segretari di Cgil e Uil – per chiedere un’inversione di rotta con misure di sviluppo per il Mezzogiorno a partire da nuove politiche industriali ed energetiche, con l’aumento dei salari per fare fronte all’aumento dei prezzi, con misure di contrasto alla precarietà e alla povertà, con pensioni giuste. Saremo in piazza anche – concludono – per dire no a qualunque progetto di autonomia differenziata che assesterebbe colpi durissimi alla scuola, alla sanità, a tutti i servizi e all’infrastrutturazione allontanando definitivamente la Sicilia dal resto dell’Italia e all’Europa”.
Rapporto Svimez, Lionti : “La povertà incalza, servono vere politiche del lavoro”.
Palermo. “La povertà incalza così come il divario tra Nord e Sud, che resta preoccupante. Colpa prima della pandemia poi della guerra e, infine, del caro bolletta che ha messo in crisi le famiglie. A peggiorare la situazione la mancanza di lavoro. Il reddito di cittadinanza è stato una misura importante che ha aiutato i siciliani in un momento particolarmente difficile ma di certo non è l’unica misura valida. È uno strumento che oggi va accompagnato ad investimenti seri sull’occupazione. I siciliani chiedono lavoro vero e non assistenzialismo. Quindi, è a questo che deve lavorare la nuova classe politica”. La segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti commenta così il rapporto della Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. E aggiunge: “E’ necessario ripensare a delle vere politiche attive del lavoro. E creare una sinergia tra aziende e scuole per formare i giovani con qualifiche che servono. Poi sbloccare i concorsi. Non possiamo parlare di sviluppo senza lavoro, e non possiamo parlare di lavoro senza investimenti, che nella nostra isola mancano ormai da troppo tempo”.
Comune, Cgil Cisl e Uil Palermo: “Insieme per un maggiore impegno contro la violenza sulle donne”.
Palermo. L’impegno è quello di rimettere al centro le politiche attive per la costruzione di un percorso di ascolto, aiuto e prevenzione che parta dalle scuole sul tema della violenza contro le donne. E ancora fare, rete unire le forze per dare risposte concrete a chi chiede aiuto. Rivitalizzare, infine, la commissione pari opportunità mettendo a sistema il ruolo dei sindacati. Questi i punti fondamentali emersi dall’incontro di oggi tra i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Palermo e i rispettivi coordinamenti Donne, con l’assessora alle Politiche sociali, Rosalia Pennino, alla quale hanno consegnato un documento unitario sul tema delle pari opportunità e del contrasto alla violenza sulle donne. Proprio i coordinamenti Donne delle tre sigle sindacali hanno organizzato, in occasione della Giornata internazionale della violenza contro le donne, una iniziativa in piazza Pretoria durante la quale gli uomini di Cgil Cisl Uil Palermo hanno letto un testo di William Shakespeare dedicato alle donne vittime di violenza. “E’ un impegno che deve andare oltre questa giornata” hanno spiegato i segretari di Cgil e Cisl Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Ignazio Baudo della segreteria della Uil Sicilia e Palermo “e che continuerà con il dialogo avviato con l’amministrazione comunale di Palermo per rivitalizzare la commissione pari opportunità attraverso un ruolo più attivo del sindacato che con le sue sedi in tutto il territorio ha ben chiaro qual è il disagio vissuto da tante donne vittime di violenza”. “Bisogna tenere alta l’attenzione, tutelare ed informare le donne sugli strumenti che hanno a disposizione per difendersi – continuano le coordinatrici Pari Opportunità, Enza Pisa (Cgil Palermo), Delia Altavilla Cisl Palermo Trapani) e Vilma Maria Costa (Uil Sicilia) -. Due sono state le richieste che abbiamo avanzato all’assessora. Prima di tutto la realizzazione di un comitato permanente al Comune per le violenze di genere e il proseguimento dell’operatività degli sportelli aperti nelle sedi delle organizzazioni sindacali e in quelle di tutte le associazioni datoriali che hanno aderito al progetto Fimmini e/è lavoro”. Obiettivo del coordinamento Donne di Cgil, Cisl e Uil l’istituzione presso tutti i Comuni dell’area metropolitana di Palermo delle commissioni di pari opportunità per la presenza del sindacato sul territorio.