PALERMO. “L’emergenza per il settore della Formazione professionale resta. Sulla cassa integrazione degli “interventi” per i lavoratori degli enti disaccreditati sino ad oggi, infatti, non abbiamo ricevuto risposte chiare. L’assessore Caruso si è impegnato a procedere subito ad una ricognizione ma rimane ancora una intollerabile condizione di incertezza e i lavoratori rischiano di non ricevere ne stipendio ne ammortizzatori ne trattamento di mobilità. E per la Uil, che aveva indicato questa come una priorità, è una situazione intollerabile”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Anche sui contratti di solidarietà c’è una posizione incomprensibile del Dipartimento Istruzione e Formazione che di fatto sta vanificando gli accordi sindacali che con sacrifici riuscivano comunque ad evitare licenziamenti. E’ positivo, invece, che per i lavoratori gli ex Sportelli multifunzionali si sia sbloccata la cassa integrazione e che si siano liberate le risorse (72 milioni circa) di Garanzia Giovani e ci sia quindi la possibilità di contrattualizzare tutti i lavoratori o comunque tutti coloro risultati idonei dalle selezioni effettuate dal Ciapi. Attendiamo il prossimo incontro, fissato per il 27 Novembre, per avere risposte concrete”.
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Formazione, Raimondi: “Subito risposte per cassa integrazione, 4 mila lavoratori ne avranno bisogno”.
PALERMO. “Subito risposte certe sulla cassa integrazione. Continuando così ad averne bisogno in Sicilia, saranno circa 4mila lavoratori della Formazione professionale su un totale di ottomila. Adesso non c’è più tempo da perdere. Ci sono famiglie senza soldi da troppi mesi e il Governo regionale deve cambiare rotta”. Lo sostiene Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Scuola che questa mattina, insieme a Cgil e Cisl, ha occupato per protesta i locali di via Trinacria dopo che l’assessore Caruso non si è presentato all’incontro. E Raimondi aggiunge: “Attendiamo anche risposte sull´avviso di un progetto che dovrebbe ridare occupazione a circa 1.800 ex dipendenti degli sportelli multifunzionali. Piano che dovrebbe gestire il Ciapi di Priolo ma che stenta a decollare”. Intanto un nuovo appuntamento con le organizzazioni sindacali è stato fissato per domani mattina.
Intervento del Segretario Generale della UIL Sicilia Claudio Barone al Congresso Nazionale UIL
Una dedica a Mico Geraci per sottolineare alla presenza di Giovanni e Giuseppe, figli del sindacalista Uil vittima di mafia, che “bisogna partire dalla consapevolezza delle prove sofferte e superate dalla Sicilia, dal Paese, dal movimento dei lavoratori, per affrontare le nuove sfide”. Così, il segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone ha aperto stamattina a Roma il suo intervento dal palco del congresso nazionale della Uil, giunto alla terza e ultima giornata di svolgimento.
Barone ha ricordato le “vertenze-simbolo siciliane irrisolte dalla politica”, citando Termini Imerese – “abbiamo assistito in estate al tour di Matteo Renzi, non abbiamo ancora avuto una sola risposta concreta”, ha detto il segretario – e Priolo dove “non bisogna trovare un giacimento perché già c’è, ma da tre anni aspettiamo l’autorizzazione per avviare lo sfruttamento di risorse energetiche che assicurerebbero lavoro a centinaia di persone!”. Il leader della Uil Sicilia ha anche parlato di Gela dove “non la politica, non il presidente del Consiglio, ma i sindacati hanno trovato la soluzione all’ipotesi di chiusura della raffineria Eni”.
Dal congresso Uil, Claudio Barone ha anche ricordato l’allarme sulla sorte di 26 mila precari LSU in servizio nei Comuni siciliani “che a dicembre perderanno il lavoro e i loro contratti non potranno essere derogati, se il Governo non concederà la deroga”. “Domani – ha aggiunto – il Jobs Act non creerà un posto. Oggi, piuttosto, ci diano risposte sugli LSU senza aspettare che a dicembre le piazze si infiammino!”. Barone ha concluso, esclamando che “la Uil non rappresenta gli spot ma il Paese reale: per questo, il 12 dicembre nel giorno dello sciopero ci mobiliteremo con determinazione e testa dura!”
SCIOPERO ALLA SELITAL. FIOM, FIM, UILM E UGL: “NO AL TRASFERIMENTO DI PRODUZIONE”.
Palermo. Due giorni di sciopero, a partire da oggi, alla Selital (ex Italtel) di Carini, azienda produttrice di piastre elettroniche per il mercato dell´auto e delle telecomunicazioni. La decisione è stata presa da Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Ugl dopo l’annuncio di una crisi strutturale da parte dell’azienda che dà il via a un piano di esubero di circa 100 lavoratori su 164. “Le motivazioni addotte non ci soddisfano, in quanto il calo di fatturato è aggravato dalla volontà aziendale di spostare parte delle produzioni di Carini in altri stabilimenti del gruppo nel Nord Italia – dichiarano in una nota le segreterie di Fiom, Fim, Uilm, Ugl e le Rsu aziendali, che hanno giudicato “inaccettabili” le dichiarazioni dell’amministratore delegato Ricchetti e proclamato subito lo stato di agitazione e lo sciopero -. E´ evidente che tale strategia mira alla chiusura dello stabilimento Selital di Carini. I lavoratori hanno deciso e dato mandato al sindacato di intraprendere tutte le azioni possibili al fine di scongiurare tale rischio. La perdita di ulteriori posti di lavoro ad alta specializzazione in Sicilia sarebbe una ulteriore mortificazione per l´intera Regione”. Nel processo di riorganizzazione presentato ai sindacati, la Selital di Carini dovrebbe specializzarsi unicamente nella produzione di componenti elettronici per l’automotive. Il resto della produzione di schede elettriche per le telecomunicazioni o per elettrodomestici sarebbe trasferito altrove. Una riduzione che equivale a un taglio netto di circa il 65 per cento dell’attività di Selital a partire dal primo gennaio 2015. Ai sindacati è stato anche prospettato un progetto futuro che riguarda la Grifa. Il gruppo che punta a rilevare lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese ha visitato nei giorni scorsi la sede di Selital: la Grifa potrebbe assegnare all’azienda la produzione delle componenti elettriche per la nuova auto elettrica che si dovrebbe produrre a Termini a partire da gennaio. E Silvio Vicari, della Uilm Palermo conclude: “Le responsabilità di questa crisi sono attribuili esclusivamente all´attuale management che, rispetto ai volumi di commesse dello scorso anno, ne ha acquisite 35 milioni in meno. A pagare l´inefficienza non possono essere i lavoratori. La Uilm di Palermo si opporrà a questo ulteriore attentato all´industria ed è pronta, accanto ai lavoratori ad intraprendere qualsiasi tipo di lotta per trovare una soluzione”.
Precari, Borrelli: “Il tempo stringe. A rischio il futuro di oltre 20mila famiglie. Uil pronta a mobilitazione”.
PALERMO. “Il tempo stringe ed è emergenza per gli oltre 20mila precari siciliani ancora in attesa della proroga del contratti, pronti a scadere il 31 Dicembre. Quasi tutti i Comuni, infatti, non potranno procedere alle stabilizzazioni perché le norme finanziarie non consentono queste proroghe. Serve, quindi, che il Governo regionale apra immediatamente un tavolo di confronto con il Governo Renzi per chiedere una norma in deroga”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Sicilia, che aggiunge: “Senza risposte, certe e brevi, questo sindacato è pronto a scendere in piazza. I lavoratori sono disperati e senza soldi da mesi. Lanciamo un appello alla Cisl e alla Cgil ma soprattutto ai sindaci dell´Isola, affinché non lascino soli questi lavoratori, che da anni svolgono servizi fondamentali per la cittadinanza, concordando insieme manifestazioni e programmi”.
Petrolchimico, Barone: “I politici rivoltosi non blocchino gli investimenti. A Gela puntiamo su sviluppo e lavoro”.
PALERMO. “Quello petrolifero è il settore più importante dell’export siciliano. La raffinazione tradizionale si va ridimensionando mentre si punta alla produzione di quella verde, che gode di forti incentivi europei, e alle prospezioni petrolifere, meno inquinanti. La Sicilia, sino ad oggi, ha pagato a caro prezzo l’impatto ambientale di queste raffinerie. Non accettiamo, quindi, la tardiva rivolta di alcuni politici sui progetti di rilancio del petrolchimico di Gela che adesso puntano a passare dal greggio ad una “green economy” e alle trivellazioni, tutelando migliaia di posti di lavoro”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “C’è una parte della politica siciliana che continua ad opporsi ad investimenti produttivi, sempre e comunque. La Uil ha firmato con Eni un difficile accordo sindacale in grado di tutelare l’occupazione e a prevedere investimenti che possano portare ricchezza. E’ giunto il momento dire basta a tutte quelle forme di assistenzialismo e clientelismo. Dobbiamo puntare al consolidamento e allo sviluppo di questa realtà industriale, facendolo nel migliore dei modi e senza fare scappare gli investitori, come purtroppo è in passato è già accaduto”.
Fiat, Comella (Uilm Sicilia): “Ok a mobilità incentivata ma occorrono ancora garanzie sui fondi” .
PALERMO. “Oggi al ministero dello Sviluppo Economico, Fiat ha dichiarato la propria disponibilità a concordare una mobilità volontaria incentivata con cui affiancare ed agevolare il processo di reindustrializzazione del sito di Termini Imerese. Resta da definire, però, il numero dei lavoratori interessati e l’ammontare degli incentivi”. Lo dice Vincenzo Comella, segretario della Uil di Palermo a seguito dell’incontro a Roma, che precisa: “Grifa ha una priorità, quella di chiudere positivamente le operazioni di consolidamento finanziario. Bisogna che il progetto si concretizzi sul serio e dia un futuro certo ai lavoratori. Dobbiamo fare di tutto per non lasciarci sfuggire questa importante occasione che garantirebbe occupazionale e sviluppo produttivo”. Il prossimo incontro è previsto il 24 Novembre. E Gianluca Ficco, segretario della Uilm Nazionale aggiunge: “La risposta sindacale è stata chiara. Occorre prima concludere le operazioni finanziarie di Grifa in modo da fugare qualsiasi tipo di dubbio. Solo dopo si potrà cercare un’intesa sui trattamenti da riconoscere ai lavoratori e rispettare le loro professionalità.
Personale, Crimi: “Trasferimenti selvaggi. Il Governo rispetti norme e criteri. Giusto applicare comando temporaneo”.
PALERMO. “Funzionari che svolgono compiti fondamentali come l’utilizzo dei fondi europei, obiettivo primario del Governo Crocetta, hanno ricevuto all’improvviso l’ordine di trasferimento al settore della Formazione. Saranno costretti, quindi, ad abbandonare le pratiche in corso. Il tutto senza rispettare regole e norme. Un metodo “selvaggio” che contestiamo e che porterà la macchina burocratica della Regione a un ulteriore blocco e stato di emergenza. La Uil, da sempre favorevole alla mobilità per fronteggiare l’emergenza dei vuoti di organico, ha già fatto presente all’Amministrazione che lo strumento da utilizzare è quello del comando temporaneo che consente, in modo legale, di spostare i dipendenti più liberi da incarichi”. Lo dice Luca Crimi della Uil Fpl, che aggiunge: “Ad abbandonare il proprio ufficio dovrebbe essere anche il Consegnatario dei Beni culturali, figura cardine che gestisce i beni della Soprintendenza e nominata tra l’altro con decreto quinquennale. Questo è un esempio di trasferimento, disposto senza regole e criteri, che potrebbe bloccare l’attività di un settore importante. Per questo – conclude Crimi – chiediamo subito al Governo Crocetta un tavolo di confronto per individuare le professionalità e trasferire il personale in maniera corretta verificandolo soprattutto con i responsabili degli uffici. Attraverso la contrattazione è possibile farlo in maniera più efficace acquisendo il consenso degli interessati, necessario per lavorare bene, ma soprattutto evita una pletora di ricorsi”.
Regione, Barone e Crimi: “Spostamento dipendenti necessario ma solo con comando temporaneo”.
PALERMO. “Apprezziamo il piglio con cui l’assessore Lo Bello sta affrontato il problema della carenza di personale alla Formazione. Ci sono famiglie che aspettano lo stipendio da più di un anno, non perché non ci siano le risorse ma perché mancano i dipendenti che sbrighino queste pratiche. E’ necessario, quindi, recuperare il personale perché è una situazione di vera emergenza e lo strumento che va utilizzato è quello del comando temporaneo che consente, in modo legale, di spostare i dipendenti in casi straordinari e per un lasso di tempo definito”. Lo dicono il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e Luca Crimi della Uil Fpl, che spiegano: “I trasferimenti, invece, non sono temporanei e per avviarli è necessario rispettare regole e criteri. E non occorre invocare le norme del decreto Renzi perché – non essendo state recepite in Sicilia – non sono applicabili. Ci sono, comunque, i contratti che prevedono la mobilità tramite accordi presso l’Aran. Questo sindacato – continuano Barone e Crimi – non chiede tavoli di confronto dai tempi biblici ma una contrattazione veloce. Tra i problemi avvistati è irrilevante quello delle distanze. La maggior parte dei dipendenti regionali, infatti, lavora all’interno dell’area urbana di Palermo e rientrerebbe quindi nei 50 km o 30 km previsti dalle varie normative. E’ più importante, invece, che per i trasferimenti si individui in maniera precisa, così come sta avvenendo nella Formazione, qual è l’effettivo bisogno di personale e di professionalità. Nulla a che vedere con la vetusta procedura d’interpello, che lancia un messaggio nella bottiglia sperando in una improbabile risposta. Ma è altrettanto chiaro che non possiamo passare da una situazione di totale immobilità a una situazione in cui si può provvedere a trasferimenti, non temporanei, in maniera arbitraria. La Uil – concludono Barone e Crimi – è sempre favorevole e disponibile a gestire i processi di mobilità perché condividiamo il concetto che non bisogna guardare astrattamente alle piante organiche, che da tempo abbiamo comunque chiesto di ridisegnare, ma alle effettive necessità di una Pubblica amministrazione. La contrattazione consente di farlo in maniera più efficace acquisendo il consenso degli interessati, necessario per lavorare bene, ma soprattutto evita una pletora di ricorsi”.
Smentita della Uil Sicilia all’articolo pubblicato da 109 su Formasind ed Enfap
PALERMO. La Uil Sicilia smentisce quanto affermato dal giornalista Daniele De Joannon nell’articolo dal titolo “La Uil vende a se stessa”, pubblicato sul settimanale siciliano “109” a Novembre. La Uil non è proprietaria dell’Enfap. Ad Agosto del 2012, infatti, prima di qualsiasi inchiesta giudiziaria, è stato modificato lo Statuto dell’Enfap per consentire l’ingresso di nuovi soci, estranei alla Uil, subentrati subito nella gestione dell’Ente. La Uil Sicilia non essendo da allora più titolare dell’Enfap aveva previsto di chiedere all’Ente – per i progetti bilaterali tra organizzazioni sindacali e datoriali – una cessione del ramo d’azienda che è stata successivamente attuata come da rogito notarile del 14 Marzo 2014. L’Enfap ha concluso e rendicontato progetti afferenti la bilateralità per complessivi 873mila euro negli ultimi otto anni, meno dello 0,5% del fatturato annuo. Dalla lettura del rogito notarile si vede chiaramente che per quanto riguarda questi progetti, l’Enfap rimane titolare delle partite di debito e di credito e cede a una società della Uil solo la mera proprietà intellettuale, utile per il riconoscimento del know how. Nell’articolo in questione ciò viene detto ma in modo assolutamente ambiguo e volutamente confusionario per sollevare equivoci e illazioni. Va, infine, precisato che detti progetti non afferivano all’attività convenzionata fra l’Ente e la Regione siciliana e non era mai stata intestato agli stessi alcun rapporto di lavoro dipendente di personale dell’Enfap. E’ incontrovertibile, quindi, che la cessione del ramo d’azienda non ha dunque risvolti negativi sulle attività che l’Ente ha svolto o potrà svolgere e sui livelli occupazionali dello stesso. Pertanto le interpretazioni, volutamente distorsive, di quanto contenuto in atti pubblici e verificabili sono solo intese a denigrare immotivatamente il sindacato e aumentare le difficoltà già pesanti che l’Ente sta attraversando in questo momento. Perciò ci si riserva di adire all’autorità giudiziaria competente al fine di meglio tutelare l’immagine della Uil Sicilia. Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia